L’annullamento da parte della Consulta della deindicizzazione delle pensioni più alte del 2011 è una bomba a orologeria nei conti pubblici. È anche irragionevole perché con la sua decisione discrimina tra pensionati di oggi – meritevoli di tutela – e lavoratori pubblici e pensionati di domani che invece, secondo l’Alta corte, evidentemente non lo sono. Si parla (lo abbiamo fatto anche su questo sito) di reversibilità della pensione anche per le unioni civili. Ci sarebbero una più ampia platea di aventi diritto e più basse prestazioni, con marginali effetti sui conti pubblici. Meglio se entità e destinazione della reversibilità fossero una scelta, non un obbligo di legge.
Che cosa succederà con l’Italicum? Certo non la fine della democrazia. Molto fermento invece nel sistema politico con partiti che si organizzeranno in modo da trarre vantaggio (o minor danno) dalle nuove regole su preferenze, capilista bloccati, candidature multiple, eventuale ballottaggio. Qualche lezione sulle logiche del maggioritario si può trarre dall’esito delle elezioni britanniche. Dove Cameron cannibalizza i suoi alleati lib-dem ed esce vincente con uno striminzito +0,7 per cento di voti in più. Mentre i laburisti guadagnano suffragi ma sono sconfitti dal boom dello Scottish national party. Con tutta probabilità, addio Regno “Unito”.
Anche grazie al Quantitative easing della Bce, i mercati azionari europei ritornano ai livelli pre-crisi. Il rischio è che i piccoli investitori entrino tardi nelle borse, comprando a prezzi troppo alti e rimanendo delusi. Una più diffusa educazione finanziaria ridurrebbe gli errori dei risparmiatori.
Questa volta l’Italia in testa a una classifica! Siamo tra i paesi con più parti cesarei: quasi il 40 per cento del totale, con punte del 60 per cento al Sud. Un costo per il Servizio sanitario, uno spreco nella maggior parte dei casi. Il modo per ridurre questi numeri alla normalità ci sarebbe. Lo insegnano piccoli e grandi casi di successo, a Castellammare di Stabia e in Lombardia.
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