Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 135 di 184

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Sommario 10 luglio 2006

Un Dpef di inizio legislatura può essere molto utile perché ha un orizzonte programmatico lungo. Quello approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri e’ ambizioso negli obiettivi sui conti pubblici, ma reticente su come potranno essere raggiunti. Non indica neanche quanta della correzione del disavanzo prevista sia imputabile alle entrate, né entra nel dettaglio dei singoli provvedimenti finalizzati ad aumentare il gettito. Conferma come prioritaria la strategia impostata con il decreto legge 223, che prevede molti provvedimenti di contrasto a evasione, elusione ed erosione fiscale, con ricadute sulle imposte dirette, indirette e sull’Irap. Apprezzabile che si tocchino molti punti deboli del sistema con interventi mirati, ma vi sino diversi aspetti da modificare in sede di conversione del decreto. Necessari anche interventi che affrontino i conti degli enti locali sempre piu’ insostenibili, mentre sono proprio i comuni a effettuare la gran parte degli investimenti pubblici. L’auspicio e’ che a settembre, quando presenterà gli interventi promessi ma non specificati, il Governo mostri lo stesso coraggio avuto col decreto sulle liberalizzazioni. Sulla concorrenza nel commercio il decreto Bersani rivendica competenza statale. Giusto perche’ le Regioni hanno dimostrato di essere molto esposte alle pressioni delle lobbies locali.

Aggiornamento: Kant il Dpef e i Fiscal Councils di Paolo Manasse. Ma la giustizia sportiva è giusta di Diego Corrado.

Liberali di panna montata

I tassinari che fan la serrat
Urla e proclami contro Bersani
Ira funesta, la voce strozzata
Una gran voglia di usare le mani

Piazza Venezia che sembra un rodeo
I giapponesi scattan le foto
Mille auto bianche che fanno un corteo
Povero Cristo chi non ha una moto.

Questa piazzata non mi sorprende
Se vuoi toccare interessi robusti
Non puoi sperare che tolgan le tende
Che si dimostrino equanimi e giusti

Ma i liberali di panna montata
Chi col megafono, chi sui giornali
Sbucano fitti, la fronte aggrottata,
Pronti a mostrarsi tra i più solidali

Moratti e Croci qui da Milano
Dicon che non vareranno il decreto
Loro al tassista gli danno una mano
Mica lo mandano a Piazza Loreto

Quelli di AN son con la protesta
Boia chi molla, amici tassisti
Sarà il richiamo della foresta
Di quando erano ancora fascisti.

Leggo lo sdegno del buon Brunetta
Dietro lo sdegno non trovo un bel niente
Quella riforma me l’hanno scippata
Così non vale, in fondo ero assente!

E Berlusconi, lo sguardo tirato.
Con un riflesso un po’ pavloviano
Ecco che accusa il fisco affamato
Che cosa centri è un mistero assai strano

E’ un po’ confuso, perché lui sospetta
Ci fosse uno che ancor gli parlasse.
Poi trova il modo per chiederlo a Letta:
il nome tassista deriva da tasse?

Anche Ferruccio, che è uomo di mondo,
spinge a che tutti siano ascoltati
lascia i principi un po’ sullo sfondo
pensa ai suoi tanti lettori avvocati.

Anche il Maggini, poeta minore
Con cui a volte qui si fioretta
Si lascia andare senza pudore
A una tirata che grida vendetta.

Sembra una piece di Commedia dell’arte
Ruoli scambiati, toni allarmati
prevale sempre il richiamo di parte
oh, liberali di panna montata!

Sommario 7 luglio 2006

Liberalizzando aspirine, panifici, assicurazioni e atti notarili, il decreto Bersani mira a ridare potere d’acquisto a chi lo ha perso negli ultimi anni e ridurre i costi dele imprese che usano i servizi dei professionisti. Ma offre anche qualche compensazione a chi, occupato a bloccare i piazzali degli aeroporti e delle stazioni, non ha avuto modo di leggere con calma il testo del decreto.
Nel calcio come nel mercato del lavoro. Difficile accedere a un posto di titolare dove i giovani sono ostacolati nel trovare lavoro, giocare nella nazionale e’ un buon affare per la carriera.  E ci vogliono nuove istituzioni e autorità imparziali nel fissare le regole.

Oltre agli scandali, ci sono anche altri modi di toccare il Fondo. Sui giornali italiani non se ne parla, ma all’estero si discute sempre più spesso di cambiare i meccanismi di rappresentanza e di finanziamento di un Fondo Monetario Internazionale che non può più funzionare come era stato pensato nel 1944 a Bretton Woods.

