La fusione tra la spagnola Abertis e l’italiana Autostrade allarma molti politici nostrani, timorosi di perdere un altro campione nazionale. Ma invece di preoccuparsi dei “campioni” nazionali o europei che siano, bisogna tutelare il mercato, e regolare in modo stringente il settore, sia quando gli operatori sono nazionali che quando sono multinazionali. Intanto, Anas decide sul rinnovo di due concessioni autostradali senza ricorrere a una trasparente procedura di gara. E Il Comune di Bologna si accinge ad introdurre il “ticket” di ingresso nel centro storico, che, anziché regolare efficacemente il traffico, sembra un regalo a chi ci vive. E non si tratta di ceti popolari.


Molte preoccupazioni dall’estero sui nostri conti pubblici. Non rischiamo di uscire dall’euro, ma ci vuole un governo subito per far risalire l’avanzo primario. Qualche innovazione istituzionale (spacchettamento del Ministero dell’Economia, indipendenza dell’Istat, rafforzamento del servizio bilancio del Parlamento) può servire mentre non c’è bisogno di una commissione anche con nomi altisonanti.


Rifacciamo due conti sul voto. Non sono aumentati i votanti. Solo i voti validi.

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