Lavoce.info

Le ferie ridotte del giudice? Un boomerang*

Lungi dal produrre effetti miracolosi, la riduzione delle ferie dei magistrati rischia di diventare un ulteriore fattore di complicazione e di inefficienza della giustizia ordinaria. Le misure che davvero servirebbero per ridurre i tempi di definizione delle controversie e l’arretrato.
LA SOSPENSIONE DEI TERMINI PROCESSUALI E LE FERIE DEI MAGISTRATI
Il decreto legge 132/2014 riduce da 46 a 26 giorni, decorrenti dal 1° al 31 agosto di ciascun anno, la sospensione dei termini processuali e da 45 a 30 giorni le ferie dei magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, nonché degli avvocati e procuratori dello Stato. Sono due cose molto diverse tra loro, ma molto strettamente correlate. La prima riduce le attività degli uffici giudiziari e l’attività degli avvocati per evitare che durante l’estate sia difficile comunicare i provvedimenti del giudice, ovvero gli atti degli avvocati, alle parti, ai testimoni, ai consulenti, ai periti, agli stessi avvocati. Le ferie, o vacanze, dei giudici garantiscono anche a questa categoria un po’ particolare di pubblici dipendenti il periodo di riposo annuale, che spetta a tutti i lavoratori. Durante il periodo di sospensione dei termini gli uffici giudiziari non chiudevano (e non chiuderanno); un adeguato numero di magistrati rimaneva (e rimarrà) in servizio per la trattazione dei procedimenti sottratti dalla legge alla sospensione dei termini in ragione dell’urgenza che li connota. Tutti gli altri magistrati erano obbligati (come gli insegnanti) a fruire delle ferie durante il periodo di sospensione dei termini, e ne spendevano buona parte per la redazione dei provvedimenti relativi ai processi trattati prima della sospensione del periodo feriale e anche per lo studio dei processi fissati nelle udienze calendarizzate subito dopo la fine del periodo di sospensione. Per tal via il sistema poteva programmare il lavoro giudiziario nel periodo cosiddetto ordinario, contando in via generale sulla presenza di tutti i magistrati in servizio in ciascun ufficio giudiziario, salvo quelli che avevano lavorato nelle sezioni feriali.
TEMPO DI LAVORO FLESSIBILE E DIRITTO AL GODIMENTO DEL RIPOSO ANNUALE
I magistrati non devono “timbrare il cartellino” ma, ovviamente, sono tenuti a partecipare alle udienze calendarizzate, rispettandone l’orario di apertura (non è previsto e, ovviamente non è prevedibile, alcun tempo massimo di durata delle udienze e dei lavori delle succesive camere di consiglio) e sono obbligati a  rispettare i termini processuali previsti dalla legge per il deposito dei provvedimenti giudiziari. Termini che ieri come oggi decorrevano e decorrono incessantemente non solo durante la fruizione del periodo di ferie ma, addirittura, anche durante la malattia del giudice.  E, di fatto, prima della riforma, accadeva che i magistrati, molto spesso, in ferie non ci andavano proprio, perché “Convivono coi propri fascicoli tutto l’anno (…). Le volte che parte in vacanza, il giudice si porta i fascicoli con sé” . Era questa l’inevitabile conseguenza della flessibilità del tempo di lavoro dei magistrati. Il decreto legge 132/2014 conferma il diritto dei magistrati a godere del periodo di riposo annuale e rimette agli organi di autogoverno delle magistrature (servizio novità) l’approntamento di misure organizzative per garantirne l’effettività. Tra queste probabilmente dovrà inseririsi anche il calcolo ad personam dei giorni spesi da ciascun giudice per la redazione di tutti i provvedimenti che devono essere depositati a ridosso del periodo feriale. Tutto ciò rischia di intralciare l’organizzazione del lavoro degli uffici giudiziari, perché durante il periodo cosiddetto ordinario potrebbero essere in ferie alcuni magistrati, con buona pace dei progetti di definizione delle controversie e di riduzione dell’arretrato, previsti dall’articolo 37 Dl 6 luglio 2011 n. 98, convertito con modificazioni nella legge15 luglio 2011 n. 111 e degli obiettivi in essi individuati.
I DATI CEPEJ
Il numero dei procedimenti pendenti e la loro durata media dipendono dal numero delle cause in entrata e dal rapporto tra questo numero e quello dei procedimenti che ciascun giudice può decidere in un anno. Secondo i dati Cepej (Commission européenne pour l’efficacité de la justice, Commissione europea per l’efficienza della giustizia), nonostante il numero di giorni di ferie, oggi considerato eccessivo, i magistrati hanno raggiunto i più alti livelli di produttività nel panorama europeo.
CAMBIARE VERSO
Il fatto è che per cambiare verso alla situazione inaccettabile, della giustizia e, in particolare di quella civile, occorreva (e occorre) cambiare verso prima di tutto nelle modalità di approccio ai problemi ed evitare semplificazioni e slogan. L’incremento del numero di definizione dei processi e la riduzione dell’arretrato richiedono riforme organiche e davvero semplificatrici del processo civile, più coraggiose di quelle introdotte dal Dl 132/2014, nuovi investimenti economici per l’ammodernamento delle tecnologie informatiche, il reclutamento immediato di nuovi e giovani magistrati per provvedere alla copertura della pianta organica e dei posti  che rimarranno scoperti per effetto della riforma, giusta e condivisibile, dell’abbassamento dell’età pensionabile dei magistrati, lo sblocco del turn over del personale di cancelleria, ormai ridotto al lumicino in tutti gli uffici. In assenza di interventi di tal fatta, la riduzione delle ferie dei magistrati non produrrà effetti miracolosi, ma rischia solo di diventare fattore di complicazione e di inefficienza della giustizia ordinaria.
*L’autrice è presidente di sezione presso la sezione lavoro della Corte di appello di Roma

