Il test di ingresso alla facoltà di Medicina è una prova nazionale e molto selettiva. Le differenze fra le sedi nei punteggi mediani degli ammessi sono ampie. E potrebbero essere legate al diverso livello di preparazione fornito dalle scuole superiori italiane. Il Nord-Est ottiene i migliori risultati, con tre università fra le prime quattro. All’opposto, delle ultime otto, sette sono meridionali. Con alcune importanti eccezioni, come Bari e Palermo dove il punteggio medio è superiore alla media nazionale. Discutibile la creazione di una graduatoria per ogni sede. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i tentativi per valutare il sistema scolastico italiano, tuttavia non esiste un procedimento per confrontare aree diverse del paese in modo rapido, semplice e poco costoso. Si può però provare a saggiare la preparazione degli studenti delle diverse regioni italiane al termine delle scuole superiori utilizzando i risultati del test di ingresso al corso di laurea di sei anni della facoltà di Medicina, attraverso una rielaborazione delle graduatorie pubblicate nel sito del ministero dellUniversità. Differenze fra sedi I criteri di selezione sono stati ovunque rigidi: solo a Parma la proporzione di ammessi ha superato il 25 per cento di chi ha partecipato al test, per giungere fino al caso limite di Catanzaro, dove i concorrenti sono stati undici volte più numerosi dei posti disponibili. Meglio una graduatoria unica Unultima considerazione riguarda la capacità di questo meccanismo di selezionare i migliori candidati a diventare medici. La perplessità maggiore a mio avviso non sta tanto nel tipo delle domande poste nel test. Piuttosto, è discutibile la creazione di una graduatoria per ogni sede. Con questo meccanismo, moltissimi candidati delle sedi con punteggi mediani più elevati sarebbero tranquillamente entrati in altre università. Ad esempio, il quattrocentesimo di Padova sarebbe entrato a Ferrara, il settecentesimo di Padova sarebbe entrato a Campobasso. Una procedura alternativa potrebbe essere la costruzione di una graduatoria unica nazionale, con possibilità, per chi ottiene i risultati migliori, di scegliere la sede, un po come avveniva nei corsi allievi ufficiali. Certamente, si rischierebbe, per il prossimo futuro, di avere pochissimi medici del Molise. Tuttavia, si aumenterebbe la probabilità di avere i medici migliori, e quindi, in prospettiva, il benessere dei cittadini. Inoltre, le scuole superiori delle aree ora più scadenti sarebbero pungolate, dai risultati del confronto, a migliorare la preparazione dei loro studenti. Tabella 1. Risultati del test per lammissione alle facoltà di Medicina (corso di sei anni) nelle università statali italiane per lanno 2006-07. Università classificate secondo il punteggio mediano degli ammessi
Il test del 2006, come sempre uguale a livello nazionale, è stato somministrato in contemporanea allinizio di settembre in trentasette università statali, per assegnare 6.875 posti di futuri medici. Il test è molto impegnativo: spazia dalla chimica alla fisica, dalla biologia alla matematica, dalla cultura generale alla logica e alla comprensione di testi. È stato anche assai selettivo, perché l84 per cento dei concorrenti ha dovuto rinunciare al sogno di diventare medico (tabella 1).
Le differenze fra le sedi nei punteggi mediani degli ammessi sono ampie. Il Nord-Est con lesclusione di Trieste è larea del paese con i migliori risultati, con tre università fra le prime quattro (Padova, Udine e Verona). Allopposto, i risultati meno brillanti si osservano al Sud, perché fra le ultime otto università, sette sono meridionali. Tuttavia, il gradiente Nord-Sud presenta alcune importanti eccezioni: nei due grandi atenei di Bari e di Palermo il punteggio medio degli ammessi è superiore alla media nazionale e a quello osservato per gli ammessi in molte università del Nord.
Qual è la ragione di queste grandi differenze fra le sedi? Possiamo senzaltro escludere che il voto mediano degli ammessi dipenda dallintensità della selezione, ossia dal rapporto fra aspiranti e ammessi. A Padova il rapporto era la metà rispetto a Catanzaro, ma il punteggio mediano degli ammessi è stato di quasi sette punti superiore nella città veneta rispetto a quella calabrese. A Varese e a Napoli “Federico II” il punteggio mediano è stato simile, ma nelluniversità partenopea il rapporto aspiranti/ammessi è stato il doppio rispetto alla città lombarda.
Le differenze, verosimilmente, dipendono da altri due fattori: la capacità delle facoltà di Medicina di attrarre studenti bravi e la diversa preparazione degli studenti medi dopo la maturità.
Per valutare il primo fattore, si potrebbero confrontare i voti alla maturità degli aspiranti medici con quelli medi provinciali o regionali, e osservare, sede per sede, la proporzione di aspiranti che provengono da licei classici o scientifici piuttosto che da istituti tecnici e professionali. Sono studi possibili, con i dati normalmente a disposizione degli atenei. La mia impressione generale, tuttavia, è che ovunque gli studenti che sostengono il test di Medicina (che richiede una notevole preparazione durante i mesi estivi e ottime conoscenze culturali di base) siano fra i più preparati e motivati fra quelli “sfornati” dalle scuole superiori, e che le “migrazioni” per entrare nelle facoltà più prestigiose siano relativamente contenute.
Di conseguenza, gran parte delle differenze osservabili in tabella 1 potrebbero essere effettivamente legate al diverso livello di preparazione fornito dalle scuole superiori italiane.
Gradua-toria | Università | Totale concorrenti | Posti disponibili | Concorrenti per ogni posto disponibile | Punteggio mediano degli ammessi | Punteggio ultima matricola ammessa |
1 | PADOVA | 1.307 | 239 | 5,5 | 51,25 | 46 |
2 | UDINE | 361 | 80 | 4,5 | 50,50 | 46 |
3 | MILANO Bicocca | 489 | 100 | 4,9 | 50,00 | 45 |
4 | VERONA | 713 | 145 | 4,9 | 49,00 | 44 |
5 | MILANO Statale | 1.520 | 300 | 5,1 | 48,75 | 44 |
6 | BOLOGNA | 1.402 | 300 | 4,7 | 48,25 | 43 |
7 | MODENA | 607 | 136 | 4,5 | 48,00 | 44 |
8 | PAVIA | 942 | 200 | 4,7 | 47,75 | 43 |
9 | BARI | 1.707 | 324 | 5,3 | 47,50 | 42 |
10 | PALERMO | 1.538 | 250 | 6,2 | 47,50 | 42 |
11 | ROMA La Sapienza | 3.728 | 482 | 7,7 | 47,25 | 42 |
12 | FIRENZE | 1.143 | 220 | 5,2 | 47,00 | 42 |
13 | BRESCIA | 850 | 180 | 4,7 | 46,75 | 42 |
14 | GENOVA | 944 | 200 | 4,7 | 46,75 | 43 |
15 | PISA | 1.234 | 251 | 4,9 | 46,25 | 41 |
16 | TORINO | 1.704 | 365 | 4,7 | 46,00 | 41 |
17 | FERRARA | 620 | 145 | 4,3 | 45,75 | 40 |
18 | VERCELLI | 331 | 75 | 4,4 | 45,75 | 41 |
19 | VARESE | 535 | 130 | 4,1 | 45,50 | 39 |
20 | NAPOLI Federico II | 2.215 | 263 | 8,4 | 45,25 | 40 |
21 | MESSINA | 1.172 | 200 | 5,9 | 45,00 | 41 |
22 | NAPOLI 2 | 1.902 | 280 | 6,8 | 45,00 | 40 |
23 | ROMA Tor Vergata | 942 | 165 | 5,7 | 45,00 | 40 |
24 | SASSARI | 583 | 100 | 5,8 | 45,00 | 41 |
25 | TRIESTE | 530 | 110 | 4,8 | 45,00 | 41 |
26 | PARMA | 777 | 200 | 3,9 | 44,75 | 40 |
27 | CATANZARO | 883 | 80 | 11,0 | 44,50 | 41 |
28 | PERUGIA | 1.020 | 200 | 5,1 | 44,50 | 39 |
29 | MARCHE | 606 | 130 | 4,7 | 44,00 | 39 |
30 | CHIETI | 1.090 | 144 | 7,6 | 43,50 | 39 |
31 | CATANIA | 1.791 | 270 | 6,6 | 43,00 | 39 |
32 | L’AQUILA | 741 | 111 | 6,7 | 43,00 | 38 |
33 | SIENA | 625 | 144 | 4,3 | 42,50 | 38 |
34 | CAGLIARI | 1.101 | 170 | 6,5 | 42,00 | 37 |
35 | FOGGIA | 461 | 71 | 6,5 | 42,00 | 37 |
36 | SALERNO | 573 | 65 | 8,8 | 41,00 | 37 |
37 | MOLISE | 345 | 50 | 6,9 | 40,75 | 34 |
Totale | 39.032 | 6.875 | 5,7 | 45,50 |
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