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Pagamenti cashless: la spinta dei consumatori

L’ultimo rapporto della Bce sulle abitudini dei consumatori sottolinea la transizione verso una società nella quale l’utilizzo del contante è destinato a diminuire. I pagamenti elettronici, nelle forme più variegate, aumentano sempre più.

Sul contante il re è nudo

La lettera di un artigiano al principale quotidiano italiano toglie il velo a tutta la retorica sull’utilizzo del contante come forma di libertà. Si tratta invece di una facilitazione all’evasione. E a stupire è il silenzio degli onesti.

L’evasione non è mai innocente*

La cultura e la pratica dell’evasione fiscale sono frutto di un difetto di prospettiva tra interessi personali e generali. E siccome c’è una relazione tra economia irregolare e denaro circolante, l’uso del contante va scoraggiato, non favorito.

Pagamenti elettronici, a che punto siamo?

Nei paesi dell’Eurozona, i pagamenti cashless diventano sempre più popolari. In Italia però la quota di transazioni in contanti resta tra le più alte dell’Unione europea. L’uso dei pagamenti elettronici va dunque accelerato, soprattutto nel Mezzogiorno.

Il Punto

Chi verrà avvantaggiato dal cashback di stato? Soprattutto chi utilizza già abitualmente carte e bancomat. Alzando il plafond e affidando ai gestori le procedure, si sarebbero ottenuti risultati migliori. Intanto la polemica sul Mes non accenna a placarsi. Ma, in un sistema fortemente interconnesso come quello europeo, le scelte economiche dei singoli paesi hanno ricadute su tutti gli altri.
E se una delle leve per il rilancio del Sud passasse dalla transizione ecologica, a partire dalla gestione dei rifiuti? Oggi mancano impianti e programmazione: serve un deciso cambio di passo. La procedura d’infrazione aperta dalla Commissione europea contro l’Italia riporta d’attualità la proroga delle concessioni balneari. Ma anche l’assegnazione per gara non è esente da problemi.
L’annuncio di Pechino di aver eradicato la povertà assoluta in Cina ha suscitato scetticismo e sollevato critiche sui metodi utilizzati. Ora la sfida per il gigante asiatico è ridurre le disuguaglianze.

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Giovedì 17 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di economia e ricerca alla sfida del Covid. Info e iscrizioni a questo link.

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Continua la nostra collaborazione con Economia24, la trasmissione economica di RaiNews24: nell’ultima puntata Paolo Miccoli ha parlato di investimenti in innovazione e fondi europei per la ricerca.

Cashback di stato per ridurre l’evasione

L’annunciata introduzione del cashback mira ad aumentare la tracciabilità dei pagamenti per ridurre l’evasione fiscale. La scommessa è riuscire a recuperare una somma superiore ai costi dell’operazione. In Portogallo ci sono riusciti.

Il Punto

La Bce per ora si è limitata a ventilare la possibilità di emettere un nuovo euro digitale. Ma in gioco, al di là dell’iniezione di liquidità che comporterebbe, c’è l’intera politica monetaria dell’Eurozona. Per incentivare i pagamenti elettronici e ridurre l’evasione fiscale, si pensa a un cashback “di stato”: i vantaggi sono molti ma non mancano le criticità. Il caso portoghese come esempio. Sui pagamenti alla pubblica amministrazione l’obiettivo è concentrare tutto sulla piattaforma PagoPa. La praticità è evidente ma il rischio è di scaricare sugli utenti il costo della riscossione.
Sempre più protagonista in questa fase di crisi, Cassa depositi e prestiti è uno dei principali strumenti di intervento pubblico nell’economia. È così anche negli altri paesi europei?
Torna il fact-checking de lavoce.info. Questa volta passiamo al setaccio le parole di Nicola Zingaretti sui “decreti sicurezza”: davvero, come afferma il segretario del Pd, il governo li ha cancellati?

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Euro digitale, pro e contro

Per ora si tratta solo di un’opzione al vaglio della Bce ma la prospettiva di una terza forma di moneta, a metà fra contante e riserve digitali, solleva già interrogativi. Perché in gioco, al di là del progresso tecnico, c’è l’intera politica monetaria.

Il Punto

Nell’informazione dominata da bufale e ricette miracolose è difficile per studiosi e studiose spiegare e prevedere i fenomeni, offrendo soluzioni che funzionano. Alcuni preferiscono parlare poco, altri entrano diretti nel confronto pubblico. In ogni caso, meglio estendere il capitale di conoscenze consolidate. Un esempio di semplificazione populista è la discussione sui premi della Rc auto. In Italia sono tra i più alti della Ue, ma la riduzione inserita nella “finanziaria” è la tariffa familiare, basata sulla classe di merito più bassa tra i componenti delle famiglie. Iniqua e disincentivante i comportamenti virtuosi, alla fine ci farà pagare di più. Nella manovra economica il governo punta al recupero dell’evasione fiscale anche grazie alla lotta all’uso del contante. Attraverso l’intervento alle Camere dell’Ufficio parlamentare di bilancio, vediamo i numeri del fenomeno e perché gli italiani preferiscono il cash.
Serve a fare cassa ma non a tutelare la salute dei consumatori la sugar tax italiana sulle bibite zuccherate. Quantificata in 10 euro ogni 100 litri, non è proporzionale alla quantità di zucchero e non incentiva a sostituire bevande nocive con quelle meno dannose. C’erano alternative, attuate altrove. Sono questioni di salute anche riscaldamento globale e cambiamento climatico. Uno studio autorevole ne ha calcolato il costo di vite umane in 2,9 milioni nel mondo nel 2016. Soprattutto per l’inquinamento dell’aria. E, come sempre, le popolazioni più vulnerabili sono le più povere.
L’Italia spende poco per integrare gli stranieri. E il brutto dibattito sulla ”invasione” ha fatto dimenticare gli oltre 5 milioni di immigrati che vivono e lavorano regolarmente nel paese. Che richiedono servizi mirati come i corsi di lingua, da finanziare mettendo insieme risorse sparse dei comuni e della Ue.

Il podcast de lavoce.info
Il nuovo podcast lavoce in capitolo. Parliamo di “Migliorare la scuola italiana”, con Daniele Checchi.

Agli italiani il denaro piace cash

Il governo ha fatto della lotta all’utilizzo del contante uno dei punti forti della strategia contro l’evasione fiscale. Ma i dati dimostrano che gli italiani amano ancora molto la moneta fisica. Forse sarebbe necessario un nuovo rapporto stato-cittadini.

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