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Autore: Andrea Filippetti Pagina 1 di 2

filippetti Andrea Filippetti, economista, è Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie (ISSiRFA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). E’ stato Marie Curie Fellow presso la London School of Economics nel 2013-2015. Nel 2011 è stato Fulbright-Schuman Post-Doc presso il Center for European Studies - Harvard University. Si occupa di politiche regionali di sviluppo, decentramento e istituzioni, politiche di coesione, innovazione e cambiamento tecnologico.

L’investimento in ricerca? Dipende dalla forma di governo

Sanità, istruzione e ricerca pubblica avranno un ruolo cruciale nei prossimi anni. Alcuni assetti istituzionali favoriscono questi investimenti, altri no. È un aspetto da tenere in considerazione quando si discute di riforme istituzionali.

Se la comunità è composita, l’impegno civico si riduce

Il declino della partecipazione alla vita politica e civile rappresenta un problema comune alle democrazie contemporanee. Uno studio nelle città metropolitane italiane conferma che l’impegno civico si riduce di più nei contesti socio-economici disomogenei.

Stato e regioni, cooperare aiuta il paese

Finora le regioni hanno stanziato 4 miliardi per interventi a sostegno delle famiglie e del sistema produttivo nell’emergenza Covid-19. Una prima mappatura delle misure mostra quanto può essere vantaggiosa la collaborazione tra stato e sistema regionale.

Da appalti pubblici “intelligenti” una spinta alla crescita

Ogni anno la pubblica amministrazione spende almeno 150 miliardi nell’acquisto di beni e servizi. Attraverso un piano nazionale sulla domanda pubblica “intelligente” una parte di queste risorse potrebbe stimolare innovazione e crescita economica.

Istruzione non fa rima con devoluzione

L’istruzione è la voce più rilevante nel processo di federalismo differenziato. Toglierla dalla trattativa ridimensionerebbe il nodo delle risorse finanziarie e consentirebbe di discutere delle opportunità offerte dalla devoluzione di altre materie.

All’Italia manca l’innovazione al femminile

L’Italia è uno dei paesi in cui le donne partecipano meno allo sviluppo di innovazioni. Si tratta di uno spreco di capitale creativo. Dall’istruzione all’impresa, la promozione delle pari opportunità potrebbe dare benefici anche alla politica industriale.

Tra ricerca pubblica e privata una convivenza obbligata

La ricerca farmaceutica, ma non solo, si è spostata dal settore pubblico al privato. La conoscenza prodotta nei due ambiti risponde però a logiche diverse. Per progresso scientifico e benessere sociale la soluzione migliore è l’interazione tra le due.

A conti fatti con l’autonomia: il peso della scuola

Se lo stato riconoscesse a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna la massima autonomia su tutte le materie passibili di trasferimento, il bilancio delle tre regioni cambierebbe molto poco. A meno che non vi rientri anche l’istruzione.

C’è il capitale sociale dietro la rielezione del buon sindaco

Gli amministratori migliori vengono rieletti? Dipende. I cittadini con un alto livello di capitale sociale ricompensano i bravi sindaci più di quanto non facciano quelli con un livello più basso. Si spiega così il divario socio-economico tra Nord e Sud?

Quelle relazioni difficili tra università e impresa

Le collaborazioni tra industria e università sono difficili da sviluppare, almeno in Italia. Ma danno risultati di grande valore tecnologico. A ostacolarle è anche l’incapacità del nostro paese di attrarre le star della ricerca, perché la reputazione è un fattore chiave. Uno studio sui brevetti.

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