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Autore: Carlo Cottarelli

cottarelli Attualmente è direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani e professore presso l'Università Luigi Bocconi. Precedentemente è stato direttore esecutivo per la circoscrizione italiana al Fondo monetario internazionale (Fmi). Tra il 2013 e il 2014 stato commissario straordinario per la revisione della spesa. Fino ad ottobre 2013 è stato Deputy Director del Fiscal Affairs Department del Fmi. Ha lavorato presso il Fmi dal 1988 ricoprendo diversi incarichi nel dipartimento Europeo (tra le altre cose, come capo delle missioni del Fmi nel Regno Unito, in Italia e in Turchia) e nel Policy Development and Review Department (dove si è occupato della riforma della sorveglianza). In precedenza, aveva lavorato nel Servizio Studi della Banca d'Italia e, per un breve periodo, presso l'Eni.

Perché il Covid-19 non è uguale per tutti

Esistono marcate differenze tra paesi nel numero di decessi causati dal Covid. Perché? Composizione demografica, inquinamento e ordine in cui gli stati sono stati colpiti sembrano fattori rilevanti per spiegare il fenomeno, almeno nei paesi avanzati.

Il metodo conta: crescita potenziale e regole fiscali *

Utilizzare stime del deficit strutturale per valutare il rispetto delle regole fiscali europee è appropriato. Ma per farlo in modo corretto è necessario considerare stime del reddito potenziale che non siano né troppo basse né cicliche. Come superare i problemi della metodologia attuale.

Perché la crisi complica la stima del Pil potenziale *

La crisi ha avuto un impatto negativo sulla capacità produttiva, ma il modello usato in Europa tende a sovrastimarlo, per l’Italia e per il resto dell’area euro. Con la persistente carenza di domanda aggregata, è un limite di questo tipo di approccio metodologico.

Politica di bilancio ostaggio della stima del Pil potenziale *

Il modello per determinare Pil potenziale utilizzato in Europa sottostima la capacità produttiva dell’economia. Ne conseguono raccomandazioni di politica di bilancio troppo restrittive, un rischio che l’Eurozona oggi non può correre.

Amministrazioni protagoniste della revisione della spesa *

Il commissario Carlo Cottarelli risponde all’articolo sulla spending review . Si ribadisce che la revisione della spesa sarà attuata dalle stesse pubbliche amministrazioni. Come già fatto in altri paesi, con risultati positivi.

Che fondi per il fondo

Finora il Fondo monetario internazionale ha finanziato la sua attività di sorveglianza e assistenza tecnica con gli interessi sui prestiti ai paesi in difficoltà economica. Ovvero grazie alle crisi che per altro verso cerca di prevenire. E’ uno schema strutturalmente sbagliato e occorre trovarne uno nuovo che garantisca entrate stabili. Al di là delle diverse possibili soluzioni, il problema è politico: la comunità internazionale crede davvero nel bene pubblico della sorveglianza di un’istituzione multilaterale, e quanto è disposta a pagare per averla?

Le armi del Fondo

Accrescere l’autorevolezza del Fondo monetario internazionale significa assicurargli maggiore indipendenza, più risorse e una gestione volta a criteri di efficienza più che di rispetto formale di garanzie di uguaglianza di trattamento. Ma questa necessità si scontra con gli interessi di breve periodo degli stati sovrani e con una generale inerzia nel trattare problemi di architettura economica internazionale. Superare tali ostacoli richiede un rilancio del multilateralismo, invertendo la tendenza emersa negli ultimi anni.

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