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MOLTO RIGORE, POCA EQUITÀ E POCHISSIMA CRESCITA

 Rigore, equità e crescita sono i tre principi che Mario Monti ha indicato quali pilastri per le scelte di politica economica. Nella manovra varata dal suo governo c’è molto rigore, forse troppo. Poca equità. E soprattutto pochissima crescita. Il tempo a disposizione era limitato. Ma proprio perché siamo in condizioni di emergenza si poteva e si doveva fare di più. C’è comunque un miglioramento rispetto alle manovre estive, in particolare in materia previdenziale, deindicizzazione a parte, e nello spostare la tassazione dal lavoro ai patrimoni. Davvero molto, però, resta ancora da fare.

Rigore, equità e crescita erano i tre principi che Mario Monti aveva indicato quali pilastri su cui basare le scelte di politica economica. Nella manovra varata dal suo governo c’è molto rigore, forse troppo. Poca equità. E soprattutto pochissima crescita. Il tempo a disposizione era davvero limitato. Ma non si doveva perdere questa opportunità per varare almeno una delle riforme che il nostro Paese attende da anni.

RIGORE E QUALITÀ DELLA MANOVRA

L’aggiustamento sarà di 20 miliardi, che si aggiungono ai 60 delle manovre estive. Nelle intenzioni del Governo dovrebbero essere sufficienti per portare al pareggio di bilancio nel 2013 incorporando valutazioni più realistiche sull’andamento della nostra economia nei prossimi due anni. Il viceministro Grilli nella conferenza stampa ha detto che il pareggio di bilancio verrà raggiunto con questa manovra in presenza di una contrazione del Pil dello 0,5 per cento nel 2012 e di una stagnazione nel 2013, in linea con le previsioni dell’Ocse. Ma le previsioni dell’Ocse ovviamente non contemplavano questa manovra. Quindi il pareggio di bilancio verrà raggiunto solo se la manovra non avrà effetti recessivi, sulla qual cosa è legittimo nutrire non pochi dubbi: quasi un punto e mezzo di Pil, raccolto soprattutto con tasse più alte, non è cosa da poco. Viene da domandarsi se era utile immolarsi sul pareggio di bilancio nel 2013, che l’Europa non ci ha mai chiesto, e non valesse invece la pena di puntare su tagli alla spesa che avrebbero avuto effetti più diluiti nel tempo, ma più consistenti di quelli previsti e mirati ad accrescere il potenziale di crescita della nostra economia, in linea con quanto i mercati ci chiedono da tempo e, soprattutto, quanto sarebbe giusto fare. Il problema della crisi europea, infatti, è che l’impossibilità politica di attuare trasferimenti tra stati sta forzando i paesi del Sud-Europa, Italia compresa, ad adottare politiche fiscali eccessivamente restrittive nell’immediato, invece di puntare su risanamenti più ambiziosi (e virtuosi sul piano della performance dell’economia) da conseguire nei prossimi cinque anni.
C’è la stretta sulle pensioni di anzianità, lo scoglio su cui si era incagliato il governo Berlusconi. Ma non c’è il loro superamento (se non a parole, dato che d’ora in poi le pensioni d’anzianità verranno chiamate “pensioni anticipate”) e inglobamento nelle pensioni di vecchiaia con gli aggiustamenti attuariali (circa il 4 per cento in più per ogni anno di lavoro aggiuntivo su tutta la pensione, non solo la parte contributiva come proposto a suo tempo su questo sito) contemplati dal metodo in vigore per i più giovani dal 1996. Lodevole il tentativo di permettere una certa flessibilità sulla scelta di quando prendere la pensione di vecchiaia, anche se la griglia di età soprattutto per gli uomini è davvero ridotta all’osso (66 – 70 anni), e l’abbandono del sistema assai poco trasparente delle finestre mobili. Bene dire chiaramente agli italiani a quale età potranno andare in pensione anziché ricorrere al trucchetto di mantenere l’età ufficiale di pensionamento fino a un anno e mezzo prima di quando potranno davvero fruire della pensione. Non sarà, quindi, l’ultima riforma delle pensioni.
Per quello che riguarda la qualità dei provvedimenti, la manovra è, una volta di più, fortemente squilibrata sul lato delle entrate: quasi due terzi dell’aggiustamento lordo sono legati a nuove tasse o a inasprimenti di quelle già esistenti. I tagli alle spese sono in parte non piccola una tantum, come ad esempio i risparmi derivanti dalla sospensione dell’indicizzazione delle pensioni al di sopra del minimo. Il peso delle entrate nella manovra è rafforzato dal fatto che la “clausola di salvaguardia”, quella che nel 2012 deve permettere di raccogliere 4 miliardi in caso di mancata riforma fiscale, si applicherà innalzando l’Iva anziché procedendo a tagli di spesa come previsto sin qui. A proposito: la manovra non chiarisce ancora come verranno reperiti i 20 miliardi a regime lasciati in sospeso dal governo precedente. Tutte queste scelte sembrano figlie ancora una volta della fretta di ottenere il pareggio nel 2013 oltre che dell’incapacità di intervenire in modo più incisivo sulle pensioni di anzianità e su altri capitoli di spesa, a partire dai compensi dei pubblici dipendenti, che dovrebbero essere indicizzati al costo della vita nelle diverse Regioni (il che eviterebbe anche di “spiazzare” i datori di lavoro privati nel Mezzogiorno, dove i salari reali dei dipendenti pubblici sono più alti).

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EQUITÀ

Questo sembra essere il vero punto dolente della manovra. Pochissimo si è fatto sull’evasione fiscale. Si è ridotta la soglia della tracciabilità della transazioni a mille euro e poco altro. I tagli ai costi della politica sono minimi. Certo si dà il buon esempio, partendo dai gradini più alti. Ma perché non ridurre le dotazioni di Camera e Senato, forzandoli a tagliare i compensi poco trasparenti offerti esentasse ai parlamentari? E perché non sciogliere i consigli provinciali anziché solo le giunte? Al posto del balzello sui conti correnti e conti di deposito, che rischia di spingere ancora di più gli italiani a tenere i loro risparmi fuori dal sistema finanziario, non sarebbe stata più equa una mini-patrimoniale ordinaria con una aliquota bassa, ma una base più allargata?
Ma l’aspetto peggiore della manovra in termini di equità è la sospensione dell’indicizzazione per le pensioni al di sopra del minimo (con parziali eccezioni fino a due volte il minimo). È un provvedimento iniquo perché colpisce anche persone che non sono più in grado di generare redditi per compensare il taglio dei trasferimenti. La situazione di emergenza del paese può richiedere scelte così dolorose, testimoniate dalle lacrime del ministro Fornero. Ma se si sceglie di intervenire sui trattamenti in essere, bisogna farlo bene. Le misure introdotte dal governo sono del tutto arbitrarie. Inoltre, creano una constituency contro la crescita dato che tassi di crescita più elevati spesso si accompagnano a più alti tassi di inflazione. Sarebbe, invece, al tempo stesso più equo e più utile nel favorire un cambiamento, indicizzare le pensioni più ricche alla crescita economica, così come avviene in Svezia. Un intervento che permetterebbe di ottenere risparmi sostanziali sulla spesa pensionistica. Ma ancor più importante determinerebbe una compartecipazione dei pensionati alle perdite o ai guadagni dell’economia.
C’è infine il provvedimento che stabilisce un contributo aggiuntivo per chi ha beneficiato dello scudo fiscale, che interviene retroattivamente e viola un impegno sottoscritto dal governo con chi ha partecipato allo scudo oltre che essere di problematica attuazione. Certo lo scudo era un regalo agli evasori, come rimarcato più volte su questo sito. Ma l’intervento corrompe profondamente la certezza del diritto. Si paga un prezzo di credibilità molto alto per raccattare poco (perché chiedere solo l’1,5%?). Inoltre il provvedimento è di difficile attuazione dato che molti scudati hanno utilizzato società di comodo.

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CRESCITA

Di provvedimenti per la crescita non c’è molto di più della deducibilità dell’Irap sul lavoro in linea con le misure già varate a suo tempo dal governo Prodi. Alla luce di quella esperienza, c’è solo da sperare nel miracolo.Il fatto è che l’Irap ha effetti indiretti sul costo del lavoro. Meglio sarebbe stato tagliare i contributi sociali. Il rifinanziamento dei Confidi per le piccole imprese non affronta il nodo centrale: quel fondo non è riuscito sin qui a contrastare la stretta creditizia decisa dalle banche. Perché dovrebbe riuscirci ora? Speravamo nella creatività del nuovo ministro dello Sviluppo, che certamente di queste cose si intende. Davvero poche le liberalizzazioni, circoscritte praticamente solo alle farmacie. Non c’è la riforma degli ordini professionali, rimandati (“di poche settimane”) i provvedimenti sul lavoro. Vedremo. Certo che se fossero stati inseriti nel decreto, avrebbero avuto un iter molto più rapido, adatto all’emergenza.
In sintesi, proprio perché siamo in condizioni di emergenza si poteva e si doveva fare di più. C’è comunque un miglioramento rispetto alle manovre estive soprattutto in materia previdenziale, deindicizzazione a parte, e nello spostare la tassazione dal lavoro ai patrimoni. Ma molto, davvero molto, resta ancora da fare. Noi continueremo a dare il nostro contributo costruttivo unendo come sempre alle critiche le proposte alternative.

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92 commenti

  1. Claudio Corti

    Veramente Monti in conferenza stampa ha detto chiaramente che tutte le pensioni fino al doppio della minima, quindi fino a 960 euro, saranno esenti dalla de-indicizzazione, proprio grazie al bollo sui capitali scudati. E a proposito di questo, il bollo è l’1.5% non lo 0.15%. Vi siete anche dimenticati di parlare delle soppressioni e razionalizzazioni delle varie authority e agenzie nazionali.

