Lavoce.info

Se Di Battista svela il complotto sul franco Cfa

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni del pentastellato Alessandro Di Battista sul franco Cfa, moneta di alcuni paesi africani.

Alessandro Di Battista è ufficialmente di nuovo attivo sulla scena politica. Benché da esterno ai palazzi, come tiene costantemente a specificare. Ha concesso una lunga intervista a Fabio Fazio a Che tempo che fa (Rai 1), in cui ha espresso la sua visione su molte questioni affrontate dal gioverno gialloverde. Tra cui le migrazioni, tema tristemente tornato sulle pagine dei giornali di questi giorni. Ha fatto qualche dichiarazione originale e inedita sulla sovranità monetaria in Africa, individuando nella sua mancanza uno dei principali motivi dei flussi migratori verso l’Europa:

“Attualmente la Francia, vicino Lione, stampa la moneta utilizzata in 14 paesi africani, tutti i paesi della zona subsahariana. I quali, non soltanto hanno una moneta stampata dalla Francia, ma per mantenere il tasso fisso, prima con il franco francese e oggi con l’euro, sono costretti a versare circa il 50 per cento dei loro denari in un conto corrente gestito dal tesoro francese … Ma soprattutto la Francia, attraverso questo controllo geopolitico di quell’area dove vivono 200 milioni di persone che utilizzano le banconote di una moneta stampata in Francia, gestisce la sovranità di questi paesi impedendo la loro legittima indipendenza, sovranità fiscale, monetaria e valutaria, e la possibilità di fare politiche economiche espansive”

Detto questo, ha strappato la banconota facsimile da 10 mila franchi Cfa (la valuta a cui si riferisce) sostenendo che finché non saranno tolte queste manette all’Africa il problema delle migrazioni non si risolverà mai.

È già stata individuata la mancanza di correlazione tra migrazioni e appartenenza all’area monetaria Cfa. Spieghiamo ora come mai ciò che ha detto Di Battista sulla sovranità dei paesi africani è una storiella distorta che punta a ingannare chi non è informato sul tema.

Cos’è il franco Cfa

La valuta chiamata in causa dall’esponente 5 stelle è il franco Cfa, ossia il franco della Comunità finanziaria africana. Indica due valute comuni a 14 paesi africani: Camerun, Ciad, Gabon, Guinea equatoriale, Repubblica centrafricana, Repubblica del Congo, Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo. Questi stati fanno parte della cosiddetta zona franco, ossia un insieme di territori dove sono utilizzate valute in passato ancorate al franco francese e che oggi invece sono legate all’euro da un sistema di cambi fissi garantito dal tesoro della Francia.

I paesi che adottano il franco Cfa sono perlopiù ex colonie francesi, eccetto la Guinea equatoriale e la Guinea-Bissau. Alcuni di questi stati fanno parte della Uemoa, ossia dell’Unione economica e monetaria ovest-africana, mentre gli altri fanno parte della Cemac, la Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale. Ad oggi il franco Cfa indica quindi sia la moneta della Uemoa (Xof) che quella della Cemac (Xaf).

Il valore della moneta è lo stesso nelle due aree (anche se non sono intercambiabili), la distinzione è dovuta al fatto che l’emissione è affidata a due istituti diversi: per la Uemoa l’istituto emittente è la Banca centrale degli stati dell’Africa dell’Ovest, mentre per la Cemac è la Banca degli stati dell’Africa centrale. Non è vero, dunque, che la Francia stampa moneta per conto di questi stati. Questi fanno parti di due aree economiche e monetarie con banche centrali proprie e che emettono il loro conio.

Comunque, è bene aggiungere che dove sono stampate le banconote è una questione irrilevante. La stampa di banconote richiede tecnologia, e molti paesi che hanno una propria moneta, tra cui anche alcuni paesi africani, se la fanno stampare all’estero. Persino una piccola porzione di banconote in euro è stampata all’estero, nel Regno Unito. I paesi importano poi banconote al costo di produzione e le loro banche centrali poi le emettono al valore facciale. La stampa e l’emissione di banconote sono quindi due cose diverse.

