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Autore: Stefano Sylos Labini

L’industria energetica

L’elevata dipendenza del nostro paese dai combustibili fossili di importazione ci rende estremamente vulnerabili alle turbolenze internazionali. Al di là delle misure d’emergenza, è necessario elaborare un politica che promuova il risparmio energetico, la diversificazione delle fonti energetiche, la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi prodotti con basse emissioni di CO2. Diminuire le importazioni di gas e petrolio non ha solo un effetto benefico sulla bilancia commerciale, è un’opportunità per la crescita di nuovi settori produttivi.

Perché non soffia il vento dell’eolico

Negli ultimi anni, la crescita del prezzo del petrolio e l’instabilità dell’area medio-orientale hanno accelerato l’espansione dell’energia eolica, con tassi di crescita del 20 per cento annuo. Non in Italia, dove gli investimenti su questa fonte di energia sono ben al di sotto di quelli realizzati da altri paesi europei. Tra le ragioni del ritardo, anche l’impatto sul paesaggio delle centrali a vento. Ma a questo si potrebbe ovviare con la costruzione di impianti off-shore o vicini ai porti. Con il vantaggio ulteriore di avere costi di produzione più bassi.

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