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Autore: Mirko Cardinale

Laureato in Economia Politica all'Università Bocconi nel 1999, ha poi conseguito un Master in Economia nel 2000 presso l'Universitat Pompeu Fabra di Barcellona ed un PhD in Finanza nel 2006 presso l'Imperial College di Londra. Prima di entrare in Aviva nel 2007 come Responsabile dell'Asset Allocation Strategica, Mirko ha lavorato come economista e consulente per la Watson Wyatt tra il 2002 e il 2007 e come ricercatore per il Financial Times Business tra il 2000 e il 2002.

Taglio del cuneo fiscale: i vantaggi e le risorse

La riduzione del cuneo fiscale è un nodo fondamentale per la crescita del nostro paese. Eppure finora non è stata una priorità nell’agenda del Governo. Le risorse necessarie per un intervento significativo, magari destinato ai lavoratori più giovani. E l’impatto sulle pensioni future.

Come pagare le pensioni di domani

Le prospettive demografiche dell’Italia sono peggiori rispetto ad altri paesi anche considerando i flussi migratori. Ma se si riduce la popolazione attiva, potrebbero mancare le risorse previste per finanziare il sistema pensionistico, a meno di non introdurre un meccanismo ancora più esplicito che imponga il pareggio tra contributi pagati e prestazioni erogate. Necessario allora agire su altri fattori alla base della crescita economica di lungo periodo. Anche per far crescere il tasso di partecipazione al mercato del lavoro, tra le donne e tra i giovani.

Tfr e rischio di mercato

In unottica di finanza aziendale, il trattamento di fine rapporto può essere interpretato come un debito dellimpresa, con i lavoratori che assumono il ruolo di creditori.Il dibattito sulla compensazione alle aziende per la perdita del Tfr dovrebbe allora tenere in considerazione anche la riduzione del rischio di impresa dato dalla progressiva esternalizzazione del Tfr. In un mercato efficiente, infatti, dovrebbe portare a una riduzione del costo di altre fonti di capitale. I risultati di uno studio empirico.

Un portafoglio diversificato per la pensione

L’impatto delle riforme previdenziali degli anni Novanta è analizzato attraverso proiezioni aleatorie e focalizzate principalmente sulla riduzione del tasso di sostituzione del primo pilastro. Mentre il futuro previdenziale dei lavoratori dipenderà dall’andamento del Pil italiano e dai rendimenti dei fondi pensione integrativi. E se gran parte del reddito è investito in Italia nel primo pilastro, il principio della diversificazione suggerisce che per il secondo sarebbe meglio pensare a investimenti sui mercati esteri.

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