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Categoria: Il Punto Pagina 64 di 141

Il Punto

La legge in discussione sullo “ius soli temperato” – l’attribuzione del diritto di cittadinanza a figli minori di stranieri residenti da lungo tempo in Italia – fa riflettere sui princìpi mentre risveglia paure e pregiudizi incendiari. In concreto, circa 800 mila ragazzi figli di stranieri residenti potrebbero subito diventare cittadini italiani (più 55-62 mila ogni anno successivo). Crescerà il numero di coloro che rimangono nel nostro paese ma anche la loro integrazione a scuola e sul lavoro. Con una probabile riduzione dei loro tassi di criminalità come solitamente avviene per gli immigrati che regolarizzino la loro posizione.
Il ballottaggio è stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta ma solo nel contesto dell’Italicum. Per questo alle comunali continuiamo legittimamente a votare in due tornate. E nulla vieterebbe l’adozione di un sistema elettorale uninominale a doppio turno. Quello che in Francia porta Macron a conquistare una maggioranza di due terzi dei seggi con un terzo dei voti al primo turno.
Mentre in Italia falliva la gara per i diritti della serie A con offerte giudicate troppo basse dalla Lega calcio, la Uefa ha assegnato a Sky i diritti tv della Champions (ed Europa) league per – si dice – 300 milioni di euro. Due gare con esiti molto diversi, tutti da spiegare.
È pacifico che si dovrà arrivare ad una nuova ristrutturazione del debito greco. Ma fino alle elezioni tedesche di settembre si andrà avanti a colpi di accordi parziali, come quello recente tra Atene e la Troika. Perdendo tempo, denaro e prolungando l’incertezza.
Ci sono voluti sei anni, battaglie legali e sanzioni europee ma ora, il comparto dell’acqua – oggetto del controverso referendum del 2011 – sembra ripartire (dopo una sentenza del Consiglio di stato) con investimenti che in un quadriennio dovrebbero quasi raddoppiare e aumentare ancora fino al 2023.

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Il Punto

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il portavoce di Renzi, Michele Anzaldi, hanno polemizzato sulla proposta di reddito di cittadinanza, usando definizioni e dati confusi. Sottoponiamo le dichiarazioni dei due parlamentari al fact-checking de lavoce.info.
Dopo la battuta d’arresto elettorale per la signora May e l’invito ai britannici a ripensarci da parte di Emmanuel Macron, i giuristi si chiedono se e come si possa tornare indietro sulla Brexit. Tante interpretazioni del famoso articolo 50 del trattati Ue. Con un po’ di buon senso si può definire come e quando ciò sia praticabile. Nel frattempo si fanno i conti sui flussi elettorali nel Regno Unito. Emerge che Corbyn si è mostrato abile nell’intercettare il voto di giovani e scontenti. Ma non abbastanza da vincere.
Uno European safe bond che tragga il suo valore da un paniere di titoli di debito sovrano dei vari paesi dell’eurozona è una buona idea. Ma per farla decollare serve spingere le banche a investirvi. Il sistema più sicuro è quello di incentivarle a diversificare, mettendo un tetto ai titoli di stato da esse detenuti.
In un rapporto appena pubblicato, l’Istat fotografa la demografia di un paese triste in cui, nel 2016, il numero dei morti ha superato quello dei nuovi nati di 142 mila unità. Senza i bambini stranieri, la cifra salirebbe a 205 mila. Per invertire la tendenza, cercasi politiche di welfare per donne e giovani.
La povertà va ben oltre la mancanza di reddito. Le famiglie meno abbienti destinano al pagamento delle bollette una quota rilevante del loro bilancio e sono esposte alla “vulnerabilità energetica” e alle sue conseguenze socio-sanitarie. Un recente studio prova a quantificare il problema.

