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Banche sull’orlo di una crisi di capitale?*

La sottoscrizione di capitale delle banche da parte delle autorità pubbliche può già avvenire nel rispetto delle regole europee sugli aiuti di stato e di quelle prudenziali. Nessuna conseguenza per gli amministratori se gli istituti trattengono gli utili.

L’Europa ci ripensa sul bail-in? Approfittiamone

Eba ed Esma ammettono ora che il coinvolgimento dei risparmiatori nel bail-in può creare gravi problemi al sistema. Perciò propongono l’esenzione degli investitori al dettaglio. Il nostro governo dovrebbe fare tesoro del documento per trattare in Europa.

Il Punto

Lega e M5s (con l’eco del Financial Times) hanno attribuito a Mario Draghi e alla Bce la colpa delle tensioni registrate di recente sul nostro debito pubblico. I numeri dicono che in maggio da Francoforte sono diminuiti gli acquisti di titoli italiani, come di quelli francesi. Lo spread della Francia non è salito, il nostro sì.
Coinvolgere i piccoli detentori di obbligazioni bancarie in caso di bail-in è destabilizzante. Lo si è visto in Italia, dove risparmiatori poco informati avevano sottoscritto troppi di questi titoli. Ora lo riconoscono due istituzioni finanziarie della Ue. Forse c’è una base per trattare su questo punto con l’Europa. Al vertice Ue di fine giugno si parlerà anche della riforma del regolamento di Dublino sui migranti. Al nostro paese servono più equi criteri di ricollocazione tra stati. Ma il ministro dell’Interno Salvini – “sovranista” a parole – costruisce un asse con l’Ungheria di Orban che si oppone a questa prospettiva.
Sui temi ambientali il contratto-programma di governo riflette visioni diverse, persino opposte. Per esempio su importanti infrastrutture di trasporto (Tav), energetiche (gasdotto Tap), industriali (Ilva di Taranto). Va bene l’analisi costi-benefici, che però non sostituisce le decisioni politiche. Molta ideologia anche nell’ultima versione del Reddito di cittadinanza, riservato ai soli italiani. Limitare l’assistenza ai non stranieri ridurrebbe un po’ la spesa per la riforma più voluta dai Cinque stelle. Ma sarebbe eticamente discutibile e inammissibile giuridicamente rispetto ai cittadini di altri paesi dell’Unione.

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Il Punto

Mentre la trattativa sulla Brexit si blocca sul confine tra le due Irlande, il debole e maldestro governo della signora May mantiene un certo consenso popolare. Malgrado gli insuccessi negoziali dal Regno Unito non arriva una forte domanda di tornare indietro.
Di recente Matteo Renzi ha scaricato le responsabilità in merito all’adozione delle (impopolari) regole Ue sul bail-in sul governo Monti. In effetti le trattative furono avviate nel 2012. Ma poi, come indica il fact-checking de lavoce.info sono stati i governi Letta e Renzi a varare il provvedimento. E ora c’è la vigilanza Bce a rincarare la dose, con linee guida sull’eliminazione dei crediti inesigibili (Npl) che – se attuate in tempi troppo brevi – faranno emergere forti perdite proprio ora che la ripresa sta migliorando i bilanci bancari. Meglio che legiferi il Parlamento europeo.
Appena partito, il primo treno merci Italia-Cina impiegherà 17-19 giorni per arrivare a destinazione, molto meno del mese e mezzo della rotta navale Rotterdam-Shanghai. Sui binari della nuova “via della seta” si sposterà una parte del traffico dall’Europa. Rimane da capire in che misura.
Negli ultimi sei mesi hanno chiuso bottega tre venditori di energia. Colpa di bollette non pagate che si aggiungono al segno meno dei mercati energetici, a errori imprenditoriali e alle scarsità di risorse disponibili per coprire i rischi. Le morosità sarebbero più sostenibili se gestite attraverso una cassa di compensazione.
Chi si ricorda dei distretti industriali? Da anni se ne parla poco ma sono vivi e vegeti. Solo, stanno cambiando pelle con il resto dell’industria italiana. Ora il progetto Industria 4.0 vuole trasformarli ancora, rafforzandone i legami con i grandi centri urbani.
Vedere il valore dei bitcoin sull’ottovolante non è strano. Una criptovaluta che – oggi – non è moneta è per forza soggetta a ondate di acquisti e vendite puramente dominati da intenti speculativi.
Continuando il confronto sulla web tax, vediamo che – contrariamente ai critici – c’è chi ne coglie gli aspetti innovativi sia per quanto riguarda l’impianto generale del tributo sia per l’individuazione dei sostituti d’imposta negli intermediari finanziari “abilitati” ad operare nel territorio dello stato.

