Un confronto con gli altri stati europei mostra il ritardo dell’Italia sulle politiche per la transizione energetica nel periodo pre-Covid. Le ragioni possono essere diverse, ma tutto fa ritenere che si tratti di una sottovalutazione della questione.
Author: Augusto Ninni
Già professore ordinario di Economia Applicata presso l’Università di Parma, in precedenza associato di Politica Economica presso la Bocconi e l’Università di Urbino. Ha insegnato anche presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Milano e la LIUC di Castellanza; all’estero, a Toulouse e ad Hanoi. È tra i co-fondatori della Siepi (Società Italiana di Economia e Politica Industriale) e per molti anni è stato membro del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Italiana degli Economisti dell’Energia (Aiee). È stato Direttore di Ricerca per circa 30 anni dell’Istituto di Economia delle Fonti di Energia (Iefe) della Bocconi nonché, in anni più recenti, Direttore del Leigia (Laboratorio sull’Economia delle Imprese di Germania, Italia e Austria) dell’Università di Parma. Ora è membro dell’Osservatorio sulle Economie Emergenti di Torino (Oeet). Si occupa soprattutto di economia e politica dell’energia e del cambiamento climatico, nonché di economia e politica industriale.