Lavoce.info

I CANDIDATI PREMIER RISPONDONO: COSA FARO’ CONTRO LA MAFIA

Lavoce.info ha preso un’iniziativa perché la politica, senza distinzioni di schieramento, si assuma impegni chiari e trasparenti sulla lotta alla criminalità organizzata. Ai candidati premier abbiamo chiesto, con un appello ripreso dai maggiori quotidiani e da molte radio, di dichiarare in modo circostanziato quali provvedimenti adotteranno, se verranno eletti. Hanno risposto al nostro sito e in altre occasioni pubbliche Veltroni, Boselli e Bertinotti, mentre nel corso della trasmissione Radio anch’io Berlusconi ha risposto in proposito a una sollecitazione di Tito Boeri Nonostante le ripetute richieste, non hanno dato alcuna risposta Casini (UDC) e Santanchè (La Destra), i quali evidentemente non ritengono che la lotta alle mafie sia una priorità nell’agenda politica e non sentono il bisogno di affermare esplicitamente che non vogliono i voti di mafia, camorra e ‘ndrangheta. Ne prendiamo atto.

Lavoce.info ha preso un’iniziativa perché la politica, senza distinzioni di schieramento, si assuma impegni chiari e trasparenti sulla lotta alla criminalità organizzata. Ai candidati premier chiediamo di dichiarare in modo circostanziato quali provvedimenti adotteranno, qualora vengano eletti, per combattere, con misure d’ordine pubblico, la criminalità organizzata, per sostenere i moti coraggiosi di rivolta alla mafia che provengono dalla società civile e per ridurre l’area di consenso intorno alle organizzazioni criminali. Le loro risposte verranno pubblicate su questo sito.

L’iniziativa parte dalla considerazione che qualcosa di unico stia avvenendo nei territori controllati dalla criminalità organizzata, maggior ostacolo allo sviluppo economico e civile del Sud del Paese. Vi è stata a Bari una grande manifestazione con oltre centomila persone che, ricordando le centinaia di vittime della criminalità organizzata, hanno levato il loro grido perché la società coralmente si ribelli alla schiavitù delle mafie.
Dopo la Confindustria siciliana, i commercianti di Palermo, si sono ribellati al pizzo e hanno collaborato con le forze di polizia consentendo l’arresto di decine di mafiosi ricattatori. Sembra che si stia sgretolando il muro dell’omertà e che, grazie ai moti della società civile, il mangime di cui la mafia si nutre – paura e soggezione – stia venendo a mancare.
Questo risveglio delle coscienze va promosso e supportato, in modo che si traduca in cultura stabile, solidificandosi in norma sociale.

Ringraziamo i giornali che ci hanno aiutato a diffondere questo appello.

 

TESTIMONIANZE IN RISPOSTA ALL’APPELLO

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Leggi anche:  Le scuole del Sud restano senza mensa*
Leggi anche:  Basta un bonus per ripopolare la Basilicata?

Precedente

LA RISPOSTA AI COMMENTI

Successivo

LA RISPOSTA AI COMMENTI

45 commenti

  1. Daniele Brundu

    Benissimo, è un’ottima iniziativa! Ora aspettiamo se risponderanno e quali proposte concrete (sottolineo, concrete) vorranno attuare.
    Sarebbe bello (e a mio giudizio ancora più improbabile) che illustrino come vorranno contrastare i rapporti tra mafia e politica.

    Li attendiamo tutti quanti…

    Daniele

  2. Ceseri Fabio

    Carissimi,
    grazie di cuore per aver sollevato questo argomento perchè a me pare che nei programmi dei vari partiti, non è molto presente la parola “legalità” che spessissimo viene coniugata con la parola “sicurezza”.
    Io intendo però legalità come lotta alla criminalità organizzata, cultura e rispetto delle regole democratiche e partecipazione.
    Era stato redatto un decalogo (perdonate non ricordo da chi) che indicava di non candidare persone in odore di mafia; e mi pare, vedendo il numero dell’Espresso di questa settimana, che quasi tutti fanno orecchie da mercante.
    Grazie davvero e mi raccomando dateci dentro !!!!

