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AAA PRESIDENTE CERCASI

Nel Regno Unito il processo per la designazione del chairman dell’Fsa inizia con un annuncio sul giornale. La legislazione italiana non contempla un simile procedimento di evidenza pubblica, ma neanche lo vieta. Adottarlo darebbe maggiore trasparenza alle nomine pubbliche, pur facendo salvi i poteri degli organi di governo, così come nel caso inglese. Per i vertici in scadenza di imprese e enti pubblici si potrebbe quindi pubblicare sulla stampa e nei diversi siti ufficiali le posizioni che dovranno essere presto rinnovate e i profili professionali richiesti.

Nei prossimi tempi il governo dovrebbe procedere alle nomine dei vertici di imprese ed enti pubblici, come Eni, Enel, Finmeccanica oltre ad alcune autorità indipendenti o la Rai.
Già prima della crisi di governo, la stampa aveva cominciato a interrogarsi su chi potrebbero essere le persone (uomini e donne) chiamate a ricoprire tali incarichi tentando di individuarle, come da prassi, anche in base alla loro appartenenza politica che non sempre si accompagna al merito.
A livello locale, come anche le ultime vicende hanno messo in luce, il processo di nomina dei vertici di imprese e altri enti pubblici è tanto misterioso quanto senza fine.
Molti si chiedono se sia auspicabile che le nomine pubbliche possano avvenire secondo un processo di maggiore trasparenza e meritocrazia. Ovvero, come si narra per il mercati finanziari (seppure con modesti successi), si chiede che anche le nomine pubbliche avvengano alla luce del sole, i cui raggi come noto costituiscono la migliore terapia per la cura di alcune malattie infettive.

COME DARE IL BUON ESEMPIO

È possibile iniettare un buona dose di trasparenza nel circuito politico istituzionale che porta a tali nomine ?
Il settore pubblico (centrale e locale) potrebbe dare il buon esempio nel caso delle società quotate ancore sotto il suo controllo e in quello delle loro controllate, istituendo un “comitato nomine” che sia garante della trasparenza del processo di nomina ed evidenzi la responsabilità degli organi di amministrazione rispetto all’individuazione delle caratteristiche strutturali del board (dimensioni, articolazione) e le caratteristiche professionali richieste a livello individuale per le specifiche posizioni. Il codice di autodisciplina della Borsa spa non lo raccomanda osservando, nel commento all’articolo 6 p. 2, che “che tale soluzione nasce storicamente in sistemi caratterizzati da un elevato grado di dispersione dell’azionariato”. (1)
Non sarebbe questo il caso dell’Italia.
Invece la presenza di azionisti di controllo pubblici, che quindi hanno un forte potere nel processo di nomina, esalta l’utilità del ruolo di un comitato nomine costituito all’interno del cda, che dovrebbe proprio cercare di limitare l’eccessiva spregiudicatezza con cui spesso l’azionista di controllo pubblico (o la coalizione di azionisti di controllo) definisce sia le dimensioni (pletoriche) del board (che spesso rispondono esclusivamente alle esigenze di rappresentanza degli interessi) sia la scelta dei singoli membri.

