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Autore: Mauro Gallegati

CONTRIBUENTI ED EVASORI: CHI, DOVE E QUANDO

Solo la quota dichiarata dell’economia italiana sopporta effettivamente le imposte. L’andamento della differenza tra la pressione fiscale apparente e la pressione fiscale effettiva risente, in parte, del ciclo politico. La quota di economia sommersa è più bassa a Nord Ovest e maggiore a Sud. L’evasione nell’industria è relativamente più concentrata nelle regioni meridionali, mentre nelle altre  zone si trova di più nel settore dei servizi. Chi può evita i doveri fiscali, ma con scelte differenti. Nel Mezzogiorno il sommerso, da lavoro nero, è legato al basso reddito. Altrove no.

I SALARI NON SCIVOLANO SULLE TASSE

Si discute molto in Italia di salari bassi e di potere di acquisto che si è ridotto negli ultimi dieci anni. Tutta colpa del cuneo fiscale, si dice. Tuttavia, la differenza tra costo del lavoro e stipendio netto non è imputabile solo alle trattenute fiscali, ma anche ai contributi sociali e previdenziali,  assimilabili a premi assicurativi e a retribuzione differita. Ma il punto fondamentale è che secondo i dati Ocse per i lavoratori dipendenti il cuneo è leggermente calato.

Quando il lavoro è usurante

Le aspettative di vita sono significativamente diverse a seconda della classe socio-economica e del tipo di lavoro prevalentemente svolto. Su tali differenze si potrebbero definire in maniera non arbitraria i lavori usuranti e arrivare a una suddivisione delle professioni in tre classi. Di cui tener conto quando si discute di requisiti di ammissibilità, che nella logica contributiva non dovrebbero modificare l’equità attuariale del sistema. Ma anche quando si parla di coefficienti di trasformazione, che invece su questa hanno un impatto diretto

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