  3. Alessio

    Chiedere ad un candidato premier quali provvedimenti intenda adottare contro la lotta alla criminalità organizzata, è come chiedergli di dichiarare quali strumenti voglia usare per “non essere eletto”. Purtroppo la collusione tra politica e mafia non è cosa nuova. Basti leggere l’ultima inchiesta pubblicata dall’espresso “Per chi vota la mafia”!!!
    Nonostante ciò ritengo la Vs. iniziativa meritevole di lode!!!

  4. Livia Sennis

    Sono assolutamente d’accordo con l’iniziativa del LaVoce! 8 anni fà ho scritto un libro su Cosa Nostra, pubblicato in Svezia. Allora, con gli occhi “inocenti” da una che sí è italiana ma cresciuta in Svezia e poi ritornata da adulta, mi chiedevo come un fenomeno così devastante fosse combattuto così poco. Durante gli anni che ho studiato il fenomeno lo capisco meglio. La corruzione, il nepotismo, la criminalità ecc, hanno creato le proprie infrastrutture, dànno più di quello che lo Stato può dare. Bisogna tagliare queste infrastrutture, dove anche i politici giocano in prima fila. Cordiali saluti Livia Sennis, Verona

  5. davide de bacco

    Figurarsi se ai candidati dei due schieramenti più grandi interessa la lotta alla mafia. I fatti sono già lì a dimostrarlo. Veltroni, se non ci fosse stata una sollevazione popolare, non avrebbe ricandidato Lumia. Berlusconi vuole il ponte sullo stretto che non è altro che un grosso regalo alle mafie. E si sa come funziona al sud, molte volte il voto è comperato. Scommettiamo che il pdl vince a mani basse in Sicilia? E poi basta leggere la lista dei candidati alla camera e senato delle maggiori coalizioni, soprattutto nel pdl e udc, per capire che aria tira. Tutti se ne stanno zitti, sinistra compresa, perchè sanno che senza l’appoggio più o meno esplicito della mafia, al sud non si vince. A questo punto non ci resta altro che invocare veramente l’invasione da parte della Germania. Povera Italia.

  6. Stefano Arturo Priolo

    Mafia, ndrangheta, camorra, sacra corona unita, sono nomi tristemente della storia del Sud, e poiché si tratta del Sud d’Italia, anche dell’Italia intera. Le novità in Sicilia, in Puglia ed ora anche in Calabria, devono essere supportate ed incoraggiate dallo Stato con politiche, azioni e progetti a sostegno della rivolta sociale che si sta manifestando.Questo é il momento della svolta. Occorre far presto chiunque vinca le elezioni e mai come in questo caso con responsabilità bipartisan. Ogni giorno occorre agire e mai dimenticare che queste organizzazioni hanno impedito all’intero paese di decollare ed essere una grande potenza economica ed un grande esempio di solidarietà e socialità. Dunque a proposito di criminalità organizzata, sarebbe il caso di scomodare il detto “Quì si fa l’Italia o si muore”. Il Nord il centro ed il sud, tutti siamo interessati davvero alla sconfitta di questa mala pianta. La politica che é l’asse portante del paese deve cogliere il segnale forte che viene dalla società civile ed essere, finalmente, all’altezza del compito. Grazie alla redazione di Lavoce.info per questa bella iniziativa.

  7. Alcide

    La vostra iniziativa sul tema legalità è quantomai opportuna.Bravi!
    Se in Italia si assicurasse la legalità e la certezza del diritto il nostro paese rifiorirebbe e tutti gli altri problemi sarebbero di più facile soluzione.
    Grazie e … insistete!

  8. Carlo

    Cosa faranno? Assolutamente nulla, come sempre. La mafia ormai non spara, o spara poco: finita l’era delle bombe, viene percepita sempre meno come un’emergenza, quindi perché preoccuparsene, visto che tanti partiti con la mafia hanno lucrose connivenze? Da un lato abbiamo galantuomini come Dell’Utri e Cuffaro. Dall’altro, ricordiamoci che nella prima versione delle liste del PD in Sicilia non c’era Lumia (che vive sotto scorta per le minacce dell’onorata societa’) ma era ben presente Crisafulli, che non sara’ stato condannato ma e’ stato filmato in compagnia del boss Bevilacqua. A furor di popolo è stato in seguito inserito Lumia nelle liste, ma Crisafulli è stato lasciato al suo posto. E, ovviamente, le liste bloccate fanno si’ che chi vota per Lumia vota anche per Crisafulli, senza possibilita’ di scelta. Ditemi voi in quale altro paese civile può accadere una cosa del genere.