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Il Punto

Il deludente risultato elettorale della premier conservatrice Theresa May evidenzia la modestia politica del Labour di Jeremy Corbyn. Che aveva l’occasione di vincere, anziché accontentarsi di avanzare perdendo. Così come avrebbe forse potuto – un anno fa – fare ben di più per evitare il risultato del referendum Brexit.
Creato per far fronte ai rischi di un blocco degli afflussi di capitale, lo European stability mechanism (Esm, o fondo salva-stati) è il cuscinetto europeo contro le crisi. Così com’è, però, non funziona. Vediamo perché e come aggiustarlo. Seconda puntata della versione italiana di un e-book del nostro sito “gemello” VoxEu.
Compie 15 anni il contratto di apprendistato professionalizzante. I dati mostrano che garantisce attaccamento dell’impresa al lavoratore (e viceversa) e allinea crescita salariale e del capitale umano. Tutto come previsto, salvo che è usato pochissimo. Le parti hanno preferito contratti precari o la decontribuzione del Jobs act.
Una ricerca dice che il capitale sociale fa la differenza nell’elezione dei sindaci. A parità di buone politiche fatte nel mandato appena concluso, ha più possibilità di riconferma l’amministratore di una città dotata di forte tessuto e coesione sociale. Ipotesi da verificare a breve nel secondo turno delle amministrative.
Perché gli italiani preferiscono i depositi bancari e postali agli investimenti finanziari? Perché questi ultimi, una volta pagate le commissioni d’intermediazione e le tasse, rendono ben poco. Così poco da essere meno appetibili dei liquidi conti correnti agli occhi dei risparmiatori.
Mentre finiscono le lezioni, si riaffaccia per il prossimo anno scolastico il tema della qualità degli insegnanti. Che non promette di migliorare in futuro. Anzi, di peggiorare perché ci sono tutte le ragioni di scegliere altre professioni piuttosto che la docenza.

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Il Punto

Il ripudio dell’accordo di Parigi sul clima da parte di Donald Trump è grave ma non distrugge quanto fatto finora per la decarbonizzazione. La cui base è nella Convenzione di Rio del 1992, non denunciata dagli Usa. Così il presidente salva la faccia con gli elettori e – sotto sotto – non scontenta troppo gli altri leader mondiali.
Torna il contratto di lavoro a tempo determinato come formula più utilizzata nelle nuove assunzioni. È un effetto del decreto Poletti del 2014 che si manifesta oggi. Finiti gli sgravi contributivi del Jobs act e con una ripresa da consolidare. Ritorna la convenienza delle aziende ad assumere precari.
Ci sarà pure una ragione se l’Economist ha fuso le parole banker e gangster in “bankster”. La caduta della fiducia nei banchieri e nella finanza è un pericoloso effetto collaterale della Grande crisi. Per questo val la pena di andare “alla ricerca della banca perduta”, come recita il titolo di un nuovo libro.
Degli 8,5 miliardi di finanziamenti Ue alla ricerca nel campo della salute, all’Italia è andato solo l’8 per cento del totale. Eppure in Lombardia, Toscana e Lazio si concentrano alcune  eccellenze. A conferma delle disuguaglianze nel campo della sanità di cui si è parlato al Festival dell’Economia a Trento. Ecco i video dei tre forum organizzati da lavoce.info.
Perché si crei un legame tra territorio, elettori ed eletti occorrono alcuni accorgimenti, oltre al sistema maggioritario che facilita questa osmosi. In effetti nel sistema elettorale in discussione alle camere c’è una quota di rappresentanti votati con questo metodo. Ma è minoritaria e non dà la certezza assoluta di andare in Parlamento se vittoriosi. È un sistema che tutti chiamano “tedesco”, anche se l’originale è piuttosto differente e in patria è stato sottoposto a pesanti critiche, come “causa della partitocrazia” che – diciamolo – c’è anche a Berlino e dintorni.

