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Categoria: Investimenti e innovazione Pagina 11 di 29

Al digitale italiano serve un “piano Marshall”

Diego Piacentini lascia la carica di commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale. In due anni di attività ha avviato processi importanti. Da non abbandonare, perché sono indispensabili per la crescita economica e sociale del paese.

Professione data scientist

Social network, web o carte fedeltà generano un immenso archivio di dati estremamente interessanti per le aziende. I professionisti in grado di “leggerle” sono pochi e molto ricercati. Tanta pratica e competenze multidisciplinari nel loro apprendimento.

Non dazi, ma incentivi all’innovazione

Nel 1981 l’amministrazione Reagan rispose alla concorrenza europea e giapponese con sgravi fiscali per la ricerca e sviluppo. Fu una scelta corretta. Il protezionismo riduce gli incentivi a innovazione e crescita, con gravi danni nel lungo periodo.

Per le attività base di ricerca non c’è più il fondo

La legge di bilancio 2017 aveva introdotto il Fondo per il finanziamento delle attività base di ricerca. Via via le risorse sono state tagliate. E il meccanismo di assegnazione non ha funzionato. Ma si poteva intervenire per renderlo più efficace.

All’Italia manca l’innovazione al femminile

L’Italia è uno dei paesi in cui le donne partecipano meno allo sviluppo di innovazioni. Si tratta di uno spreco di capitale creativo. Dall’istruzione all’impresa, la promozione delle pari opportunità potrebbe dare benefici anche alla politica industriale.

L’intelligenza artificiale si sviluppa nel contesto adatto

Gli effetti del progresso tecnologico sul mercato del lavoro e sull’economia di un paese dipendono anche dalla capacità di reazione delle istituzioni. E in Italia c’è molto da cambiare per favorire una più ampia diffusione dell’intelligenza artificiale.

Ma nell’intelligenza artificiale l’Europa è in ritardo

Avere un vantaggio tecnologico nel campo dell’intelligenza artificiale è importante non solo per essere competitivi, ma anche per influire sulla regolamentazione del nuovo sistema socio-economico. Ecco perché l’Europa non può rimanere a guardare.

Chi ha paura dei big data?

L’utilizzo pervasivo dei dati sul comportamento online inizia con una scelta dell’utente: la rinuncia alla privacy per ottenere un servizio personalizzato. E forse non dobbiamo preoccuparci tanto della persuasione politica, quanto di quella commerciale.

Quando la valutazione è al servizio dei cittadini

La valutazione delle politiche pubbliche dovrebbe essere una fonte di informazione chiave per i cittadini. Tanto più quando ci si appresta a eleggere un nuovo parlamento. L’Italia è ancora indietro in questo campo. Ma si vedono segni di miglioramento.

Industria 4.0: incentivi sì, ma solo all’innovazione

La legge di bilancio conferma gli incentivi per investimenti in attività innovative, ma anche quelli sui macchinari tradizionali. Positivi invece il potenziamento degli istituti tecnici superiori e il credito d’imposta per le spese in formazione 4.0.

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