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Il Qe in salsa europea è servito

Draghi ce l’ha fatta: ha servito il Qe al tavolo del Consiglio Bce. Ha dovuto condirlo in salsa europea per farlo mangiare anche ai tedeschi (lo digeriranno?), ma va bene così. Adesso bisogna che le altre politiche non remino contro, a cominciare dalla vigilanza bancaria della Bce stessa.

Per un Quantitative easing efficace *

E’ stato annunciato ufficialmente il Qe che da marzo sarà lo strumento a disposizione della Bce contro la deflazione. Vediamo quali sono gli effetti che possiamo attenderci. Insieme a un Dossier che raccoglie i nostri interventi sul tema. 

Il Punto

Il governo vuole finalmente cambiare le regole di voto nelle banche popolari. La loro governance ora prevede in assemblea un solo voto per socio indipendentemente dalle azioni possedute. Il che ingessa il controllo nelle mani dei soliti noti e spalanca le porte all’intrusione della politica nella gestione del credito.
Vincendo le resistenze tedesche, giovedì Mario Draghi annuncerà il Quantitative easing, l’acquisto diretto dei titoli di stato da parte della Banca centrale europea. Con il via libera dell’avvocato generale presso Corte di giustizia europea che si è espresso per un rafforzamento dell’indipendenza dell’istituto di Francoforte. Vediamo in base a quali motivazioni e quali limiti ha richiesto. E ripercorriamo meccanismi e problemi di questo strumento di politica monetaria in un nuovo Dossier che raccoglie i nostri articoli sul tema.
Per attuare i tagli loro imposti dalla legge di Stabilità 2015 le regioni parlano di eliminare l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per gli over 65. Conti alla mano, si aggiungerebbe altra disuguaglianza alla disuguaglianza territoriale che già regna sovrana. Meglio cogliere l’occasione dei tagli per rivedere il sistema da cima a fondo, con l’obiettivo di preservare le tutele di chi ha davvero bisogno.
Paradiso perduto per gli italiani che avevano messo i soldi in Svizzera al riparo dal fisco italiano. L’accordo tra i due paesi dà all’Agenzia delle entrate la possibilità di accedere ai dati delle banche elvetiche. Diventa così più appetibile la voluntary disclosure per i nostri concittadini. E le banche non li perdono come clienti. Lo scalpore (a causa della cosiddetta norma salva-Berlusconi) intorno al decreto sui reati tributari sul tavolo del Consiglio dei ministri ha impedito di metterne in luce i pochi aspetti positivi e quelli pericolosamente negativi dell’intero impianto. Tra i secondi, alcuni rischiano di tenere ancor più alla larga gli investitori internazionali.
A quasi 20 anni dalla riforma Dini della previdenza che ha introdotto il metodo contributivo per il calcolo delle pensioni, il quadro economico è profondamente cambiato in peggio e mette a rischio le prestazioni allora ipotizzate. Si pone il problema di ridurre gli oneri contributivi, specie per i più giovani, in modo da favorire ripresa e occupazione.
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Il Punto

Renzi ha incassato una maggiore flessibilità da Bruxelles nel semestre di presidenza della UE? La risposta è “ni”. Rimangono le regole stupide e complicate che ingessano i bilanci dei paesi membri e tuttavia la Commissione Europea ne attenua la rigidità. Ma è a condizioni così pesanti che l’utilizzo di misure di politica economica espansiva diventa un percorso tutto a ostacoli.
A pochi giorni dall’annunciato piano di Quantitative easing della Bce, la Svizzera abbandona il tasso di cambio fisso franco-euro. Cerchiamo di capire i motivi della decisione, le conseguenze previste e perché questo shock negativo per gli elvetici è invece una piccola buona notizia per l’Eurozona. La Bce richiama le banche al rispetto degli esiti degli stress test d’autunno invitandole ad aumentare gli accantonamenti per i crediti dubbi. In Italia, però, qualcuno teme un peggioramento della stretta creditizia. Sarebbe stato meglio rafforzare il patrimonio in questi anni anziché distribuire ricchi dividendi agli azionisti, fondazioni bancarie in prima fila.
Dovrebbe essere l’imposta che comprende tutto e tutti ma in realtà l’Irpef grava solo sui redditi di dipendenti e pensionati. E l’idea di sostituirla con una flat tax (ad aliquota unica) non sta in piedi. Meglio invece riformarne la struttura semplificandola e restituendole vera progressività. Forse, anche, estenderla ai redditi da capitale.
Secondo il rapporto di Legambiente sul pendolarismo, sussidiare il più possibile il trasporto ferroviario locale e non fare tagli di linee è una politica virtuosa. Eppure, dal punto vista sia ambientale sia sociale, non è scontato che il treno sia la miglior soluzione. Ecco perché.
Gli italiani sono i peggio informati sulle questioni importanti, dice un sondaggio internazionale. Tra le cause, la qualità dei media: poco indipendenti, spesso faziosi
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Perché la Svizzera si sgancia dal cambio fisso con l’euro