  9. Associazione Ulixes

    Anche l’associazione universitaria Ulixes (www.associazioneulixes.org) manifesta la sua vicinanza ad ogni azione indirizzata contro le mafie ed a tutela della legalità e dello stato di diritto. L’associazione unisce studenti originari della regione Calabria, dentro e fuori sede, per sensibilizzare l’opinione pubblica su tali valori con rassegne, pubblicazioni, attività di studio e ricerca. In particolare, di grande rilievo per l’associazione è stato trovare il sostegno della città di Catanzaro in occasione della settimana della legalità del marzo 2006. Ad essa, ha fatto seguito l’adesione al disegno di legge Lazzati, portato avanti dal giudice Romano De Grazia, che prevede che alla persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale sia posto il divieto di svolgere propaganda elettorale. Nell’ottobre 2007, l’associazione ha tenuto a Catanzaro un incontro con il giudice Gherardo Colombo. Alcuni nostri articoli: http://www.associazioneulixes.org/modules.php?name=News&file=article&sid=101; http://www.associazioneulixes.org/modules.php?name=News&file=article&sid=; http://www.associazioneulixes.org/modules.php?name=News&file=article&sid=51.

  10. Alessandro Mensi

    Gentile redazione, mentre leggo con piacere l’iniziativa di chiedere parole chiare alla classe politica in tema di mafia, penso che non si riceverà una risposta degna di tale nome. La politica si appoggia alle consorterie mafiose perchè non è in grado di formulare proposte a favore del territorio dei cittadini. Così richiede il voto in massa dei diseredati in cabina elettorale e in cambio offre alla mafia il controllo sociale. In fondo, la promess adi un seggio che porta in dote 12.000€ al mese nette può obnubilare le migliori intenzioni di agire in qualsivoglia direzione, non credete? Non credo che la politica possa fare molto, l’intrigo ne mina l’autorevolezza e la forza della rappresentanza. Memento mori, cari politici. Credo che l’unica ed estrema risorsa siano le associazioni di categoria e il libero associazionismo, con li loro rifiuto di adeguarsi alla logica della mafia costringeranno lo stato, di controvoglia, a impegnarsi di più.

  11. Giuseppe A. Veltri

    Grazie per il vostro appello. A questo dovrebbe seguire la richiesta di come mai nel Sud la politica nazionale sospende il giudizio morale ed etico ed accetta comportamenti illeciti da parte dei suoi esponenti locali.

  12. Stefano Cisternino

    Finalmente qualche giornale incalza i politici su un tema scomodo come le mafie. Credo sia molto probabile che i canditati premier dei due/tre grandi partiti ignorino questa domanda o rispondano con le poesie da campagna elettorale! La cosa più grave di tutto questo è che pochissimi giornalisti "osano" domande fuori dagli schemi preconfezionati dalle redazioni e di tutto questo nessuno se ne indigna. Liberiamo l’informazione.

  13. franco tomasello

    Qualcuno è in grado di chiarirmi dove sono le enormi "ricchezze" accumulate dalle mafie e non utilizzate dalle stesse. Vedo le scene del crimine da 50 anni e vedo solo poverta’. Il nonno, il figlio, il nipote, poveri tutti nel "mezzogiorno". I ricchi dove?

  14. Massimo Marnetto

    La Mafia si batte con un vero e proprio Piano, articolato su più livelli: istruzione, sviluppo, esempi positivi di solidarietà, nonché un’adeguata azione di contrasto, basata sul "rapido" confisco dei beni ai mafiosi. La criminalità organizzata si combatte con l’onestà organizzata.

