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Il Punto

I numeri sui conti pubblici del governo non stanno in piedi, come osservato anche da Banca d’Italia e Ufficio parlamentare di bilancio. Troppo costosa la controriforma delle pensioni. Inverosimilmente ottimistiche le stime su crescita e inflazione. Come al solito andrà a finire che il debito non scenderà. Sul prelievo fiscale la rivoluzione è rinviata a data da destinarsi. Per ora, in continuità con il passato, la solita schizofrenia: si introducono strumenti utili – da tempo allo studio – come la trasmissione telematica dei corrispettivi e la lotteria fiscale ma arriva anche l’ennesimo condono. Intanto sembra tramontare “quota 100” per l’accesso alla pensione. Invece il governo sceglie di rilanciare la pensione d’anzianità facilitandone l’accesso dopo i 62 anni. Dimenticandosi dei privilegi che essa garantisce e dei maggiori costi addossati al sistema.
Da luoghi esotici il pentastellato Di Battista torna su un tema a lui caro: la Banca d’Italia è controllata dalle grandi banche private da cui non potrebbe essere indipendente. Non è così, come spiega il fact-checking de lavoce.info.
Se i conservatori inglesi sono divisi e litigano sulla Brexit, i laburisti non sono da meno. Nei congressi dei due partiti si va dai “brexiter” chiassosi come Boris Johnson all’ambiguo signor “Ni” Jeremy Corbyn. Mentre si fa strada l’idea di un accordo stile Norvegia con la Ue, apparentemente tabù per Theresa May.
Proprio mentre da Stoccolma si assegnava il Nobel a uno studioso del cambiamento climatico, l’Ipcc (organo intergovernativo che tiene traccia del progresso scientifico su questi temi) ha pubblicato un rapporto che discute in modo equilibrato i costi e i benefici di contenere il riscaldamento globale facendo salire la temperatura del pianeta entro la soglia di sicurezza di 1,5 gradi.

Verso la Brexit, tutti divisi e in ordine sparso

Si avvicina la data della Brexit, ma non l’accordo con l’Unione europea. La stagione dei congressi dei partiti ha ulteriormente spaccato il Regno Unito e i gruppi politici al loro interno. Ci sarà un nuovo referendum? Tutto dipende dai laburisti.

Brexit, tragicommedia in un atto

Un’intesa tra Regno Unito e Unione europea appare sempre più lontana. Anche perché a Londra gli scenari politici sono tutt’altro che chiari. Nel paese di Shakespeare, solo la finzione teatrale può aiutarci a comprendere la gravità della situazione.

Il Punto

Nel nostro convegno annuale “I primi cento giorni di populismo” (eccone le “slide” presentate) abbiamo riunito presso l’università Bocconi di Milano redattori, collaboratori e lettori di questo sito per riflettere oltre l’attualità su rappresentanza, politiche e percezioni dei nuovi temi presenti nell’arena politica. Un esempio di come i nuovi leader offrano ricette troppo facili per la soluzione di grandi problemi è l’affermazione del vicepremier Salvini che ha quantificato in 20 miliardi i possibili proventi di un condono (“pace fiscale”) che chiuda i contenziosi con un bello sconto del 90 per cento sul dovuto. Salvo che – come chiarisce il fact-checking de lavoce.info – nella migliore delle ipotesi la raccolta sarebbe di 5,6 miliardi. Il populismo britannico si chiama Brexit e si incarna nella premier Theresa May. Che nel tempo si è convertita a un’uscita soft dalla Ue non condivisa da vari politici Uk. In un clima più da commedia con riso amaro che da dramma. E proprio in questa chiave la presentiamo ai nostri lettori.
Anche Emmanuel Macron scende in campo contro la povertà in Francia: quasi 9 milioni di persone, 14,2 per cento della popolazione. Con uno strumento, il reddito universale di attivazione, che presenta punti in comune con il reddito di cittadinanza del M5s. E l’Eliseo propone altre 21 azioni mirate allo scopo. Quanto al reddito di cittadinanza, è assodato che può funzionare solo se funzionano i centri per l’impiego. E infatti il M5s pensa di investirci oltre 2 miliardi. Non è solo un problema di soldi: vanno affrontate le disfunzioni strutturali.
Dal sito web del governo si apprende che è finita per i corrotti (hashtag #spazzacorrotti) con il disegno di legge che istituisce l’agente sotto copertura, incentiva il pentitismo e bolla con un “daspo” i colpevoli di corruzione. Però a leggere bene si capisce che l’impianto della riforma è molto debole.
La ministra Bongiorno vuole assumere 450 mila persone nella pubblica amministrazione. Certo, di forze fresche c’è bisogno perché il blocco del turn over del 2008 ha indebolito e invecchiato l’organico. Ma per evitare un’infornata elettoralistica di nuovi contratti ciò deve avvenire migliorando la qualità dei servizi, valutando il personale e puntando sulla digitalizzazione.

