Non possiamo dare ad altri le colpe per la bassa crescita della nostra economia. Facciamo peggio di tutti in Europa.  E i provvedimenti sulla competitività approdano in Aula solo a fine legislatura. Persi per strada pezzi importanti, come la riforma delle professioni. Ci sono più di 1.100 emendamenti, come una legge finanziaria, quasi la metà provengono dalle fila della maggioranza e dallo stesso Governo. La conversione in legge deve avvenire, a pena di decadenza, entro il 15 maggio. Non c’è tempo per discuterne. Proviamo comunque ad offrire spunti utili per un dibattito che avrà luogo forse soprattutto al di fuori delle sedi istituzionali. Che spazio c’è per attuare riforme a costo zero? Possono, in particolare, incentivi normativi che non comportano né sussidi nè sgravi fiscali stimolare l’economia, facilitare il ricambio generazionale delle imprese italiane e incoraggiare il finanziamento di nuovi progetti imprenditoriali? Può la direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi ridare slancio alla nostra economia? E perchè nessuno tiene conto del fatto che le importazioni dalla Cina vogliono dire anche costi più bassi per i nostri consumatori?


Tra una newsletter e l’altra abbiamo pubblicato un intervento sull’oscura vicenda Antonveneta-Popolare di Lodi.

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