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Anche il Jobs act influenza le scelte di maternità

Una maggiore incertezza sulle prospettive occupazionali si traduce in un minor numero di figli. Lo mostra uno studio sugli effetti del Jobs act sulle decisioni di fertilità delle lavoratrici. È un campanello d’allarme per un paese dalla bassa natalità.

Diamo forza ai libri delle donne

La Giornata mondiale del libro e il “Maggio dei libri”, così come l’isolamento per Covid-19, spronano alla lettura. Ma quanti volumi o giornali sono opera di donne? Nell’editoria c’è un evidente gap di genere. Arginarlo dipende anche da chi legge.

Prima, durante e dopo Covid-19: disuguaglianza in famiglia*

Il lockdown ha cambiato qualcosa nella divisione del lavoro all’interno delle famiglie? Un’indagine rappresentativa di tutte le donne occupate italiane ci restituisce un quadro poco confortante: sono sempre le donne a sostenere il carico maggiore.

Gender gap nell’ansia da pandemia

Le donne sembrano soffrire più degli uomini gli effetti della pandemia. Sono più preoccupate per il rischio contagio e per le ricadute economiche, tanto che ne risente il loro benessere psicofisico. Ma sono anche più pronte a rispettare le regole.

Nella “fase 2” a casa giovani e donne

Il 4 maggio torneranno al lavoro in larga maggioranza lavoratori uomini. Alle donne non resterà che farsi carico ancor di più della cura della famiglia. Anche i giovani rimangono a casa. Sono due categorie che già avevano difficoltà sul mercato del lavoro.

Il Covid-19 è davvero più letale per gli uomini

C’è differenza nei decessi legati al coronavirus tra uomini e donne. I primi sono più a rischio. In Italia però la situazione sembra capovolgersi dopo gli 80 anni. Non è così se si tiene conto della composizione per età e genere della popolazione.

Il Punto

Per riaprire le attività bloccate da fine marzo, vale la pena analizzare per bene gli effetti del lockdown. Sicuramente utile nel limitare il contagio ed evitare il peggio. Nella fase 2 dell’emergenza riapriranno attività con bassa componente di lavoro giovanile e femminile. Giovani e donne che stanno a casa, le due categorie già ai margini del lavoro anche prima. E non è certo una consolazione che al Covid-19 siano più vulnerabili i maschi. Come conferma un’attenta lettura dei numeri.
La ripartenza delle attività esige cambi nell’organizzazione del lavoro e nelle competenze. Un’occasione per investire in formazione. E davanti all’emergenza per i lavoratori irregolari sarebbe da considerare una grande sanatoria. Nel 2002 produsse effetti a lungo positivi.
Visto che è tanto difficile la nascita dei corona bond, si può provare con le corona shares. Azioni invece di obbligazioni. Appetibili al mercato se accompagnate da benefici fiscali. Per permettere alle imprese che in questi mesi subiscono erosione di patrimonio di non fallire o di non consegnarsi a soci poco raccomandabili, gioverebbe cambiare alcune regole contabili. Vediamo quali.
Sui bilanci di comuni e regioni la pandemia colpisce duramente. Forse l’istituzione di un fondo speciale li può salvare dal dissesto.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Terapie anti-Covid per il mercato del lavoro“, con Tito Boeri.

Il Punto

Cerchiamo rassicurazioni nei test sierologici per il Covid-19 che si vanno diffondendo. Con il rischio, però, che inducano false speranze e comportamenti pericolosi. Vediamo invece l’uso che si è fatto dei tamponi nel Centro-Nord. Anche per questi ci sono benefici e limiti.
Nel lockdown si moltiplicano le violenze domestiche in Italia come tutto il mondo. Peggio: con minore possibilità di denuncia. Ci sono invece attività che sarebbero bloccate senza il lavoro degli immigrati. Molti in nero. Gioverebbe a tutti regolarizzarli durante questa emergenza. In vista della (prudente) uscita dal lockdown, bene definire quali sono i settori a rischio per vicinanza fisica dei lavoratori e quali per esposizione alle malattie.
Nel sistema educativo italiano i nodi vengono al pettine mostrando le debolezze di una società incapace di investire nelle nuove generazioni. Per non creare un dannoso vuoto di apprendimento converrà che a scuola si mettano a frutto anche i mesi estivi, anche pensando a forme di valutazione adatte al momento (al di là del “tutti promossi”). E la didattica online può diventare un’opportunità se si investe di più in infrastrutture e si promuovono le competenze digitali.
La Banca d’Inghilterra finanzia la spesa del governo contro la pandemia emettendo nuova moneta. Va bene una volta ma non sempre in tempi normali.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La recessione che verrà“, con Francesco Daveri.

Il Punto

A un mese dalla dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms, ripercorriamo le tappe della diffusione del virus che ha cambiato il mondo. Per fronteggiarne l’impatto economico in Italia, il governo ha messo a disposizione delle imprese un bazooka di liquidità intermediato dalle banche. Sufficiente in volume, a patto che funzioni da subito. Intanto qualche errore di gestione operativa ha fatto emergere l’idea di riportare la sanità sotto il governo centrale. Con pro e (vari) contro. L’accordo anti-crisi da 540 miliardi raggiunto dai paesi Ue non basterà. È arrivato il momento che la Bce trovi il modo di monetizzare il nuovo debito.
Bloccati per decreto i licenziamenti, comunque ci sono i primi, drammatici effetti del lockdown sul mercato del lavoro. E così il governo ha esteso la cassa integrazione. Che potrebbe, a certe condizioni, essere cumulata con altri lavori. Ogni paese Ue cerca di aiutare il fragile settore della cultura in questo momento. L’esempio migliore arriva dalla Francia.
Non è semplice capire dove sono stati fatti davveropiù tamponi. Bisogna rapportarli anche alla dimensione dell’epidemia e alle risorse disponibili. Tra le falle della risposta alla pandemia, tragica quella delle residenze per anziani che accolgono 285 mila persone. E sono troppo poche. Non è vero che le donne siano meno contagiabili dal Covid-19 rispetto agli uomini. Le più giovani e attive sul lavoro purtroppo si ammalano anche loro.

Riccardo Calimani, ex-consigliere della Fondazione di Venezia, commenta l’articolo “La crisi sociale e la garanzia delle fondazioni” di Tito Boeri e Luigi Guiso.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni mercoledì su tutte le app per i podcast e sul nostro sito. Questa settimana: La scuola in quarantena, con Andrea Gavosto.

Ma davvero le donne sono più resistenti al Covid-19?

Le donne sembrano essere meno suscettibili degli uomini al contagio da Covid-19. Ma non è vero per quelle che hanno meno di 50 anni. La spiegazione potrebbe essere nei tassi di occupazione, che per le più giovani sono vicini a quelli degli uomini.

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