PIÙ TRASPARENZA

Ma vi è di più. Infatti, senza peraltro ricorrere a ponderosi trattati o a faticosi processi legislativi, l’esempio da seguire si può rintracciare a pagina 19 del settimanale The Economist in edicola dal 19 gennaio 2008. Vi figura un ampio annuncio (mezza pagina a colori) in cui si legge che il Tesoro di Sua Maestà (HM Treasury) e la Fsa (Financial Services Authority) stanno ricercando il successore alla presidenza (proprio così, si sta cercando il chairman) dell’autorità indipendente (2) che, dopo la selezione, sarà nominato dal governo inglese.
E poiché, come si legge nell’avviso pubblicato, il mandato dell’attuale presidente, Sir Callum McCarthy, scadrà nel settembre del 2008, il Tesoro inglese e la Fsa già si preoccupano di informare tutta l’opinione pubblica internazionale che coloro che intendano candidarsi a tale posizione (“a unique and important position in business and public life in the UK” oltre che “a key player in the global financial services industry”) devono inviare il loro curriculum entro e non oltre il 15 febbraio del 2008. Dunque, con molti mesi di anticipo rispetto la scadenza dell’attuale chairman.
La legislazione italiana non contempla che la selezione e le nomine avvengano secondo tale procedimento di evidenza pubblica, ma neanche lo vieta, e dunque sarebbe possibile.
È infatti scontato che, pure in presenza della evidenza pubblica, resterebbero fatti salvi i poteri degli organi di governo cui la legislazione assegna tale responsabilità, così come nel caso inglese.
Da subito si potrebbe quindi pubblicare sui giornali italiani e stranieri e nei siti ufficiali dei diversi organi di governo (centrali e locali) le posizioni che nei prossimi tempi dovranno essere rinnovate e i profili professionali richiesti, chiedendo agli interessati di fare domanda e di descrivere il proprio profilo professionale..
In fin dei conti si tratta di dare un po’ di trasparenza al procedimento di selezione che porta alla nomina dei vertici di imprese e altri enti pubblici da parte degli organi di governo deputati a tale compito. Ne trarrebbe beneficio anche il processo di selezione meritocratica della classe dirigente a livello nazionale e locale.

(1) Articolo 6 p. 2: Il consiglio di amministrazione valuta se costituire al proprio interno un comitato per le nomine, composto, in maggioranza, da amministratori indipendenti. A tal fine, gli emittenti sono chiamati a valutare se sia utile costituire, nell’ambito del consiglio di amministrazione, un comitato per le nomine, composto in maggioranza da amministratori indipendenti, investito di una o più delle funzioni elencate nei criteri applicativi. Il comitato riconosce, peraltro, al fine di assicurare un adeguato livello di indipendenza degli amministratori rispetto al management, e che soprattutto in presenza di assetti proprietari diffusi esso svolge una funzione di particolare rilievo nell’identificazione dei candidati alla carica di amministratore. In ogni caso, il comitato per le nomine può svolgere un utile ruolo consultivo nella individuazione della composizione ottimale del consiglio, eventualmente indicando le figure professionali la cui presenza possa favorirne un corretto ed efficace funzionamento.
(2) The Financial Services Authority (Fsa) is an independent non-governmental body, given statutory powers by the Financial Services and Markets Act 2000. We are a company limited by guarantee and financed by the financial services industry.  The Treasury appoints the Fsa Board, which currently consists of a Chairman, a Chief Executive Officer, three Managing Directors, and 9 non-executive directors (including a lead non-executive member, the Deputy Chairman). This Board sets our overall policy, but day-to-day decisions and management of the staff are the responsibility of the Executive.

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IL DECLINO

  1. James Fontanella

    Benché la maggior parte delle disegnazioni pubbliche sono decise a tavolino anche in GB e’ assolutamente vero che il livello di trasparenza e molto più alto a confronto dell’Italia. E’ comunque un dato di fatto a livello di "mid-management" sono tutti selezionati attraverso prassi assolutamente trasparenti. Già questo farebbe bene al Italia ed a suoi giovani brillanti.

  2. Gaspara

    Tutte le procedure, dalla ricerca di un manager o di un funzionario pubblico, alla assegnazione di benefit sociali di vario tipo ( titolari di pensioni baby che continuano lavorare al nero, ad esempio o aiuti a famiglie che risultano parzialmente nullatenenti e che invece sono evasori totali ), dovrebbero essere improntate alla massima trasparenza. L’evidenza pubblica è sicuramente un modo, facilitando l’accesso alle informazioni da parte del cittadino. Quando ci doteremo di regole nuove affinchè questo non sia un paese di talenti senza carriera e carriere senza talento"? Dobbiamo proprio toccare il fondo per capirlo?

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