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BERLUSCONI: “CASSA INTEGRAZIONE PER TUTTI!”

Oggi non c’è nessuno che perdendo il lavoro non venga aiutato dallo Stato. C’è la cassa integrazione per i precari, così come per i lavoratori a progetto“. Silvio Berlusconi a Porta a Porta (04/06/09).
Si stima che 1,6 milioni di lavoratori dipendenti e parasubordinati non abbiano diritto ad alcun sostegno in caso di licenziamento“. Mario Draghi all’Assemblea della Banca d’Italia, Considerazioni finali (29/05/09).
Questa è un’informazione di Draghi che non corrisponde alle cose che emergono dalla nostra conoscenza della realtà italiana”. Silvio Berlusconi, Radio anch’io (05/06/09).

FALSO

I precari e i lavoratori a progetto non hanno la cassa integrazione guadagni. Il decreto legge “anticrisi” n.185 convertito in legge con modifiche il 28 gennaio 2009 prevede un intervento una tantum a beneficio dei lavoratori parasubordinati che hanno percepito almeno 5000 euro e meno di 13819 euro nell’anno 2008 da parte di un unico committente e che ora risultano senza commesse di lavoro e svolgono attività in settori o zone dichiarati in stato di crisi (poi soppresso nel decreto attuativo). Si tratta di un intervento di sostegno del reddito in via sperimentale e non di un’indennità di disoccupazione. Il valore del sussidio è del 20% del reddito percepito l’anno precedente per il 2009 e del 10% successivamente. I lavoratori parasubordinati, infatti, sono considerati autonomi dal punto di vista previdenziale, e dunque senza diritto alle prestazioni di disoccupazione. I particolari requisiti necessari per accedere ai sussidi (per esempio, due anni almeno di iscrizione alla cassa) escludono la maggior parte dei lavoratori a tempo determinato, ma soprattutto quelli con un contratto di lavoro somministrato o interinale per non parlare degli apprendisti.
Inoltre, le imprese con meno di 15 dipendenti, tessuto fondamentale del nostro paese, possono fare ricorso solamente alla Cassa integrazione guadagni in deroga con lunghi tempi di attivazione e scarse risorse tanto che in alcune zone d’Italia le banche e le Fondazioni bancarie si sono attivate per anticipare il versamento.
In un primo momento si era parlato anche di interventi formativi per riqualificare i lavoratori che perdono il proprio posto, ma nella legge e nel decreto attuativo non se ne trova traccia.

Maggiori approfondimenti negli articoli de lavoce.info e nella proposta alternativa di Boeri e Garibaldi per risolvere queste disparità.

* A cura di Andrea Garnero

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26 commenti

  1. Fabio Milocco

    Ma mi pare strano che ripetutamente Berlusconi venga contraddetto e ogni volta si difenda dicendo che gli altri non hanno capito quello che voleva dire, la stampa ha deviato le mie affermazioni ecc.
    Sembra che solo lui viva in Italia, o Draghi è governatore della banca centrale del Burundi?

    Dovrebbe imparare a portare dati e non solo sempre parole (e non solo lui).

  2. Marco De Rossi

    Dar credito ad una notizia non vera è difficile se si tara da subito il sistema comunicativo su una selezione delle notizie basato sulla loro verificabilità. Un sistema comunicativo invece come quello creato e/o imposto attualmente in Italia (purchè sia sensazionale e ad effetto) fa si che fornire notizie-dati non documentati sia più vantaggioso, nel breve periodo, di una attenta e ponderata emissione di valutazioni o dati economico-sociali.

  3. luigi zoppoli

    Da Casoria o Villa Certosa non si può seguire tutto. Ciò che il governo fa (male) non importa saperlo d’altronde. Basta vomitare la prima sciocchezza che viene in mente. Tanto poi la si rettifica.

  4. pierluigi marino

    Mi spiegate perché da Vespa si permette di fare comizi senza contradditorio?