Il legame con la Francia ha un’altra natura, ed è dato da un sistema di cambi fissi. Tale sistema è stato ideato nel 1948 per evitare a questi paesi un impoverimento generalizzato a causa del deprezzamento in cui incorse il franco francese, moneta allora usata nelle colonie, dopo la seconda guerra mondiale. Si è poi lasciato invariato il meccanismo per assicurare una stabilità monetaria a questi paesi che sono tutt’ora in via di sviluppo. L’agganciamento a una moneta forte infatti riduce quasi completamente il rischio di fluttuazioni del cambio, che potrebbero avere effetti negativi sull’economia reale e sui consumatori, tramite la variazione del valore di esportazioni e importazioni, ma anche sugli istituti finanziari che, soprattutto nei paesi meno sviluppati, sono perlopiù indebitati in valuta estera.
Si può ovviamente discutere del regime di cambio migliore per questi territori. Il tasso di cambio fisso è stato introdotto in un momento di disordine dei mercati valutari ed è stato poi mantenuto per permettere a questi paesi di svilupparsi potendo contare su una valuta stabile. Le alternative al sistema corrente esistono e la discussione è aperta da tempo.

Con l’introduzione dell’euro è cambiata solo la moneta a cui il franco Cfa è ancorato (1 euro è pari a 655,957 franchi Cfa). Infatti, è sempre il tesoro francese ad assicurare la piena convertibilità, e non la Banca centrale europea.

Come funziona un sistema di cambi fissi

In un sistema di cambi fissi il tasso di cambio della moneta nazionale verso le valute straniere è stabilito dall’autorità monetaria nazionale, tipicamente la banca centrale. Tale istituto si impegna ad acquistare o a vendere valuta straniera per garantire la stabilità del tasso di cambio. In un meccanismo di questo tipo, il tasso di cambio può essere modificato soltanto a seguito di una decisione della banca centrale, la quale può aumentare o ridurre il valore della valuta nazionale tramite le operazioni apposite di rivalutazione o svalutazione.

Nel caso del franco Fca, è la Francia a garantire la piena convertibilità in euro, quindi è il suo tesoro ad agire sui mercati valutari affinché il tasso di cambio rimanga invariato. Si tratta di un onere per le riserve della banca centrale francese, che, in cambio, ha richiesto che le due banche centrali africane depositino una quota delle loro riserve in valuta estera presso il tesoro, in un conto di trading aperto a loro nome. Questa quota è stata ridotta dal 65 per cento al ​​50 per cento dal 2009. Ogni politica di tasso di cambio fisso, infatti, richiede una riserva di valuta estera (in questo caso, l’euro) a garanzia. E le riserve in valuta estera si possono tenere soltanto in banche commerciali dell’area valutaria di riferimento oppure nella sua banca centrale. I paesi del franco Cfa tengono quindi una percentuale di riserve presso il tesoro francese, che in cambio garantisce la convertibilità del franco Cfa in euro e offre una linea di credito nel caso di azzeramento delle riserve.

Dire quindi che “gli stati africani sono costretti a versare la metà dei loro denari” al tesoro francese è impreciso, perché si tratta solamente di metà delle riserve in valuta straniera delle banche centrali. In un conto che oltretutto corrisponde interessi. Si tratta comunque di una cifra piuttosto contenuta: i depositi sono pari a circa 7 mila miliardi di franchi Cfa, poco più di 10 miliardi di euro.

Ma per come l’ha messa Di Battista, sembra quasi che gli stati africani siano costretti a versare metà delle loro risorse come tassa verso l’ex colonialista.

Bisogna anche ricordare che questi 14 stati africani non sono costretti a tenere la loro valuta ancorata all’euro e la Francia incoraggia la discussione. Tant’è che il presidente francese Emmanuel Macron, durante una visita in questi territori, ha proposto di rivedere le condizioni di ancoraggio e addirittura di abolirlo, se questi paesi ne avessero fatto richiesta. Ma nessuno si è pronunciato in questo senso.

Il verdetto

Di Battista ha lanciato un’accusa forte alla Francia, ossia quella di aver ammanettato la sovranità economica di 14 stati africani. Un’accusa imbevuta di insolite teorie complottiste, come quella delle banconote stampate in Francia con relativa confusione tra stampa ed emissione, di esagerazioni, come il versamento di “metà dei loro denari” nelle grasse casse dello stato francese, e di una narrazione fuorviante della realtà. La dichiarazione del leader pentastellato è quindi FALSA.

Ecco come facciamo il fact-checking.