  15. Alberto Vezzali

    Condivido completamente l’iniziativa del laVoce.info e aggiungo che si dovrebbero mettere "in copia" quei giornalisti, in particolari televisivi, che stanno intervistando proprio in questi giorni i politici di tutti gli schieramenti. Costoro, che hanno la facoltà di poter parlare direttamente con i futuri governanti, dovrebbero porre il problema delle mafie in cima alla loro scaletta e non temere di fare domande scomode. la legalità è infatti il problema più grave dell’Italia di oggi e, come ha ben descritto Saviano in Gomorra, non è più limitato alle sole regioni meridionale ma coinvolge tutto il Paese. grazie, Alberto Vezzali

  16. diego landi

    Ottima iniziativa. E tuttavia se è vero la mafia è quella cosa che fattura (per difetto) oltre 90 miliardi di euro, non basta dichiararsi contro, o combatterla militarmente per sottrarle il controllo di pezzi di territorio nazionale. Occorre invece, almeno nel Sud, avere il coraggio di inventare un nuovo modello di sviluppo. Partendo dal metodo, intanto, e togliendo alla esclusività della politica il controllo sui fondi strutturali ue per affidarli a un tavolo fra autorità indipendenti, università, imprese e sindacati, Comuni, Gdf e Prefetture. Più democrazia, più partecipazione possono essere armi formidabili contro il crimine organizzato.

  17. enrico

    Ottima iniziativa! Perchè non trasformala in una petizione con cui i singoli cittadini possano sottoscrivere i quesiti che avete presentanto ai candidati politici? Nell’assordante silenzio preelettorale sul tema, mostrare ai candidati la grande attenzione che l’opinione pubblica ha sul tema, potrebbe stimolare anche i più distratti a modificare le priorità nell’agenda politica, invece di inseguire sondaggi. Buon lavoro!

  18. tania passa

    Sono d’accordo con voi, e mi piacerebbe che voi leggeste la mia proposta di legge a firma Lumia su http://www.scuolantimafia.it , io sono del PD e mi occupo sempre più assiduamente di mafia e informazione, sono sicura che l’unico vero fenomeno sociale rilevabile in questo paese è l’antimafia. E questo mi rende felice Tania Passa dipartimento informazione PD

  19. LINDA MONTE crotone

    Ormai mi sono convinta che le parole, le dichiarazioni non servono o non bastano, abbiamo bisogno che i governi locali sappiano agire soltanto nell’interesse della città pubblica, dentro questo quadro nasce il sentimento di rifiuto dell’agire mafioso, nelle nostre comunità e col consenso o l’indifferenza dei cittadini, perchè ormai si è persa la fiducia, che alligna l’altro "stato". E’ troppo duro non sentirsi cittadini veri, di seconda mano, non hai diritti, spazi, ascolto e se protesti dove si può trovare qualche occasione di parola, sei ignorato, tranne che far parte di associazioni consociate o categorie. Dite voi se è libertà e democrazia, quì alligna la pianta mafiosa! Basta anche con i convegni, a scuola, sulla legalità. Nella mia città ogni notte, ogni giorno si incendia, si devasta, è solo la palestra per le leve giovani, è un processo iniziatico molto sottovalutato, anche dalle forze dell’ordine. Non ho mai visto come ora nella mia amatissima Crotone, una sorta di coprifuoco. Non ho voglia di rassegnarmi.

  20. Davide

    In primo luogo, ritengo che la lotta alla mafia debba essere fatta in silenzio e nessun partito si può attribuire medagliette varie perchè nessuno ha il primato della moralità. Sul come combatterla credo che sia un problema di politica economica. Mi spiego: gli affari più grossi li fanno oltre che con la droga con gli appalti pubblici e privati e con i finanziamenti statali e Cee. Per cui in primo luogo smettere subito l’erogazione dei finanziamenti diretti e iniziare ad avvicendare i responsabili amministrativi che hanno il potere di spesa (assegnazione di appalti ecc…). Continuare a mettere regolamenti e certificati antimafia fanno male al paese intero per l’eccesso di burocrazia e non risolve il problema in loco dove poi i controlli non vengono fatti. Se non esistono alternative, commissariare per legge tutti i centri di spesa ed affidarli ad una sorta di pool sottoposto al controllo del Governo. Per la droga il discorso è diverso più complesso ma almeno si inizia a divedere l’economia apparentemente legale da quella palesemente illegale.

  21. antonio russo

    Nelle liste del Mezzogiorno ci sono politici indagati per favoreggiamento della camorra, e Alleanza nazionale ne sa qualcosa. Non è troppo tardi per una iniziativa del genere. Non era meglio farlo prima?