  2. luciano

    In effetti sembra che la montagna abbia partorito un topolino. Difficile mettersi nei panni di un governo che politico non è, ma che dalla politica dipende fortemente. Certo, il primo provvedimento doveva essere quello su cui un governo “precario” avrebbe dovuto puntare maggiormente, in particolare per l’abbattimento dei costi della politica, ben sapendo che la politica avrebbe potuto contrastarlo ben poco. Deludente la norma sullo scudo, se proprio si doveva fare, allora sarebbe stato meglio chiedere di più: così si svende la credibilità. Non resta che attendere cosa Monti deciderà di mettere in cantiere nelle prossime settimane; per il compitino appena svolto gli darei un 6- con la speranza che si impegni un po’ di più.

  3. Pier Paolo

    Il prelievo sui patrimoni scudati mi sembrava essere il – comunque scarso – 1,5%, non lo 0,15% indicato, anche se in effetti non vedo come possa dirsi costituzionale purtroppo. Il vero punto dolente è che non sembra esserci NULLA contro l’evasione, almeno che qualcosa di mirabolante non sia incluso tra le righe della riformulazione dell’Irap. È quell’80% di differenziale tra il recupero dell’evasione stimata in Italia e Inghilterra o Francia la vera vergogna, iniquità e sproporzione del nostro paese. La tracciabilità, peraltro aopra 1000€ è più un belletto che un balsamo, e la incongruenza con la mirabolante e pregna d’aspettative introduzione fatta da Monti in conferenza stampa è veramente avvilente. Per il resto devo dire che, se le misure non mi possono trovare in gran parte d’accordo, è già qualcosa di impressionante avere dei ministri che effettivamente lavorano… Forse non c’è limite al meglio!

  4. carno polo

    Si era tanto parlato di vendita, vecchie caserme, beni del demanio inutilizzabili, quote dello stato in società. Sbaglio o Monti non ne ha fatto cenno?

  5. carlo

    Sembrerebbe che il prelievo sullo scudo sia dell’ 1,5%, e non dello 0,15%

  6. Robin

    Monti e Passera hanno specificato ieri in conferenza stampa che sulle liberalizzazioni e misure per lo sviluppo ci sono sul tavolo una serie di iniziative che però necessitano di più tempo per essere definite. Come possiamo pretendere che in 18 giorni sistemino un Paese che esce da decenni di malapolitica? Almeno voi economisti siate realisti per favore.

  7. Alessandro

    Condivido quasi del tutto le critiche di Boeri e Panunzi per quanto riguarda l’equità (che manca) e anche le poche liberalizzazioni (francamente da chi è stato commissario europeo all’antitrust ci si poteva aspettare qualcosa di più). Tuttavia la riforma delle pensioni mi sembra molto incisiva e ispirata a criteri di equità attuariale, come più volte argomentato su questo sito. Infatti è previsto il contributivo pro-rata per tutti. Inoltre le pensioni di anzianità sono di fatto abolite (viene elevato a 42 anni l’anzianità contributiva e se comunque ci si ritira prima dell’età di vecchiaia si hanno penalizzazioni). Quindi non capisco la critica su questo punto. Inoltre questo intervento sulle pensioni è un taglio strutturale della spesa pubblica, quindi non è vero non ci sono riduzioni STRUTTURALI del bilancio dello stato. Ok invece per la mancata indicizzazione che è una misura profondamente iniqua (e questa sì non strutturale)

  8. Massimo Ciampiconi

    Concordo sostanzialmente con l’articolo. 1) Troppo rigore, ma sempre per i soliti… Ma perchè non aumentare l’irpef per i contribuenti sopra i 75000 €? (se non addirittura 55000) decidendo invece addirittura di aumentare le addizionali e l’iva (comprimendo peraltro i consumi)? Un autentico scempio, che mi auguro almeno venga moderato; 2) Nessuna equità: a parte le misure irpef e iva che gridano vendetta, si è deciso di scavare un solco ancora più profondo a livello di trattamento pensionistico tra le diverse generazioni, accentuando in modo esorbitante l’attrito intergenerazionale; incredibili il blocco immediato di alcuni pensionamenti imminenti e lo scivolone sull’adeguamento percentuale delle pensioni circoscritto solo ai minimi o poco altro (peraltro senza meccanismi adeguati ci saranno pensionati da circa 1000 € che tra un paio d’anni percepiranno meno dei loro colleghi da 980 €!); urgono quindi anche revisioni tecniche adeguate che ripristino una parvenza di giustizia sociale; 3) Crescita zero: dove sono i tagli alle spese? dove le liberalizzazioni? dove la stretta ai privilegi dei politici e l’eliminazione definitiva di rimborsi elettorali e contributi alla stampa? Mah…

  9. Pastore Sardo

    Una commedia teatrale versione Montiana, non limita l’inefficienza e la pletora di rendite degli italioti.

  10. nico

    Aspetterei a dare dei giudizi così taglienti. Le aspettative erano molte ma non si può salire dalle stalle alle stelle in soli 17 giorni. Questa manovra è essenziale per la credibilità dell’Italia sui mercati e presso le istituzioni europee. Solo il seguito ci potrà dire di che pasta sarà il governo Monti. Tra l’altro varie opinioni lette, compresa questa, ignorano il contesto: un parlamento dove gli scilipoti, i cicchito e i di pietro possono far cadere l’italia domani. Monti ha bisogno della fiducia degli italiani per fare scelte sull’evasione fiscale e sui costi della politica perché conosce benissimo i polli che siedono in parlamento. solo se i cittadini si riconosceranno nell’operato di monti e continueranno a mantenere una distanza dalla politica in senso stretto potremmo vedere dei risultati.

  11. Anonimo

    La garanzia delle equivalenze di profitto delle imprese capitalistiche è la crescita di ordine naturale (media dei profitti storici aziendali in stato di pieno impiego dei fattori della produzione) dei guadagni sistemici marginali nel tempo. Il regime di tassazione dovrebbe curarsi altresì delle dinamiche temporali degli usufrutti delle realizzazioni di prodotto netto delle stesse ricchezze di mercato o anche dette “P.I.L. finanziarie”. Affidiamoci comunque dell’operato dei policy-makers in difesa dei poteri di acquisto storici della domanda dei consumatori.

  12. Peppe

    Questa manovra ricorda la “montagna che partorisce il topolino”. Napolitano ha piazzato a Palazzo Chigi una truppa di professori e luminari per fare cosa? Una manovretta da 30 miliardi. E avevamo bisogno del governo di emergenza nazionale per questo? Guardando a quello che c’è dentro la manovra, non c’è molto di cui meravigliarsi. Nel senso che attacca dove dovrebbe tutelare, e batte in ritirata dove dovrebbe ingaggiare battaglia. Servirà a qualcosa? Non penso proprio: http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com/2011/12/laccanimento-terapeutico-di-monti.html.

  13. STEFANO MONNI

    Sottoscrivo tutto quanto riportato nell’articolo, con uno spunto di osservazione su un intervento non presente nella manovra varata dal governo ma che dovrebbe essere introdotta a partire dal secondo semestre del prossimo anno e cioè il rincaro dell’IVA di 2 punti percentuali che, sommati al precedente aumento, porta il rincaro di 3 punti percentuali. Credo che tale intervento non sia certo utile per favorire la crescita del nostro Paese, anzi tutt’altro. Ritengo inoltre che tale intervento pecchi anche dal punto di vista dell’equità. Mi auguro quindi che tale intervento venga sostituito da azioni più utili e più rispondenti sia alle esigenze di equità che di crescita del nostro Paese.

  14. angelo matellini

    I tagli alla casta non rappresentano un valore economico significativo, ma un valore simbolico decisivo. Fra le misure “europee” del Governo Monti avrebbe dovuto esserci a buon titolo, l’equiparazione dal 2012 dei costi della rappresentanza dell’Italia con uno qualsiasi dei Paesi UE. E’ possibile che un Parlamentare o Consigliere regionale abbia più diritti previdenziali di un lavoratore con attività usurante? E’ possibile che gli stessi soggetti abbiano trattamenti economici doppi della media europea?

  15. Valeria Bellagamba

    Sono d’accordo con l’analisi. Ma il Pareggio di Bilancio al 2013 non ce l’avevano chiesto Draghi e Trichet con la lettera della Bce di agosto? (anticipandolo di un anno rispetto alla data del 2014 fissata dal governo Berlusconi con la prima manovra estiva). Riguardo alla mancata indicizzazione delle pensioni sopra i 936 euro, ritengo questo provvedimento particolarmente ingiusto e odioso. Molti pensionati che tuttora non arrivano a fine mese e che saranno anche costretti a pagare la nuova Ici come faranno? Mi tremano i polsi al solo pensiero. Senza tenere conto che molti pensionati mantengono o aiutano anche i figli disoccupati, precari e sotto occupati. Prevedo un incremento di persone che si rivolgeranno alla Caritas… Ora mi aspetto che con i nuovi provvedimenti sul lavoro il governo introduca finalmente nuove norme a tutela delle donne e dei giovani e soprattutto che sia spietato nei confronti del lavoro nero.

  16. Fabio Cavallotti

    A me sembra che con la manovra la tassazione sia stata spostata anche sul patrimonio. Sul lavoro la pressione fiscale resta invariata. Nel complesso giudico il provvedimento pericolosamente recessivo, per esempio l’Ici più pesante sulle case potrebbe avere un impatto devastante sul caro affitti. Insomma, sono deluso.