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Precedente

Reddito di cittadinanza: fretta nemica dell’efficacia

Successivo

I beneficiari delle politiche? Meglio se li decide l’algoritmo*

48 commenti

  1. Maurizio Sbrana

    Quindi….se ho capito bene: la Francia non ci guadagna niente.
    …E allora ANNULLIAMO L’operazione…

    • Francesco

      Noi chi, scusa? Gli unici che possono “annullare” l’operazione sono le banche centrali dei Paesi che adottano il CFA. I quali ci guadagnano stabilità della moneta e bassa inflazione e saranno loro a dire se il gioco gli vale la candela

      • oskar blauman

        Questa situazione ha molte caratteristiche in comune con l’adozione dell’euro sulla cui opportunita’ e asimmetria di vantaggi/svantaggi in anni recenti s’e’ capito molto. Sarebbe interessante capire se e come la Francia approfitta della moneta comune a scopo commerciale. E per la proprieta’ transitiva forse anche il resto dell’europa. Un fact checking rigoroso e’ banale e non interessa nessuno.

        • toninoc

          Un fact checking serve a svelare se chi predica dal pulpito dice il VERO 0 il FALSO: In questo caso Di Battista, secondo la Dottoressa Lisciandro, ha detto il FALSO. Per sua fortuna molti elettori del M5S leggono poco o niente questo sito e continueranno a credere ciò che Di Battista dice in TV senza contraddittorio .

  2. Paolo

    “È già stata individuata la mancanza di correlazione tra migrazioni e appartenenza all’area monetaria Cfa.”
    Narrazione FALSA per tanti motivi, basti solo notare che, nell’articolo citato, come esempio che il franco CFA non incide sull’emigrazione, si scrive: ” il primo Paese che adotta il franco CFA è la Costa D’Avorio (1.064 persone su 23.370), che è però solo ottavo nella lista dei Paesi (di origine) da cui arrivano più migranti”
    Certo dalla Nigeria ne vengono di più (1250), peccato che abbiano trascurato che la Nigeria ha dieci volte la popolazione della Costa d’Avorio (190 milioni contro 19).

    • Mariasole Lisciandro

      Gentile Paolo, grazie innanzitutto per il suo commento. Qui si è parlato di correlazione e non di causalità. Non so come Di Battista potrebbe dimostrare dati alla mano che l’ancoraggio del franco Cfa all’euro sia la causa dell’immigrazione verso il Mediterraneo. Cordiali saluti

      • Paolo

        Per fare un’analisi seria si potrebbero scegliere due gruppi di paesi, metà FCA e metà no. Parametrarne alcune caratteristiche che si presume abbiano influenza sulla decisione di emigrare (popolazione, situazione politica, distanza, disoccupazione, distribuzione del reddito, ecc) e vedere se a parità di condizioni di queste variabili ci sia o meno una significativa differenza.
        Mi rendo conto però che non è una cosa semplice da fare, molto più realisti limitarsi dire che Di Battista non ha dato nessuna prova della correlazione e anche che la “prova di non correlazione” usando i dati dell’articolo del Foglio (ripreso da altri giornali e dalla TV e anche dal suo intervento) è una grossa bufala.

        • Mariasole Lisciandro

          Gentile Paolo, per fare un commento serio dovrebbe innanzitutto documentarsi e guardare i dati sugli sbarchi del 2018 dell’Unhcr. Troverebbe nella lista dei paesi di partenza solo 4 dei paesi che adottano il franco Cfa (Costa d’Avorio, Guinea, Senegal e Camerun), e i migranti che sono arrivati da questi territori sulle nostre coste sono circa il 12% del totale. Dire che fino a che non si abolirà il tasso fisso il problema delle migrazioni non si risolverà mi sembra solamente un’arma di distrazione di massa dai problemi veri e più complessi del continente africano. Ma mi rendo conto che spiegare fenomeni complessi catturi meno l’attenzione di un ipotetico complotto della Francia contro l’Africa. Comunque, ripeto, il focus del mio articolo è un altro e non riguarda i migranti, ma gli errori che Di Battista ha fatto spiegando il meccanismo di cambio fisso tra franco Cfa ed euro.

          • Paolo

            Gli immigrati africani nei paesi sviluppati sono più di 36 milioni, usare i dati degli sbarchi in Italia di un anno per dire qualcosa sul rapporto CFA e emigrazione non ha senso né nel negarlo né nell’affermarlo. Tutto qui!

  3. nicola cristofaro

    si tratta di notizie reperibili da un qualunque libro di economia politica. Il problema che ci si atteggia da esperti, e si discute come se si fosse al bar dello sport. Il dramma è che si tratta di classe politica ignorante, che gioca con la Nazione. Se nel passato anche i veri esperti sono stati contraddetti dalla realtà, non è stato per la loro ignoranza, ma per le complessità della economia, ove gli agenti sono tanti e non gestibili. Insomma, è difficile semplificare con causa-effetto.

    • Emilio

      Caro Nicola ma non è che dal bar dello sport vengono i “veri esperti” che tu dici hanno fallito “… per la complessità …” ma allora che esperti sono e soprattutto a che servono se per loro il problema è troppo complesso ?
      Ps mi Aspetto una risposta politica non insulti, grazie

  4. Savino

    Basterebbe dire che il disastro della Libia, da cui partono i barconi (epoca Gheddafi e miriade di tribù successive) è il lascito della colonizzazione italiana.

  5. Emilio

    La materia è più complicata di come la racconta di Battista ma anche lei.

    Sarebbe forse meglio rapportare i 10 miliardi di euro di riserve dei paesi CEMAC e EMOA al loro PIL (che mi sembra intorno a 150 mld di euro) quindi non pochi.

    La questione forse più politica può essere posta in un altro modo: cosa “direbbe” uno stato indipendente come ad es. l’Italia se fosse in un sistema monetario dello stesso tipo? Se dovesse depositare 180 mld di euro (a pari percentuale del PIL) presso un terzo? Ci sentiremmo liberi se avessimo le stesse “catene” con un nostro “ex” colonizzatore di 70 anni fà?

    In altre parole: è innegabile l’influenza politica ed economica della Francia sulle ex-colonie e nel 2019 a parlare ancora di colonie forse … c’è da pensarci….

    La libertà è difficile da conquistare tant’è che – parafrasando – alcuni schiavi si sentissero più sicuri in schiavitù è una cosa capibile ….

    • Mariasole Lisciandro

      Gentile Emilio, grazie innanzitutto del commento. Lo scopo di questo articolo era quello di dimostrare che la dichiarazione di Di Battista è falsa sotto qualsiasi aspetto tecnico. Si può sicuramente discutere dell’ottimalità dell’ancoraggio del franco Cfa all’euro. E forse le argomentazioni a favore dell’uscita da questo regime di cambio fisso supererebbero quelle contrarie. Però un’analisi di questo tipo sarebbe andata oltre l’obiettivo del fact-checking. Cordiali saluti

      • Emilio non è soltanto molto gentile, ma i suoi argomenti sono anche intellettualmente molto più onesti dei tuoi. Pensa a questa possibilità… e se non ci arrivi da sola allora il gentile Emilio con certezza te lo può spiegare. Saluti (scusa Emilio, un abbraccio!)

    • Francesco

      Posta in questi termini la questione non ha senso. Qualunque sistema bancario si basa su una percentuale a riserva presso la banca centrale (è una regola di igiene finanziaria introdotta dopo la crisi del 1929), che sia presso un istituto nazionale, straniero o straniero ex-madrepatria coloniale non cambia nulla per il funzionamento del sistema. Nulla vieta a un Paese africano di lasciar fluttuare la moneta (si chiamano cambi flessibili) , di agganciarli unilateralmente a una moneta e detenere le riserve presso la propria banca centrale (come fece l’Argentina tra il 1994 ed il 2001 con il dollaro US) o addirittura di essere formalmente in cambio flessibile, ma seguire volontariamente le regole di politica monetaria della banca centrale di un altro sistema (si chiama pegging, lo fa ad esempio la Danimarca con l’Euro)

      • Emilio

        Caro Francesco quello che scrivi non supererebbe un fact-checking … le riserve delle banche commerciali presso la propria banca centrale (da noi si chiama riserva obbligatoria) è cosa completamente differente dal deposito menzionato per il franco CFA. Se fossi come alcuni che scrivono qui scriverei “ignorante” o cose simili … ma non è mio obbiettivo zittire le idee o affermazioni di altri in questo modo …. quindi passando invece alla risposta molto più politica che mi ha scritto Marasole che ringrazio forse è il caso che si valuti di liberare tali paesi dalla “tutela” dell’ex colonizzatore a distanza di 70 anni in un mondo liberale come io auspico il tempo è giunto per fare il passo e ringrazio di Battista per aver posto la questione che non conoscevo. Riguardo al pegging serve per replicare la politica monetaria dell’euro in alcun paesi ma le condizioni dell’Africa a livello macro danno tutt’altra indicazione ….