  22. adriano cataldi

    ANSA 2008-03-27 14:49 Imprenditore ucciso: indagini indirizzate sul suo lavoro. Investigatori, forse la sua attività ha ‘disturbato’ qualcuno. Fino a quando non comprenderanno la terrificante portata di questo messaggio in quel territorio di cui la criminalità ne ha il controllo totale e, come minimo, non si indica immediatamente una giornata di lutto nazionale, perché questo è lutto nazionale, con una discussione del fatto in tutte le scuole della Repubblica ed 1 minuto di silenzio in tutti i luoghi pubblici e di lavoro, perché questa è la portata dell’accaduto. Tutto è inutile! Non si comprenderà mai che per tutti i prossimi anni a venire la parola pari opportunità non potrà esistere; anzi in quei territori nemmeno dispari opportunità; ce ne sarà una ed una sola: per i "disturbati"

  23. gaetano

    Da qualche tempo noto che quasi non passa giorno senza che i telegiornali informino della cattura di boss e altri criminali organizzati, alcuni ricercati da anni. Centinaia di persone! Non mi ricordo che le nostre polizie siano mai state così efficaci. Eppure eccole date come notizie accanto a tante altre. Se chiedo agli amici, non se ne sono accorti. Nessun approfondimento su questo tema, nemmeno da chi avrebbe tutto l’interesse a farlo, il Governo, per testimoniare l’efficacia del suo operato (ma si sa, questo governo con la data di scadenza non ha mai brillato in comunicazione). Anche LaVoce qui si fa muta. Infatti, bene porre il problema per i candidati; male non menzionare quanto ogni giorno le nostre Forze dell’Ordine compiono, e non interrogarsi su due questioni: – perchè questi successi, e questo impegno? Forse anch’esse hanno per un momento creduto che si stava girando pagina ? – Come non mortificare tale impegno con l’impunità di fatto che la nostra giustizia assicura ai delinguenti (anche grazie ai suoi testimonial che siedono in parlamento)?

  24. aless b

    Strana, molto strana, questa campagna elettorale. Abbiamo metà del territorio nazionale sotto il controllo di potenti associazioni criminali colluse con settori dello Stato deviati e della massoneria… ma gli schieramenti politici discutono su Alitalia!! Spero che i candidati premier rispondano alle sollecitaizoni ed agli inviti che vengono rivolti loro da agenzie autorevoli come lavoce.info. Abbiamo fatto altri appelli sempre in questo senso alla politica ma la risposta la conoscete: Dell’Utri, Crisafulli, Cuffaro…..

  25. Mlv

    In primo luogo, ritengo che il premier non potrà fare granchè in quanto la criminalità organizzata la si deve combattere dove ha la propria sede il proprio "cervello" e non dove agisce. Credo cha la cronaca abbia già abbondantemente dimostrato che è il "territorio" quello che conta per l’organizzazione mafiosa, per cui i caroselli mediatici e le prese di posizione contro i parlamentari servono a poco. Ritengo inoltre che il parlamento sia lo specchio fedele del paese: ci sono mafiosi come brave persone e nella stessa proporzione della società civile. Credo invece che possa essere più strategico alla mafia un sindaco od un assessore che non un parlamentare, per cui, visto che localmente chi va a votare sono i residenti, occorrerebbe da parte loro (nostra) maggiore attenzione al voto locale, sganciato dal credo politico di destra o di sinistra che sia….! Oltre a ciò, come per il "gossip" (nuovo sport nazionale) sarebbe bene fare circolare le voci anche in forma anonima con ogni mezzo sì da mettere in luce ogni malaffare ogni abuso anche piccolo. Immagino un sito alla Grillo dove ogniuno può ogni giorno può verificare cosa accade in italia….! Perchè non si è già fatto..!?

  26. Piero Tonon

    Mi complimento con voi per l’importante iniziativa, purtroppo sono ancora pessimista sulla riuscita dato che, soprattutto a destra ma non solo, molti politici che oggi ci rappresentano in parlamento (Berlusconi, Andreotti, ecc.) sono in qualche misura portatori di interessi mafiosi. E su questo non posso essere smentito, dato che ci sono molte sentenze depositate che parlano chiaramente in tal senso.