  17. mariano

    Intendiamoci: a me pare che sia stato messo in luce a sufficenza da qualunque commentatore economico (e che comunque i tecnici al governo sappiano benissimo) che il problema dell’Italia è il debito il quale è dovuto al costo insostenibile dell’apparato pubblico (statale, regionale, comunale etc. etc.) in tutte le sue articolazione a cominciare da quelle di vertice (basta guardare il costo – come da bilancio – del parlamento italiano) e giù fino alla ultima delle regioni a statuto speciale o alle 4 o 5 forze dell’ordine (sostanziali duplicazioni) invece che una sola con compiti ben suddivisi al proprio interno. eppure, invece che affamare la bestia, mi pare che questa manovra – così come sinora enucleata ma mi auguro che seguano ben maggiori riduzioni dei costi dello stato – sia tutta nel senso di trasferire ricchezza dalla parte produttiva (privata) del paese a quella improduttiva e, soprattutto, incontrollata ed incontrollabile nel rapporto costo di produzione/servizi erogati. grosso rischio. Perché colpire la naturale propensione a voler migliorare le proprie condizione economica (non a carico della collettività) invece di stimolarla?

  18. federico

    L’aliquota aggiuntiva sarà 1,5% e non 0,15%. Detto ciò, sono pienamente d’accordo col ragionamento che fate a riguardo e trovo che avrebbe la stessa validità con qualsiasi aliquota.

  19. IL SENSO CRITICO

    A parole sono bravi tutti. A parole è semplice fare una patrimoniale quando il partito principale che ti appoggia non lo vuole e lo urla ovunque e in ogni modo. A parole è meglio una ‘clausola di salvaguardia’ basata sui tagli di spesa, poi nel concreto si vede che prima i tagli a riguardo coinvolgevano detrazioni e deduzioni fiscali (quindi comunque aumenti di tasse). A parole è anche semplice abolire le pensioni di anzianità e indicizzare gli stipendi dei dipendenti pubblici al costo della vita locale, poi nei fatti uno che vede che basta mantenere fisse le pensioni medie per due anni (non si parla di tagli, ma di mancati aumenti) per unire tutti i sindacati e portarli allo sciopero: chissà cosa sarebbe accaduto con le due proposte che fate. Detto tutto ciò, noto alcune lacune sulla comprensione del testo. Sullo scudo fiscale scrivete che l’aliquota aggiuntiva applicata è dello 0,15%, quando in realtà è del 1,5%: questo vi porta poi a un altro errore, perché non c’è alcuna mancata indicizzazione delle pensioni al di sopra del minimo (480 euro), perché invece l’indicizzazione resta fino al doppio del minimo (960euro) grazie proprio a quel 1,5%.

  20. Andrea

    Sono perfettamente d’accordo con quanto scritto. La manovra Monti non tocca i veri responsabili della situazione in cui si trova il paese: gli amministratori pubblici. Senza la loro ininterrotta e scellerata mala gestio non ci troveremmo in queste condizioni. I privilegi e sprechi della politica (dal numero e compensi dei politici, alle auto blu, ai rimborsi elettorali, ai vitalizi, ecc..) e di numerosi settori ad essa affini non sono toccati! E poi, che fine ha fatto il principio di progressività del carico fiscale? Un anziano con una pensione di 980 euro fa parte delle categorie da colpire? Sono veramente convinti che aumentare l’Iva farà bene alla ripresa economica? I grandi patrimoni non devono essere colpiti altrimenti fuggono all’estero, ma se va avanti così saranno sempre più i nostri figli a dover scappare all’estero.

  21. Lino Ronga

    Il bloccare l’indicizzazione delle pensioni superiori ai 930 euro è compiere un vero e proprio massacro sociale invece di attuare sulle pensioni dei parlamentari o cercare altrove. Il Signor Monti e il suo governo (non eletto) hanno dimostrato i loro limiti e la totale inutilità della loro presenza (possiamo definirli tranquillamente GOLPISTI includendo anche chi ce li ha messi).

  22. gianni

    Certamente non avevamo bisogno dei professori per mettere cosi tante tasse agli italiani. Bastava il ragionier Filini, collega miope di Fantozzi, a fare lievitare la tassazione in italia.

  23. Jorge

    Condivido molte delle considerazioni espresse, ma la mia valutazione generale è ben più netta in senso positivo. Anche solo l’intervento sulla previdenza è epocale: venti anni di interventi graduali, con misure che richiedevano decenni per andare a regime, ci hanno condotto sull’orlo del baratro e hanno mantenutoin vita un sistema del tutto iniquo. Qualche azione ulteriore su liberalizzazioni e tagli di spesa era meglio farla approfittando della emergenza, ma sono fiducioso sul futuro. L’intervento sui capitali scudati (mi risulta del 1,5%, non dello 0,15% come si dice) è davvero basso come corrispettivo di una violazione di un chiaro accordo fatto dallo Stato italiano (non da un governo). Rimango convinto però che meglio di così era (quasi) impossibile fare e spero che le forti opposizioni che emergeranno nei prossimi giorni non producano annacquamenti delle misure adottate.

  24. FABIO

    Mi complimento con l’autore dell’articolo che riesce ad essere come sempre lucido e critico, evitando facili conflitti d’interesse. mi viene un piccolo dubbio sul vero cambiamento rappresentato dal governo monti. possibile che la nomina di un sottosegretario all’agricoltura sia lasciato al caso o meglio alla volontà di politici di vecchia data? Si badi bene non è un banale errore che contesto ma il modus operandi che mi fa pensare che le nomine vengono ancora fatte più che per meriti per telefonate giunte all’ultimo minuto senza neanche uno straccio di curriculum. Che amarezza! Un bocconiano, Fabio

  25. Carla Rossatti

    In pensione quasi a 70 anni… Oggi ne ho 42 e mi viene da sorridere. Mi convinco che poi non è così male, i calcoli che facevo fino a ieri mi prospettavano comunque una pensione economicamente complessa, probabilmente al limite del disagio. Se la salute mi assiste (e se il lavoro si manterrà almeno stabile) avrò forse meno tempo libero ma almeno non verrà meno la mia capacità di spesa… Per svagare ci son sempre i weekend… Che posso dire altrimenti? Poveretti quelli che dovranno sopportare il mio caratteraccio in ufficio fino al giorno della mia pensione!

  26. Sauro

    Grazie per l’articolo, spiega bene perché una tale manovra ha ben poco di innovativo e non sfrutta l’effetto emergenziale. Non so piú cosa pensare, a cosa aggrapparmi e a chi credere. Come del resto i governi degli ultimi 20 anni (o 30?) anche questo governo toglie punti di riferimento alle persone. Come è stato piú volte detto, dai sondaggi anche gli italiani accettavano il fatto di dover contribuire per rimettere i conti a posto, a patto che la parola equità fosse rispettata. Purtroppo non è cosi, si prendono i soldi dai soliti, e le briciole da chi è ricco, quasi fosse un alibi per poter compensare i sacrifici dei lavoratori. Credo che ci sia lo zampino dei partiti, dietro a questo (soprattutto di quelli che hanno i numeri), ma credo anche che il governo sia vecchio e che, per quanto capace e con ottimo CV, non ha lo slancio innovativo di un gruppo di 40 enni tecnicamente competenti. Tiriamo a campare. Un’altra volta. Saluti e complimenti.

  27. fulvio gnesda

    Temo proprio che la prima parte dell’articolo metta in evidenza uno dei punti che non verrà soddisfatto: il raggiungimento del pareggio di bilancio.questa ulteriore tassazione altro non farà che indurre un ulteriore avvitamento dell’economia, qualora in tempi molto rapidi non si operi in modo incisivo con tagli su spese superflue, per cui un calo del pil dello 0,5% rimarrà una ottimistica previsione sfondando agevolmente l’ 1% ci troveremo più o meno al punto di partenza o poco più avanti; la storia economica purtroppo insegna, sembra inutilmente, ciò.

  28. Tempus

    1900 mld: 30 mld = 64 manovre future Comprate azioni della Kimberly-Clark Conflitto d’interessi: Elsa Fornero è consulente della Kimberly-Clark

  29. criscuom

    Il nostro errore più grande è quello di cercare negli altri le qualità che non hanno, trascurando di esaltare quelle qualità che invece realmente possiedono (Marguerite Yourcenar). Il professore è stato bravo, la manovra è ottima se paragonata alle precedenti, ma è poco coraggiosa. Questa era un’occasione, forse irripetibile, di cambiare alcune lobby italiane che limitano la crescita e ledono l’equità (ordini, liberalizzazioni di settori “finti” strategici, tassazione beni della chiesa, etc.), con il consenso politico che aveva questo governo poteva avere CORAGGIO. E non sono d’accordo con Boeri che il tempo a disposizione era limitato, l’autore dell’articolo sa meglio di me che esistono dossier e progetti di legge sulle scrivanie dei vari ministeri che aspettano solo la decisione politica di “ok procediamo”. Più passa il tempo, più sarà difficile fare queste cose, più la vecchia politica si ricomporrà con le lobby di cui sopra. Peccato.

  30. Isabella David

    Se lo scopo di questa liberalizzazione è aumentare il n° di concorrenti e ridurre il prezzo dei farmaci, allora questa NON è una liberalizzazione. Il prezzo dei farmaci di fascia C (la riforma ne liberalizza la vendita anche al di fuori dalla farmacia) non può essere negoziato dai grossisti, è fissato per legge. Quindi, almeno per questi farmaci, il consumatore non pagherà di meno in una parafarmacia. La riduzione di prezzo di cui può godere si ha invece sugli Otc – già venduti al di fuori delle farmacie- grazie al fatto che le grandi catene di distribuzione trattano con i grossisti prezzi più bassi a fronte di ordinativi di entità non paragonabile a quelli delle farmacie. Di fatto, il cliente in parafarmacia compra a meno l’aspirina (Otc) e -già che c’è – ora può comprare anche la pillola (fascia C) allo stesso prezzo di prima. Ora parliamo dell’aumento del n° di farmacie (una ogni 4000 abitanti) proposto dalla riforma: è uno specchietto per le allodole. il n° di farmacie presenti sul territorio si ridurrà proprio perchè spiazzate dalla concorrenza portando ad una riduzione della capillarità delle farmacie sul territorio. Il consumatore ci guadagna o ci perde?

