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  1. giovanni

    Gentile Dott.ssa Maria Cecilia Guerra, ho letto con interesse un articolo sul fatto quotidiano in merito ai limiti della scienza economica, in particolare sul fatto che le diverse teorie economiche si fondano prima di tutto su degli assunti ideoligici. E’ noto come i fratelli Koch negli Stati Uniti finanzino think tank per promuovere una visione della società liberista e per questo finanziano economisti ecc. per dimostrare la bontà economica di questa visione. Ecco, secondo me i suoi studi dovrebbero essere accompagnati da una nota "ideologica". In merito alla tassazione del patrimonio ed i suoi effetti positivi, sono certo che finanziando un buon gruppo di tecnici riuscerei a dimostrare, sulla scorta di dati e grafici che ha torto. Ovviamente le basi ideologiche sarebbero diverse! Buon lavoro!

  2. AM

    Non entro nel merito dell’utilità di un’imposta sul patrimonio. Mi pare che non vi siano dubbi sul fatto che la patrimonale debba essere proporzionale con una franchigia che le conferisce un contenuto di progressività. Mi sorgono alcuni dubbi su come impostarla. Chi debbono essere i soggetti passivi? tutti i cittadini italiani anche se risiedono all’estero? Anche gli stranieri che risiedono ufficialmente in Italia? Gli stranieri che risiedono all’estero ma che possiedono immobili in Italia? Solo le persone fisiche o anche quelle giuridiche? I beni computati sono quelli presenti in Italia o anche quelli all’estero? Solo il patrimonio finanziario (come nel 1992) o anche quello immobiliare. Che valore attribuire agli immobili dal momento che quelli catastali, gli unici ufficiali, non sempre sono adeguati (in base al catasto un appartamento nuovo in periferia varrebbe più di uno vecchio da ristrutturare nel centro storico). E per i beni all’estero quale valore? In questi giorni tutti si riempiono la bocca con la patrimoniale, ma forse nessuno pensa seriamente a come applicarla in modo neutrale senza creare gravi ingiustizie e distorsioni.

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