Davvero il prezzo del petrolio subisce variazioni preoccupanti? Negli ultimi tre mesi l’oscillazione non ha mai raggiunto l’8 per cento. Si tratta di una crisi di nervosismo del mercato, non di un fenomeno collegato a fatti specifici. Lezioni dal confronto con situazioni critiche del passato.
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Da tempo i consumi italiani di energia elettrica segnano il passo. E non basta la crisi a spiegare il fenomeno, che coinvolge terziario e utenze domestiche oltre all’industria. Come la riforma della struttura tariffaria per i consumatori finali dovrebbe portare a un incremento della domanda.
Il Clean Power Plan annunciato da Obama a inizio agosto è stato presentato come innovativo e molto ambizioso. In realtà c’è più retorica che sostanza. Perché segue l’onda di cambiamenti strutturali già in corso. Buoni comunque molti contenuti in vista della conferenza sul clima di Parigi.
Un’estate torrida provoca danni ingenti all’agricoltura e più in generale all’economia. La gestione delle crisi è stata affidata fino a oggi a una cabina di regia, creata su base volontaria. Visti i successi conseguiti, ora va resa più istituzionale.
Al G7 i paesi più sviluppati si sono impegnati a ridurre le emissioni del 40-70 per cento entro il 2050 rispetto al 2010. Ma ora la grande sfida fino al summit sul clima di dicembre riguarda la capacità di far coesistere il negoziato multilaterale con una serie di importanti accordi bilaterali.
Nel 2014, negli Stati Uniti, i servizi di musica streaming hanno registrato ricavi più alti rispetto a quelli ottenuti dalla vendita di cd. Questa rivoluzione è anche una vittoria dell’ambiente? Non proprio. La ricerca di un percorso sostenibile per l’industria musicale.
L’allegato IV al Def 2015 rivela che il nostro paese ha quasi centrato l’obiettivo del Protocollo di Kyoto sulle emissioni di gas a effetto serra. E le proiezioni dicono che ancora meglio faremo con il target fissato dall’Unione Europea per il 2020. Purché però si adottino le misure necessarie.
L’Istat ha diffuso i dati sulla disponibilità di risorse idriche in Italia. È un passo avanti verso la costituzione di un sistema informativo adeguato alle esigenze di una economia che sulla relativa facilità di accesso all’acqua ha costruito una parte importante del proprio modello di sviluppo.
Nel 2014 le emissioni mondiali di anidride carbonica non sono aumentate. È una buona notizia. Ma la riduzione va analizzata bene, per capire se si tratta di una promettente modifica strutturale o di una semplice variazione congiunturale. Le prospettive per il summit di Parigi.
Il calo del prezzo del petrolio rende insostenibili i sussidi al consumo praticati da molti paesi produttori. Negli stati non produttori, invece, aumenta le entrate fiscali da carburanti ed è una spinta inattesa all’economia. Ma quali sono gli effetti sull’ambiente? Due opportunità per l’Italia.