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Autore: Giuseppe Siciliano

Ph.D. in Trasporti, Traffico e Ambiente, si è laureato in Discipline Economiche e Sociali all’Università Bocconi di Milano nel 2001.
Da allora svolge attività di ricerca e consulenza nell’ambito dell’economia dei trasporti e dell’economia territoriale. Ha vasta esperienza nella pianificazione e realizzazione di valutazioni economiche di progetti infrastrutturali e servizi di trasporto, di studi di impatto socio-economico e di business intelligence nel settore dei trasporti; si è occupato, tra l’altro, dell’analisi costi-benefici della rete di Alta Velocità ferroviaria per la Struttura Tecnica di Missione del MIT, nonché dell’analisi di diversi investimenti nel settore dei trasporti nel quadro di progetti di ricerca e sviluppo cofinanziati dalla Commissione Europea in ambito H2020 e Connecting Europe Facility.
A lungo collaboratore dell’area di ricerca “Economia dei Trasporti” presso il CERTeT-Bocconi, oggi lavora presso la società di consulenza PTSCLAS, ed è Adjunct Professor al MEMIT (Master in Economics and Management of Transports and Infrastructures) dell’Università Bocconi.

Analisi costi benefici: il vantaggio del metodo standard

Seguire la metodologia standard nelle analisi costi benefici consente di evitare le manipolazioni. Il “beneficio sociale” va dunque calcolato senza distinguere tra quello del consumatore e quello del produttore, analizzato nell’analisi finanziaria.

Guida a una corretta analisi costi-benefici*

L’analisi costi benefici rischia di rimanere vittima del dibattito sulla Tav. Invece è una tecnica da rafforzare perché cruciale nel valutare un progetto. Nel primo di due articoli alcune considerazioni di carattere generale sui fattori da considerare.

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