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Cronaca di un 2 a 2 annunciato

Il pareggio per 2 a 2 tra Danimarca e Svezia agli europei veniva dato 5 a 1 (5 euro per ogni puntato) dai bookmakers inglesi.  Mai un risultato di questo tipo era stato dato a prezzi così bassi.  Ma sorprende soprattutto il fatto che le quotazioni siano cambiate e di molto anche dopo la partita Italia-Svezia che aveva fornito nuove informazioni agli scommettitori.  Perchè?  Forse perchè è stato il volume delle scommesse a far rivedere le quotazioni bruscamente al ribasso.  Esempio di aspettative razionali e di comportamento razionale dei giocatori nordici.  Consoliamoci col fatto che i più maliziosi (e razionali) di tutti sono stati gli italiani: da noi il pari 2 a 2 era dato a 3,5.  Forse perchè molti nostri concittadini hanno voluto trovare una consolazione monetaria di fronte alla probabile eliminazione della loro squadra. Lo chiamano hedging.

Dopo la partita Italia-Svezia, diversi quotidiani hanno messo in luce come il risultato di 2 a 2 della partita Danimarca-Svezia venisse offerto a quotazioni molto basse dai bookmakers inglesi.

Ma è più informativo guardare all’evoluzione delle quotazioni nel corso del tempo.

Quotazioni di Ladbrokes su Danimarca-Svezia 2 a 2

Il grafico qui sopra riporta le quotazioni del pareggio 2 a 2 nella partita fra Danimarca e Svezia da parte di Ladbrokes, uno dei maggiori bookmakers inglesi, un price-maker nel settore: questo risultato è stato dato a 16 a 1 (in caso di vittoria 16 euro per ogni euro puntato) fino alla partita Italia-Svezia. Poi, nella mattinata di sabato 19 giugno, è stato ridotto a 10 a 1.

Una strana variazione

Fin qui niente di sorprendente, dato che l’esito della partita dell’Italia ha fatto acquisire a tutti nuove informazioni, portando a una revisione delle quote. Il risultato di 2 a 2 è diventato il punto focale degli scommettitori, così come il 2 a 0 fra Italia e Bulgaria (quello che avrebbe qualificato l’Italia in caso di pareggio a reti inviolate o 1 a 1 tra Danimarca a Svezia), che veniva dato a quotazioni relativamente basse per scommesse su risultati puntuali (anzichè su vittoria o pareggio).

Ma vi è una seconda variazione nelle quote di Ladbrokes che interviene nel pomeriggio del 19 giugno, precisamente alle 2 e 37 minuti: le quote a quel punto vengono ulteriormente ridotte e portate a 5 a 1, spingendo a revisioni verso il basso delle quotazioni anche degli altri bookmakers. Cambiamenti nelle quote sono frequenti, ma non di questa entità: in genere si procede a variazioni marginali, nell’ambito dei decimi di punto. In questo caso, invece, si è valutato che la probabilità di un 2 a 2 fosse raddoppiata. Perché?

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Si tratta di un errore di valutazione oppure dell’acquisizione di nuove informazioni? È strano che Ladbrokes non sapesse le regole del torneo, la classifica avulsa che ha dato poi la qualificazione alle due squadre nordiche.

Quali altre informazioni, dunque?

Ma forse sono stati gli stessi cinici (e, ahinoi, razionali) scommettitori a intuire che si sarebbe arrivati al 2 a 2, forzando Ladbrokes a rivedere al ribasso le quotazioni.   Perchè si è scommesso così tanto sul 2 a 2?  E’ lo stesso svolgimento della gara a illustrarcelo.

Un esito probabile anche senza un accordo fra i giocatori

Nella partita Danimarca-Svezia contava soprattutto la qualificazione ai quarti.  E i giocatori nordici si sono comportati razionalmente cercando di raggiungere questo obiettivo. La trama di Danimarca – Svezia si snoda, in effetti, con estrema coerenza, perfettamente in linea con gli incentivi in campo. E’ la Danimarca ad andare per prima in vantaggio: in caso di vittoria dell’Italia sarebbe infatti la Danimarca ad essere eliminata dallo 0-0. Sull’ 1-0 – ed un’ipotetica vittoria dell’Italia, evento su quale Danimarca e Svezia non hanno controllo – la Svezia è fuori; nessuna sorpresa dunque se la Svezia si porta in pareggio. Sull’1-1 è nuovamente la Danimarca ad avere l’incentivo ad attaccare per garantirsi la qualificazione e dunque goal danese: 2-1.

A questo punto gli incentivi di Danimarca e Svezia convergono pericolosamente. Fino al 2-1, infatti, le due squadre rischiavano di eliminarsi a vicenda: i goals danesi rischiavano di metter fuori la Svezia, mentre il pareggio svedese di mandare a casa la Danimarca. Ma sul 2-1, il pareggio svedese qualifica la Svezia ed elimina l’Italia. E’ dunque evidente l’interesse della Svezia. E la Danimarca? Nel caso dei danesi, gli incentivi sono legati alla possibile “selezione” degli avversari da eliminare: potendo scegliere, è meglio rincontrare l’Italia o la Svezia in un’ipotetica finale? L’ultimo elemento di razionalità riguarda la tempistica: è importante che il pareggio avvenga alla fine della partita (goal di Jonsson all’89°), per evitare il rischio di eliminazione legato ad un assai poco probabile 3-2. Tutto secondo gli incentivi dunque, un caso lampante di razionalità nordica.

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E gli italiani sono stati ancora più razionali

Se questa interpretazione è corretta, gli italiani sono stati più razionali di tutti, cercando di trovare consolazioni monetarie nel caso di eliminazione della loro squadra. La Snai ha, infatti, offerto prezzi ancora più bassi: 3,5 per ogni euro scommesso sul 2 a 2.  La Snai modifica le quotazioni automaticamente in base all’andamento della domanda.  E la forte domanda degli italiani potrebbe proprio essere dovuta ad una forma di copertura, di hedging, contro il “biscotto” nordico.  Che poi, puntualmente, si è verificato.

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  1. Valerio Filoso

    In altri termini, gli scommettitori italiani sono molto avversi al rischio e preferiscono diversificare i loro investimenti tra l’amore per la squadra nazionale e quello per i ricavi dalle scommesse!
    Nice Point.

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