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Legge di Stabilità: piccoli cambi. Diabolici

In sede di approvazione, Senato, Camera e Governo stesso hanno fatto alcuni cambiamenti alla legge di Stabilità. Piccoli ma significativi. Si va dalla riduzione di importanti tagli (Regioni e Difesa) alla discutibile forma di tassazione dei fondi pensione, fino a qualche “mancetta” secondo tradizione.

Piccoli cambiamenti quelli apportati dal Parlamento alla Legge di Stabilità nel rush finale tra Senato e Camera. Piccoli ma significativi e, purtroppo, non per il meglio. E il clima di smobilitazione oltre al fatto che è stato chiesto di fatto un voto alla cieca, li hanno resi impercettibili ai più. Proviamo perciò a ricapitolarli attingendo ai materiali provvisori (mancano ancora le tabelle di sintesi) predisposte dal servizio bilancio della Camera. Il paradosso è che tutti i documenti fanno riferimento a una Relazione tecnica di cui nessuno sostiene di avere il testo. La trasparenza a quanto pare l’ha resa invisibile.
IL DIAVOLO SI ANNIDA NEI DETTAGLI
Regioni. I tagli alle Regioni erano gli unici potenziali veri tagli di spesa di questa manovra. Nell’iter parlamentare si è perso in pratica 1 miliardo, perché è stato abbuonato alle Regioni il debito nei confronti dello Stato per il pagamento dei loro debiti commerciali.
Ministeri. I tagli al ministero della Difesa vengono quasi dimezzati (da 505 a 305 milioni). Della serie spending review al palo.
Irap. La legge di Stabilità cancella lo sgravio Irap previsto dal Governo Letta e lo sostituisce con uno sgravio totale del costo del lavoro, ma limitato per il solo lavoro alle dipendenze. Il lavoro autonomo si sarebbe così trovato di fronte a un aggravio di imposta rispetto alla legislatura vigente. Di qui l’introduzione di un credito d’imposta che compensi i lavoratori autonomi. Della serie: altro che semplificazione! Comunque bene porre rimedio a un errore.
Fondi pensione. Viene confermato l’aumento della tassazione dei fondi pensione. Verranno esentati solo i fondi che investiranno in “attività di carattere finanziario a medio o lungo termine individuate con decreto del Mef”. L’operazione è molto discutibile. La previdenza integrativa serve oggi come strumento di diversificazione del rischio dato che la previdenza pubblica è interamente investita sulla crescita del nostro paese. Tassare la diversificazione è pericoloso perché spinge le persone che possono farlo ad aumentare i propri risparmi. Detassare solo gli investimenti scelti dal Governo è una forma odiosa di interventismo. Se si dovessero esentare i soli investimenti in Italia, si andrebbe a rischio di infrazione delle regole europee. Preoccupa la filosofia: il Governo sembra convinto che aumentando i costi nell’allocazione del risparmio, si finisca per stimolare i consumi. Il rischio è che invece di investire nei fondi pensione, molte famiglie ricorrano agli investimenti fai da te, magari comprando titoli di stato di paesi emergenti, o mettendo i soldi sotto il materasso.
Orizzonti molto brevi. L’operazione Tfr segue la stessa logica. I prestiti concessi dalle banche alle imprese per liquidare il Tfr maturando, come da accordo con l’Abi, dovranno essere restituiti dalle imprese alle banche fra quattro anni. Si rischia così di mettere le imprese di fronte a stringenti problemi di liquidità fra quattro anni, quando saremo in un’altra legislatura.
Finanziamento ai partiti. Si estende la detraibilità dei finanziamenti ai partiti. Un ulteriore passo nella direzione di mantenere il finanziamento pubblico (indiretto) ai partiti.
Società partecipate. Si prorogano i termini (inizialmente previsti per il 31 dicembre 2015) per la razionalizzazione delle società partecipate. Soppressione anche della norma che prevedeva la chiusura delle società con un fatturato inferiore a 100.000 euro. Gli enti locali potranno continuare a prendere tempo e magari a farsi pagare utili da società che accumulano deficit su deficit. Gli incentivi alle dismissioni troppo labili. E ci sarebbero volute sanzioni per chi non razionalizza.
Fondazioni bancarie. Si tassano gli utili distribuiti al 77 per cento. Per compensare ci sarà un credito d’imposta. Della serie: fisco sempre più complicato. Sarebbe stato molto meglio esentare le fondazioni che hanno dismesso le partecipazioni nelle banche conferitarie.
Mance e mancette. Non sembrano affatto cancellate. C’è una miriade di piccoli interventi come la Cassa in deroga per la pesca (30 milioni), i 12 milioni in più dati a Italia Lavoro, i 3 milioni e mezzo per la promozione della lingua italiana all’estero, i 5 milioni per l’alta cultura musicale e così via. Al di là del merito specifico, non è ridicolo che si ricorra a una legge di bilancio dello Stato per questi micro-interventi?
 

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18 commenti

  1. Luciano Pontiroli

    Dilettanti allo sbaraglio o consapevoli grassatori?

  2. Guido Antolini

    Congratulazioni per il prestigioso incarico. Buon lavoro!

  3. Fabio

    Dott. Boeri, ottimo articolo come al solito. Peccato si siano dimenticati di modificare il nuovo regime dei minimi che penalizza fortemente tutto quel mondo di lavoratori autonomi. Per non parlare del tema della Gestione Separata. Arrivata ad un costo oramai è insostenibile, che per di più non permetterà mai di ricevere una pensione un minimo dignitosa a chi oggi versa quei contributi. Spero nella sua nuova posizione di Presidente Inps si possa attivare in questa direzione. Cordialmente

  4. jorge

    Il problema di fondo, come richiamato nell’articolo, è sempre lo stesso: i tagli di spesa sono del tutto insufficienti e anche quando vengono decisi scatenano opposizioni che troppo spesso ottengono lo scopo.
    I miei migliori auguri al prof. Boeri, che oggi è stato nominato al vertice del maggiore centro di spesa esistente in Italia (INPS, con oltre 250 miliardi di erogazioni l’anno). Non mi illudo che possa decidere azioni di impatto significativo, in quanto la competenza è di governo e Parlamento, ma le opportunità di portare avanti proposte concrete dovrebbero esserci.

  5. Francesco

    Salve Presidente posso avere il suo parere in merito alla riallocazione del personale delle provincie in esubero.grazie e Buon Natale

  6. mirco guernieri

    Gentile Tito Boeri in relazione alla riduzione dei tagli alla Difesa, oggi su “Il Fatto quotidiano” viene riportato che non ci saranno tagli alla Difesa ma anzi dei 18 miliardi stanziati,gli stessi dell’anno precedente, ben 5 andranno per nuovi armamenti.Dunque i tagli ci saranno oppure no? Proviamo a fare chiarezza? Grazie.

  7. Sauro

    Gentile dottor Boeri,
    grazie della panoramica, alla fine avere un giudizio di un professionista sulla legge di stabilità aiuta a valutare meglio l’operato del governo.
    Come ha scritto all’inizio dell’articolo, il tema trasparenza continua a essere un punto importante e allo stesso tempo, debole. Non credo si possa varare un provvedimento di questo tipo, senza sapere i dettagli in anticipo, senza averli discussi a sufficienza con il Parlamento (ovvero l’unica rappresentanza di chi quei soldi li mette per davvero, i.e. i cittadini).
    Trasparenza, trasparenza, trasparenza.
    Prendo questa opportunitá per farle tantissimi in bocca al lupo per la sua nuova nomina, che mi riempie di gioia, sia perchè la seguo da tanto tempo e apprezzo le sue valutazioni, sia perché credo che l’INPS sia veramente il cuore dell’economia italiana. Spero poterla ancora seguire su lavoce.info e il suo operato all’INPS. Che la trasparenza e le sue capacitá possano rilanciare l’istituto e riportarlo a essere protagonista e a svolgere il compito degno di un istituto di previdenza statale.
    saluti
    sauro

  8. MASSIMO

    Saluto con interesse e aspettativa la sua nomina a presidente dell’inps e le faccio i migliori auguri di buon lavoro. spero solo che come lei stesso ha dichiarato avendo studiato lungo tutta la sua vita professionale l’ente di previdenza, non abbia bisogno di mesi o anni per studiare di nuovo come già fatto su altri campi dai commissari alla spending review. Sarà molto apprezzata una costante e trasparente informazione di quelle che saranno le scelte e le proposte, nella migliore tradizione del sito la voce.info che lei ha fondato ed animato.