  5. alberto

    In campagna elettorale e come al solito si leggono commenti scandalizzati… "ma come puo spararle cosi grosse"?…. semplice gli elettori o meglio il pubblico votante non fa caso al vero al falso ma cerca a sua volta "spot" di discussione, è triste ma è così. Guardate il giornalismo medio all’Italiana, un semplice rielaborare di "lanci di agenzia" e poi non dimentichiamoci che fu Goebbles a stabilire che: "Passiamo una notizia per cento volte al giorno attraverso i media e questa diventa realtà anche se non lo è" Un eperto di pubblicità come Berlusconi sa bene che negare sempre o passare continuamente notizie false o parziali è il segreto della propaganda… Siamo sempre li, chi legge lavoce.info al 99% sa che la maggior parte delle uscita di Berlusconi (anche se in tanti provano a imitarlo) sono fandonie per pubblico di medio bassa capacita critica… L’analisi andrebbe spostata sul perchè questa capacità critica medio bassa sia cosi diffusa. Buona giornata a tutti… Alberto

  6. aleatico

    Ancora una volta (ammesso che ce ne fosse bisogno) il nostro, spara balle senza vergogna: dopo aver mentito sulle origini della sua conoscenza del signor Letizia e sulle frequentazioni con la figlia (sempre e solo in compagnia dei genitori) adesso mente su un argomento che tocca da vicino centinaia di migliaia di persone. Ma come è possibile che tante persone credano ancora a questa persona. E’ sconsolante!

  7. luciano fedi

    Non mi sorprende che il dibattito politico sia pieno di falsità; non è certo la prima volta e di sicuro non sarà l’ultima. Per esempio: l’azione del ministro Maroni che ha rinviato in Libia i barconi dei disperati e che fu definita come "storica" dallo stesso ministro ha avuto effetto pratico e quindi ha interroto il flusso dei disperati tra la Libia e Lampedusa oppure gli sbarchi continuano e non se ne parla sui media perché ci sono le elezioni?

  8. isa

    Questa è la verità del grande mentitore o bugiardo come meglio volete. Peccoto che i precari che perdono il posto rimangono con le tasche vuote ma questo non tutti lo sanno o non vogliono saperlo soprattutto quelli che si bevono tutte le menzogne che escono da quel falso sorriso.Io sono sarda e delle bugie che silvio ha propinato in Sardegna, alle regionali, ne so qualcosa. In soli tre mesi ci ha fatto regredire di 10 anni e ci ha lasciato in eredità un presidente e una giunta inesistenti e dannosi per le scelte che stanno facendo per l’isola.

  9. elleci

    Incredibile..sin quando possiamo sopportare, sin quando dovremo sopportare…Non mi fido, non mi fido per nulla e intervista dopo intervista azione dopo azione si spegne anche quel barlume di fiducia residua che da italiano ritengo giusto dare a chi ha ottenuto democraticamente la possibilità di governare. pero che ci si svegli dal torpore e si ritorni a guardare, con occhi ben aperti, in faccia chi governa il bene pubblico..fatelo per favore, svegliatevi, svegliamoci…

  10. rino

    Avete fatto bene ad aprire questa questione perché nel momento in cui il capo del governo con la naturalezza che gli riconosciamo, indica come false o errati i dati Bankitalia, siamo ad un principio di colpo di stato in quanto d’ora in poi chiunque può sentirsi autorizzato a negare tutti i dati statistici finora ritenuti capaci di aggiornare i canoni di affitto o l’adeguamento delle pensioni, per fare solo due esempi. Bisogna contrastare questa deriva e vi sostengo in questa operazione verità.

  11. Antonio

    Il vero problema non è Berlusconi che probabilmente si ritiene colto e simpatico e crede alle balle che lui stesso racconta, ma il popolo italico che gli vuol credere. Bisognerebbe chiedersi perché? Perché una larga fetta popolare è come il premier stesso: ha problemi col fisco e la giustizia, usa il potere e il denaro pubblico per farsi gli affari propri, trova normale avere una doppia vita. Un’altra parte invece è terrorizzata dai mass media che diffondono paura della criminalità. Se a sinistra non comparirà un leader nuovo e autorevole che sappia interpretare le esigenze degli italiani il povero Silvio potrà fare quel che vuole e raccontare balle per molti anni ancora.