        • Francesco

          Caro Emilio, hai ragione, nella foga e nella arrabbiatura ho messo insieme la pizza della riserva obbligatoria con i fichi della valuta a riserva della banca centrale. Tutto il resto, compreso gli esempi storici di Argentina e Danimarca, restano validi e fuori dalla portata del Di Battista medio. Poi, che un Paese sub-sahariano abbia bisogno o no di un cambio agganciato all’Euro è tutt’altra questione, ma di certo non sta nei termini posti da Di Battista, con tanto di gesto futurista dello stracciare la banconota. Ancor meno ha senso la confusione tra una zecca e una banca centrale, roba da Casa di carta. E questo è l’enfant prodige della politica a 5 stelle (e tu lo ringrazi pure per aver posto la questione in questi termini. Contento tu…). Ciao

  6. Non vorrei che, non essendo riusciti a discreditare l’Euro direttamente da manovre governative, stiano adesso provando a incidere la ns. moneta spaccando l’Eurozona. Ma più probabilmente si tratta di semplice “non conoscenza di Economia”.

    • Francesco

      La seconda che hai detto (e più che di non conoscenza parlerei di ignoranza totale)

  7. ELENA SCARDINO

    Non dovrebbe essere possibile offrire vetrine pubbliche a un personaggio squallido come questo, manovrato da dietro le quinte da chi evidentemente cerca di creare disinformazione nei cittadini. Allo scopo di presentarsi come chi conosce davvero la verità..

  8. bruno puricelli

    Molto chiara e convincente spiegazione. Grazie
    Mi domando come sia stato possibile eleggere al governo personaggi così poco preparati ma soprattutto così tanto incautamente frettolosi. Purtroppo i guai continueranno

  9. Henri Schmit

    Ottima correzione! Sabato (quindi prima degli interventi di Di Maio, Di Francesco e Meloni -il più volgare – in tv) ho ricevuto (perché culturalmente sono assciato alla Francia) da amici un videoclip di 2 minuti firmato Filippo Barone che denunciava lo sfruttamento da parte della Francia di alcune sue ex colonie attraverso il franco CFA.Ho spiegato a chi (pochi) era disposto ad ascoltare che si tratta di un sistema di stabilizzazione monetaria di paesi consenzienti; che la Francia è presente con 10.000 uomini nel Sahel, che l’Italia invitata ai tempi di Renzi di partecipare alla lotta al terrorismo, una delle cause della miseria africana e quindi dell’emigrazione, ma che l’Italia NON HA RISPOSTO. Da ormai circa tre anni la Germania partecipa agli sforzi francesi in Africa per ridurre l’insicurezza. Oggi a Acquisgrana F e D hanno firmato un addendum al Trattato dell’Eliseo che definisce la collaborazione fra i due paesi oltre quello che sono le competenze UE, anche la sicurezza internazionale. Lo sfasamento dell’Italia è molto più profondo di questa cialtroneria, pervade tutti gli ambienti, giornalismo, accademia e politica da SX a DX; riguarda tutti i settori: economia, investimenti, immigrazione, difesa, UE. La recente costruzione del budget pubblico su evidenti menzogne (l’upB è testimone) è solo la punta dell’iceberg, il punto dove si fanno i conti degli errori. Troppo facile svelare le bugie dei governanti populisti, tutto il paese deve fare mea culpa.

    • Henri Schmit

      Chiedo venia, ho confuso i santi del m5s, ho inventato un frate minore invece del Battista.

    • Henri Schmit

      Per non tirare in ballo una persona innocente non ho menzionato il prof. Massimo Amato della Bocconi intervistato dal nominato Filippo Barone (affilato al m5s) e probabilmente travisato. Stasera il prof. Amato, coautore di un libro di 3 anni fa sul Franco CFA, e molto citato dagli esponenti del m5s, partecipa a 8eMezzo de La7 e spiega in modo piuttosto imbarazzato il legami fra CFA, riserve minerarie, esplosione demografica, ma nega se ho capito bene il legame con l’immigrazione. Rimane molto critico nei confronti della politica africana della Francia. Più sereno e convincente l’intervento di Lucio Caracciolo.

