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Anche l’istruzione protegge dal Covid-19

Nella prima ondata, il coronavirus è stato meno letale nei comuni dove il livello di istruzione è più alto. Forse in quelle zone le persone si sono protette meglio perché in grado di valutare l’attendibilità delle informazioni in circolazione.

Se l’algoritmo decide per noi

I “Facebook files” hanno rivelato il ruolo degli algoritmi alla base delle piattaforme digitali. Per capirne le implicazioni sulle dinamiche dell’opinione pubblica occorre analizzare la loro interazione con i bias comportamentali degli individui.

Chi ha paura del vaccino?

Sono ancora molti gli italiani che esitano di fronte al vaccino anti-Covid. L’atteggiamento positivo verso una campagna vaccinale non può infatti essere dato per scontato. Va “coltivato” attraverso il dialogo tra scienza e società, istituzioni e cittadini.

Un’informazione corretta come antidoto allo scetticismo sui vaccini

Le informazioni ufficiali sui vaccini sembrano avere una voce flebile rispetto al sentito dire e a notizie non verificate, se non del tutto false. Su sperimentazione, conseguenze gravi ed efficacia circolano dati e calcoli che non corrispondono ai fatti.

Non c’era una volta l’America

Gli Stati Uniti sono ancora il faro di libertà e democrazia per il mondo occidentale? O la presidenza Trump e i fatti del 6 gennaio dimostrano che il modello statunitense non ispira più le nuove generazioni? Lettera di un millennial tra Europa e Usa.

Il Punto

Guardiamo il dilemma “salute o economia” a cui ci obbliga il virus con gli occhi di 2 mila studenti del Sud Italia. Le risposte riflettono prevalentemente le loro scelte di studio e la condizione sociale delle famiglie.
Negli accordi internazionali stipulati da Xi Jinping si parla di cooperazione sulla sanità. Oppure di furbe mosse di marketing del made in China. Mentre il mondo è vittima di una pandemia anche di fake news messe in rete per fini geopolitici o economici. Nell’emergenza, oltre ai danni che subisce la corretta informazione, c’è il rischio che molte rilevazioni di dati economici – fondamentali per prendere decisioni politiche – non siano accurate e affidabili. Come fare per non perdere questa bussola.
Prendendo le mosse dalla crisi sanitario-economica, il reddito di cittadinanza si potrebbe evolvere in un reddito di base: incondizionato ma destinato solo a chi è più in difficoltà. Tra questi, l’emergenza aggrava la condizione dei lavoratori stranieri. Attivi in mansioni più esposte al contagio, fronteggiano anche un crescente rischio di povertà e di perdere il permesso di soggiorno.
Una ricerca su 14 mila società quotate nel mondo dice che è alto il rischio di illiquidità. Per aiutarle, posticipare le scadenze fiscali è inefficace. Servono aiuti e linee di credito.
Nei nostri ospedali sono stati tagliati 45 mila letti rispetto a 13 anni fa, alla ricerca di maggiore efficienza. Ma i posti di terapia intensiva, scarsi in emergenza, in tempi normali sono occupati per meno della metà.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Le donne e il lavoro ai tempi del Covid“, con Alessandra Casarico.

E con il coronavirus anche un’epidemia di fake news

La pandemia di Covid-19 ha provocato un forte aumento della circolazione di fake news. Possono avere effetti negativi su salute ed economia. Così come possono essere utilizzate a fini geopolitici. Le contromisure dei governi e delle stesse piattaforme.

Uscire dalla pandemia a piccoli, grandi passi

La convivenza con il Covid-19 ci obbliga a nuove regole e a cambiamenti di abitudini consolidate. Dobbiamo avere la capacità di rivedere le nostre conoscenze adeguandole ai nuovi rischi. Comunicazione chiara ed educazione sono le parole chiave.

Covid e disinformazione, istruzioni per l’uso*

Alla pandemia da Covid-19 rischia di accompagnarsi la diffusione di un altro virus: quello della disinformazione, dalle “semplici” fake news alle vere e proprie campagne pianificate da governi e partiti stranieri. L’allarme di Copasir, AgCom e Ue.

Il Punto

Nell’informazione dominata da bufale e ricette miracolose è difficile per studiosi e studiose spiegare e prevedere i fenomeni, offrendo soluzioni che funzionano. Alcuni preferiscono parlare poco, altri entrano diretti nel confronto pubblico. In ogni caso, meglio estendere il capitale di conoscenze consolidate. Un esempio di semplificazione populista è la discussione sui premi della Rc auto. In Italia sono tra i più alti della Ue, ma la riduzione inserita nella “finanziaria” è la tariffa familiare, basata sulla classe di merito più bassa tra i componenti delle famiglie. Iniqua e disincentivante i comportamenti virtuosi, alla fine ci farà pagare di più. Nella manovra economica il governo punta al recupero dell’evasione fiscale anche grazie alla lotta all’uso del contante. Attraverso l’intervento alle Camere dell’Ufficio parlamentare di bilancio, vediamo i numeri del fenomeno e perché gli italiani preferiscono il cash.
Serve a fare cassa ma non a tutelare la salute dei consumatori la sugar tax italiana sulle bibite zuccherate. Quantificata in 10 euro ogni 100 litri, non è proporzionale alla quantità di zucchero e non incentiva a sostituire bevande nocive con quelle meno dannose. C’erano alternative, attuate altrove. Sono questioni di salute anche riscaldamento globale e cambiamento climatico. Uno studio autorevole ne ha calcolato il costo di vite umane in 2,9 milioni nel mondo nel 2016. Soprattutto per l’inquinamento dell’aria. E, come sempre, le popolazioni più vulnerabili sono le più povere.
L’Italia spende poco per integrare gli stranieri. E il brutto dibattito sulla ”invasione” ha fatto dimenticare gli oltre 5 milioni di immigrati che vivono e lavorano regolarmente nel paese. Che richiedono servizi mirati come i corsi di lingua, da finanziare mettendo insieme risorse sparse dei comuni e della Ue.

Il podcast de lavoce.info
Il nuovo podcast lavoce in capitolo. Parliamo di “Migliorare la scuola italiana”, con Daniele Checchi.

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