Nel momento della scomparsa di Carlo Dell’Aringa, amico e collaboratore de lavoce.info, la redazione ne ricorda l’impegno didattico e politico ed è vicina ai suoi familiari.

Non è più la Brexit di una volta

Battaglia aperta tra i Tory. Gli anti-europei sono ormai convinti che Madam May non potrà ottenere la Brexit che immaginavano. Intanto nel paese sembra prendere coraggio il movimento contrario all’uscita dalla UE. Sarà decisiva la posizione dei laburisti.

Il Punto

Virando su una soft Brexit, la signora May rimpiazza in fretta con persone più moderate i ministri Davis e Johnson – difensori della linea dura. In effetti, uscire dalla Ue per cambiare poco porterebbe il Regno Unito ad accettare regole decise dagli altri 27 paesi, alimentando l’anti-europeismo. Meglio un nuovo referendum. Che i deliri sovranisti producano pessimi risultati lo si vedrà presto anche con la guerra tariffaria Usa-Cina. Si rischia un’escalation senza vincitori con impatto economico difficile da valutare sulla riorganizzazione internazionale delle filiere e sui prezzi.
È arrivato il Rei, il reddito d’inclusione, il primo tentativo di assistenza universale ai poveri del nostro paese. Dati ufficiosi sulle domande accettate e respinte danno un quadro dell’indigenza con varie conferme e punti interrogativi. Molte domande rifiutate, specie al Nord, forse anche per requisiti troppo severi.
Secondo le regole di Dublino la gestione dei richiedenti asilo spetta al paese di prima accoglienza. Salvo che poi in Europa è anche in vigore – per ora – il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone. Con regole contraddittorie non è un caso che i singoli paesi si muovano in ordine sparso.
Per sottoscrivere i titoli del nostro debito, gli investitori internazionali dispongono di clausole contrattuali contro conversioni forzose da euro in altra valuta. Il che aggiungerebbe rilevanti costi di contenzioso per un’eventuale Italexit.
Nel primo campionato di calcio italiano con il Var (la tecnologia per chiarire le azioni controverse) ci sono stati 2023 controlli – in media 5,1 a partita – che hanno portato a 117 cambi di decisione. Il dettaglio dei dati dice che – con il nuovo strumento – il vantaggio di giocare in casa si riduce significativamente.

Convegno annuale de lavoce.info il 17 settembre a Milano. Save the date!
“I primi 100 giorni di populismo“ è il titolo del convegno annuale de lavoce,info. Si svolgerà la mattina di lunedì 17 settembre a Milano. È un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! Presto comunicheremo luogo e programma. La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni. Chi vuole è ancora in tempo per fare la donazione.

Regno Unito ostaggio degli opposti estremismi

Il governo è sempre più in crisi e l’opposizione alla Brexit comincia a organizzarsi. Ma il conto alla rovescia va avanti e tra undici mesi scoccherà l’ora della fine dell’adesione del Regno Unito alla UE, iniziata il 1° gennaio 1973. A meno di sorprese.