  31. Francesco Zurlo

    Adesso è difficile per questo governo fare molto di più, stretto tra i diktat europei e le tensioni dei partiti, “la porta è stretta” ha infatti detto Monti. Se l’iter parlamentare non sarà burrascoso, i mercati probabilmente allenteranno la loro morsa sull’Italia, ma comunque molto dipende anche dai prossimi appuntamenti europei. Dopo aver assestato la macchina in sicurezza, nuovi orizzonti possono aprirsi. Ma una vera stabilità ed un indirizzo di politica economica coerente potranno darla solo le prossime elezioni.

  32. roc

    E’ forse equo rinunciare ad aumentare l’aliquota Irpef sui redditi superiori a 75.000 euro e invece bloccare l’indicizzazione delle pensioni da mille euro? E’ forse equo prevedere solo un contributo una tantum dell’1,5 % sui capitali scudati o non prevedere una patrimoniale e invece aumentare del 2% l’IVA sui consumi primari? E’ forse equo mantenere il “congelamento” degli stipendi pubblici fino al 2014 (o forse 2018 e senza distinguere in base all’importo spettante) e prorogare di 6 mesi 6 il termine concesso alla “Commissione di saggi” che dovrebbe individuare il livello medio europeo di retribuzione cui allineare quello dei nostri politici e alti burocrati? E’ equo introdurre l’ICI per la prima casa, aumentare le rendite catastali e invece non assoggettare ad ICI/IMU gli immobili a carattere commerciale della Chiesa? E’ equo limitare i tagli ai costi della politica alla elimanazione delle giunte provinciali? La risposta alle domande è superflua. Non è invece per nulla chiara la ragione di queste scelte. Che delusione…

  33. Dario M

    E’ incredibile come un articolo così corto possa contenere tanti errori madornali, come già è stato fatto notare nei diversi commenti precedenti al mio. Mi pare però che la riforma, per quanto sia dura, sia anche abbastanza equilibrata. Per quanto riguarda i necessari tagli alla spesa e le misure per lo sviluppo mi sembra ancora una volta che gli autori non abbiano seguito la conferenza stampa con la dovuta attenzione. Dubito fortemente che si potesse fare molto di più in soli 18 giorni di lavoro, mentre è chiaro che l’intenzione è quella di predisporre la maggior parte dei veri interventi di rilancio dell’economia e dei tagli alle spese improduttive in un immediato futuro.

  34. PMC

    Bella analisi. La cosa drammatica è che non ci è arrivato il governo. Tartassare gli anziani è decisamente immorale. E nell’emergenza non c’è stata mezza liberalizzazione, mezzo taglio. Per la prima volta nella mia vita, pur essendo di indole ottimista, inizio a credere che il declino europeo proseguirà lento, ma irreversibile. Siamo come Venezia nel 1700.

  35. Mirko Prezioso

    Io dico che è necessario aspettare, perchè data la situazione e le premesse, questa manovra è già una immensa “crescita politica” rispetto a prima. Certo, il confronto è talmente basso che ci vuole poco. Ma in così poco tempo e con il tiro incrociato attraverso cui la manovra deve passare, ritengo sia un primo obbiettivo raggiunto, e io sono fiducioso. Lo stesso governo ha precisato che non è finita qui. Questa manovra, secondo me, ha il solo scopo di recuperare credibilità in Europa e nei mercati nell’immediato, per l’emergenza. Poi ci sarà il tempo per migliorare e per implementare tutto ciò che manca….speriamo…

  36. cosimo benini

    Il provvedimento è regressivo e ampiamente criticabile, scritto più per appuntarsi sul petto la medaglia della credibilità e mitigare i differenziali dei rendimenit dei titoli del debito pubblico con gli omologhi tedeschi, oltre che per rafforzare il governo di fronte alle Camere: 80 punti di spread in meno è come dire “attenti a quel che fate”. Nondimeno, si tratta di un decreto legge: nel processo di conversione certe asprezze verranno mitigate. Vedremo poi il prosieguo dell’azione di governo, la parte riformatrice: da fare c’è moltissimo, riforma fiscale, riforma degli ammortizzatori sociali, spending review anche della spesa sanitaria. E’ sperabile pertanto che una rimodulazione delle spese possa compensare i saldi positivi di certe misure che si sono adottate in un futuro non remoto.

  37. Andrea

    A me sembra che stiamo percorrendo esattamente la loro strada. Una manovra recessiva oggi, aumento della recessione, un’altra manovra recessiva domani, ulteriore recessione e così via con il miraggio del pareggio di bilancio che si allonta ad ogni step. Poi se i tedeschi ed i francesi si metteranno d’accordo per salvare l’euro allora noi saremo salvi comunque a prescindere dalle manovre attuate e dai governi in carica.

  38. PRATICANTE CDL

    Articolo 33 BOZZA DECRETO SALVA ITALIA Soppressione limitazioni esercizio attività professionali 1. All’articolo 19, della legge 12 novembre 2011, n. 183, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 2, dopo le parole “sono abrogate con effetto dall’entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 1”, è aggiunto il seguente periodo: “e, in ogni caso, dalla data del 13 agosto 2012”; b) dopo il comma 2, è aggiunto il seguente: “2-bis. All’articolo 3, comma 5, lett. c), del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, le parole “la durata del tirocinio non potrà essere complessivamente superiore a tre anni”, sono sostituite dalle seguenti: “la durata del tirocinio non potrà essere complessivamente superiore a diciotto mesi”. SPERIAMO CHE RIMANGA ALMENO LA RIDUZIONE DEL PRATICANTATO A 18 MESI, diversamente lo sfruttamento dei giovani rimarrà un mal nascosto caposaldo dei parlamentari-lobbisti.

  39. Francesca Zucca

    E’ vero molto resta da fare e l’equità è poca, ma deve essere approvata in Parlamento, quel Parlamento: credete davvero che pdl e terzo polo (insieme maggioranza) voterebbero provvedimenti più schiettamente penalizzanti per il loro elettorato di riferimento (ripresa a tassazione di capitali scudati, Ici su immobili ecclesiastici non destinati al culto, ecc.)? Secondo me, no. E’ una lunga e difficilissima partita a scacchi. Speriamo bene.

  40. Mirko Prezioso

    Ho una domanda. Quale sarà il reale effetto sulla lotta al lavoro nero e sull’occupazione della riforma pensionistica?

  41. AM

    Condivido pienamente il commento degli Autori su questo punto. La mia perplessità si basa anche sulla costatazione che, dopo i primi scudi, vi è stato un governo Prodi e che il suo apprezzato componente Visco, (molto critico verso lo scudo di Tremonti) certamente non meno capace degli attuali ministri non aveva preso provvedimenti del genere. Probabilmente era convinto che la via non fosse percorribile. Se però questo provvedimento risultasse legittimo, come mi auguro, si aprirebbero nuovi vasti orizzonti per le entrate fiscali. Si potrebbe chiedere un piccolo contributo a tutti coloro che hanno aderito nell’ultimo ventennio a condoni fiscali ed edilizi. Naturalmente questa via sarebbe percorribile solo nell’ipotesi di non prevedere altri condoni per il futuro.

  42. Gianni

    Scusate, qualcuno riesce a spiegare se c’è una ragione anche indicibile per cui non si può toccare gli evasori? Perchè sembra che se le inventino tutte per far finta di toccarli e invece ci girano sempre intorno! La domanda è vera e non provocatoria. grazie gianni

  43. Paolo

    Ci sarebbe una strada per la lotta all’evasione: 1- grande potenziamento degli organismi di controllo e di indagine, con assunzioni e investimenti tecnologici per guardia di finanza e polizia in primis 2- moratoria di un anno sui controlli fiscali a piccole imprese e partite iva che oggi sono gli unici tartassati dai controlli 3- indagine sui capitali nascosti a partire dai beni di lusso acquistati negli ultimi 5 anni (macchine, barche, case) 4- controlli a tappeto sui movimenti bancari con l’estero e nuovi accordi internazionali 5- forte inasprimento delle pene per gli evasori (carcere sicuro e alienazione dei beni) Questa manovra invece non aiuta le imprese, non aiuta i lavoratori, non aiuta i liberi professionisti, non tocca le rendite di casta o i privilegi, non tocca gli evasori, non tocca le mafie o la chiesa. Aiuta solo i conti dello stato. In poche parole non redistribuisce ricchezza in modo virtuoso, ma sottrae risorse a chi non può nasconderle. Non va bene e non è sufficiente. Inoltre non contiene NULLA per il futuro. D’altronde il parlamento è sempre la stessa accozzaglia di raccomandati e collusi di un mese fa.

  44. Mauro Poggi

    Mi sorprende continuare a leggere da più parti che il prelievo dell’1,5% sui capitali scudati è un intervento che corrompe “profondamente la certezza del diritto”, alcuni ipotizzando addirittura una pletora di ricorsi. Perché le stesse considerazioni non valgono per la sospensione dell’indicizzazione delle pensioni?

  45. AM

    Con riferimento al mio precedente commento sulla presunta illegittimità della tassazione aggiuntiva sui capitali scudati, dovrei riferire un’informazione che mi è pervenuta nel frattempo. Pare che il prof. Di Tanno abbia espresso parere favorevole sulla possibilità di introdurre tassazioni aggiuntive su scudi e condoni fiscali e edilizi del passato. Forse il governo Monti ha avuto a disposizione un motivato parere dell’autorevole tributarista favorevole a questa nuova imposta.

  46. alias

    La tesi del ministro Fornero, di fissare un’età di pensionamento unica, valida per tutti, donne e uomini, pubblici e privati, sarà pure condivisibile. Tuttavia, le condizioni di ingresso sul mercato del lavoro erano, e rimarranno, molto diverse; chi ha iniziato presto il lavoro (a fine maturità, o dopo la qualifica professionale) ha versato i contributi prima, alimentando un sistema che adesso, invece di premiarli, premia gli ultimi arrivati (o per, meglio dire, penalizza gli uni e gli altri). I pensionandi con 40 anni di contributi (a prescindere dall’età) avevano espresso una, lecita, preferenza per il breve orizzonte, mentre tanti loro coetanei potevano tranquillamente prolungare gli studi; adesso, ai primi si dice che non possono più uscire dal mercato per riposarsi; e ai secondi si dovrebbe dire (ma ancora non l’ho sentito) perchè cavolo avete versato i soldi per i riscatti, se non vi serve a niente? Sul resto, osservo solo che se il prof. Monti dice che l’1,5 per cento di soprattassa sui 70 miliardi scudati consente di adeguare le pensioni…. Allora diventiamo pure tutti buddisti, e preghiamo che Steven Jobs si reincarni in Italia.

