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Non autosufficienza: il nodo dell’indennità di accompagnamento

Senza una riforma dell’indennità di accompagnamento, ogni tentativo di arrivare a un sistema efficace di assistenza agli anziani non autosufficienti è destinato a fallire. Il recente intervento del governo non affronta i nodi centrali della questione.

Anziani non autosufficienti: il primo traguardo è solo l’inizio

L’introduzione dello Sna e la riforma delle valutazioni sono passaggi positivi nel disegnare un welfare per gli anziani unitario e più semplice. Ma tradurre in pratica le nuove disposizioni sarà complesso. E resta aperta la questione delle risorse.

Anziani non autosufficienti: in arrivo scelte decisive

Tra poco il Governo presenterà il disegno di legge delega per la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. È un’occasione da non sprecare. Per delineare un quadro adeguato, è necessario introdurre il Sistema nazionale assistenza anziani.

Il Punto

Sempre più spesso le sanzioni sostituiscono le azioni militari, l’ultimo esempio sono i provvedimenti presi dai paesi occidentali contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Nei prossimi anni il tentativo di sottrarsi a ricatti economici reciproci porterà a una riconfigurazione dell’economia mondiale per gruppi integrati di paesi. Dopo la pandemia anche in Italia sono aumentate le dimissioni dal posto di lavoro. È un fenomeno complesso e a spiegarlo non bastano né l’ipotesi di “dimissioni rimandate”, né la paura di ammalarsi di Covid sul posto di lavoro, né il malessere dovuto allo smart-working. Tra le politiche attive del lavoro debutta il Programma Gol: la sua capacità di successo dipende però da una rivoluzione digitale che deve coinvolgere in primo luogo il personale dei centri per l’impiego. Sono 3,8 milioni gli anziani non autosufficienti nel nostro paese e a prendersene cura sono soprattutto le donne. E in futuro? Una indagine esplorativa mostra che le persone più giovani sono consapevoli dei rischi associati alla non autosufficienza. Istituzioni e organizzazioni dovranno essere pronte a rispondere alla nuova domanda di servizi. Il Sistema per lo scambio di quote emissione è un pilastro della politica europea sul clima, ma va ripensato perché così com’è rischia di deprimere l’economia. Nella Giornata mondiale dell’acqua proponiamo alcuni grafici su consumi (e sprechi) in Italia e riprendiamo l’analisi sulle risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per il sistema idrico.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Questa settimana abbiamo realizzato una serie di grafici sullo stato e il consumo delle risorse idriche in Italia.

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Non autosufficienza: dal Piano una risposta alla società

Per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, il Pnrr di Draghi è assai diverso da quello di Conte. Prevede, infatti, la riforma nazionale attesa da decenni. Era la principale richiesta delle tante associazioni raccolte intorno alla proposta del Network.

Il Punto

Il Pnrr riporta nell’agenda politica il tema della non autosufficienza. La sfida è costruire un sistema efficace a livello europeo, che garantisca servizi di qualità domiciliari e residenziali. Il nuovo testo prevede la riforma nazionale del settore, che va incontro alle richieste del Network non autosufficienza. E gli investimenti per l’assistenza domiciliare salgono da uno a tre miliardi.
Le retribuzioni degli over 50 sono in media inferiori a quelle della fascia 30-49 anni, il che potrebbe riflettere un progressivo calo di produttività. Implicazioni per le politiche di posticipo dei pensionamenti. Alla maggior parte dei giovani italiani, terminati gli studi, serve molto più tempo per trovare un impiego regolare rispetto ai coetanei europei. Cosa fare per accelerare la transizione scuola-lavoro.
Nei prossimi mesi il trasporto pubblico locale giocherà un ruolo cruciale per la ripresa economica. Ci sarà bisogno di un sistema più flessibile, più integrato e più sostenibile a livello ambientale. Perché, se nell’ultimo anno le emissioni di anidride carbonica sono diminuite per effetto del rallentamento di molte attività, molto resta ancora da fare per arginare gli effetti del cambiamento climatico.

Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare sul nostro sito o su tutte le app di podcast. Ogni venerdì un nuovo episodio. Nell’ottavo, “Il Pnrr non fa abbastanza per giovani e donne”, sono ospiti Alessandra Casarico, Daniela Del Boca e Luciano Monti.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Gli anziani non autosufficienti si meritano un progetto

Nel Pnrr manca un progetto complessivo per l’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Eppure, le evidenti difficoltà del settore e l’invecchiamento della popolazione suggeriscono di colmare la lacuna. Ecco una proposta per farlo.

Disabili gravi: dall’indennità ai servizi “su misura”

In Italia i bisogni delle persone non autosufficienti e dei loro famigliari sono affrontati attraverso una miriade di indennità. Pochi invece i servizi. Mentre la strada da percorrere è quella della integrazione tra aiuti monetari e servizi personalizzati.

Il Punto

Vantaggi incerti e svantaggi certi dall’operazione Tfr in busta paga. Ma per capirli e per compiere scelte consapevoli ci vuole più educazione finanziaria e i lavoratori devono avere tutte le informazioni sul loro futuro pensionistico. Non più rinviabile la spedizione da parte dell’Inps della “busta arancione”. Il ministro Poletti si era impegnato a mandarla entro luglio.
Dove è meglio indirizzare gli investimenti massicci previsti da “la buona scuola” del Governo Renzi? Sull’istruzione dell’obbligo o sull’università? Chi patisce il maggiore divario di risorse rispetto agli altri paesi è il sistema accademico.
Nell’attuale testo della legge di Stabilità il Fondo per i non autosufficienti viene finanziato con 250 milioni, 100 in meno dell’anno scorso (cifra già bassa). E siamo ampiamente sotto la media europea per il sostegno a questi cittadini fortemente svantaggiati. Bene porre rimedio a questo grave errore.
Ci vorranno quasi cent’anni -se si continua così- per arrivare alla parità donne-uomini a livello globale. Il nostro paese è tra quelli più indietro: più potere femminile in politica ma la situazione è peggiorata nell’economia, nelle retribuzioni e nell’istruzione.
Insediandosi a capo della Commissione europea, Juncker ha proposto un piano da 300 miliardi di euro (prevalentemente pubblici) in investimenti infrastrutturali. Che farebbero da traino a crescita del Pil e ad altri investimenti privati. Ma sono soldi veri
Bassa capitalizzazione di alcune banche -come denunciato dagli stress test della Bce– ma anche scarsa profittabilità, relazioni pericolose con il debito sovrano del paese, crescita dei crediti in sofferenza: sono le palle al piede del sistema bancario italiano. Che ha bisogno di un urgente processo di consolidamento. Frenato, però, dall’insana ragnatela degli assetti proprietari per buona parte dominati dalle fondazioni.

Un welfare che non sa scegliere

L’Italia spende meno degli altri paesi per il welfare, in più creando rilevanti problemi di equità intergenerazionale. Mentre i dati di spesa e servizi per la non autosufficienza e la disabilità mostrano un’apparente incongruenza. Perché si privilegiano i benefit monetari rispetto ai servizi.

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