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Il nuovo bilancio Ue secondo Matteo Salvini

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Matteo Salvini sul bilancio europeo. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

La proposta della Commissione

Fino alla settimana scorsa la distanza politica tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sembrava così incolmabile da indurre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a considerare l’ipotesi di un esecutivo “di servizio”. Il totonomi suggeriva un Consiglio dei ministri fortemente europeista e quindi, secondo Salvini, non in grado di fare gli interessi degli italiani a Bruxelles e di porre il veto sull’approvazione della bozza di bilancio proposta dalla Commissione europea. Durante la conferenza stampa di venerdì 4 maggio il leader della Lega aveva infatti dichiarato:

“[Sulla bozza di bilancio presentata dalla Commissione europea] la Lega mai sosterrà un presidente del consiglio che dica per l’ennesima volta signorsì alle folli richieste che arrivano da Bruxelles: meno soldi agli agricoltori, meno soldi ai comuni, meno soldi alle famiglie, 100 miliardi di nuove tasse europee e più soldi per gli immigrati e per chi ospita gli immigrati”.

La presentazione della proposta di bilancio europeo 2021-2027 ha in effetti suscitato aspre reazioni, in particolare da parte di esponenti della Lega e del Movimento 5 stelle. Il buco finanziario provocato dall’uscita del Regno Unito dall’Unione determina la necessità di rimodulare entrate e spese, con l’obiettivo di finanziare le nuove priorità: difesa e sicurezza da un lato, crescita e digitale dall’altro. Ma la situazione per l’Italia si preannuncia davvero così negativa?

Nuove tasse europee?

Con una spesa totale in percentuale al Pil pressoché invariata rispetto agli anni precedenti, la Commissione guidata da Jean-Claude Juncker ha proposto, come vera novità, di rivedere le fonti di finanziamento del budget comunitario. L’idea è di ridurre i contributi diretti degli stati membri, il cui metodo di calcolo è stato giudicato poco trasparente, e di aumentare le risorse proprie, ovvero i finanziamenti ottenuti tramite imposte europee e dazi doganali. In particolare, Bruxelles propone di introdurre una tassa sui rifiuti di plastica non riciclati, una sulle quote di emissione di CO2 comprate sul mercato europeo e una sui profitti delle compagnie multinazionali europee.

Il punto cruciale è che le “nuove tasse” non andrebbero ad aggiungersi al contributo dei singoli stati membri, come lascia intendere Salvini, bensì a sostituirlo. Ciò significa che se la tassa sui rifiuti plastici si traducesse in nuove entrate nel bilancio dell’Unione per 8 miliardi l’anno, gli stati membri avrebbero uno “sconto” sui loro contributi diretti pari allo stesso ammontare.

Da notare poi che il dato citato dal leader della Lega è sicuramente errato: le nuove tasse europee proposte arriveranno, secondo le stime più ottimistiche, a un massimo di 22 miliardi l’anno; ben lontano dai 100 che cita Salvini.

Più soldi agli immigrati?

Oltre a maggiori tasse, Salvini sostiene che il bilancio proposto dalla Commissione preveda “più soldi per gli immigrati e per chi li ospita”. Andando a leggere i dati pubblicati nelle schede informative emerge però un quadro diverso. Bruxelles vorrebbe quasi triplicare (da 12 a 33 miliardi) i finanziamenti per la gestione dei confini esterni e dei migranti. All’interno di questa voce di spesa gli stanziamenti dedicati al controllo delle frontiere registrano l’aumento maggiore: Frontex – l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera – avrà infatti diecimila agenti in più rispetto a oggi e il fondo per la gestione dei confini esterni passerà dai 2 miliardi attuali a 10. Il fondo per le migrazioni e l’integrazione vedrà invece un aumento di 4 miliardi, raggiungendo così i 10 totali.

Salvini dovrebbe quindi essere soddisfatto della proposta, visto che complessivamente circa due terzi dei finanziamenti andranno ad attività di contrasto all’immigrazione clandestina e controllo dei confini esterni, di cui uno dei maggiori beneficiari sarà proprio l’Italia. Probabilmente, il leader del Carroccio interpreta le maggiori risorse al fondo per le migrazioni come “più soldi agli immigrati”, quando invece queste risorse sono fungibili e possono essere impiegate compatibilmente con le diverse esigenze di ogni stato membro. Per esempio, i paesi del Nord le usano prevalentemente per promuovere politiche di integrazione, mentre il Regno Unito e l’Irlanda per finanziare i costi dei rimpatri (dati a pagina 23).

Meno risorse per gli agricoltori?

