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Autore: Carmine Porello

Attualmente distaccato dalla Banca d’Italia presso la Segreteria tecnica del Ministro dell’Economia e delle finanze, in cui si occupa di temi macroeconomici e di economia internazionale. In precedenza è stato Addetto per le questioni economiche e finanziarie presso l’Ambasciata d’Italia a Pechino e rappresentante in Cina della Banca d’Italia; tra il 2001 e il 2008 si è occupato di economia territoriale presso la Sede di Bari della Banca d'Italia.

Perché la crisi complica la stima del Pil potenziale *

La crisi ha avuto un impatto negativo sulla capacità produttiva, ma il modello usato in Europa tende a sovrastimarlo, per l’Italia e per il resto dell’area euro. Con la persistente carenza di domanda aggregata, è un limite di questo tipo di approccio metodologico.

Politica di bilancio ostaggio della stima del Pil potenziale *

Il modello per determinare Pil potenziale utilizzato in Europa sottostima la capacità produttiva dell’economia. Ne conseguono raccomandazioni di politica di bilancio troppo restrittive, un rischio che l’Eurozona oggi non può correre.

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