I debiti denominati in valuta straniera dei paesi dell’Europa centrale e orientale ammontano a 250 miliardi di dollari. Quello che era stato presentato come un affare, si rivela oggi una dura lezione per le imprese e le famiglie che hanno fatto ricorso a quei prestiti. Il totale delle perdite è di circa 60 miliardi di dollari. Ma quali sono le conseguenze per le finanze pubbliche? E per la valutazione del rischio di default di Stati sovrani? Si allargano gli spread sui credit default swap. Anche se non tutti i paesi sono uguali. Delle ricadute della crisi nelle diverse aree dell’economia globale si parlerà al Festival dell’Economia di Trento, dal 29 maggio al 31 giugno.