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Due Italie nella disaffezione al voto delle donne

Se la disaffezione verso la partecipazione al voto è generale, per quanto riguarda le donne si registra una netta differenza tra Nord e Sud. La più alta astensione delle donne nel Meridione potrebbe essere legata a livelli di istruzione più bassi.

Cala la partecipazione alle elezioni di uomini e donne

Le elezioni politiche del 25 settembre hanno segnato uno dei punti più bassi della partecipazione al voto nel nostro paese. Si è infatti recato alle urne il 63,9 per cento delle elettrici e degli elettori, con un calo di quasi dieci punti rispetto alle precedenti elezioni politiche.

Grafico 1 – Percentuale voto delle donne e differenza fra voto donne e uomini

Nel quadro di crescente disaffezione verso il principale strumento di espressione rappresentativa, si è però lievemente ridotto – da 5,2 a 3,5 punti – il divario di partecipazione al voto tra uomini e donne.

Molto più di quanto non valga nel caso degli uomini, la distribuzione della partecipazione al voto delle donne reca il segno di un paese profondamente diviso. Da un punto di vista statistico – dove viene definita “normale” una distribuzione simmetrica e concentrata attorno alla media, con una tipica forma a “campana” -, le grandi fratture sociali ed economiche tendono a manifestarsi attraverso scostamenti dalla “normalità”.

La distribuzione della percentuale di donne elettrici che si sono recate a votare alle ultime elezioni politiche, calcolata a livello di sistemi locali del lavoro, ha proprio tale caratteristica, come evidenziato nel quadrante superiore del grafico 2.

Grafico 2 – Tasso di partecipazione femminile al voto nei Sll

La partecipazione femminile al voto appartiene alla classe di fenomeni la cui interpretazione non può prescindere dalla distinzione fra Nord e Sud del paese, come accade per tutti i principali indicatori di partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Infatti, nei quadranti inferiori del grafico 2, la simmetria riemerge se si rappresentano separatamente le distribuzioni delle percentuali di voto delle donne nei sistemi locali del lavoro settentrionali e meridionali.

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Molti fenomeni sociali ed economici si discostano dal pattern della normalità statistica perché condizionati da macro-fattori che hanno un impatto enorme su di essi. La distribuzione del reddito, ad esempio, è molto asimmetrica per effetto delle profonde disuguaglianze che caratterizzano anche le società e le economie più avanzate.

Una volta messa a fuoco la presenza di una fondamentale differenza fra Nord e Sud, ci si può chiedere quali fattori diano conto dei tassi di partecipazione elettorale nelle due aree del nostro paese. I caratteri sociali, economici e culturali correlati al voto femminile sono gli stessi nel Settentrione e nel Meridione?

L’importanza dell’istruzione

Fra i vari aspetti sociali che possono essere messi in connessione con il voto femminile, il livello di istruzione è fra quelli di maggior interesse in un’ottica di analisi Nord-Sud.

Il grado di scolarizzazione, misurato ad esempio attraverso la percentuale di donne in possesso almeno del diploma, risulta infatti molto correlato al tasso di partecipazione elettorale nei sistemi locali del Sud (dove le donne sono mediamente più istruite è più alta la percentuale di elettrici che si sono recate a votare), ma non in quelli del Nord.

Grafico 3 – Correlazione tra tasso di partecipazione femminile al voto e titolo di studio

La correlazione territorialmente selettiva fra istruzione e attitudine alla partecipazione politica, osservata in forma aggregata a livello di sistemi locali, parrebbe valere anche a livello di singoli individui, come indicato, ad esempio, dai risultati dell’Indagine Istat sugli aspetti della vita quotidiana.

Anche se un’associazione come quella sopra descritta non implica necessariamente un nesso di causa ed effetto, l’aspetto relativo all’istruzione meriterebbe di essere valutato con attenzione, almeno quale possibile leva da azionare per aumentare la partecipazione delle donne alla vita politica nelle regioni meridionali. È una considerazione che va inserita in un contesto di crescente sfiducia generalizzata nelle istituzioni politiche, che si traduce in un trend di diminuzione del voto per ambo i sessi, al Nord come al Sud.

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Ciò, tuttavia, non sminuisce l’importanza del fattore istruzione, nonché l’urgenza di riflettere sui divari territoriali che lo caratterizzano.

Al Sud vi è palesemente un problema di istruzione della popolazione femminile adulta, che è il portato storico di una situazione di ritardo di sviluppo a cui, in parte, il sistema scolastico nazionale ha rimediato innalzando i livelli di istruzione formale delle generazioni più giovani. Ma continuano a persistere divari territoriali nelle competenze di base, che riguardano anche chi esce oggi dal sistema scolastico, come risulta evidente dalla mappa delle competenze medie nel test Invalsi di matematica somministrato agli studenti dell’ultimo anno (grado 13) delle scuole secondarie di II grado.

Grafico 4 – Distribuzione delle competenze di matematica all’ultimo anno della scuola secondaria di II grado as 2021-2022

Nonostante i profondi cambiamenti culturali, sociali, tecnologici di questi anni, la vita civica del nostro paese appare ancora inestricabilmente legata a ciò che la scuola è in grado di contribuire a realizzare, in termini di trasmissioni di valori e di competenze e di contrasto dei divari sociali e territoriali.

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  1. Pietro Della Casa

    E se correlassimo col livello di familismo amorale, all’interno del quale è più probabile che molte donne non si identifichino come membri della società italiana ma solo come membri di un microcosmo personale e locale? Che non abbiano quindi alcun interesse a partecipare ai riti politici di una collettività percepità come ambiente esterno? Il livello di istruzione non può essere esso stesso un riflesso, ovvero una scelta conseguente di questa sovrana indifferenza a tutto ciò che non rientra concretamente nel proprio egocentrico particolare?

  2. Piero Borla

    Risultati non inattesi ma stupefacenti nella loro nettezza. A questo punto per capire urge elaborare anche i dati relativi agli elettori maschi, per confronto.

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