    • gouseppe botta

      Apprezzo e condivido quanto da lei cosi chiaramente enunciato. Mi attendo veramente che il prof Boeri faccia un buon lavoro e gli porgo i miei migliori auguri

  9. Piero

    Con questi politici forse meglio non si poteva fare?
    In ogni modo Renzi deve avere più coraggio, sia in Italia che in Europa.
    In Italia, passata la legge di stabilità che è una scadenza legale e serviva ai Commissari europei per fare vedere che qualcosa abbiamo fatto, deve intervenire subito con un decreto legge per rilanciare il credito alle imprese, in difetto anche il jobs act sarà un fallimento, provocherà solo un aumento della disoccupazione.
    Dal lato europeo deve chiedere al parlamento l’istituzione di una commissione d’inchiesta sull’illegalità in cui versa la Bce, per stessa ammissione di Draghi non sta rispettando il suo mandato.
    Complimenti a Boeri per la sua recente nomina, mi auguro che essendo un economista e non un politico riporti l’Inos in equilibrio, le pensioni vanno date a chi ha versato i contributi, non vi sono diritti acquisiti, si deve intervenire anche sul passato per le pensioni oltre le 3000 euro, se non vi sono contributi vanno cancellate.
    Ricordo che lo stato come non ha rispettato gli impegni nel fotovoltaico, vedi spalma incentivi, potrà farlo anche nel campo pensionistico per togliere i privilegi ovunque essi siano, anche qui decreto legge entro 2 mesi.

    • Constato con rammarico che Piero ritiene che per trovare delle risorse si debba (ancora?) andare a toccare il welfare. Ovvero allarghiamo ancora la forbice fra ricchi e poveri. Certo i privilegi vanno o “limati o eliminati pero’ consiglio a Piero di andarsi a vedere cosa spendono Germania e Francia per il welfare. Spiace che si guardi la punta del dito e non la luna.

  10. Piero

    Oggi ho letto i provvedimenti attuativi, almeno per quanto riportato dal Il Dole, ho notato che tali provvedimenti sono un grosso regalo alla grande industria che finalmente potrà fare la riduzione del personale con una certezza dei costi, quando parlo della grande industria, mi rivolgo alle multinazionali; in conclusione questo è un regalo alla grande industria non aumenta l’occupazione, anzi favorirà il licenziamento collettivo, trasferendone a carico della collettività i relativi costi, mi meraviglio di una enfasi per take provvedimento, forse qualcuno non si è accorto di cosa è stato partorito.
    Mi auguro che Napolitano non firmi take provvedimento.

  11. Antonio

    Adesso, con la nomina all’Inps, vediamo di cosa sarà capace il Tito. Trattasi infatti di uno degli enti pubblici in cui si annidano enormi inefficenze e burocrazie inutili mantenute in vita solo per dar da mangiare le caste dei poteri sindacali

  12. Asterix

    Dottor. Boeri auguri per l’incarico, spero solo che questo non faccia venir meno l’obiettività e l’imparzialità di La Voce nel guidicare il Governo. Non abbiamo bisogno di altri pennivendoli, l’Italia ne è piena e sono la causa dello schifo che viviamo..

  13. Enrico

    Congratulazioni per la nomina.
    Il primo passo deve essere la trasparenza: quale è lo stato dell’ INPS? Quali sono le prospettive pensionistiche reali? ( se non ricordo male un commento del suo predecessore era del tipo “se dicessimo a che pensioni sono destinate le persone attualmente precarie scoppierebbe la rivoluzione…..”). Più volte su LaVoce è stato sottolineato che serve sapere la verità per fare scelte consapevoli…..non ci deluda, dimostri che qualcosa può cambiare

  14. Guest,1

    Auguri, e buon lavoro al Prof. Boeri. This is good news.
    Auspico che si faccia anche trasparenza e si possano finalmente conoscere dati fondamentali per stimare impatto sui giovani (equita’ intergenerazionale) e consentire una migliore allocazione delle risorse individuali/scelte di risparmio.
    Grazie

  15. roberto

    Credo che la classe politica italiana potrebbe gradualmente riaccreditarsi della credibilita’ perduta se l’opera di risanamento e riforme si basi prevalentemente sull’equita’ delle norme che dovrebbero scaturire da un’ampio e democratico dibattito nell’intento di trovare la maggiore condivisibilita’ e quindi un provvedimento che trova un consenso maggioritario. Diamanti afferma che i cittadini si sentono “soli” dalle istituzioni,dai politici a dalla politica. Forse in modo migliore per “capirsi” è la strada che conduce ad apprezzare e approvare l’opera dell’esecutivo puo’ essere l’esatto contrario dell’esternazione prepotente del potere.La convivenza civile e armonica la si ottiene quando pur con qualche necessario distinguo il cittadino ha sentore di obbiettivita’ nell’operativita’ governativa tale da sentirsi partecipe e non escluso, e quindi maggiormente disposto credibilmente a collaborare.

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