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Autore: Salvatore Pirrone

Luci e ombre della borsa continua del lavoro

La borsa continua nazionale del lavoro è uno strumento di trasparenza dell’intero mercato. Sfruttando le tecnologie informatiche, dovrebbe ridurre al minimo le asimmetrie informative Mancano però informazioni puntuali sui volumi di transazioni che passano per il sistema, perché non è stato predisposto, almeno a livello nazionale, un sistema di monitoraggio. E restano inattuate le funzionalità che consentirebbero di raccordarsi con l’attività dei servizi pubblici per l’impiego e che potrebbero attrarre anche gli altri intermediari e i datori di lavoro.

Un Clap più accessibile

In prospettiva, il campione longitudinale degli attivi e dei pensionati dovrà discendere dal costituendo casellario degli attivi. Per il momento, allarga il campo delle variabili a disposizione dei ricercatori a retribuzione, numero di giornate retribuite, tipo di orario e, per gli ultimi anni, anche tipo di contratto. I prossimi passi saranno l’inclusione di informazioni relative ai co.co.co, alle pensioni non Inps, ai contributi versati prima del 1985. E sarà migliorata anche la procedura di consultazione on-line, rendendo più flessibile il filtro iniziale.

Valutare in trasparenza

Se le politiche pubbliche devono essere giudicate sulla base della loro efficacia ed efficienza, servono informazioni adeguate e facilmente accessibili in maniera trasparente. Ministero del Lavoro e Inps creano ora il Clap, campione longitudinale degli attivi e dei pensionati. Dovrebbe fornire uno strumento per le analisi delle politiche e dei flussi tra situazioni occupazionali e previdenziali. Ed è un primo contributo alla soluzione del problema del bilanciamento tra tutela della privacy e accesso della comunità scientifica alle informazioni.

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