  12. Antonio

    Fosse vero! Mia moglie cinquantenne, alla chiusura della proria azienda, si è trovata disoccupata. E’ vero, usufruisce della "piccola mobilità" che, si badi bene non sono soldi, ma un "incentivo" per chi, eventualmente, volesse assumerla. Assurmerla? Con la crisi che c’è non assumono i trentenni e vuoi che assumano una cinquantenne? Io stesso, con qualche anno in più di mia moglie, molto prossimamente mi troverò a spasso senza cassa integrazione o mobilità. Lavoro in una Srl partecipata da una amministrazione locale (provincia) di cui è rimasto l’unico socio. Di fatto ufficialmente sono un lavoratore del settore privato anche se lavoro per il pubblico. I servizi che vengono svolti dalla nostra azienda verranno internalizzati nella struttura pubblica e, nonostante più di un decennio di esperienza in merito, se io, come i miei colleghi, volessimo continuare a lavorare, dovremo sostenere un concorso pubblico con tutte le incognite del caso. Bella ipocrisia. Per lavorare per la Provincia con un contratto tra i più bassi del terziario, andavamo bene. Per lavorare in Provincia con le stesse mansioni, no! Ce ne sarebbero tante da raccontare… alla prossima.

  13. Ivano Gregorini

    Olivieo Beha ha detto ad omnibus "In queste ultime elezioni ha trionfato il principio di realtà". Bene, dico io, ma quale realtà? e che rapporto c’è fra realtà (intesa come sinonimo di verità) e il nostro governo? Se è vero che l’amore degli italiani per Berlusconi è altissimo, che il PDL vola (più o meno), allora forse sono i fatti ad essere sbagliati e l’Italia reale è quella della casalinga di Voghera, che aspira la povere con il folletto e guarda incessantemente rete 4, passando (in ordine di importanza) dalla telenovela ad Emilio Fede (che è tanto bravo, ma "che mi stufa proprio"). E’ questa la realtà che si impone in Italia? E’Berlusconi che fa la (forse sarebbe meglio dire "se la fa") gente o la gente che lo vota per similitudini dovute ai percorsi storici che hanno costruito il nostro paese (Berlusconi è un prodotto molto molto italiano)? Ma.. i fatti sono veri per definizione.. se no al diavolo la scienza. E se fosse che la realtà stia sparendo come dato oggettivo dalla visione di tutti, che fossimo tutti orientati a vedere la realtà che vogliamo e ad essere anche bastevolmente soddisfatti del ghigno tonto che abbiamo sul viso? Forse realtà e verità sono concetti consunti…

  14. giuseppe barbanti

    Elenco le alternative: 1) il presidente del Consiglio ignora consistenza e modalità di erogazione degli ammortizzatori sociali; 2) il Governatore della Banca d’Italia fornisce, nell’unica occasione in cui comunica ufficialmente al Paese le sue considerazioni sullo stato dell’economia in Italia dati inesatti (nonostante l’ufficio studi da cui è assistito….notizia nella notizia?); 3) mancano tre giorni alle elezioni e, approfittando di intervistatori compiacenti o scarsamente informati, il presidente del consiglio dei ministri si prende letteralmente la licenza di dire quel che gli conviene, certo non solo dell’impunità mediatica (molto più facile da conseguire di quella giudiziaria) ma anche che comportamenti di questo genere rendono in termini elettorali. Francamente prima che entrare nel merito delle singole affermazioni del premier bisognerebbe che studiosi di mass media analizzassero questo dato comportamentale e visto il suo ripetersi valutassero l’impatto che ha sugli ascoltatori: ne verrebbe fuori che si tratta di una collaudata strategia dagli esiti redditizi.

  15. Andrea Jorio

    Mi sarebbe piaciuto che Bruno Vespa fosse stato in grado di smentire il premier indicando la realtà dei fatti. Era suo preciso dovere. Del resto, uno con la redazione che si ritrova Vespa deve conoscere esattamente cio’ di cui sta parlando, a maggior ragione in una situazione del genere. Magari qualche puntata in meno su pomate e massaggi e la volontà di aggiornarsi seriamente avrebbe fatto bene.

