Lavoce.info

SETTE DOMANDE AL MINISTRO TREMONTI

Il 15  luglio 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Dpef per il periodo 2010-13. Una sconcertante novità è finora passata sotto silenzio: l’impiego del Modello econometrico ITEM (Italian Treasury Econometric Model), a scopo previsionale e di valutazione delle riforme intraprese (1). Alla luce delle reiterate manifestazioni di sfiducia verso gli economisti, è urgente che il Ministro dell’Economia risponda alle seguenti sette domande:

  1. Signor Ministro dell’Economia, come e quando ha conosciuto il Modello ITEM impiegato nelle previsioni del DPEF 2010-13?
  2. Signor Ministro è disponibile la documentazione relativa al Modello ITEM? Chi ne è l’economista ideatore?
  3. Nel corso di questa elaborazione, quante volte ha avuto modo di incontrare tale persona?
  4. Nel corso di questi incontri ha anche discusso con lui/lei le stime delle elasticità del gettito fiscale rispetto alle basi imponibili, responsabili delle rosee previsioni per l’indebitamento pubblico?
  5. Come definirebbe il concetto di “elasticità”?
  6. Come descriverebbe le ragioni del suo sorprendente interesse per i Modelli econometrici, alla luce dello scetticismo più volte manifestato nei confronti degli economisti e dei loro metodi?
  7. Quando ed in che occasione ha avuto modo di conoscere e frequentare l’Econometria?

(1) Il modello ITEM è stato impiegato per le previsioni di consumi ed investimenti nel 2009 (p.7), la valutazione dell’impatto macroeconomico delle misure anticrisi (p.19), la stima dell’effetto della crisi sull’output potenziale (p.45), la stima dell’effetto della riforma della PA sulla produttività totale dei fattori e sul tasso di crescita (p.57).

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Precedente

UNA RIFORMA CHE VALE QUANTO KAKÀ

Successivo

PERCHÈ LA BCE NON VUOLE LA TASSA SULL’ORO

Lascia un commento

Non vengono pubblicati i commenti che contengono volgarità, termini offensivi, espressioni diffamatorie, espressioni razziste, sessiste, omofobiche o violente. Non vengono pubblicati gli indirizzi web inseriti a scopo promozionale. Invitiamo inoltre i lettori a firmare i propri commenti con nome e cognome.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén