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Autore: Tommaso Di Tanno Pagina 6 di 7

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Tommaso Di Tanno si divide fra attività accademica e professionale. E’ stato professore a contratto di
Diritto Tributario e di Diritto Tributario Internazionale presso le Università di Roma Tor Vergata, Roma
Università Europea, Siena e Cassino nonché docente presso la Scuola Centrale di Polizia Tributaria, il Master
Tributario dell’Università Bocconi ed il Master in Diritto di Impresa della LUISS. Ha presieduto il Consiglio di
Amministrazione di Sisal, di IPI, di Assicurazioni di Roma; il Collegio Sindacale di Anima, Banca Monte dei
Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro, British American Tobacco, Caltagirone, Vodafone. E’ stato
consigliere economico del Ministro delle Finanze e del Presidente della Commissione Industria del Senato;
membro della Commissione per il controllo dei bilanci dei partiti politici e di svariate commissioni di studio
governative.

Legge di Stabilità: i tagli per le imprese

Per le imprese la legge di stabilità prevede un abbassamento delle aliquote Ires e una revisione del prelievo Imu e Tasi sui cosiddetti imbullonati. Ma il provvedimento più importante riguarda l’ammortamento figurativo per l’acquisto di nuovi ben strumentali. I benefici per marchi e brevetti.

Quelle domande al fisco che riducono i conflitti

Il miglioramento dei rapporti tra fisco e contribuente è un obiettivo da perseguire, anche per favorire la crescita del paese. Ne fa parte anche il nuovo regime di interpello, che consente al contribuente di porre domande impegnative e obbliga l’amministrazione a rispondere in tempi certi.

La riformetta fiscale

Con l’approvazione degli ultimi cinque decreti attuativi si è concluso il lungo cammino della riforma fiscale. Ma possiamo dire che il sistema tributario è stato riformato? Per l’equità, pesa il mancato intervento sul catasto, mentre su certezza e semplificazione qualche miglioramento è arrivato.

Falso in bilancio tra valutazioni e soglie

Il nuovo articolo 2621 del codice civile sul falso in bilancio “assolve” anche una vasta platea di compilatori disonesti. Non era l’intenzione del legislatore. Così il governo torna sulla spinosa questione della “valutazione”. E in materia tributaria ristabilisce il principio della soglia.

Il falso in bilancio tra rigore e intelligenza

Nella nuova formulazione del reato di falso in bilancio è stato eliminato ogni riferimento alle voci oggetto di valutazione, che sono quasi tutte quelle che compongono un bilancio. Necessario farle rientrare fra le fattispecie che costituiscono reato, purché la valutazione alterata sia fraudolenta.

Voluntary disclosure: i rischi delle leggi mal scritte

La legge prevede che se durante un’indagine emergono reati tributari, si raddoppiano i termini per l’accertamento. L’amministrazione ha però fatto un uso improprio della norma. Il governo è pronto a varare alcune precisazioni sul tema. Con effetti positivi anche sulla voluntary disclosure.

Più certezze fiscali per far crescere i nuovi investimenti

Approvati i decreti attuativi che garantiscono più certezze nei rapporti tra fisco e imprese. Migliora l’accesso al ruling internazionale. Ma la vera novità è la possibilità di accordi preventivi sui nuovi investimenti. Creazione e salvaguardia di posti di lavoro sono messe sullo stesso piano.

L’elusione codificata

Uno dei decreti di attuazione della delega fiscale delinea una netta separazione fra ciò che è elusione e ciò che costituisce evasione. E definisce con chiarezza la ripartizione dei compiti tra amministrazione e contribuente. Pur con qualche formulazione vaga, è una norma matura. Avrà successo?

Il diavolo e l’acquasanta: il fisco italiano nelle banche svizzere

Grazie all’accordo raggiunto con le autorità elvetiche, il fisco italiano avrà libero accesso ai segreti fiscali degli italiani con tesoretto svizzero. Berna uscirà così dalla nostra black list. Ma la pessima notizia per gli evasori è che l’autoriciclaggio diventerà un reato anche in Svizzera.

Voluntary disclosure in salsa italiana

La legge sulla collaborazione volontaria non riguarda solo chi detiene capitali all’estero in modo illegittimo, ma anche chi possiede in Italia patrimoni frutto di evasione fiscale. È una sanatoria accettabile sia dal punto di vista pratico sia sotto l’aspetto etico?

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