  16. pasquale andreozzi

    Mi spiace deludere il coro, ma il commento dell’autore è (un pò) inesatto. Ma concordo con molte delle considerazioni riguardo al PDC. Il DL 185/2008, poi convertito in legge all’inizio dell’anno, è certamente un provvedimento complesso, di difficile lettura, che ha operato abrogando precisando, aggiungendo e, tuttavia, non è corretto dire che la cassa integrazione in deroga per le aziende di ogni dimensione e settore, anche per gli apprendisti, non sia stata estesa, anche se si tratta di un provvedimento temporaneo per i prossimi due anni e per un periodo massimo (per quella in deroga) di 90 gg e che con tutta probabilità le somme stanziate sono insufficienti. Vorei esere chiaro: è questo provvedimento che riforrma cosiddet mmrttizzati siali? No. Il problema resta, soprattutto, e non solo, per le categorie veramente precarie citate dall’autore, i collaboratori monocommittenti, che solo in piccolissima parte se ne potranno avvalere. Io penso che sia un provvedimento insufficiente e che i ns ammotizzatori non siano i migliori del mondo. Discutiamo nel merito allora e con più forza, come cambiare -non riformare- il sistema di protezione sociale.

  17. Marziano Sgro'

    Ho scoperto oggi che la famosa indennità del 20% per i precari e/o lavoratori a progetto è solo applicabile a chi ha lavorato almeno 3 mesi nel 2009. Mia figlia che ha perso il lavoro il 31 dicembre 2008 non ne ha diritto.

  18. aris blasetti

    Certo sarebbe bello poter dare tutto a tutti. Cassa integrazione, sussidio di disoccupazione etc. a tutti, ma ci sono anche vincoli di bilancio e pertanto bisogna fare delle scelte oppure bisogna aumentare sempre le tasse ai soliti pantaloni che gia’ le pagano (vi siete gia’ dimenticati la manovra fiscale fatta da Prodi appena arrivato al governo?). Le tasse non possono aumentarle solo ai ricconi da 100-120 mila euro, se vogliono incassare, devono purtroppo partire, come hanno fatto la volta precedente, dai 30 mila. Vogliamo pagare di piu’? Bene, ma mi pare che gli italiani questa politica l’abbiano bocciata nel segreto dell”urna. Penso che il governo faccia quello che puo’ per cercare di aiutare chi e’ in difficolta’, certo non puo’ pensare proprio a tutti. Mi pare legittimo che, nella foga della campagna elettorale, quando le frange escluse sono (sia pure consistenti) ma marginali parlare di copertura totale. D’altra parte anche l’opposizione, in campagna elettorale è portata ad esagerare.

  19. andrea

    Ma quale contradditorio può esprimere pseudo-giornalisti come Vespa ma anche Flores, oppure i vari rappresentanti dell’intellighenzia della stampa, quando se non appartengono a Papino sono dipendenti di testate che dipendono da banche italiane svendute e grande industria decotta? Quale giornalista del Corriere potrà mai fare domande scomode oppure fare un’inchiesta scomoda quando Confindustria Mediobanca Sant’intesa Mediolanum Benetton DellaValle Tronchetti Pesenti Impregilo sono nel CdA di RCS? Riesumiamo Pasolini?

  20. Luca

    Nei giorni scorsi è stato presentato un interpello al Ministero del Lavoro da parte di Confindustria in cui si domandava se vi fosse la possibilità per un azienda inclusa nel campo di applicazione della CIGO e della CIGS, di presentare, contestualmente alla domanda per CIGO o CIGS, la domanda per ottenere la cassa integrazione in deroga per i dipendenti con contratto di apprendistato, recentemente ammessi a questo trattamento con l’art.19, co. 8 della legge 2/2009. La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva presso il Ministero del Lavoro ha dato risposta a tale interpello, in data 5 giugno 2009.La risposta del Ministero è stata positiva!Quindi le aziende potranno presentare la domanda per CIGO e CIGS per i dipendenti ammessi a questi strumenti contestualmente alla domanda per la cassa integrazione in deroga per gli apprendisti. Si tratta di una soluzione apprezzabile, volta a semplificare l’aspetto procedurale e a rendere maggiormente praticabile l’utilizzo della cassa integrazione per gli apprendisti. Certo..non è la panacea di tutti i mali..ma almeno un poco è stato fatto!

  21. maria di falco

    Osa mettere in discussione l’Ufficio Studi della Banca d’Italia! Come può ad esempio tollerare una cosa del genere anche un’organizzazione seria come Confindustria, della quale conosco persone che lavorano presso l’ufficio studi? Di fronte a queste affermazioni il contrattacco deve essere più incisivo: ecco perchè vorrei fare i complimenti per l’iniziativa che "La Voce" ha preso con questo articolo. Non bisogna lasciar correre alcuna informazione falsa e tendenziosa. Pertanto, io suggerisco anche di far pubblicare, tramite lettere al direttore dei quotidiani, questa ed altre numerose smentite che si faranno, purtroppo! I giornalisti, gli economisti, gli intellettuali insomma dovrebbero essere più compatti, visibili ed incisivi. Ad esempio per quello che si può fare utilizzare anche la TV-Rai 3: riprendere il discorso e non stancarsi!