Leggi anche:  C'era una volta l'abuso d'ufficio

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Leggi anche:  C'era una volta l'abuso d'ufficio

Precedente

Nuovo Italicum, vecchi dubbi

Successivo

Per l’Italia non è solo un problema di metodo*

15 commenti

  1. umbedx

    Fossi un Magistrato durante le ferie farei le ferie.

    • Rainbow

      Ho letto sia il decreto,sia il disegno di legge di conversione e questo mi ha fatto capire che verso Renzi c’e’s un fuoco di sbarramento preventivo da parte di tutti: categorie colpite,media,intellettuali,etc che x ragioni diverse sono ostili a qualunque forma di cambiamento per cui appena adotta un provvedimento costoro si ingegnano sax smantellare criticamente il suo operato.
      Le critiche al decreto N. 132 sono ingenerose,q si tratta invece di un buon provvedimento che potrebbe sveltire la giustizia civile.Per quanto concerne le scoperture di organico Orlando ha dichiarato che provvedera’ad assumere circa 1000 unita’di personale di Cancelleria,le scoperture dei magistrati non sono cosi esagerate datosi che ogni 2 anni viene espletato il concorso per assumere circa 350 uditori giudiziari. Le risorse stanziate x il comparto giustizia sono simili a quelle previste negli altri paesi,l’anomalia italiana risiede nel contenzioso che e’il più alto d’Europa dopo la Russia. Il decreto prevede misure sia x smaltire l’arretrato ( transazioni tra le parti con devoluzione del contenzioso a collegi arbitrali), sia per ridurre le procedure in ingresso prevedendo metodi alternativi di definizione delle controversie,come la negoziazione assistita. Sono inoltre previste misure x rendere più efficiente il processo esecutivo,come il verbale anticipato di infruttuosa esecuzione per i pignoramenti mobiliari,e le ricerche informatizzAte a cura degli ufficiali giudiziari dei beni del debitore

  2. il problema della giustizia si inquadra in quello, a monte, della democrazia rappresentativa, che è una grande finzione.
    La soluzione sta solo nella “società partecipativa”.

    • ivan_terzo

      “società partecipativa”. Detto schiettamente “chevvordi”? Perché se faccio l’unione tra quella piccola e apparentemente innocua proposizione e il tema in questione (la “giustizia”), viene fuori una cosa praticamente da brivido…

  3. ivan_terzo

    Secondo il suo punto di vista quali sono gli ostacoli più evidenti di quella che molto spesso viene apostrofata (e semplificata) come “lentezza della giustizia”? Non ritiene che uno degli ostacoli sia la gran mole di cause civili –spesso speciose– alle quali un magistrato deve necessariamente far fronte (denunce per cose banali eccetera)? Su quello che dovrebbe essere il “normale” lavoro di un magistrato, che peso ha la “mala-politica”? Ovvero quanto spazio occupano i procedimenti che riguardano la sfera politica?
    Secondo la sua esperienza, quali potrebbero essere gli strumenti informatici (non intendo normali computer ma, tanto per fare un esempio, dispositivi automatici in grado di catalogare, magari digitalizzare e indicizzare la gran mole di documenti cartacei) più utili per un magistrato e per il personale che lo coadiuva?
    Sempre secondo la sua esperienza e prendendo come riferimento la sezione di Roma dove presta servizio, quanto personale ausiliario e quanti giudici mancano?
    Grazie e buon lavoro

  4. Diego Corrado

    Non mi sembra nulla di nuovo, ogni volta che si mettono in discussione dei privilegi gli interessati ci spiegano con dotte parole che quella non è la soluzione e ci vuole “ben altro”. Se giudici e PM iniziano a lavorare quanto tutti gli altri forse la giustizia non ne avrà un beneficio, certo non ne avrà alcun danno, e per lo meno avremo eliminato un inaccettabile privilegio, soprattutto un privilegio che non la collettività non si può più permettere.