  47. Vincesko

    Articolo bello e condivisibile (sorprende piacevolmente la durezza delle critiche fondate alla manovra del collega-amico Monti). Tranne in 2 punti: il primo, sulla ritassazione dei capitali “scudati”: quando fu proposto di ritassare i capitali “scudati”, il ministro Tremonti e schiere di utili idioti opposero che non si poteva farlo perché si sarebbe violato il rapporto fiduciario tra lo Stato ed i cittadini, dimenticandosi, il primo, di averlo già più volte violato, ed, i secondi, di essere stati zitti, quando, ad esempio, si sono più volte cambiate in corsa le norme sulla previdenza, arrecando danni anche di decine di migliaia di € (come sta succedendo al sottoscritto quest’anno). Il secondo, sulla mancata sottolineatura dell’opportuna ma eccessiva accelerazione della riforma delle pensioni di anzianità. P.S.: le manovre correttive nell’ultimo anno e mezzo, esclusa quest’ultima e le leggi di stabiltà, non ammontano a 140 mld?

  48. giuseppe

    Le lacrime del ministro Fornero sono state da me apprezzate perchè finalmente un ministro ha pianto non per un problema personale, ma per i sacrifici che avrebbero sconvolto gli altri; però le proposte fatte cambiano dei diritti che una fascia di cittadini ritenevano acquisiti e giusti. Ma le iniquità più vistose si sono realizzate nella mancanza di lotta profonda, a tutto campo, e con mezzi avanzati agli evasori, nell’aver sfiorato soltanto le grandi ricchezze, nell’aver tolto l’indicizzazione delle pensioni a persone e famiglie che fanno da ammortizzatori sociali per i figli e nipoti. Come sarà possibile crescere? Conclusione: anche l’agognato governo dei tecnici è stato soggetto alle esigenze dei politici?

  49. bob

    Sentendo tanti commenti credo sempre di più in 2 Italie: quella delle chiacchiere e della teoria e quella pratica di tutti i giorni. Quella che sta facendo Monti puzza di un conflitto di interessi che a paragone Berlusconi è una mamola. Prima di parlare di evasione chiediamoci perchè si evade! L’antiriciclaggio non si fa privando il cittadino della libertà di portatre in tasca i propri soldi! Poichè ho un piccola impresa i signori che teoricamente scrivono qui sopra dovrebbero domani mattina andare a vedere cosa stanno facendo le banche a questo Paese. Dovrebbero constatare la macelleria sociale di aziende sane che istituti come Unicredit e MPS (ambedue praticamente falliti) stanno facendo. Una sola cosa può mettere paura a questi individui: la piazza! Ma non quella di 4 ragazzini incappucciati, ma quella di un intero corpo sociale e produttivo. Per finire aggiungo il vergognoso atteggiamento delle associazioni di categoria, che invece di stare sulle barricate sono letteralmente “fuggite”. Il terrorismo in FIAT si debellò quando 40 mila persone oneste uscirono dagli uffici e andarono in strada. La storia insegna!

  50. Carlo Borgnis

    Purtroppo le lacrime del Ministro Fornero non saranno le ultime. Questa manovra nega la rivalutazione ISTAT su pensioni. Ricordo che il 2011 si chiuderà con una perdita del potere d’acquisto del 3% circa, pari all’inflazione di periodo. Il congelamento della deincizzazione grava infatti su redditi più contenuti di quelli che sarebbero potuti essere colpiti da un aumento ipotetico dell’IRPEF per redditi superiori ai 55.000 euro o ai 75.000 euro. L’equità di una manovra che non introduce un’aliquota IMU progressiva fa riflettere. La tassazione sui redditi risulta avere la seguente la progressività. Nel caso di tassazione del patrimonio immobiliare non viene applicata la proporzionalità applicata nel caso della tassazione dei redditi. Quindi il proprietario di dieci appartamenti magari in zone di pregio, viene tassato con la medesima aliquota di quello proprietario di un bilocale di un paese di provincia. Quindi se assimilato alla tassazione dei redditi, è come se venisse solo applicata la prima aliquota del 23% anche ai redditi dai 15.001 euro a salire. Vi ringrazio per l’attenzione

  51. Carlo Borgnis

    L’introduzione di una tassazione del 1,5% sui capitali scudati, corrisponde praticamente ad un aliquota inferiore alla tassazione della prima casa. Ci si chiede, perché non si pensi a colpire immediatamente evasori che detengono capitali all’estero con un accordo bilaterale con la Svizzera. La Svizzera riscuoterebbe un’imposta liberatoria alla fonte, ovvero sui conti dei contribuenti stranieri, e la versa agli altri paesi, senza divulgare nomi, numeri di conto o IBAN. Anonimità invece di trasparenza totale e scambio d’informazioni come vorrebbe l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Il Sole 24 ore del 19 Agosto u.s. ipotizzava un entrata straordinaria di circa 9 miliardi di euro. La tassa sul lusso appare una tassa di bandiera. Vi ringrazio per l’attenzione.

  52. Carlo Borgnis

    Per quanto concerne la stretta sulle pensioni sarebbe utile spiegare le ipotesi alla base del calcolo. L’aumento dell’età lavorativa presuppone un offerta di lavoro costante o crescente, altrimenti ci si limita ad un modello matematico senza alcun riscontro reale. Le pensioni di anzianità e vecchiaia sono erogate da INPS, INPDAP e altri enti pubblici che operano in sistema di ripartizione, ossia utilizzano direttamente i contributi pagati dai lavoratori per pagare le pensioni senza accumulare nulla. Invece la preoccupazione cresce nel caso di casse previdenziali autonome delle libere professioni o di fondi pensione. Nel breve termine cominceranno ad emergere deludenti risultati sugli investimenti effettuati dalle casse pensioni e dalle compagnie di assicurazione. Gli investimenti non potranno dare i rendimenti attesi anche nei prossimi anni. Se questa previsione si rivelerà corretta, è inevitabile che i calcoli che proiettano il capitale di vecchiaia di ogni lavoratore al raggiungimento dell’età di pensionamento dovranno dovranno essere corretti. E’ pure ovvio che ben presto si riaprirà il dibattito sulla riduzione del tasso di conversione.

  53. gerardo lisco

    Non sono mai stato convinto dell’incarico dato a Monti, le osservazioni riportate da Boeri sono interessanti. Soprattutto condivido che nulla è stato fatto sul piano dell’equità, della crescita e del controllo dell’evasione fiscale. Come anche per le liberalizzazioni, l’ICI sul patromonio ecllesiastico della chiesa, la valorizzazione del patromonio pubblico. Proprio su queste pagine sono state scritte cose interessanti. In ultimo una domanda? Se le misure imposte dalla UEalla Grecia hanno prodotto ciò che hanno prodotto perchè nel nostro caso le cose dovrebbero andare diversamente?

  54. Paolo Montanari

    Mi sembre che la lettura del decreto Salva Italia , in materia di liberalizzazioni ,sia stata da parte degli autori un pò troppo superficiale mentre a me pare ci siano norme coraggiose il Capo I – Liberalizzazioni gli Art. 31 Esercizi commerciali Art. 32 Farmacie Art. 33 Soppressione limitazioni esercizio attività professionali Art. 34 Liberalizzazione delle attività economiche ed eliminazione dei controlli ex-ante Art. 35 Potenziamento dell’Antitrust Art. 36 Tutela della concorrenza e partecipazioni personali incrociate nei mercati del credito e finanziari Art. 37 Liberalizzazione del settore dei trasporti vanno meglio approfonditi : ad esempio che dire della completa liberalizzazione all’apertura degli esercizi commerciali ?

  55. Bianca Mezzalama

    Che liberalizzazione è quella riferita ad 1 sola categoria e che “liberalizza” la fascia C, con prezzo fisso? Forse il vice premier doveva finalmente accontentare i grandi gruppi ed i politici a cui era ed è legato? Mi sembra che già aprire ai concorsi e aumentare, giustamente,le sedi potesse bastare.Non sapevo che la farmacia avesse un ruolo così importante nello sviluppo del paese.

    Firmato: il titolare di una farmacia rurale in un paese con 4500 abitanti e 2 farmacie.

  56. GREGORIO LANZAFAME

    L’art. 26 della manovra parla di ” a)equità e convergenza intragenerazionale e intergenerazionale… b)flessibilità nell’accesso ai trattamenti pensionistici…. c)adeguamento dei requisiti di accesso alle variazioni della speranza di vita; ” ma il fatto che gli uomini che hanno una speranza di vita di 5 anni inferiore alle donne devono andare in pensione di vecchiaia 3 anni dopo le donne con un’assurda griglia di eta (66 – 70 anni) è una violazione al diritto di eguaglianza ed un insulto all’intelligenza di chi ha approvato queste norme. Vorrei sapere se c’è la possibilità (su libera scelta individuale ) per le persone che sono nel sistema misto di richiedere di avere una pensione calcolata del tutto col sistema contributivo con una più ampia fascia di flessibilità (da 62 a 70 anni). Tutti gli esperti di previdenza, a partire del ministro, hanno sempre sostenuto che il contributivo è un sistema in equilibrio, e quindi un’uscita flessibile di questo tipo sarebbe a costo zero o addirittura positiva per l’INPS.

  57. Damiano Vezzosi

    Al titolo manca un pezzo. Io lo riscriverei così “Molto rigore, poca equitò, pochissima crescita, ma quasi nessuna alternativa”.