  22. mau

    Prendendo spunto da quest’ultima "sparata" vorrei fare alcune considerazioni, ma c’è spazio solo per una. perchè un politico, o i pubblici amministratori in senso più generale, non deve rispondere dei propri atti e affermazioni? in ogni campo della vita vige la legge "chi sbaglia paga" (anche in magistratura, a mio avviso giustamente, si sta cercando questo equilibrio). Per i politici invece tutto è rapportato al voto, arrivando al paradosso che può commettere reati, ma ha ricevuto tanti voti quindi non è proprio reato…e anche quando sono "semplici" errori, con conseguenze finanziarie non pagano nè di tasca propria né politicamente. Se l’amministratore di un’azienda persevera nel comunicare falsi dati viene come minimo cacciato perchè dopo la buona fede o l’incapacità c’è sempre qualcosa di marcio che si vuole nascondere. Perché accade tutto ciò? credo che la maggior parte del sentire comune italiano si esprima nell’emotività immediata (scuola? tv? cultura?) senza capacità critica e analisi dei dati giustificando e perdonando gli errori altrui in una nemesi ispirata dal cattolicesimo oggettivamente fuori contesto.

  23. Edoardo Giovanni Raimondi

    Non me ne voglia Mina, se l’accosto al nostro Premier. Abilmente, egli ha capito che il popolo italiano ha poca memoria e non chiede il conto. Gli slogan, quindi, diretti e d’effetto, sono molto più efficaci dei fatti. Se fossero confermati, poi, i segnali di ripresa di ordinativi e produzione industriale, il nostro sarebbe l’unico Governo a uscire indenne da una crisi senza fare assolutamente nulla. Emanate le leggi (anticrisi, piano casa, etc.), esse sono solo "mere parole" se non vengono accompagnate dai decreti attuativi, che autorizzano gli enti preposti a mettere in campo gli strumenti teorizzati. Ad oggi, di questi decreti ne sono stati emanati una minima parte (si veda il piano casa della L.133/2008) e gli italiani sono costretti ad arrangiarsi come possono. Non stupisce quindi il pragmatismo di Draghi, che non guarda alle parole, ma a quanto effettivamente stanziato dal Governo.

  24. Reali

    Aris Blasetti, come molti miei conoscenti che votano Berlusconi, sostiene che sia legittimo mentire (non sbagliare, ma mentire e perseverare nella menzogna), tanto una giustificazione c’è sempre. Potete leggere il suo commento poco sotto. Qui è in discussione se una certa affermazione sia VERA o FALSA. Il giro di parole per non dire che è falsa, tutto incentrato sulla "marginalità" e sulla "campagna elettorale" che giustifica tutto (?!?), è veramente misero. Se queste persone, invece di giustificare l’ingiustificabile, usassero le stesse energie per criticare le bugie (sì, anche quelle dette in campagna elettorale!), ne guadagneremmo tutti. Chissà perchè invece preferiscono coprirle. Credo non si rendano conto del danno che fanno.

  25. gabriele

    Perché i precari non hanno reagito, ovviamente pacificamente, alla menzogne ascoltate sugli ammortizzatori a loro favore? Io penso che molti sprovvedutamente hanno creduto a quanto affermato in varie trasmissioni elettorali prima delle elezioni. Vorrei inoltre far presente che in ns. Sig. primo ministro non perde occasione di fare battute (vedi assemblea confartiginato, confindustria, etc.) su Noemi, Mills ed altro nell’ottica di apparire come vittima dei suoi oppositori.

  26. Egidio

    Chi di mestiere fa l’imprenditore, sia di destra, di sinistra, di centro e via dicendo non lo fa per opera di carità. Smettiamola di scrivere baggianate. Più tasse non le vuole pagare nessuno, di nessun colore di pelle, di nessuna categoria sociale o colore politico. L’assistenzialismo e il benessere "a tutti i costi" ci porterà ben presto a diventare una nazione da terzo mondo.

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