La guerra in Ucraina cambia gli scenari. Tra Cina e Russia si profila un’alleanza di fatto, con gli acquisti di grano e gas che sostengono l’economia russa colpita dalle misure sanzionatorie decise da Ue e Stati Uniti. Ma le sanzioni economiche e finanziarie saranno davvero efficaci? Quelle imposte nel 2014 dopo l’invasione della Crimea non hanno funzionato perché potevano essere aggirate. Oggi sono mirate a obiettivi specifici, ma devono dare risultati velocemente. Per quanto riguarda l’Italia, la crisi ci impone di trovare un’alternativa per i 33 miliardi di metri cubi di gas che importiamo dalla Russia, prima ancora di preoccuparci dei rincari. In un contesto geopolitico e finanziario sempre più incerto, l’azione delle banche centrali diventa più difficile da prevedere. Nel 2022 si celebrano i vent’anni di vita dell’euro. La moneta unica ha già dovuto affrontare tre gravi crisi e, nonostante il ruolo acquisito nelle transazioni internazionali, resta fragile per la mancanza di una politica fiscale comune. La guerra non fa dimenticare un’altra crisi, quella pandemica. Mantenere aperte le attività essenziali ha avuto un costo, che avrebbe potuto essere mitigato da più alti investimenti in sanità e una scelta più selettiva dei settori esentati dal lockdown.

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