    • Rainbow

      Concordo, la tua valutazione avalla la mia ipotesi:e’una difesa corporativa dello status quo, infatti l’autrice e’un magistrato! Lo schema adottato in questo articolo e’sempre lo stesso,ossia,come accade nella dialettica politica,qualsiasi oppositore a prescindere e/o antipatizzante,lobby corporativa,mediatica,intellettuale contrari a Renzi (x ragioni diverse,) hanno come scopo di partenza quello di smontare tecnicamente,intellettualmente il lavoro del Governo. Si prende il provvedimento, si individuano i punti deboli ( non esiste nessun provvedimento che non ne abbia!), ed invece di valutarlo obiettivamente nell’insieme,punti deboli e punti di forza,si evidenziano e si enfatizzano solo le presunte carenze veicolando un’immagine solo negativa del tutto! La cosa risulta più credibile se l’estensore dell’articolo e’un tecnico della materia,un magistrato in questo caso! Mi sono accorto di questa cosa da tempo,Renzi non mi piaceva,ma scoperto come viene ingenerosamente trattato mi sta diventando simpatico a prescindere! Ieri a 8 e Mezzo c’e’stato un confronto tra il presidente della ANM,e Orlando!Anche il piu sprovveduto spettatore si sarebbe accorto che ANM era pregiudizialmente contrario a tutto quello che diceva Orlando!

  5. EzioP1

    Suvvia siamo seri, qualsiasi razionale non giustifica 45 gg di ferie all’anno. Il grosso guaio è che la magistratura ha una sua autonomia che ha approfittato del suo potere per auto-attribuirsi compensi eccessivi e ferie in abbondanza. E’ una vergogna.

  6. Giuseppe Moncada

    Purtroppo non molti hanno letto gli articoli del dott Bruno Tinti,ex Presidente di Tribunale in pensione. Non ha nulla da proteggere- Spesso ha criticato sia i componenti togati del Consiglio Superiore della magistratura. Propone che vengano eletti per sorteggio fra coloro che si propongono ed è una buona proposta . Ma la palitica non la recepisce. Così come non recepisce che dovrebbe fare delle leggi semplici e chiare in cui possa essere facilmente individuato il responsabile degli atti. Il dott Tinti , data la sua lunga esperienza nelle aule giudiziarie afferma , riferisco a memoria ” Le leggi non sono fatte bene perché i politici li fanno non pensando ai cittadini, ma pensando a se stessi. Ed infatti in tal modo quando vengono scoperti nei loro malaffari sanno come evitare le pene.” Riduzione delle prescrizioni, falso in bilancio ecc ecc. Ha ragione, così come la dott Torrice ha ragione nelle sue considerazioni.
    Ho 75 anni sono un pensionato della scuola, ho lavorato nell’interesse dei giovani e non mi è piaciuto affatto il metodo usato da Renzi per eliminare Letta.

  7. Carlo Grancini

    In effetti 30 giorni di ferie calcolate su settimane di 6 giorni sono un periodo congruo. Si dovrebbe mettere un limite a 5 settimane di ferie per tutti i lavoratori di tutte le categorie pubblici e privati, inquadrati a qualsiasi livello anche dirigenziale.

  8. Certo questa non è la soluzione definitiva, si cominci intanto a lavorare di più senza portare i fascicoli in vacanza (magari poi si perdono) e poi le ferie sono un diritto dei lavoratori… Classica la giustificazione: altri sono i problemi. Ce lo ripetono da anni e… continueranno a farlo ancora per molto! Anche la speme…

  9. Steven

    Portare le ferie dei magistrati da 45 a 30 giorni non deve servire per avere effetti miracolosi sulla giustizia quanto piuttosto per una questione di giustizia, i dipendenti dello stato hanno 30 giorni? Anche loro debbono avere “solo” 30 giorni, tutte le altre giustificazioni sono le tipiche giustificazioni delle purtroppo numerose lobby professionali e non solo che sono uno dei cancri del nostro paese, queste lobby in genere sono molto rappresentate in senato, cosi da ottenere facilmente molti privilegi ingiustificati come questo e chissà quanti altri che non ci vengono detti, forse era meglio non scrivere nulla a difesa di questo privilegio perché sono le giustificazioni fotocopia di tutte le lobby, non si può mai cambiare nulla… e giù tutta una serie di motivi imprescindibili… a detta loro, se si proponesse di tenere aperti i tribunali tutto l’anno cosa farebbero, la rivoluzione francese?

  10. IC

    Certo solo in parte l’insoddisfacente funzionamento della giustizia in Italia dipende dalla quantità e dalla qualità del lavoro dei magistrati. Per il resto dipende dall’eccesso di leggi e dalla loro difficile interpretazione. Resta il fatto che all’interno della PA non vi debbono essere privilegi e sperequazioni di trattamento

  11. gl lombardi-cerri

    Non riesco proprio a capire come mai le cose semplici che avvengono nell’industria privata diventano complicatissime se non impossibili negli enti pubblici.
    Oltretutto, alla fine del discorso , l’efficienza del sistema è una dei più bassi del mondo.

Lascia un commento

Non vengono pubblicati i commenti che contengono volgarità, termini offensivi, espressioni diffamatorie, espressioni razziste, sessiste, omofobiche o violente. Non vengono pubblicati gli indirizzi web inseriti a scopo promozionale. Invitiamo inoltre i lettori a firmare i propri commenti con nome e cognome.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén