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Categoria: Concorrenza e mercati Pagina 67 di 80

Consigli coordinati per gli acquisti di latte

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha rilevato l’esistenza di comportamenti collusivi tra i principali produttori di alimenti per neonati nel caso del cosiddetto “caro latte”. L’evidenza è data dal prezzo elevato, soprattutto se confrontato con gli altri paesi europei, nonché dalla strutturazione di un mercato impermeabile ai crismi della concorrenza e nel quale un parallelismo consapevole tra i produttori appare esito “naturale”. Ma l’architettura concettuale costruita dall’Autorità è sufficiente a provare la collusione tacita dei produttori?

Il commercio di aeroporti

Un decreto legge accoglie le ripetute richieste di Alitalia di intervento dello Stato per ridurre i costi aeroportuali e del controllo del traffico aereo, i cosiddetti “requisiti di sistema”. Non si hanno ancora stime precise degli effetti sui conti dei gestori aeroportuali e di Enav. Anche il comune di Milano dovrà rifare i conti sul valore della sua quota della privatizzando Sea. Potrebbe essere l’occasione per ripensare alla contraddizione tra tutela delle rendite monopolistiche come concessionari e difesa degli interessi degli utenti-cittadini.

La via del low cost

I vettori full service sembrano aggiustare le proprie strategie sul modello low cost. Le compagnie puntano a ridurre i costi per il personale, la manutenzione dei velivoli, i servizi accessori e le forniture. E semplificano il servizio, eliminando la business class, o ricorrendo alla disintermediazione e alle politiche di incentivazione della domanda low fare. L’esempio di Aerlingus dovrebbe essere istruttivo per Alitalia. Dimostra che non è necessario aspettare inerti i tempi lunghi della privatizzazione per varare efficaci piani di rilancio.

La concorrenza è un’opzione. Per il futuro

L’Europa sembra aver perso la funzione propulsiva che ha avuto in passato nella liberalizzazione del settore dei trasporti. Una proposta di regolamento sancisce la sostanziale rinuncia all’obbligo delle gare per l’assegnazione di contratti di servizio pubblico, richiamandosi a principi di flessibilità e sussidiarietà. E in Italia? Il Governo ha di recente varato un decreto legislativo sulla liberalizzazione delle autolinee interregionali di competenza statale. Prevede che le vecchie concessionarie mantengano il diritto di esclusiva fino al 31 dicembre 2010.

Un fallimento troppo “amministrato”

La recente riforma delle diritto fallimentare non interviene sulle procedure speciali e lascia ampio spazio agli interventi della pubblica amministrazione nella gestione delle crisi d’impresa. L’amministrazione straordinaria sta diventando una procedura sempre più adottata non solo per le grandi, ma anche per le medie imprese. Una vera riforma che valorizzi il ruolo del mercato e la funzione di garanzia del giudice deve costringere la mano pubblica a fare un passo indietro e deve imporre una maggiore specializzazione dei giudici.

Concorrenza e farmaci, si può dare di più

Avrà effetti positivi il decreto sugli sconti in farmacia. L’applicazione di regole di concorrenza beneficia i consumatori, senza alcun rischio per l’equità all’accesso ai farmaci. Il blocco dei prezzi per due anni è invece una misura fortemente limitativa del mercato e indurrà le imprese farmaceutiche ad aumenti ingiustificati, per recuperare i mancati guadagni. Ma l’unico modo per aumentare davvero la concorrenza nella distribuzione e il risparmio dei cittadini è la vendita dei farmaci senza obbligo di prescrizione e da banco anche nei supermercati.

Checks and balances nell’intervento antitrust

L’antitrust in Europa e in Italia segue un modello amministrativo, nel quale il procedimento avviene all’interno delle Autorità con l’accusa istruita dagli uffici e la decisione presa dalla Commissione. La necessità di garantire equilibrio tra ragioni dell’accusa e della difesa ha portato in Europa ad introdurre nuove figure come quella del Chief Economist, una esperienza che potrebbe rivelarsi utile anche per l’Italia.

Sanzionare o discutere? I dilemmi dell’antitrust.

L’Autorità antitrust presieduta da Tesauro ha utilizzato in modo incisivo le sanzioni nei confronti delle imprese. La capacità di deterrenza delle sanzioni resta tuttavia debole per i limiti posti dalla legge e per la mancanza di sanzioni penali. L’Amministrazione Catricalà apre una strada diversa, imperniata sul dialogo e la moral suasion nei confronti delle imprese. Quale approccio si rivelerà alla fine più incisivo?

Modelli di politica della concorrenza

Nel mercato concorrenziale l’interazione tra i soggetti economici si svolge a partire da decisioni decentrate. E’ contraddittorio ed erroneo sostenere che una politica della concorrenza come decisione collettiva che si sostituisce o anche soltanto si accompagna a decisioni private, offra i presupposti per la piena trasparenza, la chiarezza e la certezza circa i criteri con i quali le norme antitrust vengono applicate. Mentre la concezione che vede nell’autonomia decisionale di un’impresa un valore in sé, sarebbe fonte di “opacità” e di “ingiustificati formalismi”.

La concorrenza fa bene alla salute

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato sostiene da tempo che l’introduzione di opportune forme di incentivazione alla concorrenza contribuisce a rendere più efficiente l’offerta sanitaria e a contenere la spesa pubblica e privata in farmaci. Ma in Italia il sistema è ingessato e ciascun operatore adegua le proprie strategie alla prassi regolamentare vigente. Con danni per i consumatori. Buoni risultati si potrebbero avere invece ammettendo la vendita dei prodotti da banco anche fuori dalle farmacie. E da una nuova concezione della figura del farmacista.

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