  27. Piero

    Per sconfiggere le organizzazioni criminali bisogna cominciare per debellare la corruzione. Bisogna che funzione la giustizia. Ci vuole una Giustizia certa e uguale per tutti. Senza Giustizia non ci può essere legalità. Giustizia è Libertà. Giustizia è tutto. Guardate dove deve arrivare una persona in Italia per evitare di essere sfrattata dalla casa che gli era stata tolta con frode. Mentre la sua causa rimane in primo grado da 15 anni, quella dei truffatori è andata avanti fino a poter sfrattarlo…

  28. Enrico Natoli

    Mi associo ai complimenti per la vostra iniziativa. La nostra associazione fece esattamente la stessa cosa due anni fa in occasione delle politiche vinte di stretta misura da Prodi. Se a qualcuno interessa il risultato di quella mini-inchiesta si trova a quest’indirizzo:
    http://cuntrastamu.org/mafia/speciali/elezioni06.htm

    Spero anche che voi riceviate risposte meno evasive e più convincenti di quelle che ricevetti io: ché in campagna elettorale, a dire che i “voti dei mafiosi non li vogliamo”, oggi sono bravi tutti.

  29. rosario nicoletti

    Con tutto il rispetto per la redazione di questo autorevole giornale, mi sembra opportuno chiedersi quali leggi possa un Parlamento fare, o quali azioni un governo intraprendere per combattere la mafia. Contro la malavita e la delinquenza (più o meno organizzata) negli stati di diritto esistono le leggi e la loro applicazione da parte delle forze dell’ordine e dei tribunali. L’esistenza prospera di organizzazioni criminali è una prova ulteriore (qualora ve ne fosse bisogno!) che giustizia e repressione non funzionano. Negli interventi dei lettori, pochissimi identificano nelle carenze della giustizia la causa del prosperare di mafie e camorre. E’ un segno che ruolo e significato di giustizia sono scomparsi nella coscienza dei più.

  30. daniela

    Perfetto, l’iniziativa è lodevole, non so però se come tutte le iniziative lodevoli (scusate la ripetizione), rimarrà solo teoria o verrà messa in pratica.In realtà se ci pensiamo bene basterebbe solo un pò di buon senso e soprattutto di onestà dai piani alti. E’ inutile fingere che non sia così ma cosa nostra è ben radicata nei posti che contano, ci sono continue dimostrazioni nel campo della giustizia, dell’economia, persino nel sociale, sì nel sociale, perchè cosa nostra sta addestrando i nuovi adepti fin da piccoli, dove non si va a scuola, dove non esistono gli oratori, ecco lì si formano i nuovi componenti di cosa nostra. E allora?avete per caso visto report domenica scorsa?dove vanno a finire i finanziamenti della L.488?c’era bisogno di un servizio giornalistico? Sarebbero bastati ispettori che andassero a controllare come succede giornalmente nelle piccole aziende che usufruiscono di agevolazioni o sgravi contrbutivi o fiscali,parlo da addetta ai lavori visto che sono consulente del lavoro. Forse oltre all’onestà ed al buon senso, nella politica ci vorrebbe più praticità e meno teoria.

  31. carmelo calì

    Le proposte presentano opzioni ragionevoli ma temo risentano di assenza di strategia chiara: quelle del PD sembrano ispirate dalla tecnica argomentativa del prendere quanto di meglio si è detto sul problema; quelle del PS sembrano preoccuparsi di assicurare con il richiamo a Blair una veste da leftism up to date. Sarebbe apprezzabile rispondere in modo univoco alle seguenti domande: 1) c’è un aspetto macro di "convenienza" per il territorio che ospita comportamenti illegali a un livello così organizzato e, se si, da quali distorsioni deriva?; 2) c’è un livello micro di scelta analogo?; 3) esiste e in che misura una correlazione tra cattiva governance, scarsa qualità nella (sovra)produzione e implementazione di leggi e regolamenti e percezione della plausibilità dell’illegalità in certe regioni? 4) c’è un problema di legittimità percepita e un deficit di accountability nelle agenzie che dovrebbero offrire servizi e beni pubblici oltre alla questione della legalità?

