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LA RIBELLIONE

Cosa sta accadendo? Due giorni fa vi è stata a Bari una grande manifestazione con oltre centomila persone che, ricordando le centinaia di vittime della criminalità organizzata, hano elevato il loro grido perché la società coralmente si ribelli alla schiavitù delle mafie. Oggi si apprende che i commercianti di Palermo, stanchi dei ricatti dei mafiosi, hanno collaborato con le forze di polizia e consentito l’arresto di 21 persone che imponevano loro il pagamento del pizzo. Sembra che si stia sgretolando il muro dell’omertà e che, grazie ai moti della società civile, il mangime di cui la mafia si nutre – paura e soggezione – stia venendo a mancare. Tutto questo avviene, come notava ieri Michele Serra in un trafiletto su Repubblica, sotto la sostanziale disattenzione dei mezzi di comunicazione. Eppure sono eventi cruciali per il nostro paese, molto più importanti di quelli che riempono le prime pagine dei giornali in questi giorni. Questo risveglio delle coscienze va promosso e supportato, in modo che si traduca in cultura stabile, solidificandosi in norma sociale.Una modesta inziativa che il governo potrebbe prendere: una campagna televisiva che incoraggi alla ribellione alla mafia. Un impegno di peso: niente ponte sullo Stretto di Messina, che sarebbe il più grosso regalo a mafia e ‘ndrangheta del dopoguerra. E realizzare meccanismi per schermare dalle organizzazioni criminali l’enorme fiume di finanziamenti che riguarda molte opere pubbliche in corso e il potenziamento della Salerno-Reggio Calabria.

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AZIONI PER IL LUNGO PERIODO

19 commenti

  1. Mirko

    I soggetti politici italiani devono manifestare in modo chiaro ed evidente la loro posizione nei confronti della mafia, dell’andrangheta e delle camorre varie, cosa che da elettore del PD non vedo fare in modo come mi piacerebbe più forte ed evidente.

  2. samorì luigi

    La stampa, in gran parte per colpa, di noi lettori, ha altro di cui occuparsi. E’ una vergogna non dare grande spazio a queste notizie. Anche lo Stato dovrebbe cogliere la palla al balzo e potenziare tutte le sue strutture che lottano contro la mafia , la nrangheta e la camorra. Purtroppo sono convinto che non farà nulla cordiali saluti samorì luigi

  3. Luciano Dal Prato

    Un ottimo suggerimento quello de "lavoce": riempire le pagine dei media di messaggi positivi e non di soli messaggi negativi o di cronoca nera. Penso che servirebbe molto più di uno spot di invito a combattere la criminalità organizzata. In mancanza di altro il Governo inizi subito a farlo sapendo però che quello che serve è un programma di educazione che coinvolga le scuole, le sale cinematografiche, i cartelloni luminosi delle autostade, soprattutto nei momenti di grande traffico, i cartelloni delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti; in generale tutti i luoghi dove si ritrovano i giovani ed i meno giovani. La legalità non è un optional ma un modo di vivere; è costume. Grazie a voi de "lavoce" per la sollecitazione. Luciano Dal Prato .

  4. Laura Benigni

    E’ positivo iniziare la giornata con una buona notizia. Il vostro testo mette in vetrina una splendida notizia e cioè il fatto che in Italia si usa pienamente la capacità di scegliere. Si può scegliere un film, un libro, la radio, il cibo, l’acqua da bere, i colori degli abiti, lo stile delle scarpe e la pesantezza delle calze. Praticare ogni giorno la raccolta differenziata ad esempio è uno splendido allenamento per non perdere l’allenamento nella capacità di scegliere e ricordarsi che i comportamenti collettivi cambiano a cominciare da sè. Da giorni immagino padrini da barzelletta sepolti da camion di rifiuti pericolosi e dal ridicolo di accettare che il cassonetto davanti alla porta di casa sia ogni giorno solo un cumulo sempre più alto di rifiuti. Le mie fantasie vanno nella direzione di vedere lo spazio pubblico pieno di spazzatura come un teatro, in cui tutti deliberatamente scelgono come scena adatta a loro, come logo, il cassonetto del proprio condominio coperto da sacchetti di spazzatura.Misteriosissimo il motivo per cui non si parla mai delle campagne di accompagnamento e partecipazione alla decisione nella gestione dei rifiuti.La Provincia di Torino ad esempio.

  5. serena

    Tutto molto vero. Peccato che i nostri politici, di destra o sinistra che siano, non vogliano fare proposte concrete (nemmeno in campagna elettorale!?) a tal riguardo. Non vogliono o forse non possono?