Monti o Renzi: chi ha voluto il bail-in?

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca allo scambio a distanza tra Mario Monti e Matteo Renzi. Il tema è su quale governo debba ricadere la responsabilità politica dell’introduzione del bail-in.

Nuovi vincoli per le banche senza l’illusione della sicurezza

A gennaio 2019 entrano in vigore due nuovi requisiti patrimoniali per le banche. Il loro soddisfacimento non deve portare a un falso senso di sicurezza, pensando che gli istituti siano ora in grado di far fronte con le proprie forze a eventuali crisi.

Soluzioni su misura per le banche in difficoltà*

I vincoli sugli aiuti di stato, il “burden sharing” e l’intervento dei privati sono tra i punti cardine della disciplina comunitaria sull’insolvenza bancaria. L’apparente rigore delle norme lascia però ai governi un apprezzabile grado di flessibilità.

Banche venete: questa volta i penalizzati sono gli azionisti

Con il piano sulle banche venete, lo stato salva depositanti, obbligazionisti senior e dipendenti. Ma abbandona al loro destino gli azionisti danneggiati dalle condotte tenute in sede di collocamento e di esecuzione degli ordini di vendita.

Se non cambia, sarà ancora “un’Europa delle banche”

Se si vuole che l’Unione bancaria diventi un pilastro della costruzione europea, bisogna trarre una lezione dai salvataggi delle banche italiane. La normativa comunitaria appare insieme complessa e lacunosa e non è attenta alla tutela del risparmio.

Il Punto

Il favore con cui i mercati hanno accolto Donald Trump ripropone una vecchia domanda: quanto dell’andamento delle borse riflette l’economia reale? Risposte: il valore dell’indice S&P500 è vicino a quello dei fondamentali, il Nasdaq è sopravvalutato del 20 per cento. Ci sarà una correzione. Forse già in atto.
Terza e ultima puntata dell’introduzione all’e-book sull’eurozona di Giavazzi e  Bénassy-Quéré. Scordiamoci l’unione fiscale, meglio correggere le storture dell’unione bancaria. Rafforzando il fondo di risoluzione delle crisi bancarie e predisponendo un’eventuale bad bank comunitaria per finire con la (controversa) creazione di un bond europeo. Intanto, da noi, sulle due banche venete abbiamo seguito la via nazionale (in minuscolo). Ecco una scheda che spiega le differenze tra il bail-in europeo e la liquidazione coatta all’italiana.
Tra Brexit e protezionismo americano acquista grande importanza la decisione della Corte di giustizia europea su chi – stati membri o Unione – è competente a concludere accordi libero scambio. In questo caso la controparte è Singapore. Ma il tema si estende a qualsiasi paese. Ed è complicato, come per il Ceta (Ue-Canada), ora in fase di ratifica nel nostro Parlamento.
È tempo di bilanci per la Tav Torino-Napoli, inaugurata nel 2009, con la concorrenza dei treni Italo arrivata tre anni dopo. I benefici sono riscontrabili ma, paradossalmente, non tanto grazie all’alta velocità. Contano di più la riduzione dei tempi di attesa e delle tariffe. Effetto concorrenza.
Il governo ha stanziato 750 milioni in tre anni per la gestione amministrativa del Rei, il Reddito d’inclusione. Sono soldi ben spesi? Sì se servono per selezionare correttamente la platea di chi ha diritto al sussidio.

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