  58. Antonio Aghilar

    Si poteva fare di più e si può, volendo, ancora fare. Però dire che “c’è poca equità” quando invece non c’è nè affatto, anzi, c’è tanta iniquità, mi sembra pericoloso. Dalla Voce.info ci si aspetta meno timidezza. Perchè adesso che i veti incrociati del Parlamento cominceranno a farsi sentire, adesso che le Caste saliranno sugli scudi per non perdere i loro privilegi, ora più che mai, è fondamentale che le analisi siano accurate e soprattutto che non ci siano timori reverenziali nell’uso appropriato delle parole. Prevedere un aumento così forte di imposte fortemente regressive come l’ICI/IMU, le accise sulla benzina e l’IVA, (quest’ultime imposte indirette, svincolate da qualsiasi indizio di capacità contributiva), senza aver toccato nè l’Irpef né i patrimoni, bloccare gli adeguamenti pensionistici all’inflazione e poi parlare di “poca equità” è paradossale. Tanta timidezza nelle critiche, in un momento simile, può diventare molto pericoloso perchè potrebbe spingere alcuni (per esempio quelli con patrimoni superiori al milione di euro) a sentirsi in diritto di alzare la voce e persino a pensare di contribuire ai sacrifici mentre invece dovrebbero,(al solito), ringraziare chi governa.

  59. Alessandro

    Proposta per recupero dell’evasione: Imposte su tutti i beni mobili, immobili, stili di vita con crescita progressiva-esponenziale molto ripida se non si presenta uno storico dichiarativo che giustifichi i capitali accumulati, e quindi già tassati una volta all’origine; basta col concetto di prima o seconda o terza casa che equipara un tugurio alla villa da milioni di euro. Semplice crescita progressiva in base al valore rigorosamente attualizzato. Per chi ha già pagato le tasse alla fonte invece una tassazione progressiva ma minimale. Pensioni x i giovani: Fusione di tutte le casse, in particolare di quelle a gestione separata, per unificare il cumulo contributivo. Rivalutazione da parte dello Stato dei contributi di coloro che per Legge erano costretti a pagare cifre bassissime e quindi a vanificare, nel sistema contributivo, i versamenti, senza poterli allora integrare. Occorre un grande sforzo per recuperare il tempo volutamente perso a non fare la riforma delle pensioni per i lavoratori atipici e saltuari.

  60. Massimo GIANNINI

    E’ vero come dite voi ma l’equità é definita anche da due altri parametri. Il primo é dato dal livello di equità che questo Parlamento può “ragionevolmente” votare senza rinnegare automaticamente quello fatto e detto negli ultimi anni. Ovvero l’equità per il Parlamento é diversa da quella per i cittadini che l’hanno ahimè votato. Il secondo parametro é l’equità intergenerazionale ovvero l’onere che ricade su generazioni future, anche dal dover ripagare il debito di altri. Se la manovra riduce il debito e contribuisce a diminuire i tassi di interesse su quel debito ebbene di per se fa risparmiare molti miliardi rispetto a un altro tipo di manovra in futuro. Certo nel presente si poteva fare uno sforzo (niente TAV, niente cacciabombardieri, più lotta all’evasione con tranciabilità a 499 € ovvero si elimina la banconota da 500 sic!, obbligo di ricevuta per tutti chi paga e chi compra, ecc), bastava poco, ma come si fa se poi non la votano?

  61. marco

    Nella manovra però non vedo considerazioni serie su quella che secondo me è la reale causa di tracollo dell’Italia, e cioè l’enorme trasferimento di ricchezza dal nord e centro produttivi al sud non solo improduttivo ma anche assorbitore di risorse enormi. Quanto sprecano le regioni del sud? Quanto poco contribuiscono al pil nazionale? Quante risorse sono assorbite dalla malavita? Quanti trasferimenti di risorse dal nord al sud? Non sono leghista ma una parola su cosa si pensa di fare per eliminare questo buco nero consuma risorse penso sarebbe stata più che necessaria. Sappiamo tutti che al nord sopporteranno mugugnando mentre al sud la stretta passerà pressoché inosservata, semplicemente aumenterà il nero.

  62. Cesco

    È vero: resta molto da fare, quasi tutto, ma più e meglio non si può proprio fare, per ora. La partenza è ottima, avanti così, presidente Monti: non dia retta ai Pierini e ai Pierrot. Spero che il Parlamento non rovini tutto. Cesco ( pensionato 85° – circa 24.000 euro all’anno – che rinuncia volentieri alla ‘rivalutazione automatica’ di 1 euro al giorno e non vuol vedere il crollo dell’Italia, dopo aver lavorato 60 anni per rimetterla in piedi e per farla crescere ). PS – Rileggere il II capitolo della Storia d’Italia di Benedetto Croce, dove è raccontata l’opera di Quintino Sella nei primi anni 1870, quando – come oggi – « il pareggio del bilancio era sentita come opera di vita o morte … e bisognava smentire coloro che, in Italia e all’estero, giudicavano che l’Italia si sarebbe rotta nello scoglio finanziario,o, per lo meno, si sarebbe disonorata, suscitando la generale diffidenza del mondo finanziario » ‘Sacrifici’: ricordate Luigi Einaudi? « L’opera dello stato è da reputare benefica anche se giunga a lasciare ai contribuenti soltanto gli occhi per piangere » ( Saggi sul risparmio e l’imposta – Introduzione – 1958 )

  63. Ezio

    Perchè il cittadino deve essere obbligato ad usare la moneta elettronica e quindi ad avere un rapporto con le banche? Siamo d’accordo che le tasse vanno pagate, ma certamente gli evasori non si scoprono in questo modo, se vogliamo poi un’ulteriore considerazione in merito, dato che le attuali entrate fiscali sarebbero già sufficienti al fabbisogno dello stato se non ci fosse da sfamare la corruzione, non sarebbe più opportuno combattere prima tale mostruosità? Con maggiori entrate oggi, si ottengono solo maggiori abbuffate, fermo restando che le tasse vanno pagate. Agevolazioni alle imprese che assumo i giovani sotto i 35 anni, va bene, ma i quarantenni ed i cinquantenni possono andare a quel paese? In Italia ci sarà sempre meno bisogno di manodopera perchè si produrrà sempre di meno, allora perchè non incoraggiare il lavoro autonomo con un’esenzione totale da ogni balzello per un periodo di 2/3 anni? Perchè insistere con opere inutili come la Tav, anche in considerazione del fatto che in Italia essa ha un costo quadruplo rispetto alla Francia, chissà perchè. Sulle liberalizzazioni per adesso solo chiacchiere, non ho più caratteri, alla prossima.

  64. hk

    Oltre all’aumento di costi per le famiglie, l’immoralità di estendere il periodo lavorativo (ovviamente scaricando i costi sulle imprese!!) di quanto si riduce il patrimonio delle famiglie a causa della riduzione del valore delle case, delle auto, delle barche? Per ricavare 20 miliardi se ne distruggono 200? E questi sono i migliori (professori)?

  65. Enrico Marras

    L’Italia è un paese dove tutto funziona al contrario. Le liberalizzazioni le ha fatte quel comunista di Bersani. Berlusconi le ha bloccate od annullate e proprio lui che doveva essere un liberale o presunto tale. Monti parla di equità e subito massacra le classi medio basse del paese. Funziona tutto al contrario in questo paese. Come pensano di rilanciare i consumi con l’aumento dell’IVA e delle accise sul carburante? Ma Monti arriva dalla Bocconi o da un altro pianeta?

  66. Daniele

    Piacevolmente sorpreso dall’articolo del prof. Boeri, colgo l’occasione per una piccola nota a margine di questa vicenda (il governo Monti). Si è parlato e scritto tanto sul “governo di soli tecnici”, proposto come panacea, atto risolutivo di una cattiva politica (nazionale e sovranazionale) che ha portato il nostro Paese alla difficile situazione attuale. Mi è sembrato di capire che tutti, tranne forse gli economisti stessi, siano convinti che l’economia sia scevra da ideologie. Questo è falso. L’economia, purtroppo, non è una scienza esatta, non gode quasi per niente della controprova sperimentale. Questo implica che sia molto difficile giudicare la bontà di un provvedimento, separare causa ed effetti, implementare policy. Da questa considerazione banale e nota a tutti dovrebbe dedursi che l'”economista” è un soggetto il cui operato non è oggettivamente giusto o sbagliato, ma è al più coerente con una determinata teoria. Una teoria economica è l’ideologia prima dell’economista, che anticipa e si sovrappone a quella politica, a volte la sostituisce. E che può essere sbagliata.

  67. Fabio Palladino

    Condivido in pieno l’analisi di B & P. Sospendo il giudizio definitivo sulla manovra, ma per poco tempo, in attesa di vedere se e quando questo nuovo governo attaccherà i due veri problemi della nostra economia. A) La macchina pubblica (e non solo la politica quindi) che costa troppo in proporzione ai servizi offerti. Una malattia che si chiama inefficienza ed è pagata con livelli nominali di tassazione troppo elevati (in particolare sul lavoro), peraltro non sufficienti a evitare il deficit e quindi l’aumento del debito pubblico. Inoltre sono convinto che la macchina pubblica bizantina in Italia autoalimenta il sistema burocratico scaricando sul cittadino (non solo l’imprenditore) inutili adempimenti e perdite di tempo. B) l’evasione fiscale. Agire per recuperare immediatamente un 10% dell’evasione stimata, produrrebbe a costi marginali e in modo strutturale il valore della attuale manovra, 20 miliardi di euro. Perchè quindi aumentare l’iva nel 2012? Riduciamola consentendo al cittadino la detraibilità parziale, genereremmo un triplice effetto (ampliamento della base imponibile, minore resistenza all’evasione con aliquote più basse e + gettito per maggiori consumi e investimenti).

