La legge di bilancio ha riformato il Reddito di cittadinanza imponendo obblighi di attivazione. Ma si tratta solo di un maquillage che non interviene sull’aspetto più rilevante: la condizionalità del beneficio. E il governo ne è ben consapevole.
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Gli ultimi due governi hanno adottato politiche per il mercato dell’energia che rischiano di produrre nuove concentrazioni e una riduzione della concorrenza. Ne faranno le spese i clienti finali, che avranno meno possibilità di scelta e di risparmio.
Al suo primo Consiglio dei ministri, il Governo Meloni ha approvato il decreto legge n. 162, che introduce la nuova fattispecie penale su occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali. Ma i presupposti per l’urgenza non sembrano esserci.
La posizione di Fratelli d’Italia sull’Unione europea è definita dal concetto di “Europa delle nazioni”. Ma introdurre il principio della dominanza della legislazione nazionale su quella europea sarebbe molto pericoloso per i nostri interessi nazionali.
Formare un governo in tempi brevi al giorno d’oggi in Italia è impossibile? In realtà, guardando al resto d’Europa e a quanto accaduto durante la Prima Repubblica, le differenze non sono sostanziali.
Con il Decreto Ucraina presentato alla Camera il 18 maggio, il governo Draghi ha posto per la cinquantesima volta la questione di fiducia su una votazione in Parlamento, raggiungendo la media record di 3,33 questioni di fiducia poste al mese.
Sono più di 3 milioni i Neet in Italia. Il governo ha ora adottato un Piano per ridurre il problema dell’inattività dei giovani. Stanzia fondi più generosi, punta sul capitale umano e definisce ruolo e competenze di chi dovrà fornire i servizi.
La crisi innescata dalla pandemia ha spinto i governi a decidere misure di sostegno per imprese e lavoratori. Sono state efficaci? Ecco il calcolo di quanto sono costate quelle italiane, con la stima del numero di aziende e posti di lavoro salvati.
Dopo la rinnovata fiducia di Camera e Senato, il governo va avanti. Il quadro politico rimane però particolarmente instabile, con una maggioranza sempre meno coesa. Per il Conte II, la fine potrebbe essere già iniziata, ma non per il Parlamento.