Anche senza dati statistici ufficiali, ricorrendo a metodi di stima alternativi, si può comprendere l’impatto immediato di una guerra sull’attività economica di un paese. Per l’Ucraina delineano un crollo nel momento dell’invasione russa, ma indicano una ripresa già in aprile, quando i combattimenti si sono allontanati dall’area di Kiev. I dati Almalaurea segnalano per il 2021 un aumento dell’occupazione e delle retribuzioni fra i laureati, trainato dalle professioni mediche. È una notizia positiva, che ha però un rovescio della medaglia: potrebbero allargarsi le distanze con i lavoratori meno qualificati e quelle tra Nord e Sud. Uno strumento per ridurre le disuguaglianze è garantire il diritto allo studio universitario. Finalmente, dopo i drastici tagli del 2010 e 2011, i fondi per le borse di studio sono tornati a crescere, grazie in particolare al Pnrr. Ma vanno ridefiniti i livelli essenziali delle prestazioni in questo campo. Il divario più rilevante resta comunque il ritardo economico del Mezzogiorno. Un rapporto di Banca d’Italia sottolinea il peggioramento degli ultimi anni e dà suggerimenti per migliorare le prospettive di sviluppo del Sud e, quindi, dell’intero paese. Nonostante i progressi registrati nell’ultimo anno, la particolare struttura della nostra economia, fatta di piccole e piccolissime imprese, non dà grande spazio a figure professionali molto qualificate. Si alimenta così un circolo vizioso che influisce su produttività e redditività, restringendo i margini per innovare e crescere. I rincari dei prezzi dell’energia colpiscono tutti i paesi dell’Unione europea. L’Italia subisce però gli effetti più gravi a causa della dipendenza dal gas russo. Il risultato potrebbe essere una perdita di competitività dell’industria italiana rispetto a quella di Germania e Francia.

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