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Autore: Giovanni Peri

Per chi votano i figli degli immigrati

L’immigrazione può avere un effetto duraturo diretto sul panorama politico dei paesi europei? Alle elezioni politiche del paese di residenza, i figli di immigrati esprimono una preferenza più netta per partiti e politiche di sinistra rispetto ai nativi.

Quando i cervelli fuggono nascono meno imprese*

Molti giovani hanno lasciato l’Italia negli ultimi anni, soprattutto durante la crisi. Quali sono stati gli effetti sull’imprenditorialità? Una ricerca stima quante imprese in meno sono state costituite, in particolare tra quelle ad alta innovazione.

Gli immigrati preferiscono il lavoro

La Brexit ridurrebbe l’arrivo di immigrati nel Regno Unito. Ma una ricerca mostra che i cittadini di paesi come Grecia, Ungheria e Polonia tendono a preferire il lavoro rispetto al tempo libero. Un tratto culturale che può valere un aumento del tasso di occupazione nello stato di accoglienza.

DUE PERCORSI PER GLI IMMIGRATI

Le migrazioni sono una grande opportunità di crescita economica. Per regolare i flussi in modo da produrre il massimo beneficio economico, tuttavia, bisogna tener conto che esistono due gruppi diversi di immigrati, ad alto e basso livello di istruzione. Entrambi importanti, vanno regolati separatamente. Ai primi dovrebbe essere garantito il permesso di soggiorno, senza alcun obbligo aggiuntivo. Mentre per i secondi si dovrebbe avviare un programma di immigrazione temporanea, sponsorizzato dai datori di lavoro. Il ruolo delle università.

QUANDO L’IMMIGRATO VA IN CITTA’

Il tema dell’immigrazione promette di essere uno dei temi più controversi del ventunesimo secolo. Recenti ricerche su dati americani mostrano che città ad alta immigrazione registrano anche elevata crescita di salari e del valore delle case. In media l’immigrazione ha un effetto positivo sulla produttività dei lavoratori nazionali ma al tempo stesso ha rilevanti effetti sulla distribuzione del reddito. I lavoratori con maggiore istruzione godono dei maggiori benefici, mentre quelli poco istruiti non guadagnano, ma neppure perdono molto, dall’immigrazione.

LE RETRIBUZIONI PERVERSE DELL’UNIVERSITA’ ITALIANA

Contrariamente ad una interpretazione diffusa, un’ analisi corretta dei dati bibliometrici rivela che la qualità della produzione scientifica Italiana e’ modesta. Ma la leggenda secondo cui in media i docenti italiani siano poco produttivi perché poco pagati in media non ha fondamento. E’ vero però che il sistema italiano premia generosamente l’ anzianità, indipendentemente dalla produttività, generando incentivi perversi, allontanando i talenti, e lasciando poche risorse per i ricercatori giovani e più produttivi. Il contributo termina con una proposta di riforma a costo zero che modifichi profondamente il sistema di incentivi attuali.

Iit, un buon primo passo

L’evidenza empirica dimostra un grave ritardo dell’Italia nella ricerca scientifico-tecnologica. Perché il sistema non riesce a generare i giusti incentivi e investimenti. La nascita dell’Istituto di tecnologia potrebbe perciò avviare un benefico processo di competizione con i centri di eccellenza già presenti nel nostro Paese. A patto che, sull’esempio di altri “Institutes of Technology” di successo, sappia attrarre finanziamenti dai privati e sia gestito in modo autonomo da scienziati.

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