  32. Rodolfo Canaletti

    Nel testo di Veltroni (come anche in quello di Boselli) vengono proposte varie misure per combattere (e si spera vincere) la Mafia e colleghe. Funzioneranno? Qualche dubbio mi rimane. La Mafia non è Criminalità organizzata (come qualcuno si ostina a chiamarla). E’ un vero potere, che esercita un governo sul territorio e vanta credibilità (vera ed efficace) nei riguardi della popolazione che governa. Ciò che attualmente lo Stato Italiano non può vantare. Qualsiasi provvedimento che accolga tutte le misure possibili per la lotta contro la mafia è destinato a restare lettera morta se prima lo stato non ricupera, nei riguardi della popolazione meridionale (ma non solo) le credibilità necessaria. E nei programmi, metterei questo obiettivo al primo posto, con tutto quello che si sa sulla credibilità di uno Stato. I dubbi che mi restano leggendo questi programmi di Veltroni e di Boselli, è che nessuno dei due sembra rendersi conto che non solo lo Stato deve ricuperare credibilità nel mezzogiorno, ma che forse deve porsi il problema di non perdere del tutto anche quell poco di credibilità che gli è rimasta nelle altre regioni.

  33. luigi_zoppoli

    Sarei lieto di sapere cosa pensa dell’argomento il senatore Dell’Utri che dell’argomento si è già occupato. Forse ripeterà la sua indicativa risposta "se c’è l’antimafia vorrà dire che c’è anche la mafia". Ma potrebbe anche essere più originale: le capacità non gli mancano di certo, come al prossimo senatore Vasavasa Cuffaro. luigi zoppoli

  34. antonio

    Il mio stimatissimo veltroni ha detto di dare un volto nuovo alla politica! perchè allora nelle regioni continuano ad essere presente sempre gli stessi? Vedi la Basilicata con De filippo e Bubbico! non hanno fatto niente per la regione, una cosa non dovevano fare ed è quello di svendere il petrolio. Se per Veltroni è una strategia perdererà un pò di voti.

  35. Giuliano Ferrari

    Che la lotta alla malavita organizzata sia una delle nnss. emergenze è cosa inoppugnabile. Che alcune regioni siano da decenni parassitate da organizzazioni criminali che ne hanno invaso le strutture sociali e politiche è lampante. Che coi normali mezzi in dotazione alla magistratura ed alle forze di polizia non si riesca a far prevalere lo Stato di diritto è dimostrato dai fatti e, purtroppo, dai tanti omicidi. Possibile che nessuna forza politica abbia il coraggio di dire che in alcune realtà del ns. Paese occorrerebbe usare l’esercito per avere speranze di risolvere a favore dello Stato una situazione oramai insostenibile? A parte i mafiosi, chi potrebbe essere contrario a tale eventualità?

  36. luigi zoppoli

    L’assenza del riscontro di Berlusconi non mi meraviglia come quella di altri che hanno come uomini di spicco condannati per mafia in vari gradi. E mi duole per la candidatura di Crisafulli Mirello per il PD in Sicilia. E’ un’altra occasione perduta e la dimostrazione di quanto sia necessaria una rivoluzione nell’etica dei comportamenti etici ed etico-politici. Luigi Zoppoli

  37. b.s.

    1) sottrarre il territorio al controllo delle mafie. 2) creare le condizioni per un lavoro dignitoso per tutti o quasi. 3) certezza della pena per i mafiosi condannati. 4) sequestrare i beni dei mafiosi e metterli subito a disposizione di coperative di giovani. 5) attrezzare meglio la magistratura e le forze dell’odine e se necessario militarizzare le aree da controllare 6) incentivare le popolazioni a ribellarsi creando condizioni di favore per chi collabora con le istituzioni. Questo dovrebbe fare il governo di uno stato civile che vuole realmente affrancarsi dalle mafie che succhiano la linfa vitale ai territori che assoggettano. Purtroppo ritengo che anche questa volta non accadrà nulla di buono, considerato i personaggi candidati nei vari partiti. Tuttavia apprezzo Veltroni, Boselli e Bertinotti che almeno hanno battuto un colpo.

  38. Giovanni

    Ho assistito ad un comizio di Veltroni. A proposito della mafia con grande enfasi ha gridato:"Noi distruggeremo la mafia", ripetendolo più volte. Mi è sembrata una frase talmente ad effetto che mi ricorda tanto i professionisti dell’antimafia di cui Sciascia aveva considerazione negativa. Ma non per il nobile moto dell’animo o l’espressione intima di un desiderio, ma perchè, da siciliano, so che chiunque voglia conquistare voti in Sicilia o nelle terre tormentate dalla malavita si scopre anti, si dichiara contro. Il modo con cui lo ha fatto Veltroni mi è sembrato un tentativo troppo manifesto di fare demagogia nei confronti dei siciliani onesti che sono la maggioranza.

