Il Governo Berlusconi era partito come governo liberalizzatore, volto ad alleggerire la presenza pubblica nelleconomia e a lasciare spazio agli investimenti privati. Ma lunica vera privatizzazione del triennio è la vendita dellEti, il monopolio tabacchi. Per il resto, solo cessioni di quote marginali o privatizzazioni allitaliana, ovvero con una presenza pubblica dominante in imprese nominalmente privatizzate da diversi anni. Una contraddizione ha paralizzato lazione di Tremonti: liberalizzare il sistema industriale, ma anche mantenerne il controllo.
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Anche se i suoi sostenitori sembrano diminuire di giorno in giorno, il disegno di legge per la tutela del risparmio resta necessario e urgente e deve affrontare correttamente tre questioni per raggiungere i suoi obiettivi: equilibrio negli interventi per rimediare ai fallimenti del sistema dei controlli, riordino delle funzioni di vigilanza sui mercati per linee funzionali, indipendenza delle autorità preposte ai controlli. Un comitato ristretto per redigere rapidamente una versione finale sarebbe garanzia di solidità e qualità giuridica in materie così delicate
Anche se il prezzo è stato altissimo, la lezione di Parmalat sembra essere servita a far progredire il diritto della crisi d’impresa, che fino a pochi mesi fa si basava su concetti antiquati, e oggi può invece avvalersi di regole innovative. Hanno permesso al gruppo di Collecchio di presentare un piano che prevede la vendita del gruppo ai suoi creditori e la quotazione in Borsa della nuova società. Non è un caso facilmente ripetibile, ma è senzaltro il punto da cui muovere per la riscrittura di una legge fallimentare generale.
La campagna pubblicitaria per la sottoscrizione di azioni di imprese in via di “privatizzazione” dovrebbe durare al massimo sessanta giorni, secondo i dettami di Testo unico della finanza e regolamento Consob. Per evitare che una comunicazione pubblicitaria troppo prolungata possa ripercuotersi sullautonomia delle scelte dinvestimento dei potenziali sottoscrittori. Ma è una norma troppo spesso aggirata, senza nessun intervento censorio di chi è chiamato a controllare. Ed è discutibile anche lutilizzo dello stesso temine “privatizzazione”.
La Politica agricola comune (Pac) costa alle famiglie europee oltre cento miliardi di euro allanno. Oltre l80 per cento dei sussidi alle esportazioni pagati nel mondo sono finanziati dai contribuenti europei, che pagano anche i tre quarti circa di sussidi agricoli finalizzati al sostegno dei prezzi. Gli effetti sui mercati internazionali sono molteplici e significano minor benessere e minor ricchezza non solo per i paesi poveri. Il problema si aggrava ora con lestensione della Pac ai nuovi Stati membri Ue. Eppure di questo grande spreco di denaro pubblico si parla molto poco.
I ritardi nella definizione del progetto di legge di tutela del risparmio nascono dalla scelta di trattare i problemi di governance delle imprese e di conflitti di interesse degli operatori di mercato assieme alla riforma delle autorità di vigilanza, fra laltro con soluzioni non sempre convincenti. Meglio sarebbe separare le due materie e completare liter del progetto di legge di tutela del risparmio. In attesa di un riassetto complessivo delle autorità, si potrebbe procedere con il solo potenziamento dei poteri di indagine di Consob.
Non sappiamo cosa succederà ad Alitalia. Ma è certo che Malpensa indebolito dalla rivalità con Linate non potrà rientrare nei programmi di Alitalia, troppo legata a Roma. E allora, non varrebbe la pena di farne un hub per qualche compagnia, ad esempio dellEstremo Oriente?
Le esperienze delle compagnie aeree di Kenya e Sri Lanka dimostrano che lapertura a capitali esteri migliora la gestione e assicura benefici reali. Per raggiungere questi risultati è però necessario che il Governo sviluppi una strategia chiara e credibile. Da far valere negli accordi con gli investitori stranieri e che permetta di non capitolare di fronte alle inevitabili resistenze e proteste. A partire da quelle che si leveranno contro la scelta necessaria di un unico hub nazionale.