Per quanto riguarda la politica agricola comune, il commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale Phil Hogan ha annunciato tagli del 5 per cento rispetto al budget 2014-2020, senza però specificare se la composizione della spesa rimarrà invariata. Questo è sicuramente un dettaglio importante per capire se, come sostiene Salvini, gli agricoltori europei vedranno ridotti i pagamenti diretti che arrivano da Bruxelles. Se i finanziamenti della politica agricola comune fossero ripartiti come oggi (72 per cento pagamenti diretti e 28 per cento sviluppo rurale), allora gli agricoltori europei potrebbero addirittura ricevere più di prima. Il budget per i futuri pagamenti diretti dovrà infatti essere diviso senza contare il Regno Unito, il quale riceveva una parte significativa del totale (circa il 7,4 per cento nel 2016) e più alta in percentuale del taglio complessivo.

Politica di coesione

Interpretando liberamente le parole di Salvini “meno soldi ai comuni” come un riferimento implicito alle politiche di coesione, è utile far notare che anche su questo aspetto le conseguenze per l’Italia sono incerte e possibilmente opposte a quelle suggerite dal segretario della Lega. Come sottolineato anche in un recente articolo su lavoce.info, la principale variazione interessa il Fondo di coesione – ridotto del 5 per cento nella bozza di bilancio – a cui però attingono soltanto i paesi dell’Est Europa per progetti infrastrutturali e di tutela dell’ambiente. Per quel che riguarda invece il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo, di cui invece beneficiano anche gli altri paesi (Italia inclusa), la novità cardine è la modifica del criterio di riparto, non più basato esclusivamente sul Pil pro capite relativo degli stati membri, ma anche su altri fattori quali disoccupazione, cambiamento climatico, accoglienza e integrazione dei migranti. Fermo restando che il pacchetto dovrà essere approvato all’unanimità dai paesi dell’Unione e che bisognerà attendere giugno per avere indicazioni esatte, il nuovo criterio potrebbe persino favorire regioni e comuni italiani.

Il verdetto

Salvini è impreciso sui numeri e precipitoso nel trarre conclusioni. Le nuove tasse europee non si tradurranno in maggiori contributi da parte degli stati membri, così come i finanziamenti proposti per la gestione dei confini esterni e delle migrazioni non finiranno necessariamente a chi ospita immigrati. Senza stime precise sulla futura composizione della spesa europea in agricoltura e sui criteri di assegnazione dei fondi strutturali e di investimento europei, non è possibile dire se ci saranno meno soldi per agricoltori e comuni italiani. Pertanto, la sua dichiarazione è, nel complesso, FALSA.

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11 commenti

  1. Savino

    Nel nuovo bilancio UE, piuttosto, vengono drasticamente ridotte le mance e mancette assistenziali che continuiamo a dare al mondo dei coltivatori diretti, soprattutto al sud, e viene richiesta quella ponderatezza e quella creanza che non abbiamo avuto con la scandalosa vicenda delle magagne sulle quote latte, che Salvini conosce bene, perchè hanno riguardato i produttori del nord, e, per cui, dopo procedura d’infrazione, continuiamo a pagare le multe dopo che il regime complessivo è stato modificato.
    I Fondi UE devono servirci per ben altro: investimenti in tecnologia, ricerca, infrastrutture, incentivazione start up dei giovani, miglioramento qualità ambientale. Per l’integrazione, essa deve far parte di politiche pubbliche complessive che riguardano la demografia, le nuove famiglie e la nuova architettura del welfare. Salvini, invece, vuole cancellare la Fornero proprio quando mezzo milione di dipendenti pubblici, che hanno avuto carriere ipercontinue, sta per andare in pensione, facendo ampi favori iniqui nei confronti di chi è retrocesso nei diritti negli ultimi anni.

  2. giovanni

    SE ho ben capito l’articolo dice che nelle intenzioni del consiglio europeo, il mancato introito dei contributi della Gran Bretagna sostanzialmente non verrà compensato da nuove entrate. Le nuove tasse previste (sulla plastica non riciclata, magari sull’aria non respirata….) non si aggiungerebbero a quelle attualmente in vigore ma si sostituiranno in parte a quelle attuali in modo da raggiungere una sostanziale imposizione tributaria generale invariata. Ora mi spiegate come a fronte di introiti invariati, con aumenti di spesa previsti di 21 miliardi (per frontiere e varie migranti) come si raggiungte un pareggio di bilancio se non eliminando altre spese?? Dall’articolo sembra che dall’uscita della Brexit i vari paesi membri, versando gli stessi contributi riceveranno più di prima a vario titolo. Questo sarebbe possibile solo se la GranBretagna ricevesse in aiuti dalla UE più di quello che paga, cosa assolutamente non vera agli occhi dei Britannici che precisamente su questo argomento hanno votato la Brexit.

