.
La proprietà intellettuale, cioè il monopolio sui prodotti frutto delle innovazioni, ha alcuni effetti indesiderabili. Il principale è che il monopolista riduce in modo inefficiente la quantità venduta per mantenere alto il prezzo. Malgrado i costi sociali siano enormi, generalmente si pensa che la proprietà intellettuale sia un prezzo da pagare per stimolare l’innovazione. Un libro di Michele Boldrin e Davide K. Levine edito da Laterza e dal titolo significativo ” Abolire la proprietà intellettuale”, che mette in discussione proprio quelle che ci sembrano certezze acquisite.
Dal welfare al fisco, dalle liberalizzazioni alla scuola, un libro (Università Bocconi Editore) raccoglie le risposte di vari esperti a quattro domande. Che cosa si può fare subito per rimettere in moto l’economia italiana? Che cosa nell’arco di due legislature? Quali interessi si oppongono alle riforme e come arginarli? Quali interessi avrebbero tutto da guadagnare e come mobilitarli? Pubblichiamo alcuni passi dell’introduzione del volume.
Quello degli ordini professionali è un mondo chiuso, con enti previdenziali propri e un patrimonio di circa 50 miliardi di euro investiti in beni immobili e titoli finanziari. Una macchina del privilegio, che dovrebbe difendere il cittadino-consumatore e invece protegge solo se stessa, tramandandosi il potere in maniera quasi ereditaria. Insomma, “I veri intoccabili” sono loro, sostiene Franco Stefanoni nel suo ultimo libro, edito da Chiarelettere. Ne proponiamo qui un estratto del capitolo che racconta come vengono decise e spese le quote annue versate dagli iscritti.
Powered by WordPress & Theme by Anders Norén