  10. Quasimoto

    Mi sembra si dimentichi di sottolineare il fatto che la Francia ha il primo diritto ad acquistare tutte le risorse naturali di queste colonie e possiede praticamente tutti gli asset presenti sul territorio. Inoltre il cfa impedisce alle banche di investire sul territorio in particolare in agricoltura in quanto lo sviluppo creerebbe inflazione mettendo a rischio il cambio. Ridicolo non parlarne anche in un’analisi del genere. Purtroppo Di Battista parlandone a caso porta alla banalizzazione di un argomento molto importante che diventa una battaglia fra fazioni. Al momento la Francia viene difesa da molte testate ma la situazione è palesemente grave e il fatto che nessuno conoscesse la situazione la dice lunga. Questa moneta non riesce neanche a garantire la sussistenza alimentare autonoma di questi paesi che finiscono a importare pasta Barilla a 10 euro al kg… Poteva essere comprensibile 100 anni fa ma non adesso. È l Europa resta muta..

    • Henri Schmit

      Dovrebbe essere impedito fare affermazioni fuorvianti (= non false, ma ingannevoli) come queste. In cambio dei lavori non remunerati di ricerca delle materie prime la Francia ha ottenuto un diritto di prelazione, al prezzo che il terzo sarbbe disposto di pagare. Non ha diritti di proprietà su queste materie. Preferite che La Cina, la Russia e gli USA incassino quello che la Francia ha costruito? La maggioranza e i governi di 15 paesi UE sotengono CRITICAMENTE la F e la D nel loro approccio a quello che ha preso il posto del colonialismo, al rapporto dell’Europa con i paesi dell’Africa. Un anno fa c’è stato in F un dibattito su quello che significa il colonialismo francese in Africa oggi, proprio in seguito a due affermazioni contradditorie di Macron. Un dibattito ben diverso di quello cisalpino di cui francamente mi vergogno.

      • Henri Schmit

        Intendevo “affermazioni ANONIME fuorvianti “ ….

      • Quasimoto

        https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/01/24/macron-franco-cfa-colonie/

        Direi che ci sono più di un motivo per avere ragionevoli dubbi rispetto alle tue posizioni

        • Henri Schmit

          L’articolo de Il Sole 24 ore è un lungo elenco di superficialità non false che insieme divengono una grande insinuazione ingannevole. La solita macchina del fango. Una per tutte: non si dice che un paese che vuole uscire dal Franco CFA lo può fare; non è nell’interesse della F, ma nemmeno nell’interesse di quel paese africano. È un’arma a doppio taglio. Basta pensare all’Italia nell’ €, dal quale è ancora più difficile (oneroso) uscire, e sarebbe contro gli interessi anche degli altri paesi. Tutto questo è fango di invidiosi, incapaci e pericolosi doppiogiochisti contro gli interessi della F, dell’Africa e dell’UE. Questo non significa che tutto sia perfetto, ma non c’è un paese in Europa che aiuta l’Africa quanto la F; è la Germania l’appoggia, e siamo in tanti a pensarla così.

          • Enrico

            l’articolo del sole 24ore mi sembra molto chiaro e pieno di fatti, a differenza di questo che leggo qui sopra. Per quanto mi riguarda i fatti sembrano piuttosto chiari, sarà vero che Di Battista ha fatto commenti erronei e sempliciotti, ma i fatti rimangono quelli descritti nell’articolo del sole24ore.

  11. Fabrizio Russo

    Dalla vs. analisi “tecnica” mancano soltanto 70 di analisi storica e politica, ma non la si può certo pretendere da degli economisti

  12. Giampiero

    Misurarsi con DiBattista, con tutto il rispetto per l’uomo ma che non è sicuramente uno specialista, per assicurarsi una ragione su un argomento con una letteratura di opposizione ormai consolidata è veramente “poco sportivo”.

  13. Italo

    Come al solito, ringrazio per le preziose analisi. Posso chiedere soltanto un chiarimento? Un commento dell’AGI rimanda al seguente link, https://www.dw.com/en/the-cfa-franc-in-west-africa-time-for-a-change/a-44348656 dove si afferma che gli interessi sull’ammontare delle riserve valutarie depositate sono negativi. Altra bufala?