    • Romano Casalini

      I britannici hanno votato , ingannati dalla propaganda , sulla immigrazione . i benefici economici della GB fino ad oggi sono stati , come si sa , più vantaggiosi di quelli che avranno con Brexit . L’articolo si concentra principalmente su agricoltura e immigrazione (come fa del resto Salvini) dove le considerazioni proposte sono assolutamente corrette e verificabili dai documenti ufficiali

      • Dante

        I documenti ufficiali dicono quello che loro conviene. MI spiace ma questo articolo non è ben fatto.Chi parla non conosce a fondo i meccanismi di bilancio e forse non ha avuto i tempo di capire. L’impressione è che Salvini sia invece più preciso di chi ha scritto questo articolo.

        • Savino

          Meno selfie, più libri di economia e di storia contemporanea
          L’ Unione Europea è una conquista per intere generazioni
          E’ stato l’obiettivo di quei pochi che volevano la pace quando in molti volevano la guerra.
          Sforziamoci a capire cosa non va nella mentalità egoista della nostra società italiana prima di prendercela con l’Europa.
          Gli italiani medi e mediocri si erano già fatti il film tutto loro: reddito di cittadinanza, zero tasse, in pensione da giovane, alle spalle delle generazioni future.
          Non può funzionare così.
          Cari italiani adulti quando comincerete a crescere di spessore e di mentalità e a mettere la testa a posto?

  3. Silvia

    VARIAZIONI % DEI “TETTI DI SPESA” delle rubriche del bilancio UE. Dipendono da come si confrontano i dati. La cosa non è immediata: QUALI DATI? I totali settennali? Gli ultimi due anni, ‘20 e ‘27; i primi due ‘14 e ‘21?. 2) QUALI PREZZI? Prezzi correnti o costanti? Quale anno? La variazione migliore è quella del potere di acquisto delle risorse. SULLA PAC LE VARIAZIONI SONO MOLTO PEGGIO DI QUANTO SOSTIENE LA UE: i tagli medi sono del 15% con un primo pilastro attorno al – 10% e un secondo pilastro attorno al 25%. Come dimostra Alan Matthews uno dei più considerati analisti PAC.
    VALUTAZIONE DELLA PAC. Criticata, ma chi la disegna così? La PAC è nata nel dopoguerra per garantire l’autoapprovvigionamento all’Europa. Però si dovevano parificare i costi di produzione più alti in UE che sul mercato mondiale. La PAC ha raggiunto i suoi scopi, li ha anche oltrepassati, è stata riformata e snaturata. Dismessa la scelta geopolitica strategica di produrre cibo, come previsto nei Trattati, adesso l’agricoltura dovrebbe fare ambiente, clima e assumere immigrati. Oggi la UE spende i soldi pubblici così. Paga un settore economico per far altro. Non bastano le regole per fare ambiente e clima? Le regole per usare fitofarmaci in modo da tutelare la salute umana e l’ambiente non bastano? Altroconsumo lo dimostra, non è necessario il biologico. Bastano le regole. Perché dobbiamo pagare il biologico?

  4. Silvia

    qui trovate l’articolo per le variazioni PAC http://capreform.eu/commission-assaults-rural-development-spending-to-protect-direct-payments/

    Aggiungo che la Ue dice che le POLITICHE ECONOMICHE NON DANNO VALORE AGGIUNTO PER I CITTADINI EUROPEI. La UE allora lasci agli Stati gli strumenti per esercitare tali politiche: Banca Centrale, svalutazioni, inserimento del pareggio di bilancio in costituzione, patto stabilità, ect? Invece impedisce gli aiuti di stato alle imprese per investire in competitività. Perché non consente la rinazionalizzaione della PAC?

    • Savino

      Allora vi piace la combutta tra gli Stati nazionali e le singole imprese? Sperperare soldi pubblici per dare agevolazioni smisurate a finanziatori delle campagne elettorali? Vi piacciono i conflitti d’interesse? Vi piacciono i trucchi finanziari e di bilancio a scapito dei cittadini nel pubblico e dei consumatori nel privato?

      • Silvia

        Scusi ma a lei piacciono le polemiche o si è sforzato di capire cosa intendo dire? Cosa non condivide di quanto ho scritto? Se la UE ha competenza sulla PAC e la travisa facendo altro non è uno sperpero di fondi pubblici? Se per fare politica economica (personalmente credo nell’intervento dello stato sull’economia, di neoliberisti ne abbiamo fin sopra i capelli) non si hanno gli strumenti perché la UE ti ha lasciato la competenza ma non gli strumenti come fai a rilanciare l’economia?
        Questo è il senso del mio discorso. Se vuole risponda su questo. Su gli altri temi non so cosa dire. Ma mi sembrano nel campo non delle politiche e del bilancio UE, ma della corruzione in italia. Questo è un tema diverso.

        • Savino

          Applicando le politiche UE si correggono i difetti strutturali italiani.

  5. Silvia

    Per riassumere: non è corretta la vostra analisi.

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