  6. Giovanni Rossi

    Mentre la parte minoritaria, esausta, ma ancor sana, del tessuto civile del mezzogiorno, stanca di subire i ricatti delle associazioni criminali, comincia, forse proprio perchè non ha più nulla da perdere, a ribellarsi alle estorsioni ed al pizzo, la nostra classe politica, anche in questa campagna elettorale esibisce uno scenario fatto di slogan, battute e accuse incrociate al veleno, nei confronti dello schieramento opposto, senza spiegare come rendere efficaci alcune misure; alcuni esempi : FINI : bisogna tornare ai lavori forzati per i delinquenti, risponde Veltroni : è inaccettabile che chi causa incidenti stradali ed è recidivo, non subisca la galera.
    Questi Signori dovrebbero spiegare che per poter rendere efficaci queste misure bisognerebbe mettere mano al codice penale, inasprire le pene, rendere inefficaci leggi come la Gozzini, che indipendentemente dal reato ( a parte qualche caso di 416 bis ) consentono di patteggiare le pene e di ottenere sconti che di fatto impediscono la detenzione in galera e la possibilità e l’ obbligo di risarcimento civile e morale, con il lavoro in carcere.

  7. Luciano Sterzi

    Complimenti per l’iniziativa !
    Nella societa’ dello schermo televisivo dove “esiste” cio’ che appare la prima ribellione e’ quella di fare informazione.
    Il silenzio,la non conoscenza, l’apatia sono sicuramente i migliori alleati delle mafie.
    La manifestazione di Bari da un segnale di speranza che c’e’ un grande capitale sociale da valorizzare per l’impegno primario per ogni democrazia: diffondere, radicare, rafforzare la cultura della legalita’ .
    Usiamo la rete per diffondere l’appello !!!!!

  8. anna

    E’ veramente incredibile come alcune cose importantissime per il paese vengano tenute quasi segrete. Radio Popolare e da Radio due si sono ampiamente occupate della manifestazione e dei vari eventi collegati, ma altre emittenti e quotidiani nazionali hanno, se non proprio ignorato, quasi nascosto in articoletti questi fatti di interesse nazionale. Forse la "ribellione" da fastidio a qualcuno?? grazie per la vostra informazione anna

  9. Lino Fazio

    Il meridione forse comincia a prendere coscienza di essere stato finora succube delle tre grandi aggregazioni mafiose più altre due meno grandi ma altrettanto pericolose, la mafia pugliese (che assume varie denominazioni a seconda del territorio) ed i comportamenti mafiosi più o meno palesi di noi italiani e che comprendono anche molti mass media. Naturalmente, come ampiamente dimostrato, i movimenti antimafia non sono dovuti alla mia generazione (sono un cinquantenne) ma alle nuove: noi abbiamo trovato più comodo adagiarci sugli insegnamenti dei nostri padri e continuare a fare quello che loro hanno fatto (naturalmente fatte le opportune eccezioni).I ns comportamenti continuano a danneggiare le classi future e rendere fertile il terreno delle mafie. Non ho sentito i grandi tg parlare della manifestazione di Bari; il PD aveva escluso dalle proprie liste un caposaldo nella lotta lotta alle mafie, per inserirne altri. I regali alle mafie non si contano più in fase di elezioni. E ciò che veramente danneggerebbe le mafie viene lasciato nel dimenticatoio: la scuola e la cultura; vengono incrementate sempre nuove esigenze, scarpe, telefonini e falsi idoli. E la carenza cronica di soldi.

  10. Enrico Cesarini

    Gent.le Redazione, sposo in pieno l’appello. Nonostante l’assordante silenzio pre-elettorale, il tema delle mafie non è questione trita nè evitabile. Parliamo della prima azienda del paese, della maggior anomalia dell’europa moderna, della prima minaccia all’unità nazionale, allo sviluppo economico, alla sicurezza dei cittadini. Il minimo che si possa fare è cominciare da una seria operazione verità (V. Galli della Loggia sul Corsera), per poi incidere sui nodi delle risorse economiche -anche pubbliche- della criminalità organizzata. Si può partire da una petizione promossa da Lavoce, per interpellare sul tema i candidati?

  11. Sergio

    Concordo con la redazione di LaVoce.info. Ormai questo è il problema di gran lunga più importante per l’Italia; occorre affrontarlo con maggior decisione per risolverlo in tempi ragionevolmente brevi. Sarà difficile, perchè il male è radicato nel corpo della società, dove più dove meno, sopratutto nel Mezzogiorno e costituisce il più forte freno allo sviluppo.

  12. Giorgio Forti

    Sono perfettamente d’accordo con il testo “La Ribellione”, compresa ovviamente la opposizione al ponte sullo stretto di Messina, un progetto del governo Berlusconi di interesse mafioso. Il progetto ha due obbiettivi:1) la costruzione del ponte con finanziamenti enormi ai mafiosi siciliani ed alle ditte del Nord amiche di governo e, di fatto dei mafiosi; e, 2) l’acquisizione dei voti controllati dai mafiosi alla alleanza della destra, il cosiddetto partito delle libertà.