Il Punto

Sia pure a un ritmo rallentato, l’Europa fa segnare un altro segno più. Lo fa anche l’Italia. Che, anzi, riduce il divario di crescita con il resto dell’Eurozona. Intanto, con la Brexit che si avvicina, si sta fermando l’economia britannica. Tra gli opposti estremismi dei tory e del labour, una pattuglia di volonterosi di entrambi i partiti prova a organizzare un referendum anti-Brexit. Dall’esito molto incerto.
“Due pensionati su tre stanno sotto 750 euro al mese”, secondo Luisella Costamagna, editorialista del Fatto Quotidiano. Che confonde i “pensionati” con le “pensioni”, come spiega il fact-checking de lavoce.info.
I nuovi media diventano spesso potenti strumenti contro i regimi autoritari. Lo insegna la storia: tra il 1943 e il ’45 Radio Londra della Bbc diede un aiuto prezioso alla lotta contro i nazi-fascisti. Non tanto nel mobilitare la popolazione quanto nel motivare e coordinare le brigate partigiane disperse sul territorio.
Piccolo miracolo economico in Portogallo. Da un’economia disastrata, in pochi anni un governo di sinistra-estrema sinistra, con un colpo al cerchio della sua base elettorale e uno alla botte dei rigoristi di Francoforte e Bruxelles, ha portato il paese fuori dall’area a rischio. In un punto ben più nevralgico del mondo, i governi di Nord e Sud Corea hanno cominciato a parlarsi. Il dialogo non cancella le enormi differenze di sviluppo tra i paesi collocati sopra e sotto il trentottesimo parallelo.
Se vedrà la luce un governo di coalizione, i dati delle elezioni del 4 marzo – a ben guardare – dicono che Lega e M5s sono alternativi, mentre i secondi appaiono complementari al Pd. E dall’analisi emergono altre interessanti relazioni del voto con occupazione, reddito, istruzione, lavoro autonomo, pensionati.
Uno studio mostra che nel finanziamento della ricerca farmaceutica il settore privato ha acquisito un ruolo di sempre maggiore importanza rispetto al pubblico. Può così accadere che logiche di mercato portino ad abbandonare campi di indagine anche di grande importanza (Alzheimer, Parkinson) per seguirne altri.

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Il Punto

Nel quarto trimestre 2017 il Pil dell’Italia è cresciuto dell’1,6 per cento su base annua. Ai massimi dal 2010 ma sempre un punto in meno dei partner europei. Servirebbero proposte realistiche per colmare questo divario strutturale, non insostenibili impegni di regali elettorali. A destra e a sinistra, invece, si promette di cancellare o riscrivere “l’iniqua” riforma Fornero colpevole di incorporare il buonsenso, cioè l’agganciamento dell’età della pensione all’aspettativa di vita. Mentre sovranisti come Giorgia Meloni e altri esponenti di centro-destra alzano il tricolore: “Facciamo prevalere la legge nazionale su quella della Ue, come in Germania”. Peccato che non si possa se non scardinando la Ue. E che i tedeschi in realtà non abbiano una tale regola. C’è anche l’idea di abolire le tasse universitarie. Sarebbe un paradossale regalo a chi sta meglio? A conti fatti pare di no, ma solo se la proposta fosse accompagnata da misure a esclusivo beneficio dei redditi più bassi. Anche nel caso dell’inarrestabile calo delle nascite, i programmi dei vari partiti comprendono promesse ambiziose, generose e, ovviamente, costose. Chiunque vinca applichi presto le idee più realistiche così da dare migliori prospettive alle giovani coppie.
E l’occupazione? Ci pensa Berlusconi a sistemarla nel suo nuovo contratto con gli Italiani. Ma, come mostra il fact-checking de lavoce.info inciampa in tante cifre false su posti di lavoro creati dai suoi governi e su giovani disoccupati e inattivi. Mentre la ministra Marianna Madia si vanta del fatto che una partecipata pubblica su tre chiuderà entro la fine del 2018. Il che, secondo il nostro fact-checking, è vero guardando alle 4.701 aziende rilevate dal ministero dell’Economia. Però non tutte le amministrazioni pubbliche hanno risposto e poi ci sono le partecipazioni indirette, non rilevate.
Le previsioni dicono che entro dieci anni avremo 80 mila medici in meno. Ci dobbiamo davvero preoccupare? Forse no, anche perché simili timori esistono per tutte le professioni. La vera questione è come evolverà l’assistenza sanitaria del futuro e quali figure professionali saranno richieste.
Intanto oltre la Manica il Regno Unito va verso la Brexit. Pare che si voglia abbandonare la Ue ma lasciando tutto come prima: il Gattopardo sulle rive del Tamigi. E il confronto si svolge in ridicoli dibattiti sul colore del passaporto e strizzate d’occhio di tutte le parti politiche a un possibile nuovo referendum.

Ricambio nel comitato di redazione de lavoce.info: ne entra a far parte Alessandra Casarico che affianca Paolo Balduzzi, Francesco Daveri, Silvia Giannini, Fausto Panunzi e Carlo Scarpa, già presenti nel comitato.

Gattopardi a Londra

Come la nobiltà siciliana ai tempi del Risorgimento, molti nel Regno Unito sperano che una volta assestato il polverone Brexit, alla fine cambierà poco davvero. Intanto, riprendono voce i contrari all’uscita dalla UE e si parla di nuovo referendum.

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