  68. Ugo Pellegri

    Due considerazioni:
    1. In tutte le manovre ci lamentiamo sempre che non si abbastanza per combattere l’evasione. A parte la considerazione che il sistema si basa sull’etica anziché sull’interesse e quindi i risultati sono quello che sono, ritengo che per ottenere risultati non servono proclami o nuove leggi ma un serio lavoro di chi è preposto ad applicare le leggi vigenti.
    2. Ritengo troppo facile criticare l’operato degli altri e troppo spesso non ci chiediamo cosa avremmo potuto fare noi al posto di chi governa. Al governo Monti, fatto da persone serie in carica da pochi giorni, più che critiche per quello che ha fatto servono suggerimenti, anche pressanti, per proseguire la sua azione.

  69. Marco Di Marco

    La premessa ad una operazione di risanamento strutturale dell’economia italiana dovrebbe essere la lucida consapevolezza di tre fatti storici:
    (1) il debito pubblico in rapporto al PIL non è diminuito negli ultimi venti anni, nonostante le ricorrenti strette fiscali;
    (2) non sono state rimosse due delle principali cause della dinamica del debito, l’evasione fiscale e la spesa pubblica improduttiva e clientelare (comprese le tax expenditures, cioè gli sconti d’imposta alle imprese);
    (3) il tasso di crescita è stato inferiore alla media europea. Messi insieme, questi tre fatti storici ci dicono che le politiche economiche degli ultimi venti anni sono state sbagliate.Nel dibattito che avrebbe dovuto precedere la riforma è mancata un’analisi del perché le strette fiscali (e le privatizzazioni) degli anni scorsi non hanno ridotto il debito in rapporto al PIL, del perché non si sono potute intaccare l’evasione e la spesa clientelare, del perché l’Italia non cresce più. Per esempio, se si fosse analizzato il rapporto fra equità e crescita economica, forse si sarebbe sentito autorizzato ad avere più coraggio sul terreno dell’equità.

  70. Andrea

    Se si facesse una vera lotta all’evasione “all’americana” quanti parlamentari attuali ed ex, banchieri, imprenditori, quanta classe dirigente finirebbe dietro le sbarre? Sia qui che su noisefromamerica sono stati pubblicati vari articoli “tecnici” sull’evasione, non credo che Monti&C siano ignoranti e non sappiano cosa va fatto o a chi chiedere pareri. Se quindi non hanno proposto nulla di serio e’ perche’ sapevano che poi il DL non sarebbe mai passato. Monti si e’ dato l’obiettivo di salvare l’Italia, il che consiste nel fare una manovra con dei numeri certi e rapidamente approvabile dalle camere da presentare a tedeschi e francesi. Piu’ di questo non si poteva sperare. O c’era qualcuno che sognava un cambio radicale della politica italiana dopo 60 anni di ……?

  71. Roberto A

    Penso ci siano due errori. Primo errore:  l’indicizzazione è piena fino al doppio del minimo e per le pensioni sopra il doppio del minimo lo è solo per un importo pari al doppio del minimo. Quindi,chi ha una pensione 4 volte il minimo, se la vedrà comunque rivalutata del 50%. Dai 960 euro in su, la rivalutazione cala progressivamente dal 100% in giu’, ma non è nulla. Secondo errore: questa operazione non è una tantum sui conti, visto che la mancata rivalutazione non si recupererà dal 2014, quindi il risparmio di spesa è strutturale.

  72. Gianantonio Villani

    Vi sottopongo alcune domande:
    1) e’ corretto giudicare la manovra esclusivamente sui numeri, senza tener conto che include provvedimenti sostanziali (pensioni, ICI, senza sottovalutare intervento sulle provincie, etc.) apparentemente scontati ma molto a lungo trascurati da governi di ogni colore e che è stata presentata da un governo in carica da meno di tre settimane?
    2) si può negare che la lotta all’evasione non si faccia solo con le leggi (soprattutto non con gli annunci, come negli ultimi venti anni) ma con la volontà politica (ed il prelievo, oggettivemente aggressivo, sui capitali scudati ci dice che la volontà politca c’è) e l’efficienza nei processi amministrativi?
    3) abbiamo già dimenticato che il paese aveva un problema di credibilità e di peso nei processi decisionali europei? Nel rispondere a queste tre domande (retoriche) chiunque abbia letto la monovra ed osservato il body language del governo, dopo averle contestualizzate nell’attuale quadro economico/politico italiano/europeo, dovrebbe sentirsi sollevato. Certo, la monovra è imperfetta (anche timida a tratti), ma chiediamoci anche quale altro governo sarebbe stato capace fare di meglio.

  73. bob

    Io credo sia sbagliato ma soprattutto ingenuo pensare che l’evasione sia i 10 scontrini non fatti o la ricevuta non rilasciata, D’accordo sono anche queste cose, ma l’evasione “seria” e pesante è quella fatta con l’aggiustamento dei bilanci (vi siete mai chiesti perchè Moratti butta centinaia di Miliardi con il calcio?). In una settimana che sono stato a Vienna e avendo pagato con soldi contanti non ho ricevuto uno straccio di scontrino

  74. ROBERTO

    All’indomani della nomina dei ministri il prof. Boeri, in un suo articolo su La Repubblica, discutendo sul possibile conflitto di interessi del Ministro Passera, elencava alcuni provvedimenti che avrebbero consentito di tacitare tali dubbi. Tra questi la riproposizione di una gara per l’assegnazione delle frequenze disconoscendo il beauty contest con cui era avvenuta una concessione gratuitta o in alternativa una tassazione sul numero di frequenze. Non trovo nulla di tutto questo nella manovra… e nemmeno nel commento

  75. giulio

    La rinuncia, a titolo personale dei due ghiotti stipendi (di PdC e di titolare del MEF) è senza dubbio commendevole. Tuttavia, era il momento di osare di più. Se non seguiranno vere e reali modifiche al funzionamento della politica e delle PA, lo spread ritornerà elevato. A questo punto prodest Berlusconi, che avrà buon gioco a racimolare consensi dicendo: “Mi aveta mandato via, ma questi non hanno fatto di meglio”.

  76. Paolo

    Sento dire da molti che si stanno facendo troppe critiche al governo Monti che invece in sostanza aveva poca scelta. Io non la penso così e per una serie di ragioni: 1) La reintroduzione dell’ICI non la trovo giusta, perchè colpisce chi la casa la ha fatta con grandi sacrifici, Monti ieri ha detto che serve per dare servizi che i Comuni erogano e che la casa richiede, ma si è dimenticato che questa tassa in sostanza esiste già, con la famosa legge Buccalossi che non ha costi irrisori? E poi, è giusto che ci siano persone che vendono immobili mettendo in atto il minimo catastale e non pagano un solo centesimo di tasse, mentre chi lavora tra contributi e cose varie ne paga oltre la metà? N 2) Sulla benzina, devo dire che ho parecchia rabbia, già quest’anno tra rialzi del petrolio e accise messe dal vecchio governo il prezzo è salito molto, da oggi di punto in bianco la paghiamo 10 cent in più al litro, per non parlare del gasolio, e questo da quanto ho letto ci porta al quinto posto al mondo per tassazione sui carburanti. Forse non hanno capito che così se ne venderà sempre meno, trascinando le vendite di auto che già sono ai minimi storici. Ero bravo anch’io a fare così…

  77. Roberto

    Preferisco non commentare questa manovra, che reputo la solita porcheria pagata dai soliti a dispetto di quanto detto, però voglio soffermarmi su un punto: Sento dire che bisogna spostare il carico fiscale dalle persone alle cose, però mi chiedo, dato che è stato detto anche dal governo che trovare i patrimoni non è semplicissimo e soprattutto quelli finanziari possono fuggire e sparire,e abbiamo già l’Iva più alta di altre nazioni, e comunque non può essere portata oltre il 25% per limiti europei, su che cosa lo spostano il carico fiscale? Continueranno a mettere altre tasse sulla benzina, altre imposte sulle auto le cui vendite sono già in calo, altri bolli che forse esistono solo qui, altre tasse sulle case dopo l’Imu per far franare le vendite? E poi per definizione le imposte indirette colpiscono più i redditi bassi, è questa la progressività che la Costituzione prevede per il fisco?

  78. LUCIANO GALBIATI

    Gli entusiasti sostenitori delle “impressionanti” misure (frau Merkel dixit) del governo Monti a me sembrano il marito che per far dispetto alla moglie… La maggioranza dei cittadini italiani se ne sta amaramente accorgendo; in modo particolare a sinistra.

  79. Jorge

    Un quesito sulla manovra: qualcuno ha letto l’art 26, che sembra estendere ai professionisti il trattamento di malattia a carico INPS? Mi sembra una decisione rilevante, come mai nessuno ne ha parlato?

  80. Diego

    Non vorrei essere nei panni di un signore o di una signora del 1952, magari con un’anzianità contributiva prossima ai 37-38 anni. Lo scalone cui sono messi di fronte, a me pare molto più iniquo della deindicizzazione della mia pensione (1.500 euro), con la quale credo continueremo a vivere in due per un bel po’. Quanto al coraggio o meno nel concepire la manovra non so che dire; ma ho il sospetto che un Parlamento in cui PDL e Lega hanno ancora (purtroppo) la maggioranza conti molto.

  81. luigi

    Naturalmente è una manovra recessiva, lo capisce anche un bambino. Che ci vuole a fare tagli e aumentare tasse? Il problema resta la crescita che non c’è e non ci sarà perchè non esiste un Progetto per il Paese, nè una classe dirigente in grado di ipotizzarlo (stendiamo un velo pietoso sugli stumenti di programmazione nazionali e regionali del tipo QSN, POR, FAS, ecc, sui quali, peraltro, non si capisce perchè la CE non dice assolutamente nulla). Occorre chiedersi cosa pensiamo di fare da quì a trenta anni, quale missione possiamo svolgere nel mondo globale, individuare una e più aree di specializzazione e candidarsi ad essere il numero uno al mondo. L’Industria? Sì, ma l’abbiamo distrutta negli anni 80-90 (Gallino 2003). L’Agricoltura? Non sappiamo neanche cosa sia. Il Turismo? Certo, ma con quale ambiente, competenze, strategie. Il resto viene dopo, se non c’è crescita, prima o poi perderemo anche i servizi, perchè non potranno essere finanziati. Paradossalmente aveva ragione Tremonti: se non saremo in grado di creare ricchezza, presto perderemo, inevitabilmente, cultura, istruzione, servizi, civiltà.