La decisione della Banca centrale svizzera di sganciare il franco dalla parità con l’euro mostra come sia difficile oggi gestire il tasso di cambio. Ma fa anche pensare che il Quantitative easing della Bce sia ormai alle porte. Mentre gli investitori sono ancora alla ricerca di sicurezza.

Il capitale bancario che fa la differenza

La Bce invita le banche a maggiori accantonamenti per far fronte a crediti dubbi. Un ulteriore ostacolo alla diffusione del credito? Basterebbe seguire l’esempio delle banche di credito cooperativo. Gli utili, i vantaggi di un’industria bancaria più patrimonializzata e i malumori delle fondazioni.

Semaforo verde per il Quantitative easing

Parte il Quantitative easing (Qe) della Bce. Anche grazie a un implicito parere positivo dell’avvocato generale presso la Corte di giustizia europea che apre la strada a uno strumento di politica monetaria in cui sono riposte forti aspettative.

Il Punto

Il terrorismo è il risultato della strategia deliberata di una minoranza di fanatici, non -come molti ritengono- il prodotto degli errori dell’Occidente. Per combatterlo è necessario ricorrere a vari strumenti e strategie. Tra i primi, l’utilizzo -non facile- dei big data come, per esempio, la mole di dati sul trasporto dei passeggeri tra paesi europei (informazioni che comunque ledono la privacy dei cittadini). Tra le seconde, minare la credibilità delle organizzazioni che reclutano aspiranti stragisti e colpire le fonti di finanziamento.
Area euro in piena deflazione. Un nuovo Dossier raccoglie gli articoli sul tema pubblicati da lavoce.info. Per capire come mai ci risiamo dentro, perché è considerata una bestia nera, quali sono le ricette per uscirne. Una è l’uso da parte della Bce del bazooka del Quantitative easing (acquisto di titoli di stato dell’Eurozona). Vediamo con quali aspettative e quali rischi. Mentre rimangono da definire alcuni criteri per attuare questa politica monetaria. Come suddividere tra i bond dei diversi paesi i 500 miliardi previsti? E con quali scadenze, visto che molte emissioni a breve termine hanno rendimenti negativi? Le risposte implicano scelte tecniche e politiche, condizionate anche da vincoli di mandato della banca centrale.
Bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro e bassa fecondità sono due nodi -apparentemente contraddittori- che il Jobs act affronta su quattro direttrici: rafforzamento nella tutela dei diritti, incentivi fiscali, potenziamento dell’offerta di servizi, flessibilità. Cerchiamo di capire se sono misure utili e il rischio di un flop.
Perché, contrariamente alle aspettative, i prezzi delle case nuove si mantengono alti mentre quelli degli immobili esistenti hanno subito un forte calo? Forse una risposta si trova nel comportamento delle banche.
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Il dilemma della Bce

Il Quantitative easing non è probabilmente lo strumento migliore per stimolare la domanda nell’Europa di oggi. Non avrebbe gli stessi effetti apprezzati negli Stati Uniti e anzi potrebbe causare pericolose bolle nella valutazione degli asset. Però è anche l’unica cosa che la Bce può fare.

Se i tassi negativi ostacolano il Quantitative easing

L’anomalia dei tassi di interesse negativi rischia di creare qualche problema nella realizzazione del quantitative easing. Per quanto involontarie e tecniche, si potrebbero creare discriminazioni tra paesi membri, a favore dei più forti. Sempre più urgente rivedere il mandato della Bce.

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