Sergio Bologna e Anna Soru intervengono, nel dibattito sulla riforma della legge Biagi.
Marcello Basili commenta l’intervento di Tito Boeri sui taxi.

Continuate così!

Volevo brevemente, come si confà a chi lavora a Metro, salutare la redazione che celebra in questi giorni il quarto compleanno. E dirvi anche che il successo della vostra iniziativa non è dovuta esclusivamente all’originalità del vostro forum permanente sui temi dell’economia e dello sviluppo; alla scelta del web e delle sue grandi potenzialità in anni, era il 2002, in cui Internet viveva la sua crisi più profonda; o alle posizioni riformiste e moderne dei vostri editorialisti, che in questi anni sono stati un riferimento costante per la politica e per l’informazione in questo Paese spesso al di là di quegli steccati ideologici e opportunismi di giornata così condizionanti per la nostra agenda politica. No, la voce.info ha funzionato anche perché è stata capace di parlare a tutti, di utilizzare un linguaggio accessibile e non tecnicistico utile alla comprensione dei fatti anche per coloro che non hanno in tasca un master in Economia politica o che non sono interessati a “leggere tra le righe”, ma semplicemente a leggere e capire. Metro ha ripreso e pubblicato le vostre analisi riscuotendo tra i suoi lettori (che sono in gran parte “non lettori” abituali di giornali) consenso e aprezzamento. Le parole sono importanti, per dirla col regista, specie se l’obiettivo è farsi comprendere dai più. Bravi, continuate così.

Giampaolo Roidi
Direttore responsabile di Metro

I cento giorni

Cento giorni stan passando
e se guardo al risultando,
pur munito di una lente,
cosa vedo: poco o niente.

C’è Mastella smemorato,
che l’Ovidio ha già graziato,
in Consiglio ne fan senza,
pel Clemente un c’è clemenza!

Un collega con gran scatto
ha ibernato la Moratto,
poi s’è fatto un sonnellino:
è un Fiorone o un fiorellino?

E la Bindi bella figlia?
Or le unioni fan famiglia!?
La Melandri è riapparita,
….sulla spiaggia e alla partita.

Per Rutelli sarà dura
di capir che la cultura
sta su in alto, con le stelle,
non in mezzo a palombelle.

C’è anche Mussi in confusione
tra la cellula e embrione,
poi D’Alema col Parisi
che a scappar si son decisi.

Quanto al Prodi deve dire,
e d’Aosta acconsentire,
se da Scilla oltre lo stretto,
si va in ponte o col traghetto.

Il Tremonti ha manovrato,
fu perciò scomunicato,
il Tommaso fa altrettanto
e lo fanno quasi santo!

Ed infin qui rendo onore
al Bersani innovatore,
lui scoprì, gran riformista,
che il problema…. è nel tassista!!

Io elettor dei CidielListri
dubbi avea su miei ministri,
ma a veder quei dell’Unione,
sì … aridatece er Puzzone!

Ricominciamo da quattro

lavoce.info compie quattro anni. Due ragioni in particolare ci spingono a continuare questa nostra esperienza. C’è una domanda molto forte di informazione economica di qualità, sul nocciolo dei problemi. Mentre manca in Italia una testata che svolga la funzione di “watchdog” della politica economica. Le nostre caratteristiche ci garantiscono la massima autonomia di giudizio e ci permettono di affrontare temi scomodi e dimenticati dal dibattito pubblico, come il ricambio incompleto ai vertici di Banca d’Italia, la riduzione (o abolizione) delle province, gli aiuti allo sviluppo dopo il ritiro dall’Iraq e la compenetrazione fra economia legale e illegale. 

Sommario 4 luglio 2006

Il Governo vara, nell’unico modo possibile, un pacchetto di misure di liberalizzazione. Alcune sono già in vigore.  Altre richiederanno ulteriori interventi e rischiano di non venire mai attuate. Cerchiamo di evidenziare gli aspetti più importanti dei provvedimenti e discutiamo di cosa si può fare per renderli più efficaci. Buon inizio, comunque, del nuovo Governo.

Ringraziamo il Presidente del Consiglio Prodi per i suoi auguri in occasione d

el quarto compleanno de lavoce.info e Giuliano Ferrara per la sua valutazione della nostra esperienza. Abbiamo intenzione di continuare, essendo al contempo più europei e più capaci di trattare questioni trascurate dal dibattito pubblico. Aiutateci segnalando temi importanti nelle risposte al nostro questionario e sostenendoci coi vostri contributi.

Cosa dice la stampa 2005-2006

Cosa ha detto la stampa

 

13 Dicembre 2005 Repubblica
Lavoce.info: 30 mila iscritti

ROMA — Il sito lavoce.info ha superato in questi giorni i 30 mila iscritti alla sua newsletter e ha raggiunto, nei mesi di ottobre e novembre, il traguardo di un mlione di pagine scaricate mensilmente. Ideato da Tito Boeri, il sito si è accreditato come coscienza critica del governo Berlusconi, ma partendo da posizioni liberiste. Da oggi inoltre è in chiaro www.teulos-eu.com, il gemello francese de lavoce.info.

10 giugno 2006 Riformista

..la squadra della voce.info, una delle più riuscite fucine di egemonia cultural-politica sul versante del mantello liberale generosamente offerto alle spalle della vecchia sinistra statalista e tastatrice.

28 febbraio 2006 Il Sole24ore
La setta de lavoce.info; Il ministro e la Scientology degli economisti

Ma chi sono gli economisti di Scientology, ai quali il ministro dell’Economia Giulio Tremonti da qualche tempo rivolge i suoi strali ironici? Chi si può individuare nella parte di Ron Hubbard, e chi in quella dell’adepto “glamourous’, qualcuno che sia, per così dire, l’equivalente di Tom Cruise o di John Travolta? Un indizio sicuro lo ha fornito lo stesso Treinonti. Il quale ha evocato per la prima volta Scientology nel corso della conferenza sta che è seguita alla riunione del Comitato interininisteriale per il credito e il risparmio. E lo ha fatto in risposta a chi gli chiedeva cosa pensasse del parere di alcuni economisti e giuristi, come il collaboratore della Voce Francesco Vello, che quel giorno stesso si era espresso a favore del pensionamento in via definitiva del medesimo Cicr, se non altro per evitare rischi di interferenzee politiche sull’attività di vigilanza creditizia o sui compiti delle authority che controllano il mercato. La “setta” alla quali il ministro si riferiva potrebbe esssere quindi quella degli intellettuali che scrivono sul giornale telematico www.lavoce.info il cui animatore principale è Tito Boeri. Certo, nel gruppo l’equivalente di Cruise o Travolta non si trova. Al massimo, tra i suoi collaboratori si può rintracciare qualche anziano premio Nobel come Robert Solow, o qualche esperto internazionale di finanza pubblica non pregiudizialmente tenero con i conti dello Stato italiano, come Vito Tanzi o come Daniel Gros. Quanto al “guru” di questa setta, non ci sono dubbi: si tratta dell’economista Francesco Giavazzi, al quale la saggezza di Colbert non va giù. Né in francese, né in italiano.

 

15 giugno 2006 Il Foglio
La strana lobby degli economisti, sinistri per tic e liberisti per forza

