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Dalle fondazioni bancarie un sostegno ai territori

Favorendo lo sviluppo del capitale sociale, le erogazioni delle fondazioni bancarie hanno un ruolo preciso nel processo di crescita delle economie locali. E in un momento di grave crisi, aiutano a preservare il tessuto economico e sociale del paese.

Il ruolo delle fondazioni bancarie

Le fondazioni di origine bancaria rappresentano un importante motore per lo sviluppo sociale culturale ed economico dei territori nei quali operano. Come evidenziato da Tito Boeri e Luigi Guiso, provvedono al finanziamento di una pluralità di progetti che riguardano le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, gli istituti di ricerca, le università, gli ospedali, gli enti locali. Destinano sul territorio risorse per l’assistenza delle fasce più svantaggiate della popolazione, per la tutela del patrimonio artistico e culturale del paese, per lo sviluppo delle infrastrutture locali (la figura 1 mostra la distribuzione geografica delle erogazioni effettuate dalle Fondazioni nel periodo 2001-2011).

Figura 1 – Distribuzione per provincia delle erogazioni effettuate dalle fondazioni di origine bancaria nel periodo 2001-2011 (le aree più scure denotano un valore più elevato).

Fonte: elaborazione degli autori su dati Acri (Associazione di fondazioni e di casse di risparmio).

Le fondazioni producono cioè reddito e occupazione. Ma proprio per la molteplicità e la varietà degli interventi, la misurazione degli effetti è difficile. Tutti gli interventi, peraltro, possono essere ricondotti alla capacità di generare una maggiore solidarietà e coesione sociale, un livello di benessere più elevato e un innalzamento di quello che, nella letteratura socio-economica, viene comunemente definito capitale sociale, che a sua volta incide positivamente sulla creazione di reddito.

Il concetto di capitale sociale è stato ampiamente utilizzato nella letteratura economica come elemento in grado di spiegare una pluralità di aspetti quali la qualità della vita, l’inclusione sociale e la distribuzione dei redditi tra i paesi e le comunità locali. Il capitale sociale esercita un effetto positivo sulla crescita e sullo sviluppo economico dei territori. Ad esempio, alcune ricerche svolte agli inizi degli anni Novanta hanno evidenziato come il persistente divario economico tra il Nord e il Sud d’Italia fosse strettamente collegato alla distribuzione geografica della dotazione di capitale sociale, più alto nelle regioni settentrionali e più basso in quelle meridionali.

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Un indicatore per il capitale sociale

Per tener conto di queste relazioni e degli effetti che le erogazioni delle fondazioni possono avere sul capitale sociale e sul benessere, in un recente studio abbiamo costruito un indicatore di capitale sociale per le province italiane, utilizzando circa una trentina di indicatori in grado di cogliere i suoi vari aspetti, quali la fiducia, l’associazionismo o il senso civico. Così, ad esempio, sono stati presi in considerazione il numero di ingressi ai musei, agli spettacoli culturali e sportivi, agli eventi teatrali o musicali, alle biblioteche, in quanto luoghi dove si creano legami di socialità e di fiducia reciproca; ma anche il numero di associazioni di volontariato o di cooperative sociali presenti e il numero di addetti nelle società sportive, cioè variabili in grado di misurare le relazioni amicali e i comportamenti pro-sociali. Si è, inoltre, misurato il grado di partecipazione politica o l’efficienza del sistema giudiziario, intesa come durata media dei processi, e la presenza della criminalità nei territori, valutata in base al tasso di omicidi. In tal modo si è cercato di cogliere, da una parte, il senso civico, dall’altra, il grado di efficienza delle istituzioni pubbliche e il senso di fiducia in esse o nei confronti del prossimo. Infine, si è tenuto conto delle caratteristiche del territorio e delle sue istituzioni e comunità in merito alla loro capacità di contribuire a creare relazioni sociali tra gli individui. A tal fine sono stati impiegati diversi indicatori quali, ad esempio, il grado di imprenditorialità, il tasso di occupazione o, addirittura, la densità di piste ciclabili.

Il risultato è che le province del Nord e del Centro Italia hanno una dotazione di capitale sociale più elevata rispetto alle province del Sud (figura 2) e che le fondazioni sono in grado di favorirne la crescita e, di conseguenza, lo sviluppo economico dei territori che beneficiano delle loro erogazioni, grazie a un impatto positivo sul reddito. Tuttavia, gli effetti sulla creazione del reddito non vengono presi nella dovuta considerazione dai politi locali e nazionali, probabilmente perché non è semplice misurarli.

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Figura 2 – L’indice di capitale sociale delle fondazioni di origine bancaria nel 2011 (le aree più scure denotano un valore più alto).

Fonte: elaborazione degli autori su dati provenienti da varie fonti.

Secondo la letteratura economica, esisterebbe un naturale processo di convergenza tra regioni o paesi nei livelli di reddito – più o meno condizionato dall’esistenza di parametri strutturali simili, quali il tasso di risparmio, di deprezzamento del capitale, di crescita della popolazione e della tecnologia, ma anche da altre caratteristiche strutturali che hanno a che fare, ad esempio, con la qualità delle istituzioni, con il livello del capitale umano, con il grado di apertura al commercio estero, con la struttura del tessuto industriale ed altro ancora. Prendendo spunto da ciò, il nostro studio mostra come le erogazioni delle fondazioni abbiano un ruolo nel processo di crescita delle economie locali. Secondo il modello, un aumento delle erogazioni del 10 per cento produrrebbe mediamente un aumento della crescita annua del valore aggiunto pro-capite provinciale di circa 0,5 punti percentuali. Nonostante le somme messe a disposizione dalle fondazioni siano quantitativamente piccola cosa rispetto alla spesa sostenuta dalla pubblica amministrazione in settori analoghi, il nostro studio conferma come, in un momento di così grave crisi determinata dalla pandemia, il loro ruolo sia di vitale importanza per preservare il tessuto economico e sociale del paese.

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  1. Stefano Longano

    Quindi la conclusione è che occorre un sussidio per le regioni meridionali in grado di coprire il divario che la presenza delle fondazioni al nord altrimenti coprirebbe. Giusto?

  2. Paola Arrigoni

    Buongiorno. Una precisazione. Non mi è chiaro come le quote di capitale sociale calcolate nelle varie aree siano in rapporto diretto con l’operato delle fondazioni. A me sembra che avete misurato il capitale sociale che c’è in un area ma che dipende da una pluralità si soggetti, si cui uno saranno le fondazioni ma poi ci sono in ballo altre istituzioni, il tessuto economico sociale, ecc.
    Grazie!

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