  14. steiner wald

    Di Battista mah.. Battisti ?..sarebbe interessante il confondersi..tra crimine e ignoranza

  15. toninoc

    Leggendo i commenti vedo che la discussione si è focalizzata sul condizionamento economico e politico che la Francia avrebbe nei confronti degli Stati Africani che utilizzano il CFA. Seguo la politica da 50 anni e non avevo mai avuto notizia di questa questione, il che mi fa pensare che si tratti soltanto di un argomento di distrazione dai nostri reali problemi economici. Dire che il problema migratorio è colpa della moneta CFA è ridicolo. Sicuramente l’impoverimento di molti Stati africani è causato dallo sfruttamento delle loro risorse da parte del mondo occidentale industrializzato ai quali si è aggiunta la Cina ma l’argomento dell’articolo era : Di Battista ha detto il vero o il falso in merito? Secondo l’estensore dell’articolo pare che abbia detto il FALSO. Probabilmente lo ha fatto solo per ignoranza o per distrarre gli elettori dai nostri problemi economici reali che si prospettano entro quest’anno.

  16. Franco

    Non sono 5 stelle, anzi li avverso quasi sempre, in particolare Di Battista. Ma in questo cosa ha detto ( con linguaggio magari poco tecnico): la Francia, attraverso questo sistema, ha sfruttato questi paesi africani. La domanda che faccio è questa : la Francia ha elaborato questo sistema per il bene della Francia o per il bene di questi paesi ? E’ stato scritto che tali paesi potrebbero rinunciare; sarebbe interessante approfondire la questione.

  17. Jacopo

    vediamo economisti (o wannabe economists) e politici che discutono le politiche monetarie di paesi esteri, e nessuno che si domanda: ma le popolazioni, gli economisti e leader politici di quegli stati, cosa ne pensano?
    Alcuni sono d’accordo con Di Maio e Di Battista (Presidente Chad, un buon numero di economisti africani), altri no (Presidente Senegal, Presidente Costa d’Avorio, Presidente Gabon).
    Se consideriamo la popolazione, non ci sono sondaggi ma giudicando dalle proteste contro il CFA negli ultimi 24 mesi non lo vogliono. Aggiungo il progetto di moneta unica ECOWAS, che ovviamente implica il non essere molto contenti del CFA.

    Riguardo al fact checking: 1) la differenza tra correlazione e causalita’ e’ oscura ai piu’. Va specificata. messa cosi, per me, e’ ingannevole.
    2) si manca di notare nell’esempio chi e’ la “banca centrale”. Siccome ce ne sono tre in gioco, BCEAO BEAC e BdF, sarebbe utile aggiungerlo
    3) Non e’ vero che “nessuno si e’ pronunciato in questo senso”. Il presidente del Chad si e’ piu’ volte espresso contro al franco CFA. il Chad come altri paesi rientra nel progetto di nuova moneta ecowas.
    4) dire che Macron si e’ espresso a favore dell’uscita di paesi dal CFA, dimostra limitata conoscenza del contesto. Sono paesi dove la capacita’ governativa e’ bassa. Una vera apertura sarebbe stata se avesse detto: to those who want to go, we will design a program together and build your capacity to do that OR I will support your project of ECOWAS currency.

    • Aram Megighian

      Mi scusi, ma qui si deve parlare sui fatti. Mi pacerebbe che Lei indicasse le fonti dei suoi sondaggi e delle sue notizie.
      Poi, mi scusi, ma nè Di Maio nè DiBattista sono economisti. I Presidenti e gli economisti di cui Lei parla sono in accordo o meno sull’idea del cambio fisso e del CFA (e non con DiMaio e DiBattista) e la discussione (economica) va avanti da anni. Alcuni paesi poi sono usciti volontariamente e poi rientrati nel CFA.
      Mi piace poi il suo punto 4…..”sono paesi dove la capacità governativa è bassa…..” ciò potrebbe dimostrare, politicamente, che l’idea del CFA non è poi così negativa…anzi. Provi a guardare un po’ più in basso e a destra nella piantina dell’Africa; c’è un paese che si chiama Zimbabwe…….forse ne conosce la storia politica ed economica recente.
      Finally, I find a rather semantic joke to sustain that there’s a difference between a negative (colonial) CFA controlled by France and “we (France) will design a program together (ME and you) …or I (France) will support your (the one I, France, will like) project” Come on, guys……..