Milano. Il suo debutto il partito degli economisti l’ha fatto a giugno 2005, quando il Sole24Ore ha pubblicato un appello sul rigore fiscale firmato da 140, poi 178, infine 193 adepti della “scienza triste”. Casus belli, gli sforzi di Silvio Berlusconi per ottenere flessibilità sui conti pubblici italiani. Tra le prime adesioni compaiono alcuni nomi che poi giocheranno un ruolo importante nella strategia unionista di attacco al potere. Come Tito Boeri e Riccardo Faini.
Boeri, che insegna Economia del lavoro all’Università Bocconi, ha ottenuto il Ph.D. alla New York University è stato Senior economist all’Ocse e consulente del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale e della Commissione europea, e oggi dirige la Fondazione Rodolfo Debenedetti. Fondatore e redattore de lavoce.info — il sito dalla grafica dimessa, che funziona come un club di giocatori di polo e che ha coagulato la miglior intellighenzia Cav-scettica disponibile — in campagna elettorale è stato uno dei volti che con più convinzione hanno sostenuto Romano Prodi. Faini, che il Ph.D. l’ha preso al Mit ed è transitato per le stesse organizzazioni internazionali di Boeri, è approdato a Tor Vergata dopo un’esperienza al la Banca d’Italia e poi al ministero dell’Economia come dirigente generale, regnante Vincenzo Visco. A differenza di Boeri, che per ora è rimasto a bocca asciutta, Faini ha incassato già due incarichi di prestigio: presidente della commissione per la verifica dei conti pubblici e successivamente coordinatore del gruppo di lavoro ministeriale sul Dpef. Entrambi gli incarichi gli sono stati affidati da Tommaso Padoa-Schioppa, a cui è legato dai tempi della Banca d’Italia, che ne ha fatto una sorta di direttore generale ombra del ministero dell’Economia (vacilla la poltrona di Vittorio Grilli). Quanto a Prodi che una parte della redazione de lavoce.info aveva incontrato prima delle elezioni, nessuno si aspettava da lui una convocazione diretta: si sa che il premier preferisce circondarsi di vecchi amici, come dimostra l’elevazione di Fabio Gobbo a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Qualcuno dice che Boeri, come la maggior parte dei suoi colleghi vocianti, non aspirava alla prima linea. “Nessuno di noi ha mai fatto un investimento reale sulla politica — confida uno dei redattori — Preferiamo tenere le mani libere”. Ma certo un pensierino agli affari di potere era stato fatto. Gli uomini della Voce sono maestri di triangolazione con il sistema dei media, dal Corriere della Sera (dove domina però un vociante anomalo come Francesco Giavazzi), il Sole 24 Ore, la Repubblica e la Stampa.
Tra i principali sostenitori del partito degli economisti, c’è il tesserato numero uno del Partito democratico, Carlo De Benedetti che coi suoi media e attraverso la fondazione diretta da Boeri aiuta finanziariamente la pattuglia. Un altro supporter è Innocenzo Cippolletta, presidente del Sole24Ore e dell’Università di Trento, città dove si è svolto il Festival dell’economia targato lavoce.info. E’ forse in virtù di questi due fatti — la disattenzione di Prodi e il collateralismo con CDB — che, dopo aver offerto al centrosinistra copertura intellettuale, lavoce.info ha iniziato a punzecchiare la nuova maggioranza: prima con Carlo Scarpa sull’incapacità dell’esecutivo di organizzare una catena gerarchica efficace nelle decisioni economiche, poi con Bruno Dente sul tradimento della legge Bassanini, infine con Boeri e Pietro Garibaldi (trait-d’union tra Boeri e Giavazzi e uomo secondo alcuni di sospette simpatie destrorse) proprio sui risultati della commissione Faini, ritenuti imprecisi e ambigui: non si mischiano le valutazioni tecniche e le considerazioni politiche.
Molti hanno visto nel club lavoce.info un concentrato di potere accademico: c’è forse un grumo di dinamiche baronali, ma non è tutto. Il nocciolo è che, in questa creazione sinistroide per tic e liberista per forza, c’è l’aspirazione degli economisti a farsi caimani, a uscire dalle aule e diventare editorialisti: meglio essere letti da centomila lettori ordinari per un giorno, che essere studiati per vent’anni da un pugno di scienziati tristi.

Una traccia del vostro lavoro

Cari amici, è con vero piacere che mi associo ai tanti che in occasione del quarto compleanno de lavoce.info, vi rivolgono oggi parole di augurio. Le vostre analisi, le vostre critiche, le vostre riflessioni sono state in questi anni uno stimolo intelligente e sempre puntuale all’analisi e, in più di un’occasione, all’azione. Sono certo che anche nei recenti provvedimenti di riforma decisi dal Consiglio dei Ministri di qualche giorno fa avrete trovato qualche traccia del vostro intelligente lavoro.

Con amicizia

Romano Prodi, Roma 3 luglio 2006

Sommario 27 giugno 2006

Si avvicina il nostro compleanno: vi chiediamo due minuti per rispondere a un questionario. Ci servirà per migliorare il servizio. Grazie.

La timida crescita del 2006 rischia di durare poco se non si fa qualcosa per allentare i vincoli che frenano l’economia italiana. Con un petrolio così caro, è sempre più urgente che il governo riempia di contenuti la delega in bianco che chiede per liberalizzare i mercati dell’elettricità e del gas. Senza dimenticare il risparmio energetico e le fonti alternative. Un po’ di coraggio ci vorrebbe anche per ridurre drasticamente gli aspetti anti-competitivi dell’affido di incarichi in-house (cioè senza appalto pubblico) nella pubblica amministrazione. Tenendo a mente che, come si impara dall’esperienza degli altri paesi Ocse, far passare le riforme non è un’impresa impossibile anche per governi deboli o poco coesi, soprattutto se i cittadini sono informati sui loro costi e benefici.  Speriamo di trovare queste riforme nel Dpef, che secondo la legge, deve essere consegnato al Parlamento entro il 30 giugno. 

Otto squadre si contendono la vittoria ai mondiali di calcio. Chi vince avrà davvero vantaggi economici?

Roberto Convenevole commenta l’articolo di Arachi, Fiorio e Zanardi sull’Iva. La controreplica degli autori.

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