In campagna elettorale si riaffaccia prepotentemente la questione dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive. Il Presidente del Consiglio promette la sua abolizione e la delega fiscale impegna il Governo in questa direzione. Ma si può fare? E’ difficile immaginare un tributo che possa sostituirla a parità di gettito. Reintrodurre i contributi sanitari rischia di far esplodere il costo del lavoro; sostituirla con l’Irpeg inasprirebbe il carico fiscale sulle imprese, usare l’Irpef andrebbe contro la stessa delega fiscale. E poi sarebbe giusto farlo? L’Irap è un’imposta regionale e in tempi di federalismo fiscale bisognerebbe trovare un tributo che desse alle Regioni altrettanta autonomia, cosa ancora più difficile. Certo che l’Irap tra i tributi nazionali ha la palma dell’impopolarità. Allora, si potrebbe forse pensare di riformarla, per esempio rendendola deducibile dalle imposte sul reddito, aumentandone nel contempo l’aliquota media. Il G8 si chiude a Evian. Rinfrescati dall’acqua minerale, i potenti del mondo hanno benevolmente discusso anche dei poveri dello stesso pianeta. Ma che rapporto c’è tra globalizzazione e povertà? Recenti ricerche empiriche mettono in luce risultati inattesi.

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