  39. Carlo Lucarelli

    Anche se di impegni generici le affermazioni dei tre candidati premier rappresentano comunque l’intenzione di una decisa contrapposizione alla criminalità organizzata in tutte le sue manifestazioni. Probabilmente i candidati che non si sono ancora espressi nel merito avranno supposto che la vostra iniziativa nasconda una provocazione della (compianta) testata del (compianto) noto "militante comunista" Indro Montanelli.

  40. Roberto DV

    Il fatto che Berlusconi ed altri non abbiano risposto all’appello de lavoce.info non vuol dire che essi non abbiano in agenda il problema; significa solo che non hanno risposto alla domanda de lavoce.info.

  41. Livia Sennis

    Quando parlo con i vicini, i parenti, anche certi amici, mi dicono "sono tutti uguali, tutti mafiosi". Cerco di fare capire loro che abbiamo anche noi una responsabilità personale. Almeno sciegliere le persone pulite o meno "coinvolte" – oramai siamo arrivati a questo. Niente da fare. Bisognerebbe fare capire con esempi semplici e concreti cosa vuol dire la mafia (nel termine ampio). I politici dovrebbero fare anche questo. Divulgazione. Temo purtroppo, che essendo solo politici di "sinistra" la questione non venga ricevuta da tante persone: "I soliti comunisti" e fra questi ormai c’è anche Indro Montanelli. Dove gli slogan funzionano il cervello non lavora più.

  42. Giuseppe

    Chi non ha risposto alla ragionevole iniziativa della redazione ha assunto un comportamento che qui in Sicilia si intreccia con l’omertà che si nutre – come è noto – della mancanza di fiducia nella politica e nella Giustizia. Ma per obiettività si deve rilevare che la risposta stupefacente è arrivata il giorno dopo. Eccola: sottoporre i giudici a periodici esami psichiatrici. Dimenticando ancora una volta il pesante debito della coscienza nazionale verso quanti di loro hanno sacrificato la propria vita credendo in una magistratura autonoma e indipendente, nella possibilità di processo di rinascita e di impegno civile nel Mezzogiorno.

  43. andrea manetti

    Nella propaganda di sè stessa la politica assomiglia ad un liceale incapace di dimostrare correttamente teoremi matematici utilizzando il linguaggio corretto: non riesce mai ad arrivare ai termini ultimi e non più scomponibili delle proposte che espone. Controllo sui beni finanziari dei mafiosi: parole che sono slogan vuoti, chi personalmente e come farà questi controlli? Chi potremo resposabilizzare per la loro eventuale mancata implementazione? La democrazia diretta è evidentemente un sogno, ma la politica deve tendere a questo sogno, solo così sarà la democrazia migliore possibile. Il cives deve avere strumenti di controllo diretto, intanto strumenti di verifica degli interventi della politica, e non la verifica ex post a fine legislatura che prende atto del successo o del fallimento, ma la verifica in tempo reale che gli permetta di ‘correggere’ la linea posta in essere. Più conoscenza diretta dei termini ultimi, dei referenti diretti delle singole azioni politico amministrative abbiamo, più abbiamo capacità di esercitare controlli e prressioni democratiche. Per questo la campagna elettorale è nel migliore dei casi uno spettacolo ben riuscito e mai un progetto davvero ‘esecutivo’.

  44. Alessandro Zadra

    Tutti dubbiosi circa le misure da intraprendere. Pare che avere espresso quantomeno un impegno non valga nulla. Tanto i voti della mafia a qualcuno andranno o no? A chi li ha rifiutati od a chi non ha proferito verbo?

  45. umberto carneglia

    Non e’ ben meritata la fama di Paese mafioso di cui gode l’Italia all’estero, se esponenti di primo piano della politica dichiarano pubblicamente che personaggi indiziati per gravissimi reati e per mafia sono eroici, mentre i giudici (spesso blindati) sono una categoria psicologicamente disturbata (pubblica dichiarazione di qualche tempo fa)?

Lascia un commento

Non vengono pubblicati i commenti che contengono volgarità, termini offensivi, espressioni diffamatorie, espressioni razziste, sessiste, omofobiche o violente. Non vengono pubblicati gli indirizzi web inseriti a scopo promozionale. Invitiamo inoltre i lettori a firmare i propri commenti con nome e cognome.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén