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Alitalia, una crisi senza fine

Nel 2008 un salvataggio con soldi pubblici. Poi il tentativo di salvaguardarla da qualunque tipo di concorrenza. Eppure anche la nuova Alitalia continua a perdere denaro. E tra pochi giorni scade il patto di sindacato. Un Dossier per capire le cause di una crisi mai risolta.

Alitalia: ammaina-bandiera?

Alitalia rinnova la flotta acquistando velivoli a corto raggio. D’altra parte, le sue destinazioni intercontinentali sono ormai soltanto sedici. Due le ipotesi: la compagnia vuole fare una difficile concorrenza alle low-cost. Oppure punta a diventare sempre più un operatore regionale e aumentare così la sua complementarietà con Air France–Klm. Un vantaggio per gli azionisti in caso di cessione ai francesi. Certo, non sembra proprio che Alitalia possa tornare a essere una grande compagnia di bandiera. Nonostante le promesse e i sacrifici chiesti nel 2008.

Alitalia: paradossi tra le nuvole

Diventa operativa il 13 gennaio la nuova Alitalia. Non siamo alla conclusione dell’estenuante telenovela perché rimangono le polemiche intorno al partner straniero e al destino di Malpensa. Gli errori, la cattiva gestione e le indebite intrusioni della politica sono l’esempio di una pessima conduzione di crisi d’impresa. Ne pagano il prezzo altissimo i cittadini italiani, sia come contribuenti sia come utenti del servizio aereo. Esce sconfitta l’autonomia dell’autorità Antitrust.

Quanto costa chiudere Alitalia

L’azionista di controllo di Alitalia è il Tesoro e la società è in amministrazione straordinaria. Eppure al cittadino contribuente non è concesso di sapere quale sarà l’impatto sui conti pubblici dell’intervento previsto. L’unica cifra certa sono i debiti finanziari per circa 1,2 miliardi. A cui si aggiungono i 300 milioni del prestito ponte capitalizzato, debiti con i fornitori stimabili in 1,5 miliardi, 1, 4 miliardi per ammortizzatori sociali e tutela degli azionisti. L’attivo si aggira sugli 800 milioni. In totale lo Stato pagherebbe direttamente circa 2,9 miliardi.

Quello che avremmo voluto sapere su Alitalia, ma nessuno osa chiedere

Sette domande per Corrado Passera, Roberto Colaninno e Augusto Fantozzi, gli uomini che si adoperano per trovare una soluzione alla vicenda Alitalia. Nascono dai punti vaghi, oscuri, contraddittori di un’operazione che invece deve essere condotta con il massimo della trasparenza. Siamo certi che vorranno risponderci.

 

Alitalia: una privatizzazione molto privata

“Questa è una vera privatizzazione e quindi i soci devono essere solo entità private”. E’’ la dichiarazione rilasciata dall’A.D. di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, ieri a Cernobbio a commento della richiesta del Governatore della Regione Lazio, Marrazzo, e del Presidente della provincia di Milano, Penati, di entrare nella cordata che controllerà CAI – la compagnia che dovrebbe rinascere dalle ceneri di Alitalia.

Alitalia: chi ha perso la scommessa

Presentato come una scommessa vinta per il paese, il Piano Fenice sembra invece un vistoso passo indietro rispetto alla proposta Air France-Klm, fatta naufragare in marzo. La nuova Alitalia sarà un vettore incentrato sul mercato italiano, con un sostanziale monopolio sulla rotta Milano-Roma per la fusione delle attività con Airone. In più, l’intera operazione è caratterizzata da un bassissimo grado di trasparenza. Ma a suscitare preoccupazione è soprattutto il modo in cui i media hanno affrontato la questione.

Altri chiarimenti su Alitalia

In primo luogo il cosiddetto salvataggio di Alitalia è in realtà la sua chiusura. Dal punto di vista “tecnico” questa è forse la cosa meno rilevante, ma dà fastidio che si metta in liquidazione un’impresa e si dica che la si è salvata.

Alitalia, notizie e domande di ferragosto

Alla vigilia della pausa ferragostana, la vicenda Alitalia è ancora lontana dall’essere risolta. Il Presidente Berlusconi parla ora dell’autunno come periodo in cui si risolverà, mentre in campagna elettorale diceva che sarebbero bastate poche settimane.

Alitalia: la riorganizzazione non può attendere

La Commissione europea ha aperto una procedura di indagine formale per aiuti di Stato per il finanziamento pubblico di 300 milioni concesso di recente all’Alitalia. Non poteva fare altrimenti. Ma la decisione non blocca, per il momento, l’operatività della misura. Di conseguenza, la compagnia può proseguire nella sua normale attività, mentre il governo avvia un nuovo tentativo di privatizzazione. Meglio sarebbe stato però condizionare l’intervento a una riorganizzazione della società lungo linee simili a quelle dell’amministrazione straordinaria.

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