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Autore: Concetta Brescia Morra

Banca e industria, fine di una separazione

L’analisi comparata mostra che in Europa l’Italia ha la regolamentazione più severa sia nei controlli sugli assetti proprietari degli istituti bancari sia sugli acquisti di partecipazioni da parte di banche. Dovuta alle peculiarità degli assetti dell’intero nostro sistema economico. Oggi lo scenario è però diverso. E regole speciali sulla proprietà delle banche non sono più necessarie. Per conservarle poi bisognerebbe contrastare gli indirizzi europei che non lasciano spazio a valutazioni sulla natura finanziaria o industriale dell’acquirente.

Come si controlla un’emissione

Il collocamento dei titoli in Italia passa attraverso due interventi: quello della Banca d’Italia sull’offerta di valori mobiliari, in base al Testo unico bancario. E quello della Consob sulla sollecitazione all’investimento e la prestazione di servizi di investimento, come stabilito dal Testo unico della finanza. Il primo mira ad assicurare stabilità ed efficienza al mercato finanziario nel suo complesso. Non è perciò un giudizio sull’affidabilità della singola emissione. Il secondo cerca di evitare che i risparmiatori facciano investimenti senza la consapevolezza del rischio assunto.

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