  82. RAFFAELLA TAPINASSI

    Doveva esserci Tito Boeri al posto di Monti! Raffaella

  83. Giulia Ghezzi

    Si dice giustamente che il prelievo sullo scudo “interviene retroattivamente e viola un impegno sottoscritto dal governo con chi ha partecipato allo scudo”. Giusto. Il problema è che gli onesti sono onesti anche con i disonesti, mentre i disonesti sono disonesti con gli onesti. Mi spiego: a rigore di logica, è sbagliato tradire un accordo con chiunque, anche con un furbastro che ha nascosto i soldi all’estero. Ma in un Paese in cui chi rispetta le regole sembra sempre un povero scemo (vedi condoni e peso delle tasse), per una volta non si può usare la stessa moneta con “gli altri”?

  84. Piero

    Da mesi che scrivo, che l’attuale crisi non e’ italiana, ma dell’euro, oggi finalmente vediamo chi decide per l’euro sono i tedeschi, e’ come se tutti i paesi avessero adottato il marco, quindi tutti hanno un debito in valuta estera, se non lo puoi pagare vai in default oppure abbandoni il marco. La conferma di cio’ e’ avvenuta oggi con l’annuncio di Draghi sui mercati, (annuncio fatto per agevolare il compito alla Merke di fare accettare agli altri stati a sua politica fiscale), che ha prodotto un aumento degli spread.

  85. Paolo Sbattella

    C’è poca crescita e poche misure per lo sviluppo, dopo averla letta, nella manovra del Presidente Monti. Si è pensato a far quadrare i conti e a reperire le risorse che occorrono: provvedimenti che graveranno, come al solito, sui ceti medio-bassi, cioè su coloro che sono la base e la forza della nazione. Dove sono le misure che tagliano da subito e in modo incisivo i costi della politica (diminuzione del numero dei parlamentari e “stipendio” equiparato a quello di un collega tedesco o francese se non a quello ancora più basso degli Spagnoli), il rientro dei capitali italiani dall’ Estero (a cominciare dalla Svizzera e da tutte le altre nazioni), una maggiore riduzione del costo del lavoro, la riduzione delle inefficienze della macchina statale e altro ancora. Tutto contribuisce, ma occorreva più coraggio, maggiore equità e, soprattutto, maggiore stimolo a fare, produrre e a creare migliori aspettative, non solo per i giovani, per il futuro. E’ piuttosto squallido sentire sempre più nelle conversazioni la voglia di trasferirsi in un’altra nazione dove si può vivere con meno incombenze. Dove ? In una nazione diversa da questa Italia.

  86. andrea morri

    La necessaria ristrutturazione dell’architettura burocratica avviata dal decreto “salva Italia” redistribuendo e razionalizzando le competenze tra Comuni e Regioni, comporta la necessità di affrontare una questione rimasta esterna al dibattito politico e mediatico sviluppatosi dall’inizio di questa crisi, ovvero lo status delle Regioni a statuto speciale. Inserite nella carta Costituzionale per tamponare, sbrigativamente e con dubbi esiti, problematiche di difforme natura, risultano ad oltre 60 anni dalla loro nascita francamente anacronistiche ed economicamente, ma soprattutto moralmente, insostenibili. Dinanzi ai sacrifici richiesti ai cittadini ed ai tagli operati sul welfare non è più possibile tollerare sperequazioni abnormi in termini di numero e trattamento economico della pubblica amministrazione locale, operati col beneficio del trasferimento di risorse nazionali. Credo che il Governo, per autorità, prestigio e contingenza, abbia la possibilità difficilmente ripetibile di impostare una serie di riforme costituzionali necessarie e non differibili, tra cui l’abolizione delle regioni a statuto speciale spicca per importanza etica oltre che economica.

  87. Rossano

    Una mia piccolissima battaglia. Come rileva la corte dei conti lo scudo non l’hanno fatto solo gli evasori ma anche chi aveva qualche pendenza che era meglio sanare. La stessa cosa vale per i condoni fiscali, lo sanno tutti: i commercialisti consigliano di farli perché non si sa mai. Nel mio caso sono mezzo italiano e mezzo non italiano. Tempo fa ho ereditato una parte di un negozio. Ci guadagno e ci pago regolarmente le tasse, come è giusto che sia. Il commercialista mi ha detto che visto che ci pagavo le tasse potevo non dichiararla in Italia, ho dovuto fare lo scudo. Non ho esportato nulla e come me ce ne sono tanti. Ecco allora piantiamola di trovare dei capri espiatori, se uno ha evaso le tasse è giusto che paghi, ma in Italia non dovrebbe esserci la presunzione di colpevolezza: hai fatto lo scudo quindi sei un evasore… Ma cos’è una teoria Lombrosiana? Non c’è una misura progressiva in questa legge e si sa prendersela solo con gli scudati? Chi hai capitali se li tiene in Lussemburgo intestati nelle società di comodo. Almeno almeno si potrebbero fare differenti aliquote: una prima fascia a esenzione e poi a crescere.

  88. AM

    La stampa italiana vede grandi evasori in tutti coloro che hanno usufruito dello scudo. Quindi questi evasori avrebbero pagato, tutti i costi compresi, meno del 10% invece che le aliquote marginali delle imposte sui redditi superiori al 40%. Un grosso sconto anche rispetto agli accordi stipulati con la Svizzera da altri paesi. Una buona ragione per una nuova tassa addizionale. La situazione italiana è molto diversa ad es. da quella inglese. Gli evasori nel caso italiano sono solo una parte mentre gli altri sono spesso persone che, a seguito delle non immotivate paure dei loro genitori e nonni (si pensi ai rischi di essere fagocitati dal blocco sovietico, di un golpe militare alla greca, di una guerra civile al tempo delle BR), si sono trovate a dover gestire capitali all’estero che prima del provvedimento Tremonti non sapevano come rimpatriare. I capitali inviati all’estero erano quindi frutto di risparmio (da reddito già tassato) o di vendite di immobili ereditati. Di contro l’Inghilterra dopo la sconfitta del nazismo non ha mai corso i rischi elencati in precedenza ed è quindi probabile che i capitali inglesi affluiti in Svizzera siano davvero frutto di evasione fiscale.

  89. Roberto Tessari

    La manovra del cav. Silvio Monti cambia di giorno in giorno a favore dei ricconi e del Caimano e la sua truppa di avvocati, notai, medici e fans di Mubarak. La formula iniziale era : ManovraMonti = Rigore + Crescita + Equità ora è diventata : MM = 3*Rigore + 0,01*Crescita.
    Come si vede nella nuova formula sono cambiati i montiplicatori delle tre variabili e una è scomparsa del tutto! Caro professor Monti: bocciato su tutta la linea, compresa la coerenza.

  90. Bruno

    Si spalmano gli oneri su lavoratori, pensionati e pensionandi. Di riforme? Neppure di quello costo zero non se ne vedono. Liberalizzazioni? Nessuna. Non mi sembra che si sia molta discontinuità, tanto valeva andare a votare.

  91. gfranco

    Con le nuove norme pensionistiche si andrà in pensione più tardi che in Francia ed in Svizzera. Saranno colpiti duramnete le decine di migliata ultracinquantenni disoccupati che finita la cassa integrazione potevano aspirare alla pensione in breve tempo per i quali è assoluatmente necessario trovare una soluzione: Inoltre poteva essere più graduale arrivando a considerare ad esempio quota 100. In questo campo si potrebbe risparmiare molto attribuendo un tetto pensionistico compresi i vitalizi dei parlamentari di circa 5000 euro netti al mese, e il divieto di cumulo tra pensione e attività retribuitiva ponendo un tetto anche in questo campo di 5000 euro. Altrimenti questa manovra su le pensioni è+ recessiva in quanto penalizza fortemente i pensionati medio-bassi , i giovani per minori posti di lavoro, ma anche le aziende che accrescono il costo del lavoro non assumendo più giovani , per cui non si capisce a chi giova. Bisogna partite limitando le pensioni alte , una sorta di RED dei ricchi e non solo dei poveri! Solo cosi’ potrà essere equa e solidale e dare maggiore impuslo allo sviluppom limitando le rendite parassitarie e improduttive.

  92. Avv- Aniello Sandolo

    Caro Tito,bisogna spiegare al tuo maestro Monti che le emergenze sono tre ( Economica , demografica( troppi,troppi silver buge e pochi capelli neri anche nellacompagine governativa). Bisogna spiegargli che: A) le piante per cresecere hanno bisogno di concime altrimenti seccano; B)i bambini per crescere hanno bisogno di cibo; C)l’economia per crescere ha bisogno di mezzzi di produzione(fabbriche). Ora il caro rettore, in una situazione in cui tutto il nostro sistema industriale che conta e i vari Capitani d’industria stanno, come Schettino, abbandonando la nave ITALIA, Mi deve ,Vi deve ,Ci deve spiegare con chi e con quali politiche industriali ha intenzione di progettare la crescita economica e inoltre quale forza lavoro intende utilizzare – per caso i vecchietti pronti per essere accompagnati all’ospizio – quali fonti energetiche intende utilizzare per sostenere questa crescita economica a due cifre( il petrolio che sta per finire o le fonti energetiche alternative con le quali illumina solo Palazzo Chigi E’necessario di un nuovo Rivoluzionario progetto di Stato e di Economia che deve spezzare le catene lasciate dlal Novecento e lanciare l’Italia verso gli anni 2000.

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