  13. Lucio Sepede

    Effettivamente nella società meridionale si sta creando contro la mafia un movimento di ribellione che la vostra sensibilità ha colto immediatamente. I media e la classe politica e più in generale quella diriginte sembra non abbiano intenzione di volerne tener conto o invece più semplicemente hanno paura di perdere consensi e di essere ricattati? Purtroppo dubito che la classe politica faccia qualcosa per bloccare il Ponte sullo Stretto di Messina, per monitorare la gestione della sanità o per organizzare una comunicazione di rinforzo contro la mafia. Forse voi de lavoce.info potreste promuovere una grande sottoscrizione del vostro manifesto per inviarlo successivamentelanciare ai media e ai politici.

  14. il Marziano

    Sono pienamente d’accordo con voi nel segnalare l’assoluta insufficienza di risonanza mediatica data agli eventi in oggetto dai grandi mezzi di informazione.

    Una parola di cui, a mio avviso, si è perso il senso profondo è “scandalo”: ebbene, io trovo che questa grave mancanza dei giornali e delle tv italiane sia davvero, questa sì, uno scandalo.

  15. Valerio

    Molto bene il commento de lavoce.info. L’idea di una petizione, suggerita da un altro commento, mi sembra buona. lavoce.info potrebbe promuoverla. Per esempio potrebbe chiedere al governo, con la petizione, la campagna televisiva per sottolineare gli episodi di ribellione alla mafia oppure chiedere ai leader degli schieramenti se intendono mettere in atto meccanismi, e quali, per schermare dalle organizzazioni criminali i finanziamenti di opere pubbliche.

  16. Valentina Montalto

    Allora, condivido l’entusiasmo per questa (apparente) svolta epocale nella lotta alla mafia. Sembra che gli animi si stiano risvegliando e che ci sia una concreta reazione di istituzioni e società civile alla logica mafiosa. Ma, io suggerirei, attenzione a cosa chiediamo ai media. Io credo (e vi prego di smentirmi se non è così) che ultimamente si stia dando la visione di una mafia come gigante morente, ormai prossimo alla sconfitta. Ora, perdonate il pessimismo che io in realtà chiamo sano realismo, ma credo che siamo ben lungi dall’"eliminare" la mafia. Purtroppo non posso fare a meno di pensare che nei pizzini di Provenzano c’era l’ordine di creare associazioni anti-racket, che diversi soggetti di vari associazioni di lotta alla mafia hanno processi in corso, che la situazione in Campania non sembra molto prossima al cambiamento dopo ben 14 anni! E allora, che ben vengano le iniziative! Soprattutto, che ben vengano le manifestazioni di migliaia di ragazzi che veramente credono nel cambiamento. Però, attenzione all’intervento dei media e al messaggio che possono diffondere. Altrimenti si rischia di fare il gioco di questo gigante ancora ben lungi dalla morte.

  17. maria di falco

    Sono d’accordo anzi d’accordissimo con l’iniziativa della Redazione, che però mi fa riflettere su una cosa ad essa legata, anzi forse credo che ne sia il presupposto, senza il realizzare il quale non si va da nessuna parte. Mi riferisco alla legge sul conflitto d’interessi. Finchè non verrà varata una legge seria su questo punto la lotta alla criminalità organizzata avrà le armi spuntate. La redazione si chiede come mai non sia stato dato risalto alle ribellioni della società civile contro la criminalità organizzata. La risposta sta nel fatto che la comunicazione televisiva è caratterizzata da una accentrazione inimmaginabile in altri paesi dell’Europa. Inimmaginabile sia per l’elevato tasso di concentrazione sia per il/i personaggi che sono protagonisti delle tre reti Mediaset. In quale paese una TV commerciale può fare i TG senza fornire garanzie ad un Organo indipendente della indipendenza del pr oprio comitato di redazione. E che dire dell’Auditel? Cosa si aspetta a sostituirlo con qualcosa di più trasparente e democratico? Per esempio, la richiesta di pagare il canone TV arriva e milioni di italiani, ma perchè a questi utenti non è data la possibilità di esprimersi?

  18. Antonio Pandolfi

    Mi associo a quanto chiesto da altri visitatori, augurandomi di vedere attivata nei prossimi giorni nel sito una pagina di "sottoscrizioni online" al testo proposto dalla redazione. Di fatto tutti noi, che abbiamo aggiunto un commento a favore, la stiamo già popolando. Grazie ai redattori de lavoce.info, per la consueta capacità di individuare spazi concreti di iniziativa.

  19. Giacomo Correale Santacroce

    Veltroni ha fatto una dichiarazione nuova, forte e precisa sullo schieramento del PD contro le mafie. Non altrettanto contro la corruzione, credo perchè l’argomento si porterebbe dietro quelli di mani pulite e della storia di Berlusconi, il che sembra che non sia politicamente opportuno (incredibile ma vero!) in questa campagna elettorale. Comunque questo mio commento è di piena adesione e di disponibilità a collaborare ad eventuali inziative contro la mafia (mio padre era nato a Siderno, Locride, da decenni noto ai locali come headquarters di "Siderno Groups" attivi in USA, Canada, Australia e sicuramente Nord Italia).

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