Nel momento della scomparsa della nonna di Mariasole Lisciandro, la redazione si stringe attorno all’amica e collega del desk de lavoce.info

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Il Punto

Come abbiamo discusso nelle nostre feste/convegno di Milano e Roma, tutti gli esperti – anche i più ottimisti – sono d’accordo: l’architettura dell’euro è incompleta e richiede di essere corretta per evitare nuove crisi. Si può partire dai quattro elementi descritti in un e-book del nostro sito “gemello” VoxEu.
Theresa May dovrebbe essere la vincitrice delle elezioni nel Regno Unito di giovedì 8 giugno. Ma, se tanti giovani andranno a votare, potrebbe prevalere una coalizione con a capo Jeremy Corbyn, il cui programma include anche l’abolizione delle rette universitarie. In ogni caso, improbabile che dalla Brexit si torni indietro.
Dei problemi di Alitalia si è detto tutto? No. Un’analisi accurata dei dati degli ultimi anni mostra che il costo del lavoro è stato ridotto e oggi conta meno sul totale che per British, Lufthansa e Air France-Klm. Le spese di gestione esplodono a causa di una flotta mal calibrata per competere con le compagnie low-cost.
Con il nuovo anno i prodotti finanziari e assicurativi proposti allo sportello saranno accompagnati da tre agili paginette con indicatori che combinano rischio di mercato e di credito, oltre che simulazioni di scenari alternativi di rendimento. Un passo avanti sulla strada impervia dell’assunzione di decisioni di risparmio più consapevoli.

Giuliano Cazzola, deputato di centro-destra (gruppo Misto), commenta e puntualizza i numeri del fact-checking de lavoce.info alla base di una polemica tra lui e Matteo Salvini in tema di pensioni. Con la replica del nostro fact-checker.

Fernando Di Nicola e Ruggero Paladini rispondono ai commenti al loro articolo “Disboschiamo la giungla dell’Irpef

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Il Punto

La Commissione di Bruxelles propone titoli di stato sintetici per l’area dell’euro, prodotti con un processo di cartolarizzazione. Da non chiamare Eurobond per due ragioni: perché non lo sono e perché per i tedeschi sarebbero come fumo negli occhi. Potrebbero essere molto utili alla stabilità finanziaria.
Al mondo politico in fibrillazione auto-referenziale arriva il richiamo della Banca d’Italia di Visco: chiunque si candidi a governare si impegni ad approfittare della debole ripresa economica per correggere il bilancio in modo da far scendere il rapporto tra debito pubblico e Pil. Intanto la disputa sul voto anticipato in autunno sembra disinteressarsi della probabile attivazione delle clausole di salvaguardia e delle negative conseguenze per la crescita della maggiorazione dell’Iva. Nel dibattito sul sistema elettorale guadagna consensi quello chiamato “tedesco” (che poi tedesco non sarebbe). Di sicuro ci ritroveremmo il definitivo affossamento dei collegi uninominali, la prevalenza di candidati scelti dai partiti, e l’esclusione delle formazioni forti localmente ma deboli a livello nazionale. In cambio di coalizioni (forse) meno litigiose.
Sono due filosofie, due concezioni del governo dell’economia e della moneta quelle che si scontrano nella Ue rappresentate da Germania e Francia. Non soltanto interessi diversi, dunque, ma visioni del mondo che un’Europa unita deve conciliare. È il tema di un libro di tre autori, uno dei quali, Markus Brunnermeier, sarà al centro dei dibattiti organizzati a Milano e Roma per festeggiare i 15 anni de lavoce.info.
Che ci voglia una gestione delle sofferenze bancarie diversa dalla svendita ai pochi grandi operatori specializzati lo ha detto anche il governatore Ignazio Visco nelle sue Considerazioni finali. E in Parlamento ci sono tre proposte che prevedono la vendita agli stessi debitori.
La Lega calcio ha appena aperto l’asta per i diritti tv del campionato di serie A per il triennio 2018-21. A differenza che negli altri paesi, il bando prevede che il servizio sia offerto su più piattaforme distributive, compresa internet. Come se il calcio fosse un “diritto essenziale” per i consumatori. È proprio così?
Vero che gli italiani – dopo la riforma Fornero – sono costretti ad andare in pensione vecchi decrepiti? Lo ha sostenuto Matteo Salvini in due scontri Tv con Giuliano Cazzola. Questi ha ribattuto con una serie di dati. Quasi tutti esatti, secondo il fact-checking de lavoce.info.

15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Aspettiamo per festeggiare il compleanno i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Il Punto

Donald Trump ha presentato la sua finanziaria per il 2018. In aumento le spese per difesa, sicurezza nazionale e veterani, in calo i fondi per ambiente, welfare, sanità e casa per i più deboli. Un piano che mira al pareggio di bilancio gradito ai repubblicani. Sperando in un 3 per cento di crescita annua del Pil.
Al Festival dell’Economia di Trento, dal primo giugno, si parlerà – anche con l’apporto de lavoce.info – di salute disuguale, tra paesi, tra regioni e all’interno delle stesse regioni. Con un’idea in mente: che di povertà non è giusto né morire né ammalarsi.
Il Tar del Lazio ha invalidato la nomina di cinque direttori “stranieri” di musei. Un colpo al cuore della riforma Franceschini che vuole promuovere l’autonomia gestionale e finanziaria dei beni culturali. Una scelta, dice una ricerca, che meglio sfrutterebbe il potenziale di queste strutture. Sia pubbliche sia private.
A partire da giugno, con il pagamento della cedolare secca del 21 per cento, emergerà un po’ del nero degli affitti brevi, tipo Airbnb, e arriveranno 140 milioni di gettito aggiuntivo. Per il settore ci vuole di più: una normativa leggera, senza burocratizzare un’attività familiare e senza concessioni alla lobby degli alberghi.
Con un decreto di fine 2016 il Miur ha assegnato 67,4 milioni del Fondo per il finanziamento ordinario, senza distinguere tra università pubbliche e private. In tal modo, zitto zitto, riconosce a enti di natura giuridica privata un aiuto di stato vietato dai trattati europei.
Nella crisi del mercato del lavoro del nostro paese hanno sofferto ancor più gli immigrati albanesi che lavorano qui. Sia rispetto agli italiani, sia rispetto ad altri immigrati. Non è una discriminazione etnica ma il risultato di alcune caratteristiche socio-demografiche che li differenziano dagli altri.

Paolo Balduzzi e Massimo Bordignon rispondono ai commenti all’articolo “Alla ricerca della legge elettorale perduta

15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

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Mentre rimane incerto chi pagherà il conto di almeno un miliardo delle banche venete in dissesto, Matteo Renzi ha minimizzato l’entità dei guai di Banca Etruria. In una nuova puntata del fact-checking de lavoce.info abbiamo provato a verificare: i conti non tornano. Sempre a proposito di istituti di credito, la Ue ha limitato i bonus dei banchieri. Limiti che non valgono per gli asset manager che, nel gestire il risparmio dei loro clienti, godono di premi anche superiori al 450 per cento della retribuzione fissa. Un incentivo ad assumere rischi, coi soldi degli altri.
Una pioggia di denaro sta per beneficiare 180 dipartimenti di eccellenza degli atenei italiani, selezionati su un totale di 807 e da una short list di 352. Probabilmente alle università del Sud, nonostante i progressi in corso, arriverà poco. Serve un meccanismo che consenta a chi è indietro di recuperare terreno.
La versione della web tax approvata dalla Camera disegna una voluntary disclosure per le grandi multinazionali (internet e non) che fanno reddito in Italia. Chi paga l’imposta gode di uno sconticino sulle sanzioni amministrative e vede cancellate quelle penali. Chi non sta al gioco, però, la fa franca.
L’allungamento della vita lavorativa è stato uno sgambetto all’occupazione giovanile nell’Italia che non cresce. I dati su 102 province indicano che, con l’innalzamento dell’età minima pensionabile da 52 a oltre 65 anni, negli ultimi 10 anni sono saliti gli occupati senior e si è ridotto il numero dei giovani occupati.
Secondo un libro appena uscito, c’è un grave punto debole nella costruzione europea messa in crisi dall’affermazione del sovranismo. È il fatto di non avere (ancora) realizzato una comunità sufficientemente omogenea di questa federazione tra stati con storie, lingue e tradizioni diverse.
L’alfabetizzazione finanziaria non fa bene soltanto ai risparmi e alle pensioni dei singoli cittadini. Nei paesi dove è più diffusa i conti pubblici sono gestiti meglio mentre, dove le competenze economiche sono inferiori, si registrano maggiori deficit di bilancio.

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L’Istat canta il de profundis per le classi sociali e divide in nove gruppi la società italiana. Ne viene fuori una riclassificazione – del tutto diversa dalle prassi internazionali – che tra l’altro impedirebbe di studiare la mobilità sociale.
Se Alitalia è vicina al fallimento, è perché negli ultimi 20 anni il management e la proprietà pubblica e privata dell’azienda non ne hanno azzeccata una. Il disastro viene dal “né-né”: né disimpegno dal corto e medio raggio (in perdita) né sviluppo sul lungo. Ora raccogliamo i cocci. Problematico anche il saldo dei primi 12 anni di vita dell’Imt di Lucca, alta scuola pubblica di ricerca e dottorati. Non basta dotare le nuove istituzioni accademiche di denaro e programmi ambiziosi, bisogna anche valutarne gli esiti.
Mentre da Manchester si riaffaccia la crudele minaccia del terrorismo, dalle elezioni in Iran arrivano buone notizie. La rielezione del riformista Rouhani alla presidenza conferma la strada intrapresa: rinuncia al nucleare in cambio dei benefici commerciali e finanziari della rimozione delle sanzioni.
In ritardo sulla tabella di marcia, l’anticipo pensionistico (Ape) sarà regolato a breve. Da una simulazione viene fuori chi potrà sceglierlo: 900 mila lavoratori, in maggioranza maschi, senza figli a carico, nati tra il 1952 e il ’55, con reddito annuo di oltre 27 mila euro.
Il super-ticket sulle prestazioni del Ssn viene variamente applicato dalle regioni e in alcune arriva a livello delle tariffe della sanità privata. Con tre conseguenze: fuoriuscita di alcune prestazioni dal pubblico, rinuncia alle cure più care di una parte della popolazione, diminuzione delle entrate del sistema. La salute disuguale sarà al centro del Festival dell’Economia di Trento a partire da giovedì 1° giugno. Tra gli altri eventi tre forum organizzati da lavoce.info.

Giorgio Ragazzi e Francesco Ramella rispondono ai commenti al loro articolo “Primi nelle energie rinnovabili. Ma a che prezzo?

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Le 2.803 unioni civili avvenute nei primi otto mesi di esistenza di questo istituto sono il 2,2 per cento dei matrimoni nello stesso periodo di tempo. Una percentuale più alta di quella registrata dopo riforme analoghe in Spagna, ma più bassa che nei paesi del Nord dove i diritti gay sono riconosciuti da più tempo.
Nel discutere di riforma elettorale, c’è accordo sulla necessità di sfuggire al rischio di maggioranze diverse a Camera e Senato. Ma sarebbe meglio evitare un regime proporzionale che lasci le mani libere ai partiti per apparentarsi con scambio di poltrone dopo il voto. Per questo si discute di un parziale ritorno al Mattarellum.
Parlando di riforma dell’Irpef, ecco una proposta che – diboscando la giungla di aliquote marginali effettive inique e di detrazioni per pochi – ridisegnerebbe la tassazione in senso progressivo con sette aliquote, dal 20 per cento al 50. E sovrimposte locali con progressività uguale in tutto il paese.
Da una parte abbiamo a disposizione strumenti elettronici di pagamento – come le app – sempre più sofisticati, dall’altra ci riempiamo le tasche di monetine, in particolare quelle da uno e due centesimi, già abolite in vari paesi euro. Ma toglierle dalla circolazione non è poi così semplice.
Gli abitanti di Udine possono controllare l’attività di giunta e consiglio comunale e seguire le scelte di ogni politico attraverso una piattaforma di e-government. Pochi, però i cittadini che la frequentano. E in città non è  cambiato il modo di fare politica.
L’indicatore di attività economica regionale (una media di tante variabili più sofisticata del Pil) mostra che nel 2015 nelle regioni del Sud le cose sarebbero andate meglio che nel resto d’Italia. Un’inversione di trend rispetto agli anni della crisi? Sembra di no. I dati 2016 indicano un affievolirsi di queste tendenze.

Tommaso Di Tanno risponde ai commenti al suo articolo “Su Google vince il fisco, perde il diritto”.

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