  18. umberto

    Che brave persone i nostri cugini fancesi.
    Sacrificano i loro soldi per proteggere i discendenti dei progenitori dell’umanità.
    Ovviamente fanno tutto per pura filantropia.
    Nessun vantaggio.Nessuno.

  19. Marcello Romagnoli

    I cambi fissi tra nazioni sono di per se qualcosa di sbagliato perchè uno stato, con la sua economia, deve avere una moneta giusta per se che è anche difficilmente quella giusta anche per gli altri. Un esempio lampante è l’euro.

    Cosa ci guadagnano i paesi che adottano, forzosamente, il franco CFA dalla piena convertibilità con l’euro?

    L’affermazione che “gli stati africani sono costretti a versare la metà dei loro denari” è vera infatti lo stesso autore lo afferma qualche riga sopra. La cifra poi di 10 miliardi di euro, per questi paesi, non è poco. Non lo è neppure per un paese europeo, figuriamoci per loro. Le statistiche sui dati di immigrazione poi vanno presi su un arco temporale maggiore. inoltre cosa vorrebbe dire per tutto il continente africano se i paesi che adottano il Franco CFA fossero liberi di far crescere la propria economia? Forse si starebbe meglio nel continente africano con meno emigranti. L’adesione al Franco CFA inoltre non è su base volontaria.

    Consiglio di leggere, per completezza anche questo articolo. giusto per completezza

    https://scenarieconomici.it/cfa-tutte-le-bufale-sulla-bufala/

  20. Perché il deposito di 10 miliardi non viene fatto presso la BCE?

  21. FABIO CAPACCIONI

    Perchè non parla cl Dott. Otto Bitjoka, cittadino camerunense e italiano, laureato in economia col massimo dei voti alla Cattolica di Milano, che è stato Amministratore Delegato della prima banca d’affari camerunense e Vice Presidente di Extrabanca SpA?

  22. Henri Schmit

    Oggi 4 febbraio delle truppe francesi a fianco di quelle del Ciad hanno sconfitto a nord di quel passe un gruppo terrorista in provenienza dalla Libia. Non c’erano altre truppe europee coinvolte. Questo fa parte del compito che si è dato la Francia con un contingente di circa 10k unità nel Aahel, non solo nei paesi del Franco CFA. L’Italia (governo Renzi) invitata a partecipare ha evitato di rispondere … È colonialismo? E la presenza dell’Eni in Libia è aiuto allo sviluppo?

    • Henri Schmit

      So che non interessa nessuno, ma preciso lo stesso. Domenica, martedì e mercoledì l’aviazione militare francese è intervenuta in appoggio delle truppe ciadiane vicino al confine con la Libia contro un convoglio di “terroristi” (qualificazione ufficiale del Ciad) combattuti anche come ribelli dal generale Haftar. Oggi o ieri le truppe ciadiano hanno catturato 250 di questi “terroristi”. Non sarà tutto così bianco/nero come nella versione ufficiale. Ma fatta sta che la Francia è l’unico paese europeo a contribuire attivamente a combattere i traffici illeciti e molto peggio nel Sahel, il contrario della campagna di falsificazione (=fake) e di denigrazione in corso contro la Francia da molto tempo della recente vicenda CFA come causa dell’immigrazione e è molto più endemica della sola propaganda populista. Servirebbe una pulizia epistemica molto più profonda!

  23. Cat

    A che serve il fact-checking quando le persone vogliono solo credere? W i nuovi profeti!

  24. Antonio

    Cara Mariasole e Lavoce.info:
    Grazie !
    Grazie !
    Grazie !
    Perche solo con dati alla mano e con fatti corroborati da organismi competenti come UNHCR, si puo finalmente smascherare la dilagante ignoranza.
    Non smettete di fare questo bellissimo lavoro.

Lascia un commento

Non vengono pubblicati i commenti che contengono volgarità, termini offensivi, espressioni diffamatorie, espressioni razziste, sessiste, omofobiche o violente. Non vengono pubblicati gli indirizzi web inseriti a scopo promozionale. Invitiamo inoltre i lettori a firmare i propri commenti con nome e cognome.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén